Mini-ciclotrone 14

La settimana scorsa, Science anticipava online una ricerca di Ulf Buengten e altri – soprattutto svizzeri  – che hanno ricostruito temperature, siccità, umidità, precipitazioni – di ogni estate dell’Europa Centrale negli ultimi 2500 anni. Lo hanno confrontato con le cronache di carestie, migrazioni,  invasioni e altri eventi storici per cercare di distinguere “gli impatti ambientali da quelli antropici sulle diverse civiltà”

Conclusione (grazie Riccardo)

Tuttavia il paragone tra variabilità climatica e storia umana vieta qualunque determinazione causale semplice e altri co-fattori, per esempio di stress  socio-culturale, vanno presi in considerazione in questo gioco complesso tra le parti.

Visto che non ha mai fatto così caldo come negli ultimi 30 anni, la civiltà attuale è comunque invitata a prepararsi agli impatti. (2)

Sempre su Science, Robert Spielhagen e altri ricercatori soprattutto tedeschi ricostruiscono 2000 anni di temperature del Nord Atlantico. L’acqua non è mai stata così calda come oggi – tanto per cambiare – e contribuisce al declino dei ghiacci artici, il quale contribuisce a diminuire la radiazione solare rispedita dalle bianche banchise nello spazio, con conseguente riscaldamento dell’Artico che contribuisce al declino dei… ci siamo capiti.

Per non essere da meno, Nature pubblica un lavoro sulla calotta groenlandese che scivola più velocemente in mare a metà che verso la fine della bella stagione. Quando l’acqua abbonda, s’infila nelle crepe e deborda dalle scanalature alla base del ghiacciaio, lubrificandola da sotto. Dopo l’aria rinfresca, il flusso d’acqua diminuisce e la lubrificazione è meno efficiente.

Dopo due notizie per gli orsi polari in ascolto, ne ho una per i pinguini antartici (via Real Climate): la carota WAIS è lunga 3,33 chilometri. Adesso bisogna tirarla fuori dall’Antartide occidentale, farla a fettine e leggerle. Magari dicono che lì il ghiaccio sta aumentando.

Ma la vera notizia della settimana è che alla 24ma Conferenza mondiale sul sistema internazionale delle unità di misura che s’è tenuta a Londra hanno deciso che il chilogrammo non c’è.  Quello vecchio, in vigore dal 1898, non vale più e noi francesi ci siamo rimasti malissimo.

(1) In parecchi avete chiesto cosa penso della “fusione fredda”, “pila Focardi”, “reattore Rossi” ecc., risposta: niente; e perché non ne ho parlato, risposta qui.
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(2) Aggiunta in e post onda
Cari ascoltatori,
Se vi serve l’articolo ditemelo. Così oltre alla rivolta contro lo zio di Ruby e il papi di Noemi, potrete confrontare anche
– il prezzo dei cereali di base (hanno superato quelli del gennaio 2008)
– le “rivolte per il pane” in Tunisia, Egitto, India, Sud-est asiatico, America latina ecc. dal 1999 a oggi
– la variabilità del clima
– e quella dei fondi internazionali contro la fame nello stesso periodo.

Dopo la campagna di Action Aid e altre Ong, e la quarta ondata di rivolte, al G8 dell’Aquila i governi hanno promesso 1,5 miliardi di dollari, quanto “investe” la fondazione Gates all’anno. Nel 2010 hanno versato meno di 100 milioni, nonostante il maltempo riducesse i raccolti in tutti i paesi esportatori di cereali e le riserve fossero a un minimo storico.

Fonti: l‘Economist, BloombergMarket Watch, per non citare noi “sciacalli“, “iene” e “avvoltoi” come ci definiscono a Climate monitor.