Statistiche dell'esclusione (+ O's digest)

Per la giornata mondiale della giustizia sociale, Action Aid ha analizzato insieme a OpenPolis l’attività del parlamento e del governo (rapporto in pdf):

Sui 35.128 atti presentati nel corso della XVII Legislatura che ha preso avvio nel marzo 2013, solo 286 si occupano di inclusione sociale, quindi lo 0,8%. Anche i dati relativi ai disegni di legge non mostrano un scenario incoraggiante: solo il 6% tratta questo argomento, una percentuale che scende al 2,8% se prendiamo in considerazione quelli approvati. Percentuali molto preoccupanti considerato che proprio nel corso di questa legislatura, povertà e disagio sociale in Italia sono notevolmente aumentati. L’inclusione sociale risulta così essere solo al 31esimo posto nella classifica degli argomenti più rilevanti della XVII Legislatura, laddove i primi 3 posti sono occupati da Stato, economia e lavoro; una situazione che peggiora se si analizzano i dati delle attività parlamentari a partire dall’insediamento del Governo Renzi, dove l’inclusione sociale scende addirittura al 44esimo posto…

Sembrava al primo posto, nelle campagne elettorali.

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Epigenome Roadmap

Nature e le riviste del gruppo pubblicano il seguito del Progetto Genoma Umano uscito (in bozza) nel 2001: un centinaio di “mappe epigenetiche” a cura del Roadmap Epigenomics Project lanciato nel 2008 e finanziato dagli NIH statunitensi. Come il progetto Encode, insomma, ma su scala molto più vasta: staminali, cellule adulte sane e malate, a cominciare da quelle cancerogene. Tutti i dati sono pubblici.

In sintesi e gameti a parte, le cellule dei nostri tessuti hanno tutte gli stessi geni, ma un globulo rosso non somiglia a un neurone. Il DNA che non “codifica” per delle proteine cambia, accumula mutazioni, l’attività di quello che codifica viene spenta, accesa o modulata da “elementi regolatori“, istoni, sequenze di DNA ecc., dal contesto che cambia a sua volta, è diverso nello sviluppo embrionale, nell’invecchiamento, nella crescita di un tumore.

Nell’introduzione ai paper, Kerri Smith riprende la metafora dell’orchestra con la quale Craig Venter spiegava la pleiotropia (ital. pleiotropismo?) dei geni:

Cells use their DNA code in different ways, depending on their jobs — just as the orchestra in this video can perform one piece of music in many different ways. The combination of changes in gene expression in a cell is called its epigenome.

Certo, dopo un lavoro di queste proporzioni, il resto sembra di routine:

– un editoriale ricorda che dal 1 marzo, anche su Nature gli autori possono scegliere la peer-review in doppio cieco, un esperimento iniziato in giugno su N. Climate Change e N. Geoscience
–  Ewen Callaway commenta uno studio del National Bureau of Economic Research statunitense sugli abstract archiviati da PuBMed, i ricercatori in bio-medicina scelgono temi più innovativi all’inizio della carriera – non proprio una sorpresa…

– oh, finalmente! “The idea of two sexes is simplistic. Biologists now think there is a wider spectrum than that,” scrive Claire Ainsworth

 According to the simple scenario, the presence or absence of a Y chromosome is what counts: with it, you are male, and without it, you are female. But doctors have long known that some people straddle the boundary — their sex chromosomes say one thing, but their gonads (ovaries or testes) or sexual anatomy say another. Parents of children with these kinds of conditions — known as intersex conditions, or differences or disorders of sex development (DSDs) — often face difficult decisions about whether to bring up their child as a boy or a girl. Some researchers now say that as many as 1 person in 100 has some form of DSD.

– ho solo dato un’occhiata al paper di Daiwei Wang et al., il primo del genere che vedo e per provare a capirlo devo leggere un po’ di bibliografia. Comunque dicono che il riscaldamento globale essendo diverso sul mare e sulla terra, cambiano i venti e quindi il periodo, l’intensità e le zone costiere dove riemergono le correnti EBUS (Eastern Boundary Upwelling Systems), che sono importanti per la pesca, basti pensare alle acciughe portate dalla Niña:

An ensemble of climate models shows that by the end of the twenty-first century the upwelling season will start earlier, end later and become more intense at high but not low latitudes.

Nei loro modelli, la California sembra fare eccezione.

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Da Science 
– Caroline Gramling casca a fagiolo, viste le cascate del Niagara congelate e il caldo record in Alaska. Sente cosa hanno da dire i climatologi sull’ipotesi che la fusione della banchisa artica raffreddi gli inverni in Nord America e in Eurasia (forse). O se ha ragione Judah Cohen che vede un rapporto di causa-effetto (mera correlazione, dicono altri) con le nevicate autunnali più abbondanti in Siberia;

– un gruppo di geologi protesta contro l’aumento dei terremoti causati dal fracking in USA e dice che si possono evitare;

Larry Young e Catherine Barrett trovano esagerati i risultati di trial clinici secondo i quali l’ossitocina in spray nasale potrebbe curare l’autismo;

Daniel Giovannini et al. dicono che nel vuoto la luce si propaga a velocità costante solo se per luce s’intende la sua onda invece delle sue particelle. Cambiando la struttura (?) di un fotone e misurandone la velocità, in coppia con uno normale hanno scoperto che quello cambiato va mooolto più piano, idem quando cambiano la struttura di un fascio:

That the speed of light in free space is constant is a cornerstone of modern physics. However, light beams have finite transverse size, which leads to a modification of their wave vectors resulting in a change to their phase and group velocities. We study the group velocity of single photons by measuring a change in their arrival time that results from changing the beam’s transverse spatial structure. Using time-correlated photon pairs, we show a reduction in the group velocity of photons in both a Bessel beam and photons in a focused Gaussian beam. In both cases, the delay is several micrometers over a propagation distance of ~1 meter. Our work highlights that, even in free space, the invariance of the speed of light only applies to plane waves.

Sono sconvolta, dev’esserci un trucco… Paper gratis su arXiv, rif. anche Physics Today e, sotto, il commento di Domenico.

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Oggi in radio, Claudio A. mi ha segnalato “La Terra è ferma e non gira attorno al Sole” secondo un religioso saudita, in cambio del “Timore del Signore” inventato dal fisico cristiano, capo dell’Ordine Crociato per la Colonizzazione del Cosmo.

2 commenti

  1. Sull’articolo di Daniel Giovannini et al.
    Con un’onda piana, una singola frequenza, la velocità della luce è costante.
    Per sovrapposizione di onde di differente frequenza, si può ottenere qualsiasi forma d’onda (trasformata di Fourier), con qualsiasi velocità possibile, e qualsiasi forma dell’inviluppo:
    http://it.wikipedia.org/wiki/Velocit%C3%A0_di_gruppo
    è cosa nota da secoli. Anche Sabine Hossenfelder non ci si capacita (come è possibile tanto clamore per un effetto conosciuto da secoli?):
    https://twitter.com/skdh/status/558643252136792064

    1. Domenico,
      devo ancora farmelo spiegare, ma parlano di due fotoni. Io non riesco nemmeno a capire il “trucco”, come hanno cambiato “the spatial shaping” del fotone segnale.

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