Querela, sì

Riccardo segnala l’editoriale di Mario Calabresi, oggi, sul caso Stamina ma anche sul mestiere di cronista, che consiglio ai colleghi:

Informare è  un lavoro delicato, da fare con il massimo dell’attenzione, che non solo ci mostra ancora una volta quanto i malati possano essere preda di personaggi senza scrupoli ma che è anche illuminante … Viviamo in un Paese in cui la politica e le Istituzioni sono deboli e in cui la sfiducia la fa da padrona: tutto questo crea un terreno favorevole alle incursioni di millantatori e ciarlatani di ogni genere che usano internet e le televisioni come megafono.

La Stampa fa piuttosto bene il “lavoro delicato”, per esempio
presenta il nuovo comitato, le critiche di Paolo Bianco stupito dall’assenza di rappresentanti dei pazienti, le reazioni di Vannoni e di Andolina, il vice-presidente della sua Fondazione che accusa la ministra di essersi fatta consigliare dalla “criminalità organizzata”; la ministra che annuncia di “adire alle vie legali” contro queste diffamazioni; racconta quello che dicevano ieri i genitori portati da Vannoni al cinema Capranica di Roma;
documenta come Vannoni e Andolina minacciavano i pediatri e i pazienti dell’ospedale di Brescia (agghiacciante) e aggiorna sull’indagine del procuratore Guariniello.

Per tutelare i più deboli e disperati che cercano disperatamente una cura, Mario Calabresi conclude
Impariamo a guardarci dagli esperti improvvisati e dai venditori di fumo e non dimentichiamo una cosa fondamentale: i fondi per la ricerca e la cura non sono infiniti, regalarli ai ciarlatani e ai truffatori significa toglierli a chi invece sta portando avanti un percorso serio capace davvero di guarire. E questa è una condanna anche per chi potrebbe essere curato.
Bravo, direttore, ma questa lettera la pubblicherebbe ancora?

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A proposito del “Coraggio di fidarsi dei competenti” che Calabresi auspica, in un video su La Stampa, Caterina risponde a chi la minaccia di morte, in nome degli animali usati per far ricerca su una cura che potrebbe salvare lei e altri pazienti. Mi è arrivata questa mail, da Equivita:

Il Comitato Scientifico Equivita esprime profondo rammarico per gli insulti giunti alla studentessa Caterina – che aveva difeso i test su animali – da parte di persone inqualificabili, incapaci di rispetto, finanche per la sua sofferenza… E necessario capire che siamo fortunati perché sia il rispetto dei diritti degli animali, sia il progresso scientifico, tanto necessario per sconfiggere le gravi patologie come quella di Caterina, vanno nella stessa direzione: il superamento dei test su animali.

2 commenti

  1. attenzione ocasapiens,a me una politica e una magistratura che “ordinano” una sperimentazione su bambini di farmaci non sicuri non sembrano tanto “deboli”. “debole” sara’ semma la struttura sociale che riceve cose di questo genere,in un contesto,questo e’ vero,di grossolana disinformazione.
    del resto per una vicenda che ha dell’incredibile non mi risulta abbia pagato qualcuno : tutti ancora ben incollati alle poltrone in cui sono stati messi (dalla politica).

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