Nuovo paradosso EPR


Per Oggi Scienza, recensisco l’esperimento di “entanglement mentale” con un fotomoltiplicatore di Durham, North Carolina, compiuto dalle rispettive abitazioni dal dott. Tressoldi, ricercatore in parapsicologia all’università di Padova, l’ingegnere elettronico Luciano Pederzoli, il sociologo Alessandro Ferrini, il radiestesista esperto in agopuntura, omeopatia e floriterapia di Bach Marzio Matteoli e l’informatico Simone Melloni, dell’Evan Lab di Firenze.

Il loro paper dovrebbe interessare i fisici, quantistici e non, perché i lampi di biofotoni da loro mandati negli USA sono al contempo più lenti dei fotoni (ci mettono “approssimativamente 35 minuti” a percorrere “circa 7.400 km”) e attraversano la materia senza interagire come se fossero neutrini.

Ai fisici e non, potrebbe aprire nuovi orizzonti la rivista Neuroquantology sulla quale Tressoldi et al. avevano pubblicato un esperimento precedente. Mi sembra sia passata inosservata una clamorosa scoperta pubblicata nel 2007 dal ricercatore in proprio Philip Benjamin: la materia oscura è fatta di assioni. Ne deriva che per via dello spin dei pixel psichici, una fonte di biofotoni 

può essere l’unione tra materia oscura e fermioni.

***

Mind Games

Nature dedica la copertina a un tema affine, se così si può dire, e alla rassegna di Russell Poldrack e Martha Farah, supersintesi:

Studies into human brain function attract a great deal of attention in the media, but it is important to be aware of the limitations inherent in the methodologies used and in the way they are being applied.

Avvertenza tempestiva. Anche in Italia i giornali hanno parlato parecchio di una ricerca uscita su Nature Neuroscience  – sul “connettoma”, la mappa dei collegamenti più frequenti e marcati tra neuroni che sarebbe l’equivalente per la personalità delle impronte digitali:

connectivity profiles predict levels of fluid intelligence: the same networks that were most discriminating of individuals were also most predictive of cognitive behavior. Results indicate the potential to draw inferences about single subjects on the basis of functional connectivity fMRI.

Ah sì?

L’altra “impronta digitale” strettamente individuale è il microbioma, il mix inconfondibile di microbi intestinali che, in un altro articolo, modulerebbe anche lo sviluppo cerebrale e i comportamenti.

*

Editoriale su cosa deve fare l’IPCC “per rivolgersi direttamente al grande pubblico e non solo ai “decisori”; e uno a 40 anni della conferenza di Asilomar, che aveva deciso una moratoria sull’uso del DNA ricombinante:

Debates on artificial intelligence, autonomous weapons, geoengineering and the use of gene-editing technology have all referred to Asilomar as a useful model. (Geoengineers went so far as to meet in Asilomar.) This month, a group of scholars, programmers, artists, entrepreneurs and video-game developers published a Biosphere Code to protect people and the planet from the negative impact of computer algorithms — produced after Asilomar-like discussions in Stockholm.

Ma oggi la scienza è diventata una questione globale, e tutti hanno accesso alle informazioni.

When controversy comes calling, rather than asking for an Asilomar conference — which, after all, was closed to the public — scientists should reach outwards. Discussions should extend beyond researchers and ethicists to include, or at least broadcast to, the broader public. Proactive engagement with the mass media is key: the most transparent of webcasts is meaningless if only a rarified group of already-interested individuals knows that the meeting is happening.

E’ un po’ strano il consiglio di rivolgersi direttamente all’opinione pubblica, ma senza riferimenti alla cultura popolare, per es. a film come Gattaca. L’altro consiglio è di non alludere velatamente all’etica diversa praticata in certi paesi, ma poi Heidi Ledford raccoglie previsioni su dove nascerà per primo un bambino il cui genoma è stato “corretto” con la tecnica CRISPR/Cas9…

Erio Tosatti e Davide Mandelli della SISSA fanno una rassegna delle ricerche sugli “emulatori microscopici dell’attrito”.
Nei paper mi ero già segnata quello di Nishi et al. sulla percezione della disuguaglianza economica quando era uscito on-line, mi sembra.
Per ora aggiungo quello di un gruppo di neo-zelandesi, principalmente, sulla fusione della calotta glaciale antartica e conseguente innalzamento del livello del mare stando ai vari scenari di emissioni di gas serra e quindi di riscaldamento globale. Risultati del loro modello:

