Ass. giust.

Lavori urgenti, amici di passaggio, adesso riunione alla Statale, bref: l’O’s digest è rimandato a domani, di Nature e Science ho visto solo la copertina.

In Svezia, la baraonda sulla Kall Fusion s’è calmata ora che le truppe d’assalto son tornate al nido a farsi curare le ferite, rubo il riassunto delle puntate precedenti al capitano della squadra di Oggi Scienza, l’ing. Giancarlo De Marchis :

La primavera ormai avanzata porta strani odori nell’aria che si confondono in un’atmosfera sospesa nell’attesa del TPR2 all’ombra del San Salvatore. Mi ricorda il pomeriggio deserto prima di Brasile-Italia del 1970, con la sera che poi spense molte illusioni immotivate.

C’è il profumo del gelsomino, appena liberato da Daniele, che è tornato sulla scena molto allegro, come non lo si vedeva da tempo: segno che il TPR2 è prossimo, forse già domani sera, e che il COP è stratosferico: ben venga, così la chiudiamo qui e siamo tutti contenti. Io pure.

Poi c’è l’olezzo di quelli che sono passati agli argomenti ad hominem, anzi ad personam per non fare torti di genere; si distingue particolarmente HT versus Oca. Pur di non rispondere alle domande dirette che gli sono state poste e lo metterebbero in difficoltà a meno di non voler negare l’evidenza si appiglia alle unità di misura su cui è stato per tre anni disinvolto quando uscivano dalla bocca di Rossi. E’ aiutato da altri che pure si rifiutano di considerare l’applicazione del concetto di indipendenza della misura.

Alcuni sono casi patologici da narcisismo al limite dell’onanismo. Mio padre diceva sempre che è alla fine che si contano le mozzarelle. Non ho mai capito che cosa c’entrassero le mozzarelle, ma il senso mi era chiaro. La cosa vergognosa è che mentre di HT conosciamo (almeno io), i dati anagrafici altri nascondono il loro bullismo giustizialista dietro l’anonimato che Daniele, molto ipocritamente, garantisce agli amici e protettori che gli stanno simpatici. Li vedremo scomparire nel nulla se Rossi dovesse fallire, ma il loro narcisismo li ha portati a seminare molti indizi, per cui andremo ad assistere alle loro lezioni, nel caso.

Poi c’è l’odore forte, non è ancora un tanfo, del giustizialismo, di quelli alla giò che ci vorrebbero vedere in galera perché abbiamo violato l’articolo 15 della costituzione o il 616CP o la legge sulla tutela dei dati personali. Ovviamente, il fatto che nessuno di noi si sia impadronito in maniera fraudolenta di mail (sono atti pubblici e non dati, capisci la differenza giò?) o abbia pubblicato dati sensibili, come il numero di cellulare di Alex (Alessandro) Passi e che magari abbiamo richiesto l’autorizzazione al garante visto che non siamo pazzi, non li sfiora neppure.

Siamo meritevoli comunque della galera. Il fatto che una marea di interrogazioni parlamentari abbiano trasformato la FF in un interesse pubblico non li sfiora neppure. Nulla da dire hanno per chi invece in galera ci potrebbe finire sul serio per aver rimosso le maldestre pecette che coprivano i miei dati personali sulla fattura Sorgenia trovata in rete: al solito chi figlio e chi figliastro in questo giustizialismo a senso unico. E’ stata violata la mia privacy accedendo al mio domicilio e al mio codice fiscale e partita Iva. Daniele, scanso equivoci tu non c’entri nulla, anzi ti ringrazio di nuovo.

Mi pare che la verità non interessi a nessuno, si vuole solo vincere da tifosi, magari segnando di mano, questa strana partita che è in corso. Spero solo che il tutto non si concluda in maniera traumatica, altrimenti mi dovrò sorbire per 20 anni le pippe sui poteri forti e i deboli incastrati.
Ma come diceva Feynman, domani è un altro giorno.

