Ostacoli legali

Il World Food Programme chiede la carità, la FAO avrebbe bisogno di 30 milioni per il suo “piano Ebola 2014-2015”, pochi perché gli interventi si concentreranno su 90.000 famiglie. La produzione agricola è crollata nei tre paesi colpiti, ovviamente, e anche se ci fossero i soldi, non ci sono le infrastrutture per distribuire cibo e sementi dappertutto

“Il mondo nel suo insieme non sta facendo abbastanza,” ha detto ieri il POTUS alle Nazioni Unite, “l’epidemia va fermata alla fonte.”. 

Dal New York Times:
 The Ebola virus ravaging West Africa has renewed the risk of political instability in a region barely recovering from civil war, United Nations officials said Tuesday, hours after the World Health Organization reported that new cases could reach 10,000 a week by December — 10 times the current rate.
The head of the new Ebola Emergency Response Mission, Anthony Banbury, told the Security Council that none of the three most heavily affected countries — Liberia, Sierra Leone and Guinea — is adequately prepared. Only 4,300 treatment beds will be available by Dec. 1, according to current projections, and even those would not have an adequate number of staff members. The acceleration of new cases, if not curbed, could easily overwhelm them.

Accelerazione da frenare alla fonte, già, senza una rete sanitaria decente, amministratori onesti, un vaccino e un farmaco efficaci…

Dal 1998 al 14 ottobre 2014, all’Ufficio brevetto americano sono stati richiesti 2.340 brevetti che menzionano Ebola, a volte tangenzialmente, e in ogni richiesta sono citati brevetti precedenti. Ogni molecola promettente, ogni suo recettore vanno confrontati con una montagna di claims.

Nel 2005, durante l’influenza aviaria, George W. Bush aveva minacciato di “sospendere temporaneamente” la validità dei brevetti per il Tamiflu e farlo produrre da altri come farmaco generico visto che Roche non era in grado di fornirne abbastanza nel caso di pandemia. Nei due anni successivi, Roche aveva ceduto le licenze a prezzo di favore a 19 “contractors” di 9 paesi, e abbassato il prezzo nei paesi poveri.

La sospensione è prevista dagli accordi TRIPs;  la minaccia ha funzionato, ma c’era un unico bersaglio e non americano per di più.

Le Big Pharma hanno programmi sofisticati di Big Data analytics. Riescono a estrarre informazioni utili dai brevetti/richieste anche quando si moltiplicano come succede negli ultimi mesi per Ebola. Ma tolti pochi laboratori americani, quanti hanno i mezzi per fare altrettanto? E per verificare se i claims sono validi e non riguardano solo vaghi miglioramenti del sistema immunitario?

Senza neppure parlare delle spese per negoziare i contratti di licenza. Servirebbe una sospensione a monte dei claims, una loro analisi accessibile a tutti. Non per beneficenza, per puro utilitarismo. A parte BigPharma chi è in grado di “mettere sul mercato” gli eventuali risultati?

L’epidemia di Ebola sta costando miliardi, forse potremmo imparare la lezione e darci regole per de-privatizzare “temporaneamente” alcune proprietà intellettuali, senza aspettare una pandemia?

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Riservato ai soci e alle socie del D. melanogaster’s Genetics & Neuroscience Fan Club.

In open access su Genome Biology, i ricercatori  coordinati da Jeffrey Scott a Cornell hanno sequenziato il genoma della Musca domestica, e lo hanno paragonato – in parte, 14 mila proteine – con quello della nostra Drosophila melanogaster:

There are 146 P450 genes, plus 11 pseudogenes, in M. domestica, representing a significant increase relative to D. melanogaster and suggesting the presence of enhanced detoxification in house flies. Relative to D. melanogaster, M. domestica has also evolved an expanded repertoire of chemoreceptors and odorant binding proteins, many associated with gustation.

In sintesi, la M. domestica si è adattata benissimo alla convivenza con l’Homo sapiens, è portatrice sana di decine di patogeni che a noi fanno malissimo ed evolve velocemente una resistenza alle sostanze moschicide…

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Perdere la bussola

Sul Geophysical Journal InternationalLeonardo Sagnotti dell’INGV et al. descrivono l’ultimo ribaltamento del campo magnetico terrestre – l’inversione di Brunhes-Matuyama – così com’è stato registrato nei sedimenti lacustri vicino a Sulmona, 786.000 anni fa stando a un’analisi argon-argon che ne precisa la data.

Sorpresa, dopo seimila anni di oscillazioni,

 a directional change of about 180 ° occurred at an extremely fast rate, estimated to be less than 2° per year, with no intermediate virtual geomagnetic poles (VGPs) documented during the transit from the southern to northern hemisphere.

Un centenario l’avrebbe visto – oddìo, forse nemmeno sentito – accadere nel corso della propria vita. Com. stampa dell’UC-Berkeley con foto…

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Sidney, 14 ottobre 2014

Eventi meteo estremi, cont.

La fondazione britannica di propaganda bigoilista GWPF non poteva scegliere un momento migliore per pubblicare Precipitation, Deluge and Floods, un rant di Andrew Montford, il  chimico e revisore contabile, il cui libro disonesto contro i climatologi onesti è stato tradotto in Italia dall’istituto Bruno Leoni, una garanzia.

In breve,  le previsioni britanniche e mondiali sono basate unicamente sui modelli climatici i quali sono inaffidabili e non dicono esattamente dove e quando capiteranno disastri. Comunque quelli capitati in Gran Bretagna non c’entrano nulla col risc. glob, lo dicono anche un paio di papers smentiti e citazioni troncate ad arte del V Rapporto IPCC.

In realtà i modelli climatici non sono bollettini meteo. E c’è poco da fare. Quando si scalda la superficie di un pianeta al 70% coperto d’acqua, ne evapora di più e ripiove sul bagnato…

Come antidoto, suggerisco la lettura di questo abstract:

  • Evidence that extreme rainfall intensity is increasing at the global scale has strengthened considerably in recent years. Research now indicates that the greatest increases are likely to occur in short-duration storms lasting less than a day, potentially leading to an increase in the magnitude and frequency of flash floods.

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LOL del giorno

Daniele Passerini ha detto…
@Mario Massa
Scusa Mario, ma perché io non sento l’esigenza di esportare le mie opinioni su Cobraf, Ocasapiens, Fusionefredda mentre tu e Ramancarlo si? 🙂
15 ottobre 2014 15:09

4 commenti

  1. @Ocasapiens
    Già, pure a me risulta che Mario Massa scriva solo su 22passi e fusionefredda.
    Forse ce l’aveva con quel certo Raman…

    1. Giancarlo,
      ha precisato di avercela con quelli che esportano su altri blog le proprie “opinioni quantitative”, invece di riservarle a 22 passi dove solo quelle “qualitative” sono ben accolte (e smettila di ridere che ti viene il singhiozzo…)

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