O's digest, arretrati

Il calo delle emissioni UE nel 2012 dovuto anche alla minor intensità energetica (= risparmio) più le misure per abbassare le emissioni di gas serra annunciate dal POTUS e dal governo cinese hanno messo in agitazione il politologo Roger Pielke Jr. Lui è contrario: stanno per causare un crollo del PIL e provocare una crisi economica mondiale.

Jr appartiene all’iperliberista Breakthrough Institute che, al pari della GWPF cui appartiene Richard Tol (l’economista vittima dei gremlins che gli truccano i dati), predica “per ora il risc. glob. fa solo bene, quindi meglio non pensarci che quando farà danni la tecnologia ci salverà”. Andrew Gelman (1) avendo fatto a pezzi il pensiero statistico tolliano, Paul Krugman provvede a fare altrettanto con il pensiero economico pielkiano, ma sul New York Times dove si vede meglio.

No Schadenfreude, please. Sulla (non) correlazione tra PIL e intensità energetica, Krugman linka a questi dati dell’EIA che non conoscevo – negli USA si è dimezzata in 30 anni, pensavo che fosse calata molto di meno! –  e scrive:

Let me add, by the way, that Pielke’s fallacy here — the notion that there’s a rigid link between growth and pollution — is shared by some people on the left, who believe that saving the planet means that economic growth must end. What we actually need is a change in the form of growth — and that’s exactly the kind of thing markets are good at, if you get the prices right.

(1) AG commenta brevemente l’indagine di Harvard sulle misconduct di Marc Hauser:
As a statistician, I don’t mind if someone is attacked because of cheating with data.

Quando Tamino batte la fiacca, ogni tanto passo da Andrew Gelman, perché parla anche di come le statistiche son bistrattate nei media, ma spesso è troppo difficile per me!

***

Fra le letture che continuavo a rimandare, c’è il rapporto preliminare pubblicato un mese e mezzo fa dall’Accident Investigation Board nominato dal Dip. dell’Energia per riferire sull’incidente del 14 febbraio scorso, nella stazione sperimentale di stoccaggio (WIPP) sotto terra delle scorie nucleari militari (plutonio e americio soprattutto), a Carlsbad nel Nuovo Messico, in un deserto con bellissimi saguari (ro?)

Lo raccomando alle ONG ambientaliste, è fatto proprio bene.

Non è morto nessuno, il livello di radiazione era basso, ma il DoE aveva detto che la stazione sarebbe rimasta chiusa per 18 mesi e mi sembravano tanti. Adesso ho capito. Aperta nel 1999, aveva la reputazione di essere a prova di incidente e ancora sei anni fa (forse anche dopo), i giornalisti potevano andare a constatarlo di persona. A furia di crederci, l’ufficio locale del DoE e la Nuclear Waste Partnership hanno allentato tutte le misure di sicurezza, risparmiato addirittura sulle analisi delle scorie che venivano portate via via, e visto che non accadeva nulla, Bush aveva soppresso il gruppo di esperti che faceva visite a sorpresa due o tre volte all’anno.

La cosa che mi ha lasciata di stucco è che negli anni scorsi il fracking è stato autorizzato appena fuori dal perimetro della stazione. Le scorie sono depositate in una caverna a 650 m di profondità, scavata nel sale di nitrato in una zona poco sismica. Provocarci terremotini di continuo sembra da defic… incoscienti.

Dev’essere stato un terremoto anche il rapporto, perché sul sito del WIPP ci sono aggiornamenti costanti sui lavori in corso, le analisi ecc.

2 commenti

  1. L’intensità energetica decresce in tutti i paesi industrializzati Cina compresa. Le emissioni in USA ed Europa sono stabii o in discesa mentre il PIL cresce. Qualcuno dovrebbe spiegare un po’ meglio le proprie affermazioni su una semplice proporzionalità fra emissioni e PIL.

    1. Hai ragione, dovevo pensarci. Invece mi sembrava vero per la California o il Washington, non per gli USA pieni di centrali vecchie, strade scassate, gasoline-guzzlers, leaking grid ecc.
      Lo chiede a qualcuno anche Krugman, ma qualcuno l’ha presa male…

I commenti sono chiusi.