Cinquant'anni fa

Foto dell’incendio del fiume Cahuyoga inquinato dal petrolio, a Cleveland (Ohio) nel 1969, raccontato da Randy Newman in Burn on.

Ieri un commento di mW – accompagnato da un grafico aggiornato della temperatura globale – mi ha ricordato che l’8 febbraio 1965, il presidente Johnson presentava al Congresso “Restoring the Quality of our Environment, il rapporto della commissione sull’inquinamento ambientale voluta nel 1963 da Kennedy, a seguito del dibattito e delle proteste suscitate in tutto il paese da Primavera silenziosa, di Rachel Carson.

Dalle raccomandazioni del rapporto sono nati il Clean Air e il Clean Water Act e altre normative, nessuna delle quali ha danneggiato l’economia statunitense. I repubblicani che le avevano approvate all’epoca della presidenza Nixon non erano antiscienza. Non minacciavano gli scienziati di processarli come ha fatto il sen. Jim “Big Oil” Inhofe  con

Raymond Bradley
Keith Briffa
Timothy Carter
Edward Cook
Malcolm Hughes
Phil Jones
Thomas Karl
Michael Mann
Michael Oppenheimer
Jonathan Overpeck
Benjamin Santer
Gavin Schmidt
Stephen Schneider
Susan Solomon
Peter Stott
Kevin Trenberth
Thomas Wigley 

Da quel rapporto sono nate nuove ricerche, in particolare sui modelli climatici.

Il capitolo più sorprendente è quello della sottocommissione “Atmospheric Carbon Dioxide” formata da Roger Revelle, Wally Broecker, Harmon Craig, Charles Keeling e Joseph Smagorinsky, 20 paginette lungimiranti sui danni dovuti alla concentrazione crescente di CO2 in atmosfera.

La curva di Keeling non accenna a calare, ma il Cahuyoga è tornato vivibile anche a Cleveland e l’aria di Los Angeles respirabile, forse quel rapporto andrebbe presentato a Pechino, Nuova Delhi o Abuja.

*

L’Economist ha due articoli deprimenti  sulla (non) ricostruzione del dopo-terremoto e tsunami, e la (non) bonifica di Fukushima Dai-ichi.

*

O’s digest rapido di Science
– copertina, paper e articolo di Elizabeth Pennisi sulla geoingegneria delle termiti che proteggono i suoli dalla desertificazione
– una lettera di ricercatori cinesi su Big Data e le proiezioni per Ebola, fatte con modelli carenti e di cui solo lo “scenario peggiore” (nessun intervento)  è stato riferito dai media. Non mi sembra che ispirino fiducia
– un paper di un gruppo di fisici californiani su come usare un microscopio elettronico a trasmissione per misurare la temperatura di congegni microelettronici. Sembra assurdo, ma come spiega Christian Colliex, la temperatura oggi è definita come
una quantità statistica data dal tasso di cambiamento dell’entropia rispetto all’energia interna di un sistema con un volume e un numero di particelle mantenuti costanti. Di per sé un concetto non facile da afferrare. 
Soprattutto quando ci si sente un sistema febbricitante…

*

Lo yogurt del prof. Ruggiero, cont.

L’autorità britannica per i farmaci ha pubblicato il 3 febbraio questo avviso:

GcMAF (Globulin component Macrophage Activating Factor), a blood product, claims to treat a range of conditions including cancer, HIV and autism. People who have bought this product should speak to their doctor.
Investigators from MHRA carried out an unannounced inspection of a production site in Milton, Cambridgeshire, after the medicines regulator in Guernsey raised concerns in relation to the product. The blood plasma starting material being used to make this drug stated “Not to be administered to humans or used in any drug products”. It was concluded that the production site does not meet Good Manufacturing Practice (GMP) standards and there are concerns over the sterility of the medicine being produced and the equipment being used. There are concerns that the product may be contaminated.
More than 10,000 vials were seized at this site and production of this unlicensed medicine has now ceased. These products were sold through various European websites and UK patients may have bought it from one of these websites. We are working with colleagues in other countries to alert them to the potential risks. Our investigations are ongoing and we have received no reports to date of side effects caused by this product.

Seguono link alle aziende di cui il prof. Ruggiero è direttore scientifico.

6 commenti

  1. @Oca
    Piacere di esserti stato utile.
    Il documento ufficiale presentato al Congresso nel 1965 è impressionante.
    Già nel 1965 si ipotizzava un effetto serra da CO2, e in ambiti ufficiali USA.
    In Italia credo che non ce ne si sia occupati ancora per molto tempo.
    Anzi, in Italia chi toccava questo tema era tacciato di catastrofismo.
    Intervista di Naomi Klein, se interessa:
    http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/02/08/naomi-klein-al-fatto-it-stipendi-e-sicurezza-in-italia-sacrificati-in-nome-della-crisi/338270/
    ciao,
    mW

    1. mW,
      Gli americani erano partiti bene, ma nel 1981 la prima cosa che ha fatto l’amministrazione Reagan quando Jim Hansen ha pubblicato questo modello è stato di tagliare i fondi al GISS-NASA che dirigeva. Shoot the messenger, proprio quando si cominciava a fare ricerca in Europa (UK a parte, che aveva cominciato molto prima).
      Tra l’altro una delle prime trasmissioni sul clima che ho fatto a radio pop, nel 1988 se non ricordo male, era con Antonio Navarra che aveva lavorato al NCAR.

  2. Interessante, questa storia a puntate delle ricerche sul rapporto tra CO2 e riscaldamento globale.
    mW

  3. mW
    è interessante e lunga.
    Tanto per limitarsi ai report di organismi ufficiali statunitensi, il primo rapporto della National Academy of Sciences è del 1964. L’anno dopo è la volta di quello del President Science Advisory Commettee citato nel post, poi uno nel 1977 e un’altro nel 1979. Nel 1988 la World Meteorological Organization e le Nazioni unite fondano l’IPCC e nel 1990 esce il primo report. Nel 1992 si tiene la Conferenza di Rio, quando i repubblicani americani ancora ragionavano e Bush chiedeva “concrete action to protect the planet”. Gli altri report IPCC sono del 1995, 2001, 2007 e 2014.
    Il numero di volte che la NAS se ne è occupata non lo so ma sono tante, ci vorrebbe un lungo e tedioso studio ad hoc per contarle. C’è anche un sito dedicato.
    Insomma, nessuno si permetta di dire che non eravate stati avvertiti! 🙂

  4. OT
    mentre qui si discute di problemi planetari, l’Alma Mater lancia un nuovo corso di laurea in Scienze della Copisteria. A detta del Rettore Dionigi si sente un’acuta mancanza di formazione professionale degli addetti. Il MIUR commenta soddisfatto “Finalmente l’università va incontro alle esigenze del mercato del lavoro”.
    P.S. capisco che potrebbe sembrare preso da giornale satirico ma purtroppo è ciò che oggi l’Italia chiede alle sue Università, indietro tutta verso un’Italia delle arti e dei mestieri.

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