17 commenti

  1. Nel suo libro “L’universo è fatto di storie non solo di atomi”, nella parte dedicata alla fusione fredda Stefano Ossicini conclude dicendo:
    Se il processo scientifico avviene al di fuori dei canali normali, se i risultati vengono pubblicizzati in conferenze stampa, ancor prima di essere sottoposti allo scrutinio interno della comunità, se il possesso dei brevetti impedisce il confronto, se si ricorre agli avvocati, se sono i mass media a condurre il dibattito scientifico, se si fanno promesse mirabolanti che non reggono allo scorrere del tempo, è l’immagine stessa della ricerca scientifica a perderci.
    Questa è forse la miglior razionalizzazione del perchè molti provano un istintivo fastidio per le discussioni sulla fusione fredda e cerchiamo di evitarle. Forse non è il modo migliore di gestire la vicenda in epoca 2.0, ma onestamente trovo difficile non pensare che, a prescindere dalle cause e dalle colpe, la sostanziale uscita della fusione fredda dall’ambito scientifico sia, come scrive Ossicini, un danno per l’immagine della ricerca scientifica.
    Forse se ne dovrebbe parlare di meno e lasciare che siano il tempo e la comunità scientifica a osannare o condannare all’oblio la fusione fredda.

    1. Riccardo,
      sarei d’accordo con te – lo sai già – se quei ricercatori non fossero anche dei docenti, se non si fossero appellati alla cittadinanza complici i media, se non avessero chiesto soldi ai politici vantando risultati improbabli ecc. Non solo nel caso della FF, purtroppo.
      Camillo,
      mi piacciono le ricerche pluridisciplinari, quindi sono d’accordo solo in parte. Nel caso FF, colpisce quanto gli “scienziati” siano dilettanti, se non proprio affetti da Dunning-Kruger. L’Ångström – mica paglia – ha spiegato agli svedesi perché servono gli spettri, ma sono tuttora convinti di saperla più lunga.
      Non ci saranno nemmeno nel prossimo TPR, ci scommetto un cappuccino con il primo FFista che ci sta

  2. P.S. al commento precedente: notare quanti “forse” ho usato; vuole essere un invito alla riflessione più che una conclusione.

  3. @Riccardo Reitano
    “lasciare che siano il tempo e la comunità scientifica a osannare o condannare all’oblio la fusione fredda.”
    Ora è anche difficile stabilire chi appartenga alla comunità scientifica. Sempre più spesso fisici si occupano di chimica, simmetricamente ricambiati. Ingegneri si occupano di entrambe le discipline. Un fisico ha avuto a lungo come hobby il confronto tra termodinamica e vita, argomento che i biochimici trattano egregiamente usando conoscenze proprie e, devo dire, ineccepibili da un punto di vista chimico. Una sovrapposizione di competenze che crea un vociare di fondo quasi sempre senza costrutto.
    I confronti che avvengono qui e in altri blog di natura vagamente scientifica sono soprattutto dovuti a incomprensione tra professionalità diverse che si occupano di argomenti estranei alla loro professionalità.

  4. @Reitano
    Le parole che riporta di Ossicini sono un’esemplare elenco di comportamenti che dovrebbero metterci in allarme e farci intuire che, chi li mette in pratica, non e’ da prendere sul serio sul piano scientifico ma che dovrebbe essere tenuto d’occhio dai tutori dell’ordine che si occupano delle frodi.
    Lei le associa (giustamente) alla fusione fredda, ma mi sembra abbiano un significato molto piu’ ampio e mi sembrano perfette per descrivere l’attuale vicenda di Vannoni e la meno recente vicenda di Di Bella.
    Forse se ne dovrebbe parlare di meno e lasciare che siano il tempo e la comunità scientifica a osannare o condannare all’oblio la fusione fredda.
    Io penso che sarebbe un errore.
    Sarei d’accordo se potessimo limitarci alla comunita’ scientifica. O se la media della cittadinanza avesse una conoscenza scientifica tale da potersi difendere dai ciarlatani che vendono olio di serpente o scaldabagni che sono o non sono atomici a seconda delle convenienze contingenti.
    In assenza di una decente conoscenza scientifica media, credo sia responsabilita’ di chi tale conoscenza scientifica l’ha a livello adeguato (ricercatori e docenti universitari in primis) impegnarsi per difendere la cittadinanza. E non (solo) per generosita’, ma perche’ conviene: se la comunita’ scientifica non sbugiarda i ciarlatani, questi acquisteranno credito presso l’opinione pubblica e riusciranno a dirottare risorse economiche dalla ricerca scientifica seria a verso quella patologica.

