A rapporto


Foto: Peak Water

Per la prima volta da marzo, i giornalisti hanno potuto visitare il sito di Fukushima-Dai-ichi. Non sembra piaciuto. Alla Tepco non piacerà il nuovo rapporto sulla sicurezza della centrale.

Botta
E’ uscito il World Energy Outlook 2011 dell’International Agency Energy: analisi del mercato dell’energia, un capitolo sulla Russia, uno sulla “contrazione” del nucleare post-Fukushima ecc. e proiezioni dei consumi fino al 2025 e relative emissioni di CO2. Non ottimiste, ma è il meglio che passa il convento.

L’80% del carbonio che promette 450 ppm di CO2 atmosferica entro il 2035 è già “ingabbiato” nell’attuale sistema di produzione dell’energia; il 100% lo sarà nel 2017. Cambiare il sistema per limitare a 2 °C l’aumento della temperatura sarà un busillis, ma:

Per ogni dollaro che il settore energetico non investirà in tecnologie più pulite entro il 2020, occorrerà poi spendere 4,30 dollari per compensare l’aumento delle emissioni.

I rimedi sono la fine dei sussidi, il rientro delle esternalità ecc. Gli sporcaccioni non ne vogliono sapere, rif. gli investimenti nel presal in Brasile, nelle trivellazioni in Oceano artico e nelle sabbie bituminose.

Anche se il POTUS ha chiesto studi su un nuovo percorso, questa volta non pagati dai bitumieri, per il bitumodotto XL Keystone, grazie agli illusi di 350 org e anche a Jim “avanzo di galera” Hansen.

Risposta
E’ uscito pure il World Oil Outlook dell’Opec con previsioni fino al 2035. Il bardo Cassandra dice che son sempre sbagliate, comunque riassumo il sommario. Le prospettive, più favorevoli dopo Fukushima, lo diventerebbero meno nel caso di un accordo mondiale per ridurre le emissioni di CO2. Finora s’è evitato, Mammone sia lodato, e si farò di tutto per impedirlo poiché

Sebbene ci sia incertezza sulla fondamentale relazione tra concentrazioni di gas serra e aumenti della temperatura, è chiaro che misure di mitigazione potrebbero portare a notevoli riduzioni della domanda di petrolio.

L’Opec  è preoccupata dall’inquinamento dell’acqua, costa troppo pulirla, in particolare nelle sabbie bituminose – pane arabo reso per focaccia canadese, secondo me – e dalla carenza di personale qualificato per trattenere il quale l’industria deve rendersi “più attraente” – come nel delta del Niger?

Con il barile a 150-200 dollari più i sussidi come oggi, gli investimenti di cui sopra “allevieranno la povertà energetica del terzo mondo”. Tradotto in italiano: “ottimi profitti, grazie”.

Timeo Danaos et…
Nel periodo 1973-2010, l’Opec ha elargito ai paesi poveri 350 miliardi di dollari (specifica: valore 2007, prima della svalutazione)  e non sarò io a dire che sono serviti a ungere Putin, Obiang Nguema Mbasogo e compagni di tangente.