Dice il nuovo rapporto Bloomberg che nel 2010 i paesi in via di sviluppo hanno investito di più – in proporzione al Pil – di quelli ricchi nelle energie rinnovabili. Rispetto al 2009, in Cina gli investimenti sono aumentati del 28%, in India del 25%, nel Centro e Sudamerica del 39%, in Medioriente e Africa del 104%. Con la crisi economica,
gli investimenti nell’energia pulita sarebbero calati vistosamente se non fossero intervenuti nuovi giocatori: i governi e le banche per lo sviluppo. Perciò nel 2009 gli investimenti hanno avuto un piccolo aumento del 4% per un totale di 186 miliardi di dollari. Nel 2010 il settore è tornato al torrido tasso di crescita precedente con 243 miliardi di nuovi capitali, due volte quelli del 2006 e quasi cinque volte quelli del 2004.
Niente male, rispetto a 319 miliardi per BigOil, Gas & Carbon. Per di più, il 2010 è stato l’anno in cui i piccoli impianti decentralizzati, solari soprattutto, “have stolen the show”. Motivo: dal 2008 il prezzo dei “moduli fotovoltaici è calato del 60%”, mentre quello del petrolio…
(Aggiunta: per chi non ha voglia di scaricare il pdf: sunto e commento dell’UNEP.)
Watchin’ the Den’
Visti i disastri dovuti al maltempo negli Stati Uniti, gli eletti repubblicani al soldo di Big Oil Gas & Carbon vogliono tagliare il budget della NOAA per impedirle di salvare vite e beni migliorando le previsioni. Non sia mai che i ricercatori continuino ad azzeccarle. I ricercatori che fanno ricerca, s’intende, mica Roy Spencer, clima-ciclista, creazionista e da poco, economista iper-liberista.
Per quasi dieci anni aveva abbassato le temperature satellitarie nonostante i colleghi gli spiegassero dove sbagliava. Motivo:
Sono pronto a scommettere che il mio lavoro ha contribuito a salvare la nostra economia dalle devastazioni economiche di un estremismo ambientale fuori controllo. Considero il mio lavoro un po’ quello del legislatore, pagato dal contribuente, per proteggere gli interessi del contribuente e per minimizzare il ruolo del governo.
(h/t Riccardo)