Spazio militarizzato

Su Science, Dan Charles fa un bilancio critico dei 30 anni delle navette spaziali e delle ricerche che ne dipendevano; l’Economist considera chiusa l’era dello spazio aperto ai civili: dal 1982 il budget spaziale militare – da quanto si riesce a decifrare – è pari o superiore ogni anno quello della NASA. Ora i repubblicani intendono tagliare i fondi ai satelliti per monitorare gli eventi meteo e climatici; in compenso il National Reconnaissance Office che gestisce i satelliti spia “ha il programma di lancio più aggressivo degli ultimi 25 anni”.

Motivo per cui la Cina si esercita con le armi laser anti-satelliti?

Da collegare agli insuccessi del programma di satelliti co-gestiti dai militari in India; all’aumento in Occidente dell’outsourcing di imprese militari ad aziende private e a quello in tutto il mondo dell’outsourcing delle trattative di pace a Ong.

Preoccupazione
In un’Expression of Concern, il direttore di Science dice che dieci esperimenti – di cui due pubblicati questa settimana – in altrettanti laboratori indipendenti non sono riusciti a replicare i risultati di un paper del 2009 che collegava la sindrome da fatica cronica con il retrovirus XMRV (xenotropic murine leukemia virus–related virus):

Gli NIHs stanno sponsorizzando ulteriori studi accuratamente progettati per accertare se l’associazione tra sindrome e retrovirus può essere confermata. Science ne aspetta l’esito e prenderà le misure adeguate non appena sarà reso noto.

Vincent Lombardi e gli altri autori del paper non sono sospettati di aver falsificato le analisi del sangue nelle quali pensavano di aver trovato il virus, semmai di non aver preso le precauzioni necessarie a evitarne una contaminazione.

Memoria conformista
Nel 40% dei volontari che avevano guardato un filmato, l’attività dell’amigdala e dell’ippocampo fa correggere i ricordi a lungo termine per adeguarli a quelli della maggioranza del gruppo, scrivono Micah Edelson et al., anche una volta che i volontari avevano saputo che i ricordi non erano quelli della maggioranza.
Un po’ si sospettava, ma fa impressione lo stesso.

Batteri climate-friendly
Perché i canguri, con la stessa dieta vegetariana dei bovini, emettono un quinto appena del metano? Nell’apparato digerente del piccolo wallaby tammar il gruppo diretto da Mark Morrison ha identificato un ceppo di batteri della famiglia delle Succinivibrionacee il quale, come dice il nome, emette succinate al posto del gas serra:

Queste conoscenze forniscono anche nuovi bersagli strategici per riorientare la fermentazione e ridurre la produzione di metano negli animali di allevamento.

Si può già ridurre con l’aggiunta di salvia, origano, rosmarino o addirittura salsa di soia… in più, pare che aumentino la produzione di latte.

Su Nature Climate Change
di luglio, ci sono un editoriale e due rassegne su come identificare i segnali che, in un ecosistema, potrebbero avvisare di tipping points in arrivo. A pagamento Reimund Rötter et al. criticano i modelli di proiezione per la produzione alimentare, troppo semplici e Michela Biasutti riferisce di un’ennesima ricerca sulla grande siccità del Sahel che conferma il contributo degli aerosol emessi dai paesi industrializzati.

Intanto a Washington
E’ iniziata la festicciola anti-scienza organizzata dallo Heartland “W BigOil” Institute, purtroppo senza la presenza del senatore Jim “il riscaldamento globale è una burla” Inhofe che ha mandato questo messaggio:

I am sorry that I will not be able to join you today at the Heartland Institute’s sixth International Conference on Climate Change.  Unfortunately, I am under the weather

Più che altro è “under the weather” l’Oklahoma dove i suoi elettori pregano da aprile perché Dio fermi la peggiore siccità degli ultimi 116 anni.