  5. Cara Oca, anch’io intercetto la posta elettronica! Guardi cosa ho trovato nel ciberspazio.
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    Data: 2 giugno 2014 10:49:35 (EDT)
    Da: GL
    A: Lo Psicanalista
    Soggetto: Depressione
    Dottore, non ho resistito, ieri sono andato a “dare una mano” a Onanlinna. E’ stato disgustoso, non si lava da tre anni, è tutto ricoperto di bava e chissà cos’altro. Dice che è l’invidia verso gli scienziati veri (cioè quelli come me, ma mi astengo dal farglielo notare). Mi ha dato 100 euro e dieci interventi pro-Rossi su Cobraf e 22 Passi. Dottore, non mi sento tanto bene, sono depresso.
    GL
    PS: mi sono misurato il COP, è 6. Produco 6 volte quello che mangio, ma continuo lo stesso a ingrassare. Si potrà monetizzare una tale scoperta?
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    Data: 2 giugno 2014 13:58:01 (EDT)
    Da: Lo Psicanalista
    A: GL
    Soggetto: Re: Depressione
    Senta GL, io l’aiuto volentieri, ma lei si deve anche aiutare da solo. Le ho già detto mille volte: qualunque pratica erotica va bene (con o senza compenso, non importa) purché goda anche lei. Si rende conto che sono più di tre anni che non gode? E’ chiaro che la sua autostima ne soffre. Per quanto riguarda il COP 6 sono certo che sia un errore di misura. E comunque non faccia il furbo, basta con le mail. Se vuole i miei consigli passi dal mio studio e si accomodi sul divano. E si porti dietro i 100 euro di Onanlinna. Per cortesia, se li faccia cambiare in banconote pulite.
    Psi
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    Data: 2 giugno 2014 14:02:33 (EDT)
    Da: GL
    A: Lo Psicanalista
    Soggetto: Re: Depressione
    Ma come si permette di mettere in dubbio le mie competenze? Ma lo sa che sono un Fisico? Ho mangiato tre Fieste da 40 grammi l’una e dopo un’ora ho cagato esattamente 720 grammi. Le faccio il conto: 3 x 40 x 6 = 720 (ometto le unità di misura perché è una mail e non un Articolo Scientifico). Ho usato una bilancia di precisione Andoer Mini Digital. Il COP è esattamente 6, come quello di Rossi. Intravedo una nuova legge della natura, probabilmente esagonale (anche il mio cranio ha una sezione esagonale, non può essere una coincidenza).
    GL
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    Data: 2 giugno 2014 15:12:17 (EDT)
    Da: Lo Psicanalista
    A: GL
    Soggetto: Re: Depressione
    GL, ma chi crede di prendere in giro? L’Andoer Mini Digital è una bilancia da cucina da tre euro su Amazon e arriva solo a 500 grammi. La butti via se no la prossima volta ci misura la farina per la torta di compleanno di sua moglie. Ma che schifo!! Per favore venga da me mercoledì alle dieci e si ricordi i soldi stavolta. La terapia funziona solo se viene pagata.
    Psi
    ……………………………………………………..
    Data: 2 giugno 2014 15:19:58 (EDT)
    Da: GL
    A: Lo Psicanalista
    Soggetto: Re: Depressione
    Mercoledì non posso. Devo andare da Mistero per il collaudo del nuovo anal intruder fottonico che intende commercializzare in pompa magna il mese prossimo in Bulgaria (a me “pompa magna” sembra un errore di marketing visto l’articolo, ma non voglio mettere il becco nel mestiere degli altri). Facciamo giovedì se sono ancora integro?
    GL

  6. Fatemela dire diversamente. Siamo sicuri che a fronte di gente che cerca con altri mezzi una visibilità che non ha scientificamente la giusta risposta sia dargliela rispondendo? Non è che in questo modo si da l’impressione di un argomento scientificamente dibattuto quando non lo è?

