Scrive Andrea (non Rampado):
Altro entusiasmante N(ature) C(ommunications) di Italiani in Italia su cose giganti. Fisica nucleare stavolta, dai Laboratori Nazionali del Sud (-INFN) a Catania.
Lui capisce al volo, è il suo ramo. Provo a dire perché son entusiasta anch’io, se sbaglio mi corregge (rif. il suo commento sotto).
Da quarant’anni, la teoria di com’è fatto il nucleo di un atomo dice che quando gli si tolgono o aggiungono un paio di particelle (neutroni), tutte quante vengono agitate da Gigantesche Vibrazioni di Appaiamento (Giant Pairing Vibrations = GPV). Nonostante il gigantismo, non si sa se ci sono o meno, a quale energia, che cosa si trasferisce di preciso tra un neutrone e l’altro, se le GPV sono collegate alla Risonanza Gigante (GR) o a un altro campo, se vale solo per ioni pesanti, bref, un busillis.
Da quattro o cinque anni cominciano ad arrivare risposte, ma con probabilità dai margini di incertezza frustranti.
Nell’esperimento di Catania, il gruppo di Francesco Cappuzzello (rif. commenti di Andrea I., Riccardo R. e Manuela C.) – con Andrea Vitturi – fa collidere isotopi di carbonio (ioni pesanti) e di idrogeno (leggeri); ne paragona GPV e risonanze; fa i calcoli con metodi diversi; ‘nsomma fa di tutto per eliminare gli abbagli.
E non si vanta di aver risolto il problema dei quattro corpi o di aver misurato direttamente le GPV
Our data show the clearest signal compatible with the long-searched GPV so far. The resonances at Ex=16.9±0.1?MeV in 14C and at Ex=13.7±0.1?MeV in 15C show properties consistent with those defining the GPV mode. If the signals observed are indeed due to the excitation of the GPV, they confirm the foundation of the particle–hole quantum symmetry in a system of interacting fermions and can provide benchmark information on the role of the pairing field in nuclear structure.
Non è ancora detto che il campo esista, ma
A microscopic description of such a field is essential to gain a much deeper understanding of a wide class of nuclear matter phenomena observed in the exploration of many-body systems, from nuclear chart to neutron stars.
Conclusione: servono ulteriori ricerche, ma noi qualche passo avanti pensiamo di averlo fatto.
Figura di Mouginot et al., rivali nella caccia alle GPVP, messa qui per via dei tritoni.
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A rovinare un po’ la bella giornata, Clare Francis segnala che il direttore dello European Journal of Cancer ha ritrattato
Expression of a truncated Hmga1b gene induces gigantism, lipomatosis and B-cell lymphomas in mice.
un altro lavoro del gruppo coordinato da Alfredo Fusco dell’università di Napoli Federico II e da Carlo M. Croce, dell’università di Ferrara e Ohio State U, inficiato da gel “problematici” descritti su PubPeer.
Per Alfredo Fusco, è l’ottavo paper ritrattato.
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Nonostante ripetuti consigli, dal 2013 l’economista Richard Tol – i cui lavori sono famosi per gli svarioni introdotti a suo dire da “gremlins” – sostiene urbi et orbi che John Cook et al. hanno falsificato la percentuale di 97% per il “consenso” scientifico sull’effetto serra delle nostre emissioni di gas serra. Raccomando la lettura delle tre puntate con le quali Sou, di Hot Whopper, ha addobbato il prof. Tol per le feste pasquali.
Anche se non vi interessa la statistica, potrebbe invogliarvi questa recensione di Sou
It’s a real watch-between-your-fingers horror show, but if you’ve a taste for the macabre spectacle, then Richard’s Artaudian theatre-of-cruelty performance piece has all the hallmarks of postmodernist genius.
Per chi preferisce il Grand Guignol invece
Un po’ al volo che e’ una giornata piena, ma ci tengo molto all’argomento dato che e’ fisica nucleare e pure un sottoargomento che mi sta a cuore (mi sono dottorato con Broglia e ho pubblicato 2 paper ultralunghi e faticosissimi sulle Pairing Vibrations proprio per spiegare agli sperimentali questo tipo di cose, uno lo hanno anche citato… dato che il progetto va avanti da mo’ e mi ha coinvolto non poco nella dialettica).
Il discorso e’ molto affascinante perche’ e’ incredibilmente generale ed e’ praticamente un viaggio astratto nella fisica multicorpi.
In generale quando si aggiungono o tolgono particelle a un sistema a tanti corpi, sia esso un atomo o un nucleo o una molecola, si aggiunge o toglie della energia proporzionale alla posizione dell’elettrone o protone o neutrone in quel sistema. E’ il concetto di orbitale quantistico.
Quando eccitiamo il sistema, senza fisicamente rimuovere nulla dal sistema, le eccitazioni possono essere viste come “promozioni” di particelle (siano esse elettroni, nucleoni o il fermione che preferite) da un orbitale all’altro.
Anche le vibrazioni (fisiche) del sistema, possono essere interpretate in questo modo come tante promozioni di particelle in tanti orbitali tutte coerenti in una piccola danza di eccitazioni e de-eccitazioni che muove le particelle in giro fino a creare un’onda o una vibrazione (fisica).
