Mini-ciclotrone 18 – Cibo per i vostri pensieri


Da Agrippine déconfite, per ascoltatori di pop network

Ricerca della settimana: Le metafore con le quali pensiamo e il loro ruolo nel nostro ragionamento. E’ la scoperta dell’acqua calda, se volete, e la ricerca ha alcuni limiti, ma indica quanto il tema sia “caldo”. Paul Thibodeau e Lera Boroditsky, di Stanford, hanno chiesto a 1.485 volontari – un terzo studenti universitari californiani e due terzi utenti anonimi di Mechanical Turk – di immaginare quali provvedimenti prendere contro un’infezione da virus o una bestia feroce arrivata in città.

In quattro esperimenti hanno poi fornito dati reali sulla criminalità, descritta inizialmente come virale o bestiale o in modo neutro, seguiti da domande sul che fare e, data la possibilità di indagare su uno dei fattori (educazione, povertà, sistema penitenziario) quale avrebbero scelto.
Chi pensava in termini di virus era per concentrarsi sulle cause e su come prevenirle, chi ragionava in termini di bestia era per organizzare una caccia, la cattura, e più repressione.
Donne e democratici erano meno repressivi, ma altrettanto sensibili alle metafore, mentre i repubblicani lo erano di meno.
Fin qui l’acqua calda.

Ma un quinto esperimento indica che solo la metafora iniziale condiziona le associazioni mentali con le quali ragioniamo sulle informazioni che seguono. La metafora questa volta veniva in fondo alla descrizione, avrebbe dovuto essere più “fresca” nella memoria, eppure non era altrettanto influente.
Attenzione ai titoli, insomma.

A richiesta: altri link su fame, malnutrizione, povertà, prezzo del cibo ecc.
Sunto dei problemi nell‘inserto dell’Economist, che confida nel progresso tecnologico. Restano da affrontare la carenza crescente d’acqua e il riscaldamento globale che già fa calare la resa del grano e del riso, primo e secondo alimento della popolazione mondiale. Qualche “esperto” continua a sostenere  – sul bollettino della parrocchia ripreso il 6 gennaio da Climate monitor… – che “più CO2 = più fotosintesi = più produttività agricola“, ma per le proteine di cui abbiamo bisogno è vero il contrario. Per via del clima, l’International Food Policy Research Institute prevede rese ridotte del 9-18% per riso e mais da qui al 2050, e del 30% nel caso del grano.

Nella tecnologia credo anch’io, molti ascoltatori mica tanto? Vorrei che dessero un’occhiata alle piante non transgeniche create con mezzi altrettanto high-tech di quelle trans, nonostante i tagli dei paesi ricchi ai fondi pubblici per la ricerca in agronomia da vent’anni.

Rimando a Innovazioni che nutrono il mondo del World Watch (in inglese), tre blog Global food for thoughtBiofortified e Nourish the Planet e soltanto tre consorzi internazionali pubblici: CGIAR, Harvest plus (*) e Agrosalud.

Avrei tanti esempi, uno per tutti (*). Da 15 anni, scienziati e multinazionali promettono il riso dorato contro la mancanza di vitamina A. Una patata tradizionale, ma dorata, viene già piantata e raccolta da due anni in Uganda e in Mozambico. Un successo dovuto anche al buon sapore, ma ogni anno la stampa italiana parla del riso dorato che non c’è, come mai?

Comics’ Monitor Quiz
Il 26 febbraio, C. Costa ricopia dieci presunte regole di Noam Chomsky, per negare quello che Noam C. dice. E il 27 G. Botteri difende i repubblicani Ted Poe, Texas, e Blaine Luetkemeyer, Missouri, da chi dice che ricevono soldi da Big Oil e sono ignari di scienze del clima. Negati i fatti pure lui, G. Botteri se la prende con la parola…?
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