In tempo

Questa volta ho il Digest pronto..

Le bestiole celesti in copertina di Nature sono ciuffi di Ciona intestinalis (foto qui), un’ascidia quindi acefala che nell’evoluzione precede la divergenza tra tunicati e vertebrati.
– Philip Barron Abitua et al. hanno scoperto che ha lo stesso delle cellule da “cresta neurale”. Negli embrioni sono le staminali multipotenti che migrano e si differenziano nei vari tessuti tra cui quelli delle vertebre, della testa ecc. Basterebbe una variante del suo gene twist perché quelle della Ciona i. si mettano a somigliare a quelle dei vertebrati, testa compresa. Il twist è un regolatore di un sacco di altri geni, ma gli effetti a cascata di un cambiamento così piccolo sono impressionanti lo stesso.
– a proposito di vaccino contro l’AIDS, Florian Klein e un gruppo di gente nota coordinato da Michel Nussenzweig hanno fatto un esperimento su topi “umanizzati” con gli anticorpi monoclonali ad ampi spettro tipici di chi si infetta con l’HIV senza sviluppare l’AIDS . Sembra una buona idea perché l’HIV evolve in fretta una resistenza agli anticorpi suscitati dalle sue stesse proteine – come quelle usate per vaccini tentati finora – e adesso si sanno fare degli anticorpi monoclonali ben più complicati di quelli provati una ventina d anni fa. Nella bibliografia, Barbara Ensoli et al. non sono  citati, ça va sans dire.
– David Clarke ammira la scoperta della stella embrionale (300 mila anni!) da parte di Paola D’Alessio et al. in un sistema “giovanissimo” anche lui; sarebbe “l’anello mancante” nell’evoluzione della specie…
– John Ioannidis – autore del best-seller “Why most published research findings are false” (è gratis) – e Joshua Nicholson hanno paragonato i grants dati dagli NIH per ricerche in biologia e medicina ad autori di papers innovatovi e non. Sono meglio finanziati i secondi, il conformismo impera – non una gran sorpresa, ma quantificata;
– l’Outlook è sull’invecchiamento, come una serie di rassegne ma per non specialisti. Meritano
– Alison Abbott sul declino cognitivo;
– Virginia Hughes su come l’alimentazione può mantenere la biodiversità del microbioma intestinale, il quale è anche determinato dalla cultura gastronomica locale;
– Michael Eisenstein sulla genetica dei centenari sani (aveva ragione Perutz: “scegliersi genitori ricchi e con i geni giusti”);
– le due pagine di infografica di Tony Scully sul cambiamento demografico e la bomba “grigia” della longevità.

– Mitchel Waldrop scopre segni di ripresa nello sviluppo di nuovi reattori nucleari.
Ritiene promettenti anche lui i moduli tipo quelli della Hyperion – da quest’anno chiamata Gen4Energy –  e vista la necessità di tagliare le emissioni di gas serra gli sembra fattibile anche se difficile far rivivere i reattori a sali fusi abbandonati negli anni Sessanta.
Mah… potrebbero tramutare (fast breeding) il torio in uranio, però Ashley et al. trovano che con il torio ci siano troppi rischi di proliferazione. Guerra fredda, guerra santa, terrorismo, non sembra mai il momento dei breeders.

Arctic Report Card
La NOAA ha appena pubblicato la settima, con le solite valanghe di dati. Sintesi:

New records set for snow extent, sea ice extent and ice sheet surface melting, despite air temperatures – a key cause of melting – being unremarkable relative to the last decade.
Multiple observations provide strong evidence of widespread, sustained change driving Arctic environmental system into new state.

Climatecrocks segnala un altro autogol di Joe “Su, fuma le Camel, ragazzino” Bast, presidente dello Heartland Institute che a Monaco di Baviera tenta di dimenticare che Peter Gleick, la sua nemesi, è diventato un climate heroe .