Quantum heat

Riassunto punt. prec.

I – 17 luglio 2006:  Francesco Celani e 21 assistenti fra dipendenti dell’INFN, dell’ENEA, della ditta della signora Celani e amici vari, detti poi i 22, scrivono di aver misurato una pressione di 6-9,5 bar in una cella elettrochimica come quella in cui Yoshiaki Arata sostiene dal 1955 di raggiungere migliaia di atmosfere per cui i nuclei d’idrogeno si fondono come all’interno del Sole e la cella produce molta più energia di quella consumata per l’elettrolisi.

II – 1 agosto 2006: in privato, Celani dice a Camillo Franchini di avere misurato 48 bar (1).

La bombolina Arata-Celani supera i 40 bar il 10 luglio 2006

Bravo, risponde Camillo, ma la fusione non l’hai vista nemmeno in cartolina, il tuo Arata racconta frottole, QED. QED un corno, le frottole le racconti tu, dice Francesco che se la lega al dito.

III – Aprile 2013: in uno scambio di mail a proposito di un altro suo esperimento, Francesco se la slega dal dito.

IV – Maggio 2013: Camillo pure.

V – Agosto 2013: Mario Massa del GSVIT decide di verificare la pressione raggiunta dall’idrogeno in una bombolina Arata semplificata. Camillo e il coro dei suoi habitués partecipano alla progettazione con suggerimenti e ipotesi: qualche millibar, una manciata di bar se va bene, per Camillo, Ascoli65, Cimpy et al. Decine di bar, anche 250-300 se la bombolina regge, per Giancarlo De Marchis, Hermano Tobia et al.
Fine del riassunto punt. prec.

Figura 9 - Cella completa al primo avviamento

Bombolina GSVIT

VI – 23 dicembre 2013. Sul sito del GSVIT esce il resoconto della verifica: sono stati raggiunti “circa 60 bar” (86 nell’aggiornamento del 4 gennaio).

Fonte: Catholic cuisine (sic)

L’indomani Mario Massa osa consigliare a Camillo di telefonare a Francesco per augurargli buone feste e chiedergli scusa di aver dubitato delle sue misure.

Camillo s’inalbera e da allora, assistito da Sacha che soffia sulla carbonella, rigira Mario sul barbecue per fargli confessare che
– ci sono differenze tra la verifica e l’esperimento del 2006  che il resoconto non mette abbastanza in risalto (2);
– il GSVIT è fatto di ingegneri, vil razza dannata;
– il rosolato è in combutta con Francesco e i politici che chiedono di finanziarlo con le nostre tasse;
– il risultato verrà usato dai true believers per candidare Francesco al Nobel per la Fisica e/o alla beatificazione e condannare al rogo gli scettici che sono tutti ignoranti incompetenti in malafede prezzolati da Big Nuke;
– varie ed eventuali.

Da quindici giorni il coro degli habitués protesta e implora da Camillo pietà, buon senso, calma, fair play e altre virtù dimostrate da Mario Massa che sopporta il martirio (3) con l’??????? (4) di un San Lorenzo (5).

(1) Con tutti i sali – di mercurio in particolare – nella soluzione, i consulenti dell’oca lo ritengono improbabile;
(2) Ci sono quanto basta per evitare l’experimenter’s regress e dimostrare che i 22 – la sfi(d)a colpisce ancora – sono dei pasticcioni, spreconi e sfaticati: i tre del GSVIT – Giancarlo De Marchis era assente giustificato – ci hanno messo meno di un mese nel tempo libero e 100 euro;
(3) Si sospetta un filino di masochismo perché San Mario propone di verificare i watt in eccesso prodotti dalla bombolina di Francesco a fili di costantana, pia opera per non aver compiuto la quale il Martin Fleischmann Memorial Project è stato candidato al Nobel per la Pace.
(4) Lo so, ma la fortezza è femminile, l’ing. Massa e San Lorenzo no.
(5) Lorenzo, inteso come figlio di Giancarlo De Marchis, sta molto meglio.

8 commenti

  1. Lorenzo, inteso come figlio di Giancarlo De Marchis, sta molto meglio.
    La notizia è di oggi; l’accolgo con grande gioia. Forza Lorenzo, ti vogliamo bene.

  2. Non si fonde niente, là dentro, è un dato di fatto.
    Non si fonde a 86 bar, non si fonderebbe neanche a 10 mila, figurarsi a 48.
    Però non serve neppure prendere una laurea o saper contare fino a mille per dire che 2 non è 48 e che 86 è più di 40. Celani dice di aver raggiunto 48 bar? Bravo. Massa ha fatto anche di più, in meno tempo, spendendo niente (almeno di materiale).
    Quindi non c’è nulla di fantascientifico, abissale o galattico in quel che nel 2006 Celani dice di aver fatto, se si esclude l’ignoranza con cui è stato fatto.
    Che senso ha dire adesso che non avrebbe potuto comunque allora? Gli si dica “Bene, non credevo; tu guarda alle volte che ti combinano palladio e asimmetrie elettrochimiche. Ma fonde qualcosa? No? Allora a posto così e scusi tanto, ma lasci che le dica che la prossima volta il mercurio non s’ha da mettere, sennò ci resterà il dubbio che non sia mai andato oltre i 9, foto postuma o meno. Si riguardi”. E chiusa lì.
    Meno male che Lorenzo sta meglio – girava voce che parlasse e che cominciasse a mostrare una certa autonomia – ne siamo tutti lieti.

  3. @OcaSapiens
    Complimenti: ottimo riassunto. Con, in piu’, quel pizzico di ironia di cui, da settimane, sentivo la mancanza (fantastica la “Catholic Cuisine”).
    E magnifica la notizia su Lorenzo.

  4. in alternativa il signor Franchini potrebbe anche chiudere il blog come promesso nel suo post, e proporre Arata (e Celani?) per il Nobel… sarebbe una bella dimostrazione di coerenza, una volta tanto.
    g

    1. @giorjen
      un Nobel per aver inventato un compressore di idrogeno meno efficiente di quelli già in commercio sarebbe “una dimostrazione di coerenza” con che cosa?
      @Cimpy
      forse giorjen crede che Arata abbia salvato l’umanità dalla crisi energetica nel 1955 e che le centrali nucleari giapponesi siano a “Fusione Calda”…

  5. L’unico Nobel per chi sostiene milioni di bar in tappo da penna e fusioni in fili di phon è quello della Bufala. Pare però che ci siano candidati migliori persino per quello, come Keely, Steorn e Rossi.

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