Per chi colleziona statistiche improbabili, Caroline Watt dell’università di Edimburgo, e fondatrice del gruppo che insegna e fa ricerca in parapsicologia, esaminando in particolare
– the possible existence of psychic ability
– anomalous experiences and belief in the paranormal
– deception and self-deception
– historical and conceptual issues in parapsychology
ha creato un web con il registro degli esperimenti parapsi.
Per ora sono 16, sette dei quali svolti da Patrizio Tressoldi dell’università di Padova e colleghi dell’EvanLab di Firenze, compreso uno sulla teletrasmissione di 11 biofotoni a >7.000 km di distanza con probabilità sei sigma. I kid you not… (h/t Andrew Gelman’s zombies).
Sulla presunta metilazione di un gene che renderebbe gay per via di un presunto effetto epigenetico, rimando alle critiche (prime, seconde) di Andrew Gelman e di Ed Yong – sempre bravissimo – su una ricerca non ancora pubblicata su 37 coppie di gemelli omozigoti, secondo la quale la presunta metilazione di un gene renderebbe gay per un presunto effetto genetico.
(Sempre in tema di statistiche, Tamino analizza l’estensione degli incendi in USA dal 1960 a oggi, e la serie di Keeling sull’aumento della CO2 atmosferica. Correlation is not causation, però…)
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Eye candy from Switzerland; global warming unabated (h/t Gavin Schmidt).
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Un tribunale della Florida ha dato ragione a Steven Novella di Science-based medicine, querelato per diffamazione da due ditte che propinano pseudo-cure appena un po’ meno ciarlatanesche dello yogurt di Marco Ruggiero e signora, della spirulina del sociologo di Bitonto o dei “glico-nutrienti” promossi dal chirurgo Ben Carson, uno dei candidati POTUS del partito repubblicano…
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Truth will out, maybe
Tutti possono firmare l‘appello di Physicians for Human Rights, che chiede un’inchiesta indipendente sul bombardamento dell’ospedale di MSF a Kunduz.
Che la co2 aumenti costantemente lo dice anche l’Aeronautica Militare (ma il T.Col. Guidi lo saprà?) sul sito di meteoam.
Mentre sul numero di settembre di “Le scienze” nell’articolo sullo shale gas gli autori si preoccupano giustamente dei rischi per la salute di questa tecnica ma mi pare che sottovalutino i rischi legati al GW: affermano che utilizzare lo shale gas rallenti i cambiamenti climatici. E da quando emettere ulteriore co2 rallenta il GW? E in questo senso è giusto esultare per la scoperta di nuovi giacimenti di gas naturale di fronte alle coste egiziane? Mi piacerebbe sapere che ne pensa.
S. Cosmaro,
shale gas: il progetto Clean Air degli USA vuole abbattere le emissioni di metano e vietare il flaring, l’EPA dovrebbe pubblicare le nuove regole tra poco. Meglio del carbone, comunque.
è giusto esultare per la scoperta di nuovi giacimenti di gas naturale di fronte alle coste egiziane?
Tutti dicono che saranno molto costosi da sfruttare. Ne capisco poco, ma mi ha ricordato l'euforia in Brasile dopo la scoperta dei giacimenti "pre-sal". Era calato un po' il prezzo del petrolio e aumentato parecchio il valore della Petrobras, poi si è sgonfiato tutto.
L'Economist dice che stanno calando anche le sovvenzioni ai combustibili fossili – a maggio l'IMF le stimava a $5 mila miliardi per il 2015. Se fosse confermata, sarebbe una buona notizia per il GW.
Personalmente credo che, shale o non shale, la questione del gas debba porsi in termini del classico “a che pro?”
Se il gas deve servire a garantire l’aumento dei consumi (emissioni) senza altre centrali a carbone, allora è una pessima idea. Se invece dovesse servire da tecnologia tampone di (relativamente) breve periodo per dismettere il carbone più in fretta e dare più tempo alla riorganizzazione dell’intero sistema mondiale di produzione, distribuzione e consumo di energia, forse (FORSE) qualcuno potrebbe convincermi che è una strada percorribile. In nessun caso gioisco, al massimo mi accontento se costretto dalla dura realtà.
Modificando il vecchio slogan “tutto e subito”, direi “tutto, sul subito possiamo parlarne”.
Riccardo,
mi accontento anch’io, nel senso che il gas uccide meno gente/anno del carbone.