Piccoli grandi fratelli

Il Guardian riprende e conferma la notizia data dal China Daily: il governo cinese dispiega droni per “spiare” gli inquinanti in aria e identificare le centrali e le industrie che li emettono. Tutti sperano che una volta identificate le chiuda, anche se appartengono allo stato o all’esercito, finché non si siano dotate di impianti decenti.


Gli intervistati trovano che sia un ottimo uso della tecnologia. Anch’io, servono pure a dissuadere  i furbetti dal riversare i loro veleni nell’ambiente. Ma se fossi un militante di un’Ong, tibetano, uighur, cattolico insomma un cinese sospetto per definizione, credo che la penserei diversamente.

I droni come i satelliti, i laser e mille altri congegni prodotti dalla scienza sono tipicamente a doppio uso. Ma mi sembrano aggiungere un’ulteriore sorveglianza a quella praticata da stato e privati con il data mining della rete. Più pesante, perché decido io cosa fare e non fare in rete, mentre decide un governo o un George Clooney se passarmi sopra la testa magari mentre dovrei essere al lavoro invece di bighellonare in una Milano così tiepida e fiorita da non tornare a casa prima di sera.

Questi spiano a fin di bene, certo, ma le spie dicono sempre così.

I satelliti, tra l’altro, sono sopravvissuti per un pelo, e le reti elettriche idem, all’evento “estremo” che ha sconquassato la corona solare il 22 luglio 2012. La madre di tutte le tempeste geomagnetiche, la peggiore della nostra storia… se non fosse che quattro giorni prima ce n’era stata un’altra enorme lì vicino, si apprende da Nature Communications, film dell’orrore scampato su Science.

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Meteo terrestre

Nate Silver, statistico e blogger spiritoso, non è riuscito a ripetere il successo di Freakonomics (flawed ma divertentissimo) forse perché nella successiva raccolta di saggi, in quello sul clima fraintendeva tutti gli esperti che aveva intervistato, meno il politologo Roger Pielke Jr. Adesso ha lanciato una rivista di “data journalism” alla quale collabora Pielke Jr, proprio il suo consulente sul clima. Il risultato ha depresso gli ammiratori di Silver. Non quelli di Pielke Jr, ha notato il lagomorfo che cita questa critica. (Per chi intende cliccare su lagomorfo, preciso che Freakobaysean non è un insulto a noi bayesiani per caso o per nascita.)

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Da Climalteranti, Stefano Caserini deplora la “pausa” delle bufale globalcooliste. Secondo me sbaglia perché calcola il trend dal picco del 2009 quando il prof. Battaglia & Co. si scaldavano per il vertice di Copenaghen che pareva tornato il Niño del 1998. Prevedo una ripresa  nel 2015 per quello di Parigi… Della presunta pausa del global warming parla seriamente Antonello Pasini.

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Problemi

Coincidenza, Clare Francis aggiunge altri gel problematici all’elenco di quelli dell’università Federico II. Sembra non finire mai. E Retraction Watch segnala la ritrattazione a velocità record di un paper di Nature, con immagini meno problematiche, su richiesta dell’Università di Utrecht.

La quale, a differenza della Federico II, al primo sentore di crisi si è data un codice di integrità scientifica e lo rispetta.