Toto-Nobel

Come da tradizione, insieme all’autunno iniziano le  scommesse. Nautilus pubblica l’andamento della Borsa per chi vuol investire fondi virtuali, mentre Thomson Reuters  pubblica i pronostici basati sul numero di citazioni ottenute da singoli autori. Ma come ricorda Bob Grant, dal 2002 soltanto 27 dei 183 “Citation Laureates” hanno ricevuto il premio.

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Aspettando l’IPCC

Ottimo post di Stefan Rahmstorf sul riscaldamento degli oceani e l’ENSO, con gli ultimi dati NOAA e un elogio del grande Syd Levitus che semina sonde per i mari del mondo a suo rischio e pericolo;

da Skeptical Science, “A guide to cherry picking” utile per identificare le bufale statistiche, da abbinare a quello di Tamino (già segnalato);

gli elettori tedeschi preferiscono la signora che ha sottratto ai Verdi l’Energiewende;

nella campagna elettorale in Virginia, l’aspirante nemesi d Mike Mann sembra perdere terreno, malgrado l’entusiasmo del Tea Party –  non oso crederci.

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The rich getting richer – detto anche “la curva del Grande Gatsby

Malgrado costi sempre maggiori per gli studenti il cui debito nel 2012 era di $1,2 mila miliardi, la situazione finanziaria delle università americane peggiora, dice il rapporto Bain. I consiglieri di amministrazione che dovevano gestirne il patrimonio, spesso banchieri e finanzieri, si sono comportati come i colleghi, hanno investito in derivati, perso un sacco di soldi (altrui, ovviamente) e la sopravvivenza a lungo termine del 40% circa non è più assicurata. Per gli studenti – per i loro genitori – costa molto meno iscriversi ai MOOC, quindi

Some U.S. universities and colleges may be going the way of the music and journalism industries

secondo Jon Marcus, autore dell’Hetchinger Report. Se è così, finiranno come le industrie editoriali e musicali anche le università di altri paesi. Si salveranno probabilmente quelle con un “brand” solido, scrive Beryl Benderly su Science careers:

Financial precariousness at academic institutions may be bad news for aspiring professors; colleges and universities that are in financial trouble don’t go on hiring sprees. On the other hand, this could just be another example of the rich getting richer, with better-resourced institutions winning more support from government and private sources; Harvard University just announced a $6.5 billion fundraising campaign.

Link aggiunto. A proposito…

Attention electron raising campaign
Se usate Twitter o Facebook, per Action Aid Italia vi chiediamo un piccolo prestito per poco tempo. Se non li usate, fate passare per favore?

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La bufala del giorno
Da Roars:

Il Corriere della Sera la spara grossa: in Italia ci sarebbero 400 atenei

‘nffetti…

E quella del mese
A Serbian Sokal? esilarante scoperta di Retraction Watch – link al paper sul loro sito. Da conservare, è destinato a diventare un classico.

5 commenti

  1. Ogni tanto gli economisti sembrano gli scopritori dell’acqua calda o i maestri del senno di poi. Mi fa piacere la formalizzazione della curva del Grande Gatsby ma da sempre si usa dire che i soldi fanno soldi e i pidocchi fanno pidocchi.
    E sempre a proposito di economisti, qualcuno faccia notare ai bocconiani di turno il rischio di bancarotta del sistema americano basato su tasse, prestiti e concorrenza. Chissà che non gli passi la voglia di importarlo in salsa italiana.
    No comment sull’ennesimo scivolone del Corriere, ormai sembra si stia trasformando in una slavina. Fra bufale internettiane e quotidiani tradizionali in caduta libera non capisco più bene cosa sia l’informazione.

    1. Ciao, Riccardo, sei già tornato dalla crociera fra i delfini?
      A proposito d’acqua calda, nel frattempo mi sono ricreduta già due volte sul modello di Kosaka and Xie e il peso dell’ENSO.
      Gatsby: l’articolo era un po’ preoccupato, insieme ad altri sull’American dream risultava che l’iniquità è minore nella UE.
      Bocconiani: be, qualcuno che denuncia la rapina da anni c’è, poi la maggioranza vota il signor B. nella speranza che divida il bottino o almeno perdoni gli evasori.
      Corriere: triste, d’altronde si può tagliare fino a un certo punto, senza fact checkers e con i correttori di bozze sempre più rari… Per questo un blog di appunti fa comodo, quando sbaglio ve ne accorgete prima che scriva per un giornale.

  2. ho provato a rilanciare su una lista di universitari la cosa delle thomson con commenti tragici al momento; vi tengo informati

  3. @ocasapiens
    tornato, soddifatto e contento. L’Istituto Tethys ha fatto e continua a fare davvero un buon lavoro, sia scientifico che di divulgazione e sensibilizzazione, ovviamente senza soldi. Chapeau.
    Chissà che un giorno non mi troverete in barca incollato alle cuffie degli idrofoni nel bel mezzo del Mar Ionio 🙂
    Corriere. Mi dicevano che funziona più o meno a “tagli generazionali” piuttosto che a valore professionale. Ne aspettano un’altro, la nuova generazione del zero fact checking e dei tweet e messaggi facebook; non provano nemmeno a contattare l’autore del messaggio per capire meglio. Le prospettive non sembrano rosee per il giornalismo.

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