    1. Riccardo,
      metti il dito sulla piaga, sei anni fa ero contraria a dare visibilità ai vari Vannoni. Mi sono ricreduta e nel Parco delle bufale cerco di mostrare la differenza tra argomenti scientifici, cargo cult e imbrogli. Ogni tanto mi chiedo se non sto sbagliando e l’integrità non si difende così, ma non lo so.

  7. @Reitano
    Siamo sicuri che a fronte di gente che cerca con altri mezzi una visibilità che non ha scientificamente la giusta risposta sia dargliela rispondendo? Non è che in questo modo si da l’impressione di un argomento scientificamente dibattuto quando non lo è?
    Per principio, non sono mai sicuro di niente.
    Comunque, credo anch’io che quello che indica sia un rischio concreto.
    Non mi aspetto che ci sia una soluzione valida in generale; sono convinto che la strategia debba essere valutata caso per caso. E debba essere flessibile, per adeguarsi al mutare delle circostanze. E, possibilmente, un minimo dibattuta e concordata all’interno del gruppo scientifico di riferimento.
    Di fronte ai creazionisti, che cercano disperatamente di accreditarsi come interlocutori, uno scienziato attento come Telmo Pievani evita accuratamente di dare l’impressione che ci sia un dialogo (nonostante le provocazioni di un Pennetta che ha proprio l’obiettivo primario di arrivare a sostenere che tale dialogo esiste).
    Ma siamo di fronte a un problema con sezione d’urto molto bassa con gli interessi dell’opinione pubblica del suo complesso (almeno di quella italiana). Credo che, in questo caso, la strategia di Pievani sia corretta e che il meglio che un biologo puo’ fare e’ cercare di diffondere il piu’ possibile un minimo di cultura evoluzionista di base.
    Questo, almeno, finquando una Moratti non cerca di abolire l’insegnamento di Darwin nelle scuole pubbliche. In un caso come quello, credo che la strategia (pur cercando di mettere in chiaro che il confronto e’ politico e non scientifico) debba cambiare.
    Un caso come quello di Vannoni mi sembra tragicamente diverso. Qui abbiamo un tizio che sostiene di avere delle terapie per curare malattie terribili, spesso a carico di bambini. Un impatto tremendo nei confronti dei genitori coinvolti ed elevatissimo anche nei confronti dell’intera opinione pubblica. In assenza di una legislazione in grado di scoraggiare certi santoni a cui indubbiamente “piace vincere facile” — anzi, in presenza di una magistratura che a volte li aiuta (non saprei dire se per superficialita’ o per inadeguatezza delle leggi) — l’ultimo baluardo non puo’ che essere costituita da medici e biologi. E, raggiunta la notorieta’ che ha raggiunto, credo proprio che Vannoni debba essere contrastato, con decisione, anche a costo di dare l’impressione che ci sia un dibattito in corso. Sono convinto che i danni di una mancata reazione sarebbero stati tremendi.
    Sono anche convinto, in entrambi i casi, che coloro che hanno le conoscenze in un dato campo hanno anche il dovere di vigilare sulla cittadinanza. Una sorta di noblesse oblige a carico di chi ha avuto il privilegio di ricevere un’educazione scientifica superiore e di disporre di capacita’ per metterla a frutto.

