Lo scotto

fruitfly

Care socie, cari soci,

Paolo Innocenti, membro del nostro Fan Club e nel tempo che tale impegno gli lascia libero biologo evoluzionista dell’università di Uppsala ora in Australia, Paolo mica Uppsala, insieme a Ted Morrow e Damian Dowling della Monash University, schiere di moscerine e moscerini, pubblica oggi su Science una ricerca sensazionale in biologia di genere che rivela l’effetto dei mitocondri, le centrali energetiche delle cellule il cui DNA è servito a determinare che Osama Bin Laden era proprio lui, Osama, mica Paolo il quale è italiano, è vivo e scrive:

I geni mitocondriali sono inusuali perché vengono trasmessi solo dalla madre ai propri figli, attraverso la cellula uovo, mentre i mitocondri paterni vengono scartati a ogni generazione.

Ci sarà un motivo.

Una simile caratteristica, a prima vista ininfluente,

solo per chi, diversamente da Paolo, non ricorda d’esser nato da donna

ha conseguenze enormi per i maschi. In particolare, significa che le mutazioni che colpiscono i mitocondri possono passare inosservate attraverso il sistema di controllo (la selezione), se hanno effetti deleteri nei maschi, ma non nelle femmine. Questo meccanismo di trasmissione materna assicura infatti che la selezione delle mutazioni mitocondriali avvenga solo nelle femmine.

Hanno confrontato il genoma nucleare, dei cromosomi, e quello mitocondriale in due discendenze ciascuna di Drosophila melanogaster, e non funebris, delle stirpi “Alstonville” dell’Australia, “Brownsville” del Texas, “Dahomey” del Benin, “Japan” che si capisce, “Mysore” dell’India.

Svedesi nessuna, forse Paolo se le era dimenticate a Uppsala. Sommando i due sessi, il genoma mitocondriale influenza l’espressione dell’8% dei geni nucleari, ma influenza quella di 1.172 geni nucleari nei maschi, il 9,6% del totale, e soltanto 7 nelle femmine, appena lo 0,06%.

Inoltre, i geni che vengono maggiormente colpiti sono espressi quasi esclusivamente negli organi riproduttivi maschili e sono associati alla fertilità…

Bref,

I nostri risultati suggeriscono che i mitocondri si siano evoluti in modo tale da essere favorevoli per le femmine, e almeno parzialmente dannosi per i maschi.

Nella sua presentazione ammirata, John Parsh accenna ai “maschi come vicoli ciechi” e alla “maledizione materna”, prima di elencare le nuove ricerche alle quali il lavoro di Paolo et al. apre la strada:

Come fa un genoma minuscolo che codifica per 13 proteine soltanto agire sull’espressione di centinaia di geni nucleari in un sesso in particolare? … La seconda domanda riguarda l’effetto sulle femmine delle mutazioni mitocondriali dannose per i maschi. Sono leggermente deleterie, neutrali o addirittura benefiche? E’ un parametro critico che ne determina il tasso di diffusione nella popolazione, importante anche per estrapolare i risultati dalla Drosophila ad altre specie dalla popolazione molto più ridotta.

Si vede già dove vuol arrivare.

Per esempio se tali mutazioni avessero effetti leggermente deleteri sulla fitness femminile sarebbe prevedibile un maggior carico di mutazioni maschili negli esseri umani che nella Drosophila, poiché la selezione dovrebbe essere meno efficace negli esseri umani.

Non sarò io a rigirare il coltello, ma ho notato che nonostante la fatica per riprodurre la specie noi umane viviamo più a lungo.

Agg.
Pure Ed Yong è ammirato, pensa che i maschi abbiano di che scongiurare la maledizione materna nel cromosoma Y, i cui quattro geni in croce sarebbero Superman. Non sarò io a rigirare il coltello, ma l’ha guardato bene?