Da un sondaggio del Wall Street Journal – not exactly a left leaning rag sempre per dirla con Noam C. – risulta che la maggioranza degli americani concorda su un’unica cosa: tagliare le sovvenzioni alle centrali nucleari, per una volta l’opinione pubblica e quella degli esperti* coincidono. Mentre da Joe Romm ammiravo il grafico delle sovvenzioni americane, che colori rasserenanti, mi sono ricordata che lunedì sul Corriere, il prof. Umberto Veronesi aveva scritto che “centinaia di centrali nucleari” sono in costruzione nel mondo, soprattutto in Cina e negli Stati Uniti. Ieri sulla Stampa diceva:
- Tutti i Paesi puntano sul nucleare. La Cina ha previsto 120 centrali, l’India 60, la Francia ne ha 62, il programma svizzero ne contempla 8 per 8milioni di abitanti. Capisce?
In realtà , le centrali (grazie Claudio D.V.) i reattori in costruzione sono 13 62 di cui 27 in Cina, 5 in India e 1 sui due approvati negli Stati Uniti, la Francia ne ha 58 e la Svizzera ne contempla 5.
Forse la difficoltà del prof. Veronesi con le addizioni si spiega con la notizia riportata sul Forum Nucleare Italiano:
- Il decreto che istituisce l’Agenzia per la sicurezza nucleare è stato firmato dal presidente della Repubblica, ma il lavoro è ancora fermo. Lo ha detto oggi a Roma il presidente dell’Agenzia, Umberto Veronesi, a margine dell’incontro sulla prevenzione e la salute organizzato dall’Università di Roma La Sapienza. Sul lavoro dell’Agenzia “non c’è ancora nessuna novità. La firma del presidente c’è, ora il decreto dovrà essere presentato alla Corte dei Conti e poi essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale”, ha spiegato Veronesi. Al di la’ di questi atti formali, il lavoro è comunque fermo perchè “l’Agenzia non ha ancora una sede, né un regolamento, né un direttore generale. Noi siamo cinque persone – ha aggiunto riferendosi all’organizzazione dell’Agenzia – e stiamo ancora mettendo su le basi che le permetteranno di funzionare. Certo, non abbiamo ancora una sede e succede che dobbiamo trovarci a discutere attorno al tavolo di un bar”.
Grassetto mio. Insieme al prof. Franco Battaglia dell’N-IPCC e a Carlo Stagnaro dell’Istituto Bruno Leoni?
* Per chi non vuol leggere l’intero rapporto “Nuclear Power: still not viable without subsidies”, qui c’è l’analisi dei rischi finanziari.