Leggo molta ricerca in modo strumentale, da volontaria di Action Aid, da femminista, da custode del Parco delle bufale ecc. Bref, sono infarcita di bias cognitivi che mi servono a mettere un ordine nel disordine, una “connoisseur of chaos” per dirla con Wallace Stevens.
Quindi il numero di Nature fa per me, tanto più che l’insistenza sull’uso appropriato della statistica conferma un mio bias… Dall’editoriale:
You will see a lot of cognitive bias in this week’s Nature. In a series of articles, we examine the impact that bias can have on research, and the best ways to identify and tackle it. One enemy of robust science is our humanity — our appetite for being right, and our tendency to find patterns in noise, to see supporting evidence for what we already believe is true, and to ignore the facts that do not fit.
Seguono esempi. Ci cascano soprattutto i ricercatori bio-med, ma non solo.
Finally, the scientific community must go beyond statistical safeguards, and improve researchers’ behaviour. Angst over unreliable research has already spurred investigations into ways to make results more robust. Some of the most promising address not just techniques, but also academic culture: laboratory and workplace habits can discourage rigour, or can enforce it through blinding, preregistering analytical plans, crowdsourcing analysis, formally laying out null and alternative hypotheses, and labelling analyses as exploratory or confirmatory. (…)
Finding the best ways to keep scientists from fooling themselves has so far been mainly an art form and an ideal. The time has come to make it a science. We need to see it everywhere.
Amen.
Rassegna delle ricerche in psicologia di Regina Nuzzo, commenti di Robert MacCoun and Saul Perlmutter sulla “blind analysis” e di Raphael Silberzahn e Eric Uhlmann sul crowdsourcing.
*
Altre esortazioni in “Time to get clean“, l’editoriale sull’inquinamento da farmaci per il quale non esistono limiti:
The powerful pharmaceutical and water industries, which fear expensive measures to help to address the problem, have already demonstrated their muscle. Through aggressive lobbying, they managed to derail European efforts to impose legal environmental limits on two drugs in 2012.
Ma che sorpresa. Vediamo se i loro lobbisti affondano anche la proposta di regolamentazione fatta dall’International Conference on Chemicals Management e dall’UNEP.
*
Il direttivo del CERN, scrive Elizabeth Gibney, ha approvato il finanziamento di Awake, l’esperimento che userà un acceleratore a “wakefield” come quello dello SLAC, ma alimentato con impulsi di protoni invece di elettroni. Piccolino, la cella che contiene il plasma è larga 10 metri, ma in teoria capace di raggiunge energie più elevate del LHC:
The latest investment from CERN — worth 2.6 million Swiss francs (US$2.7 million), from the total of 21.4 million Swiss francs so far committed to the experiment — is intended to allow AWAKE to test the concept before the end of 2018, when CERN is scheduled to shut down its accelerators for an upgrade.
Ho guardato solo l’introduzione dell’Outlook sulla bellezza umana e di altri animali, e nei paper ho letto:
– S. Bhatt et al., con un modello stimano l’efficacia dei tre tipi di campagna contro la malaria in Africa, un must per le Ong:
We found that Plasmodium falciparum infection prevalence in endemic Africa halved and the incidence of clinical disease fell by 40% between 2000 and 2015. We estimate that interventions have averted 663 (542–753 credible interval) million clinical cases since 2000. Insecticide-treated nets, the most widespread intervention, were by far the largest contributor (68% of cases averted).
Commento della grande Janet Hemingway.
– Glenn Turner et al. hanno fatto una serie di esperimenti per controllare il ruolo di certi neuroni dell’olfatto della Drosophila melanogaster, trovando molta variazione nel “panorama di odori” rappresentato nella sua testolina. Ognuna ha una personalità tutta sua insomma, plasmata dal gene rutabaga legato all’apprendimento e alle sue esperienze di vita. Un must per i soci del Fan Club.
*
Tengo da parte i due paper degli esperimenti con i liquidi di Fermi, i quantum dot e l’effetto Kondo, in attesa che qualcuno mi dica se sono importanti (oltre alla capacità di controllo in quelle dimensioni, intendo) o piccoli passi nel tentativo di imbrigliarlo. Karyn Le Hun è entusiasta, ma è un campo dove ogni tanto i progressi mi sembrano un po’ inflazionati.
Ecco, credo di aver segnalato tutti i miei bias.
***
A proposito di proiezioni locali degli impatti del clima sulla sicurezza alimentare, Daniele Bocchiola spiega da Climalteranti le sue ricerche sul riso in Val Padana.
In un commento da Climalteranti, Roberto Madrigali di meteoweb vanta una pubblicazione non ancora avvenuta, scritta insieme a Clive Best
un fisico e climatologo di rilievo mondiale… all’estero ci ha pubblicato la ricerca scientifica come scienziato indipendente insieme a centri mondiali come NOAA, NASA, Pasadena, Università mondiali etc .
Nella realtà, Clive Best si occupa di informatica e l’unica sua pubblicazione su un tema affine al clima riguarda un progetto di data-base.
***
In attesa che l’università di Firenze faccia un’inchiesta sulle attività di Marco Ruggiero e signora, la BBC ha mandato in onda la seconda sul produttore del GcMAF e le ditte di cui Ruggiero era “responsabile scientifico”. Riassunto da Orac. La precedente è su You Tube, in due puntate.