  8. Almeno sul fatto che non sempre discuterne sia la migliore strategia credo che siamo daccordo. Pievani fa bene a non lasciarsi coinvolgere mentre oggi di Stamina bisogna parlarne.
    Ma, per consolare ocasapiens, probabilmente era giusto inizialmente non parlarne. Il problema allora diventa non semplicemente se parlarne o meno ma quando, quanto e per quanto tempo. Su Stamina, ad esempio, credo (e spero) che ormai ci si possa limitare ai fatti di cronaca.
    Passando invece ad altre situazioni che come la fusione fredda non causano un coinvolgimento emotivo particolare, forse per deformazione professionale opterei per l’oblio, come nel caso del creazionismo. Scientificamente lo è già; per il resto vengono ripetuti sempre gli stessi annunci al ralzo che non si concretizzano mai. Che altro c’è da dire se non riprendere vecchi lavori e test di anni fa? Ho l’impressione che serva solo a mantenere “calda” una notizia che non c’è, a colmare il vuoto.

  9. @Reitano
    Il problema allora diventa non semplicemente se parlarne o meno ma quando, quanto e per quanto tempo.
    E qui le cose si fanno piu’ complicate. Come spesso accade quando ci si allontana dalle dichiarazioni di principio e ci si focalizza sul caso concreto.
    A “quando, quanto e per quanto tempo” aggiungerei anche “e come”.
    Per la risposta a “quando” proporrei alcune risposte:
    – quando i mezzi di informazione generalisti, e di conseguenza la cittadinanza nel suo complesso, iniziano a interessarsene in maniera massiccia
    – oppure quando gruppi di pressione, in ambito politico/economico, cercano di dirottare fondi di ricerca pubblici verso progetti basati su scienza patologica
    – oppure quando il processo scientifico patologico (con tanto di conferenze stampa, promesse mirabolanti, brevetti come mascheramento, avvocati, ecc.) viene attuato non da qualcuno estraneo alla comunita’ scientifica di riferimento ma da un accademico o da un ricercatore accreditato all’interno di tale comunita’.
    Per “quanto e quanto tempo” credo che la risposta sia: almeno finquando e’ abbastanza chiaro, per la stragrande maggioranza della cittadinanza e dei giornalisti, chi e’ l’imbroglione e chi lo scienziato serio.
    Quello a cui non so rispondere, e credo sia il problema piu’ delicato, e’ proprio “come”. Presumo che dipenda moltissimo dal singolo caso.
    Passando invece ad altre situazioni che come la fusione fredda non causano un coinvolgimento emotivo particolare, forse per deformazione professionale opterei per l’oblio, come nel caso del creazionismo. Scientificamente lo è già; per il resto vengono ripetuti sempre gli stessi annunci al rialzo che non si concretizzano mai. Che altro c’è da dire se non riprendere vecchi lavori e test di anni fa? Ho l’impressione che serva solo a mantenere “calda” una notizia che non c’è, a colmare il vuoto.
    Ne abbiamo gia’ parlato e, temo, su questo non troveremo un accordo.
    Se il problema fusione fredda coinvolgesse il solo il filosofo Rossi, potrei essere d’accordo. Il problema e’ che Rossi e’ riuscito a conquistare (e mantiene) il sostegno di un certo numero di accademici (cosa che non e’ mai riuscita, se non erro, a Pennetta) e, di conseguenza, a millantare il sostegno di non meno di tre universita’ (contando come tale anche l’Istituto Reale di Tecnologia svedese). Con un numero significativo di esponenti di una di queste Universita’ che si e’ lasciato usare senza adeguata e tempestiva risposta dall’Universita’ stessa.
    E non c’e’ solo Rossi: c’e’ anche un Carpinteri che ha cercato di trasformare l’INRiM in un istituto di ricerca sul piezonucleare (che non e’ fusione fredda, d’accordo, ma e’ strettamente legato (almeno da un punto di vista politico/mediatico)). Con conseguente e opportuna rivolta.
    E, sopratutto, abbiamo un numero significativo di interpellanze parlamentari che erano e sono finalizzate a dirottare la ricerca pubblica verso progetti legati alle LENR.
    Almeno quest’ultimo punto, a mio parere, impone che la comunita’ scientifica metta bene in chiaro (almeno nei confronti dei nostri politici) cosa e’ scienza seria e cosa e’ scienza patologica.

