Il rosa e il nero


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Oggi, bel regalino di Google sul teorema di Fermat e una cavolata sul Personality and Social Psychology Bulletin. Laura Park et al. descrivono esperimenti che dovrebbero spiegare come mai, nonostante siano più brave, le donne siano sottorappresentate al vertice di scienza, tecnologia, ingegneria e matematica (STIM).
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Agli studenti hanno fatto vedere immagini romantiche (ristoranti chic kitsch, tramonti sulla spiaggia, candele accese ecc.) oppure intellettuali (biblioteche, libri, occhiali ecc.), e ascoltare brani di conversazione su appuntamenti amorosi oppure amichevoli. Alla fine dovevano valutare il proprio interesse per le materie STIM. Risultato: più femmine che maschi erano meno interessati dopo l’esposizione a scene romantiche.
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In un terzo esperimento hanno reclutato studentesse che volevano far carriera in STIM, e chiesto loro di registrare per 21 sere di seguito quanto si erano impegnate in scopi romantici (per es. “ho contattato X che mi piace”) e per il corso di matematica, nonché quanto si sentissero “attraenti, amabili e desiderabili”. Risultato:

Nei giorni in cui le donne perseguivano scopi romantici, più erano numerose le attività romantiche in cui si impegnavano e più si sentivano desiderabili, ma gli impegni in matematica erano minori. Inoltre il livello di attività romantica consentiva di prevedere che l’indomani si sarebbero sentite più desiderabili, ma meno interessate alla matematica.

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Colpa delle donne, ovvio, mica dell’old boys’ network…
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Delitti & peni
Sulla stessa rivista, scrivono Ashby Plant et al., risulta da simulazioni al computer che gli studenti bianchi reclutati all’università della Florida sparavano meno contro presunti delinquenti, bianchi o neri, di sesso femminile.
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Prima che un lettore si lamenti per la discriminazione, faccio notare che nella vita – se così si può dire – la “parità” viene ampiamente ristabilita: il 70% delle vittime dei delinquenti maschi sono donne, in maggioranza nere.
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Ricchi & poveri
Parecchi giornali hanno ripreso il com. stampa di questa ricerca sui ricchi, meno empatici e meno solidali dei poveri. Da confrontare con questa sui poveri, meno solidali con i più poveri di loro che con i più ricchi… h/t The Economist.