The blues


Oltre alle notizie dei disastri naturali e man-made:

Susy
l’esperimento LHC-Beauty – uno dei quattro rilevatori sull’anello del collisorone – doveva verificare se decadevano più anti-mesoni B che mesoni B. Se sì, era una conferma indiretta dell’esistenza di particelle supersimmetriche e quindi della bellezza e bontà di SUSY, intesa come teoria. Non l’ha verificato, di sparticelle non c’è traccia negli altri rilevatori (via BBC, Marco era a Mosca) s’è saputo al simposio Lepton-Photon 2011 di Mumbai. Da oggi i Susysti ci pensano su al Fermilab di Chicago, salvo quelli in ritardo perché il loro volo è blocato da Irene.

(A proposito di Irene. Pat Michaels, ex prof. di scienze ambientali all’università della Virginia e ora climatologo del Cato e del Marshall Institute, ha calcolato l’impatto dell’uragano: neanche “otto cadaveri”.)

The godd… particle
Il 18 luglio si apprendeva delle “gobbe” trovate nei dati dei rilevatori Atlas e CMS, che lasciavano intravvedere orme dell’Higgs. Più dati avrebbero chiarito se erano sue o di un altro o una fluttuazione senza significato. Invece stanno appiattendo le gobbe, ha detto Giulio Tonelli a Mumbai, dai 2,8 a 2 – 2,5 sigma di significatività. Non sono sparite del tutto, altri due mesi di dati e chissà…

Molestie
E’ partita la decima indagine sulle presunte malefatte di Michael Mann. In cambio di 6.000 dollari, l’università della Virginia ha consegnato un dischetto con circa 3.800 pagine di documenti  a Chris Horner, il legale dell’American Tradition Institute. L’ATI ha pochi membri, tutti del Tea Party, e per consulente scientifico Joe Bastardi…  In realtà, Chris Horner è del pro-tabacco, pro-guerra, pro-inquinanti Competitive Enterprise Institute che dal 1998  ha ricevuto, tra molti altri, due milioni di dollari da Exxon Mobil.

Però Mann subisce “molestie legali” dal 2003 e non è cretino, Horner & Bastardi sanno che in quei documenti amministrativi non troveranno niente. Infatti entro il 21 settembre, l’università deve consegnare all’ATI altri 5.000 documenti, compresa la corrispondenza con altri ricercatori: quelli chiesti invano dal proc. della Virginia Cuccinelli, insomma. A meno che Michael Mann non faccia opposizione. Finora gli avvocati lo aiutavano “pro bono”, ma le spese deve pagarle lui. Il prof. Mandia sta raccogliendo donazioni via Paypal da scienziati e non, password: defend.mann

Orsi-polari-gate
Indagato dai Feds per aver scritto in un mail che un altro ricercatore parlava di riscaldamento globale (1), Charles Monnett è stato reintegrato dal BOEMRE-Alaska che l’aveva sospeso il mese scorso.

Per caso, è accaduto proprio quando l’Ispettorato Generale degli Interni ha accolto la richiesta dei suoi legali di indagare sul comportamento dei direttori del BOEMRE.

Per caso, quando i Feds hanno chiesto a un direttore del BOEMRE-Alaska –  che autorizza le trivellazioni – di guardare i files che aveva sul computer, hanno scoperto che aveva giusto cancellato l’hard disk.

Per caso, insieme ad associazioni di caccia sportiva e di allevatori di bestiame californiani, lo stato dell’Alaska ha appena deciso di far appello contro la decisione del Fish & Wildlife Service di classificare gli orsi polari come specie in pericolo, prima che l’onestà e competenza scientifica di Monnett siano attestate da poliziotti, oltre che dai biologi americani, canadesi, scandinavi, australiani ecc. che fanno ricerca sugli orsi polari.

(1) Leggere per credere l’interrogatorio di Jeff Gleason, coautore del paper sull’avvistamento di orsi polari annegati, e quanto ci mette l’agente May a presentare la prova del reato:

ERIC MAY: Okay, let me read an email from Monnett to you, and it says, “Just got off the phone with my co-supervisor from my PhD, who’s an Arctic ecologist, and I mentioned the dead polar bear sightings. He thought we might be onto something with the global warming angle.

Il reato sarebbe quello di Monnett, Gleason non ha scritto “global warming” da nessuna parte e non è indagato.