  10. E.K.Hornbeck
    mi astengo dal riaprire la discussione interessante ma potenzialmente infinita di prima 🙂
    Approfitto della citazione del caso Carpinteri-INRIM per sottolineare come una reazione forte e inusuale della comunità scientifica c’è stata con la “lettera dei mille” (fra cui il sottoscritto) e quella di Battiston et al.
    Va però detto che quello è stato un caso di particolare gravità che coinvolgeva un intero Ente, non può essere preso come “modello standard”.

  11. @Reitano
    Approfitto della citazione del caso Carpinteri-INRIM per sottolineare come una reazione forte e inusuale della comunità scientifica c’è stata con la “lettera dei mille” (fra cui il sottoscritto) e quella di Battiston et al.
    Iniziativa per la quale avete tutti la mia ammirazione.
    Ne deduco con piacere che, in quell’occasione, neppure lei ha optato per l’oblio ma ha concluso, come dicono a Roma, che quando ce vo’ ce vo’.
    quello è stato un caso di particolare gravità che coinvolgeva un intero Ente, non può essere preso come “modello standard”.
    La scienza patologica non come incidente marginale ma promossa dal presidente di un istituto di ricerca pubblico.
    Speriamo bene che si sia trattato di un caso isolato!
    No, non puo’ essere preso come un “modello standard” e speriamo non sia piu’ necessario arrivare a tanto.
    Ma ritengo che possa essere un buon esempio del fatto che la comunita’ scientifica e’ in grado di reagire alle minacce e che possa essere di sprone in circostanze anche diverse.

  12. E.K.Hornbeck
    mi sembra difficile che avremo di nuovo bisogno di azioni eclatanti, comunque lo spero. Restano però le “piccole violazioni” etiche che andrebbero perseguite più tenacemente e con gli strumenti appropriati (che già almeno in parte ci sono).
    Ad una istituzione di alta formazione è giusto chiedere il meglio. Va bene quindi che l’Università faccia da apripista, ma anche che chi deve seguire non si dimentichi di farlo. Non vorrei che finisse al solito, che tutti conosciamo bene i nostri diritti e pretendiamo che vengano rispettati, ma al momento dei doveri siamo distratti e ci defiliamo.

  13. La commissione ministeriale è libera, e dara il responso anche alle Lenr,
    ora che solo in pochi anni si è accorta che Avastin costava poco e funzionava benissimo ,
    come tutti sapevano

  14. Avastin – Lucentis. Pare che fosse un caso di cartello commerciale creato dietro ad un prodotto valido, oltre che (anzitutto) realmente esistente.
    Per un famoso prodotto (anche ingombrante) delle L.E.N.R., invece siamo messi così: pare che siano stati avvistati appassionati e curiosi armati di macchine fotografiche nei pressi del lago… del sito di Kitty Hawk, Carolina del Nord, già famoso per il decollo di un certo Flyer.
    Il sito ha ottenuto rinnovata esposizione mediatica dalla lettura di alcune terzine di Rossi, interpretate alla moda degli Aruspici (© A65), da attenti lettori del JonP, gente seria che non crede ai conti fatti dai Gagarin della situazione, bensì solo alle parole di nick seri e affidabili – come Cures, per esempio, che dice che lui c’era, e che ha anche guardato bene quei collegamenti, come pure ha visto personalmente l’UnMegaWatt plant salpare e, anzi, si dice persino che abbia mediato col cliente che l’ha comprato.
    Tutto vero, lo ha dichiarato Cures in persona (mica Gagarin) su Cobraf, alla corte di Nevanlinna, che di lui si fida.
    Non resta che appostarsi a Kitty Hawk e attendere fiduciosi: presto, tra 3/6/18 mesi, il bestione emergerà dalle acque per la gioia dei fortunati presenti che potranno dire finalmente: “io c’ero!”

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