Vieilles dames indignes


Dalla home page di Science

Le termiti mandano le vecchie in missione suicida.

Il titolo dev’esser colpa del caldo. E gli autori citano Holldoebler e Wilson sulle formiche, ma la loro ricerca ricorda quelle dell’amato Tom Eisner sui bombardieri:

Zainetti esplosivi sulla schiena delle operaie anziane

Per natura, il comportamento difensivo è rischioso. Fra gli insetti sociali, avviene più probabilmente fra gli individui con un potenziale calante per altri compiti. Mostriamo che le operaie Neocapritermes taracua sviluppano un eccezionale apparato suicida fatto di due componenti: cristalli di proteine contenenti rame sono stoccati in sacche esterne, e ghiandole salivarie interne. Durante gli incontri aggressivi – così imparano a prendersela con le signore di una certa età, ndr – i loro corpi si rompono, i cristalli reagiscono con la secrezione delle ghiandole per produrre una gocciolina tossica.
Sia l’abbondanza delle sostanze difensive che la prontezza a esplodere aumentano con l’età delle operaie, mentre declina la loro capacità di raccogliere cibo.

(Video un po’ gore.) Più altruiste di vecchi fannulloni che mandano i ragazzi a farsi esplodere.

Fonti energetiche

La lobby ALEC, una sorta di parlamento alternativo dei fratelli Koch e altri industriali multimiliardari, aveva scritto e fatto approvare dal Parlamento della Pennsylvania la legge che sopprimeva il diritto di proprietà nelle zone dove era possibile estrarre gas da scisti oltre al diritto delle autorità locali di pianificare lo sviluppo del territorio. Ma siamo matti!, ha detto l’altro ieri la Commonwealth Court. ALEC ricorrerà alla Corte suprema?

All’università del Texas, il presidente della commissione che ha valutato i rischi da fracking e li ha ritenuti inesistenti, si era scordato di dichiarare i milioni ricevuto da un’industria metanifera. Tutto da rifare, ma l’università se lo può permettere…

L’Accademia tedesca delle scienze, nota come Leopoldina, ha valutato gli impatti dei biocarburanti. Sunto: Nein, danke.

Crisi, quale crisi?
Open access. Nel marzo 2001, il tossicologo Kevin Thomas del centro ricerche sull’acqua di Oslo, Sara Castiglioni del Mario Negri di Milano e svariati altri hanno prelevato campioni in 21 centri di trattamento delle acque urbane di 19 città europee e li hanno fatti analizzare da cinque laboratori diversi. Amsterdam è la capitale della cannabis, la cocaina e l’ecstasy prevale ad Anversa, Londra e nei Paesi Bassi, con picchi durante il week-end, e le metanfetamine in Scandinavia e a Budweis, capitale di Ottokar e della birra nella Repubblica Ceca.

Le quantità rilevate non corrispondano strettamente ai consumi, precisano gli autori. Da un lato non si conoscono bene i vari tassi di metabolizazzione, dall’altro certi picchi locali potrebbero coincidere con arrivo delle forze dell’ordine nei luoghi di fabbricazione e conseguente eliminazione  della merce nei gabinetti.

Dalle analisi estrapolano un consumo quotidiano totale di 356 kg di coca (“valore di escrezione 38%”) e per

Milano, Santiago de Compostela, Parigi e Bruxelles, circa 511-662 mg/giorno/1.000 abitanti,

arrotondando a 100 euro al grammo…  Consumi in calo in USA e in aumento in Europa secondo “Schumpeter” dell’Economist che spiega anche i vantaggi, per i narcos, del proibizionismo e del libero mercato.