In gergo questo affresco si chiama Random Phase Approximation.
L’idea di Bes, Broglia, Brink negli anni ’60/’70 e’ che anziche’ vedere la danza di una singola particella o di tante particelline indipendenti che creano vibrazioni, lo stesso si puo’ fare se le particelle sono acoppiate a due a due. Quindi cosa succede se anziche’ promuovere una singola particellina, ne promuoviamo due. Se anziche’ guardare la danza di una, ne guardiamo due.
Quello che succede e’ la stessa identica cosa, solo che anziche’ essere nello spazio “fisico” la vibrazione avviene in uno spazio astratto “di gauge”.
E questo succede per qualsiasi sistema in cui le particelline siano accoppiate a due a due, ovvero soprattutto nei nuclei, nei superfluidi e nei superconduttori.
Nel nucleo la cosa speciale e’ che a differenza che nei superfluidi e superconduttori le particelle non sono tantissime, ma sono una manciata.
Quindi puoi avere fenomeni “giganti”, che coinvolgono TUTTE le particelle presenti.
Questo e’ assodato per le vibrazioni fisiche, dove praticamente in tutti i sistemi sufficientemente stabili assieme alle vibrazioni “normali” abbiamo vibrazioni “giganti” che sono piu’ energetiche, piu’ grandi, piu’ collettive, coinvolgendo nella danzetta della promozione tantissime particelle del nucleo (anche il 30/40%!).
Analogamente lo stesso avrebbe dovuto succedere, per condizioni favorevoli, per le vibrazioni nello spazio astratto dei superfluidi.
Il problema e’ riuscire a vederlo, dato che nel mezzo hai sempre altri effetti. Ed eccolo qua.
PS: sono diversi gruppi, credo. Vitturi e’ un teorico, di sperimentali grossi vedo Cunsolo (che e’ il capogruppo di Catania), Fortunato e Azaiez.
Grazie Andrea, ti ho visto in nota e contavo su di te!
Sono più gruppi, hai ragione ma ho messo Vetturi perché si chiama Andrea – non si fa, lo so, ma mi aiuta a ricordare, come i tritoni.
Non dite al Nature Publishing Group, ma neanche ai colleghi francesi e padovani, che Catania è il peggior Dipartimento di Fisica d’Italia (secondo l’ANVUR), porebbero ritirare l’articolo.
Lo so che è la mia solita polemica sterile e interessata contro l’ANVUR, ma non resisto 🙂
Ehehe siamo troppi Andrea! 🙂
A parte che principalmente la pubblicazione è INFN, tutti gli autori hanno doppia affiliazione e credo solo uno sia strutturato unict. In secondo luogo una pubblicazione non fa certo la qualità di un intero dipartimento, anche perchè si tratta di un singolo argomento di ricerca.
Non conosco bene la realtà universitaria Catanese, sono stato ai laboratori un po’ di tempo e conosco un po’ di persone (fra cui un paio delle autrici) che non me ne hanno parlato particolarmente male (nè particolarmente bene).
Potrebbe benissimo essere il peggiore dipartimento di Fisica anche se 3 affiliati pubblicano un Nature, se poi i restanti 200 non pubblicano nulla…
Andrea
dalle affiliazioni sono 3 universitari e 4 infn a Ct, due universitari a Pd e un infn a Pi. La doppia affiliazione l’hanno praticamente tutti, non solo gli autori di questo articolo e non solo nucleari. E anche i corresponding sono da manuale Cencelli.
Per il resto, come ho detto, era solo sterile (e ironica) polemica anti-ANVUR e le sue graduatorie, alle quali non attribuisco alcun particolare valore.
Ciao a tutti sono Manuela Cavallaro, una delle autrici dell’articolo in questione.
Innanzitutto ringrazio Andrea per l’interesse mostrato al nostro lavoro, e per la spiegazione dettagliata e chiara (sappiamo bene che non è facile esprimere questi concetti tanto astratti ma profondi ai non addetti ai lavori). Inoltre le previsioni del Prof. Broglia e gli studi portati avanti dal suo gruppo (incluso Andrea) sono stati stati un punto di riferimento per il nostro esperimento.
E’ giusto precisare che il responsabile del gruppo di Catania e ideatore dell’esperimento che ha portato alla prima evidenza sperimentale della scoperta di questo moto gigante tanto discusso e tanto cercato è il Prof. Francesco Cappuzzello. Naturalmente ogni lavoro scientifico è il frutto dello sforzo di tanti ricercatori, sperimentali e teorici, oltre che di un ambiente stimolante e vivace (i Laboratori Nazionali del Sud dell’INFN e il Dipartimento di Fisica dell’Università di Catania lo sono!). Ad ogni modo in coda all’articolo è indicato il contributo che ogni autore ha dato al lavoro pubblicato.
Manuela Cavallaro,
grazie delle precisazioni. Avevo visto i contributi in fondo al paper e per la trasmissione di domani avevo contattato il prof. Cappuzzello, rif. il prossimo post “Le oche 10”.
Chiedo scusa, ma ho delle attenuanti. Magari un giorno Riccardo Reitano o Andrea (non Rampado ma Idini) vi riassume perché mi ha colpita la partecipazione di un Andrea (non Rampado ma di Padova).
Complimenti anche a lei, nel frattempo.