Fast food

Ho da fare, ma ci sono papers che meritano.

– Non c’è solo l’Higgs nella vita, al Cern l’esperimento ASACUSA (wireless no, eh?) ha creato – allacciare le cinture – un fascione di anti-atomi di idrogeno: ottanta arrivati in fila indiana nel rilevatore a 2,7 metri di distanza dai campi magnetici usati per produrli, quindi non ci piove. Tutti i particolari in open access su Nature Communications.

Anno della cristallografia
– Parecchi patogeni degli animali e parecchie piante hanno in comune enzimi per produrre certi terpeni, provocare infezioni in mammiferi come noi e infestazioni di male erbe in agricoltura, da qui l’idea che un inibitore di quegli enzimi potrebbe giovare sia agli umani che alle verdure. Nelle biblioteche di composti, François Diederich dell’ETH di Zurigo e un gruppone svizzero tedesco ne hanno trovato una serie, le pseudiline – degli alcaloidi prodotti da batteri marini – che in provetta sono risultate sia erbicide che micidiali per il Plasmodium falciparum della malaria. Struttura dei cristalli di pseudilina e altri dettagli su Angewandte Chemie. Speriamo che funzioni anche fuori provetta.

– Se non vi piacciono le spugnole, quelle grigie e appuntite in particolare, non sapete cosa vi perdete. La cuoca di Michel Foucault faceva un poulet aux morilles che mi toglieva ogni riserva sulle opinioni del suo datore di lavoro…

In Svizzera dove ne spuntano ancora tante e si esportano in tutto il mondo, il gruppo di Pilar Junier e Daniel Job dell’università di Neuchâtel ha scoperto che la Morchella crassipes locale si fa aiutare dal batterio Pseudomonas putida. D’inverno, questi le si addensano nelle ife grosse che le fanno da radice e le forniscono il carbonio necessario per rispuntare l’anno dopo. Quando viene il bel tempo, la spugnola li sparpaglia nel terreno a fare scorte e perché tornino a casa, distribuisce loro ogni tanto un po’ di secrezioni.

La spugnola è geniale, ma ha inventato il bacterial farming?

*

L’altro ieri si diceva dei cinesi che investono soldi e ricercatori nello studio del clima su scala locale. Ora su Nature Communications, Yuan Wang et al. pubblicano un modello comprensivo di nuvole e del riscaldamento  dovuto alla loro maggior sporcizia (delle nuvole, mica di Yuan Wang et al.):

Asian pollution invigorates winter cyclones over the northwest Pacific, increasing precipitation by 7% and net cloud radiative forcing by 1.0?W?m?2 at the top of the atmosphere and by 1.7?W?m?2 at the Earth’s surface. (…) Our results unambiguously reveal a large impact of the Asian pollutant outflows on the global general circulation and climate.

Solita avvertenza: è il primo del genere, mi sembra, quindi da calibrare, affinare ecc.

12 commenti

  1. A proposito dell’antiprotone, mentre si continua a cercare di validare il modello standard (vedi bosone di higgs) si cerca anche di trovare dove non funziona. Tutto bello, interessante e normale.
    Passando in campo climatico, anche qui esiste il modello standard e chi ne cerca i limiti. Ma alcuni gridano alla scienza corrotta e al complotto. Mah.

  2. @Riccardo Reitano
    C’è un’ampia letteratura (in parte di matrice antropologica) che spiega la “polarizzazione” in presenza di “incertezza” e “rischio” (termini da intendere qui non in senso strettamente “tecnico”). Mary Douglas, Aaron Wildavsky, John Adams eccetera … a cui possiamo anche aggiungere la ricerca nel campo della psicologia sociale …
    Comunque, sembra di avere a che fare con i “deniers” dell’11 settembre … anche in quel caso c’era di mezzo una “versione ufficiale” contro cui si “scatenarono” numerosi e variegati fantasisti del complottismo mondiale: LIHOP e MIHOP (let it happen on purpose e make it happen on purpose) eccetera. Un teatro dell’assurdo.

  3. Wang et al. “è il primo del genere, mi sembra, quindi da calibrare, affinare ecc.”
    Dipende di che genere intendi. È certo uno dei primi tentativi di simulazione che abbracci fisica radiativa e dinamica dei fluidi applicati agli effetti degli aerosol antropici. Ma non l’unico in circolazione, alcuni tentativi embrionali li trovi in bibliografia ma sembravano sempre un po’ troppo tronchi. Ti consiglio, oltre a Zhang et al. 2007, Wild 2009 e Rosenfeld et al. 2008.

  4. Steph,
    hai ragione dovevo precisare. Con “primo del suo genere” intendevo il circuito inquinanti-nuvole-cicloni invernali. Finora avevo letto solo qualcosa sulla nube bruna e i monsoni.
    Paolo C.,
    settimo, forse vinco qualcosa!
    Riccardo R.,
    oggi dicevo a qualcuno che la scienza mi piace perché mi rende ottimista il fatto che fate errori come tutti, ma li correggete di più. L’Higgs ne è un buon esempio.
    Riccardo M.,
    Per l’9/11 raccomando la “teoria della thermite” del ffreddista Jones.

  5. Riccardo Mannefei
    grazie, mi piacerebbe saperne di più; ma faccio già abbastanza fatica a capire le cose del mio lavoro … 🙂

  6. Hai perso di poco e sei stata conservativa senza Nino ma pure senza Nina, non male come score! 😉
    @Paolo C
    NASA vs NOAA: considera che il giss è l’unico dataset che comprende anche le zone polari, tramite interpolazione a distanza. E per es. l’Artico nei 2000 si è scaldato moltissimo, perciò è più facile che rientrino parecchi anni dei 2000 nei primi ranghi, dando l’illusione che l’ultimo anno (un pochino meno caldo nelle zone artiche) scivoli più indietro in graduatoria.

  7. A proposito di scommesse.
    Hansen chiude l’abstract del suo ultimo paper con questa frase: “…It appears that there is substantial likelihood of an El Niño beginning in 2014, and as a result a probable record global temperature in 2014 or 2015.”
    Chi punta sull’inizio dell’era glaciale?

  8. Anch’io punterei sui dati GISS, poi magari chiederei anche a Cowtan e Way… (1)
    (1) Il cui paper adesso è gratis, grazie ai lettori di Skeptical Science – l’oca s.

I commenti sono chiusi.