 Unless anthropogenic greenhouse-gas emissions are reduced to half of 1990 levels by 2050, global mean annual surface temperatures are likely to exceed 2 °C above pre-industrial values by 2100… This aggressive mitigation scenario corresponds to RCP 2.6, which both our ‘low’ and ‘high’ simulations show is the only ocean–climate regime in which the long-term Antarctic contribution to GMSL does not exceed 1 m. Under all other RCP scenarios the future commitment to a rise in sea level from Antarctica is substantial. This commitment arises because the collapse of buttressing ice shelves leads to a dynamic ice-sheet response that greatly increases grounded ice discharge for hundreds to thousands of years into the future, even if greenhouse-gas emissions are reduced and temperatures stabilize. The results presented here and elsewhere suggest that ice-shelf stability is vulnerable to a critical temperature threshold. In our experiments, we find that prolonged ocean warming of 0.5 °C above present, together with atmospheric warming of 2 °C, ultimately leads to the loss of 80% to 85% of all floating ice in Antarctica.

E il livello del mare s’innalza di un metro. Siete avvisati…

*

Del paper sugli aerosol marini della bravissima Maria Cristina Facchini, Roberto Danovaro (be’ anche lui…) et al. uscito ieri su Scientific Reports, parliamo domani alle Oche.
BTW, sondaggio semestrale dell’università del Michigan: per la prima volta dal 2008, soltanto il 16% degli americani dice che non ci sono prove dell’esistenza di cambiamenti climatici. Un 70% è convinto che ci siano: il 56% dei repubblicani, il 79% dei democratici e il 69% degli indipendenti. Gli incerti lo restano più o meno come prima.

4 commenti

  1. Uso abitualmente dei fotomoltiplicatori, dovrò stare attento a non essere troppo concentrato quando eseguo una misura …

  2. Quel fotomoltiplicatore sicuramente lavora grazie ad “un’azione fisica di tipo quantistico che per essere compresa necessita di ulteriori studi teorici e sperimentali, studiata da V. Valenzi (http://www.donotlink.com/h0p8).
    Purtroppo però, “ancora non è risolta la questione dell’efficacia dei segnali quantistici dei farmaci per la terapia efficace delle varie patologie …” (ibidem).
    Naturalmente il Nostro conosce a menadito il lavori di Federico Del Trocchio il quale, in un suo … interessante e vasto volume, conclude che una certa dose di bugie nella scienza è inevitabile, e … indica un parametro per valutare le attività scientifiche: la loro capacità di indurre dei progressi reali nella tecnologia e nella vita quotidiana” (ftp://77.47.129.53/pub/Sidorenko/digibio/selezione%20scritti&news%20valenzici.pdf)*.
    Saluti.
    N
    ——————————
    *: un vero Pantheon, peccato che donotlink non lo prende, si va (salvo omissioni)da Aharonov e Bohm a Ippocrate W. Reich, Preparata, Nietsche, J. Maddox, Yogi Ramacharaka, E. del Giudice, Galileo, Newton, Maxwell e Marconi, Planck, Einstein, Nernst, Bohr, Heisenberg, Dirac, Pauli, Fermi, C. L. Smith, Higgs Maxwell Ohm, Benveniste, M. Emoto, Lagrange, Eulero, Maxwell, Hertz, Boole, Galois, De Morgan, Hamilton, Röentgen, Einstein, Planck, Peano, Russell, Poincarè Hilbert Lagrange, Eulero, Hertz, Boole, Galois, De Morgan, Hamilton, Röentgen, Planck, Freud, Frege, Scaramuzzi Fontana Gamberale Celani Iwamura Taleyarkhan de Ninno, F&P, Gesù, Schroedinger, a Zarathustra
    C’è anche (pag. 77) C.Franchini.
    Sono molto stupito di non aver trovato Montagnier, ma penso che possa andare anche così.

    1. Riccardo,
      ho pensato a te e alla tua lampada da sostituire.

      Andrea,
      come spiegazione per il rallentamento dei biofotoni è un po’ poco…

      Nasturzio,
      forse il “prof.” Valenzi dovrebbe leggere un po’ di ricerche in farmacologia quantistica.
      Sono molto stupito di non aver trovato Montagnier
      Manca anche Jung, speriamo che non lo venga a sapere il Pulitzer o gli viene un coccolone.

I commenti sono chiusi.