Costi sanitari

L’Associazione dell’industria americana dei prodotti per animali da compagnia ritiene che quest’anno gli americani spenderanno $12,2 miliardi per cure veterinarie rispetto a 11 l’anno scorso e 8,2 nel 2006.  Dovrebbe anche continuare il “boom” delle assicurazioni malattie.

Commenta Tyler Cowen di Marginal Revolution:

Per prima cosa, almeno quando i costi sono bassi, la spesa privata non basta a controllarla. Seconda cosa, esistono le assicurazioni sebbene con dei limiti.

Come quelle per gli umani statunitensi che se ne possono permettersene una. Alcune non coprono quelli anziani, o problemi genetici tipici di alcune razze, come la displasia dell’anca nei labrador. Altre limitano la copertura a un trattamento per malattia e se al vostro cane viene l’asma, rimborsano solo la prima visita dal veterinario.

Per gli umani anziani,  un libero mercato delle assicurazioni sanitarie sarebbe uguale?

Sarebbe uguale?

Sono per la sanità pubblica, a condizione che tenga testa a BigPharma. L’Avastin, prescritto come antitumorale, è altrettanto efficace contro la degenerazione maculare essiccata del Lucentis, prodotto anch’esso dalla Genentech aggiustando la molecola della prima dopo che nel 2005 Philip Rosenfeld, professore di oftalmologia e specialista della retina al centro Bascom Palmer dell’università di Miami, ne aveva dimostrato i benefici sui propri pazienti. Un trial clinico dell’NIHs li ha confermati (risultati sul New England Journal of Medicine).

Nel 2008, il programma di sanità pubblica per i pensionati Medicare pagava a Genentech 20 milioni di dollari per 480 mila iniezioni di Avastin e ben 536 milioni per 337 mila iniezioni di Lucentis.