Veleno

L’oca riceve da Kitegen Web Reputation Agent e volentieri pubblica:

Su 22 Passi, ieri alle 18:43, Hermano Tobia sintetizza con precisione la ragione del mio impegno professionale nella promozione dell’Eolico di Alta Quota: “[Il Kitegen] un’iniziativa a cui partecipavano accademici di altissimo livello e membri del cicap […] sulla base di aspettative impossibili“.
Sintetizzo a mia volta mediante i puntini di sospensione, perché le poche parole che essi sostituiscono introducono considerazioni non-necessarie sugli scopi della “iniziativa Kitegen”: quello dichiarato infatti -e non vedo ragione per ritenere che sia una millanteria- è semplicemente lo sviluppo di una fonte energetica pulita, abbondante e poco costosa.
Questa tecnologia in linea di principio permetterebbe di catturare la CO2 e di usarla per ricavarne urea ed etanolo, e di distillare dal mare tanta acqua dolce da mettere a coltura la Penisola Arabica, mentre nel contempo raffredda l’atmosfera -oltre a fornire propulsione ed energia elettrica per i servizi di bordo alle navi, sia in navigazione, che all’ àncora o all’ ormeggio.
Questo scopo può essere raggiunto impiegando anche schiavi volontari in “una bottega tecnologica, dove -dice un Kitegenio di spessore- chi ha ambizioni e interessi potrebbe trovare un fertile terreno per sviluppare e maturare professionalità di alto livello. Magari all’inizio si dovrà accontentare di una scarsa o nulla remunerazione … ma il guadagno come bagaglio di esperienza e conoscenze tecniche è sicuramente elevato” [1]. Di sicuro, grazie alla specifica esperienza, la volta dopo non ci ricascano.
Cmq mi sembra solo normale che nessun trovi da ridire alla prospettiva di un giusto guadagno “fino al 40% annuo sul capitale investito“.
Impieghi altrettanto credibili sono la difesa antimissile, e l’impiantazione automatica di impianti Kitegen automatici su Marte, per fornire energia alle macchine automatiche che prepareranno habitat per umani, i quali accerteranno se i Canali del Pianeta Rosso sono stati scavati da fiumi di Barbera, nel quale caso c’è speranza che ne sia rimasto un po’, e ce lo mandano con l’ Astrocisterna, ché sulla Terra non basta più.
Segue adesso un po’ di Storia Antica.
LP [Pres. ASPO] Wrote:
Mi accorgo ora di … qualche nota scettica sul futuro del Kitegen. 
… 
ma garantisco che all’interno di ASPO il progetto è stato spulciato e rovesciato con un calzino, e questo ben prima della prima realizzazione del prototipo attualmente funzionante, uscendone molto bene.
ASPO = Associazione per lo Studio del Picco del Petrolio! [2]
UB, [V. Pres]:
ASPO ha oggi accumulato dati e esperienza che pongono l’associazione all’avanguardia in molti campi

 I membri di ASPO-Italia sono impegnati in progetti internazionali estremamente innovativi, come sistemi eolici ad alta quota (progetto kitegen)”
Risparmio al vuoto spinto che mi legge altri esempi, salvo quello del Prof. CdV, perché protervo nell’insistere che l’aquilone vola col vento in poppa, salvo non saper definire “vento in poppa”, e passo ad impetrare una grazia: “ma ci ho messo un condizionale, due “se” e tre “come sostiene Tizio” non è un argomento valido; se lo fosse, avrebbe buon gioco il 22Penne Mistero a sostenere la sua lettura  antifrastica dell’artì-ì-Ì-Ì-Ì

ehm

dell’articolo del Dott. Passerini su L’Indro, “Kitegen, la nuova tecnologia vola”; glielo permetterebbero un condizionale, insieme ad un “probabilmente” su argomento a latere,  su 6/700 parole dal condensato se non enfatico, entusiasta o almeno credulo.
Come gli articoli su TOD, come le discussioni su NTE, fino alla geenna di Energeticambiente, fino lì è venuto Ippolito a secernere veleno.
chi non sa risolvere equazioni differenziali di terzo grado dovrebbe essere ammesso a commentare non più di una volta all’anno“, prorompeva il sanguigno CdV; “lo dimostri analiticamente” intimava il signorile FA. Ma cosa le devo dimostrare Signor FA, che 2+2 fa quattro? Che un aquilone sopravento al suo Punto di Vincolo non ci andrà MAI? Eppure su questo si basa il Carousel.
Rifugiarsi dietro a formule -peraltro validissime nel loro contesto, e difficili da comprendere e perciò tanto di cappello a chi ha avuto la testa per impararle- quando l’Evidenza dimostra il contrario È VELENO!
Quando, appena apprendista nell’arte di Web Reputation Agent, ricevetti il mio primo incarico, e cominciai a sostenere l’ Idea come meglio sapevo, ricevetti una mail: “Caro Nuovo Coutente di questa Lista omissis il Kitegen è stato all’origine di grandi sommovimenti, amicizie distrutte, disgrazie politiche; trattalo con garbo“.
E quando ti rispondono che due più due può non-fare quattro, COME CAXXO SI FA A MANTENERE L’APLÒ

EHM!

ehm


Volevo dire, noi qua le equazioni non si sanno; però ci parrebbe logico che le decisioni che coinvolgono anche noi, che però non se ne sa nulla, venissero prese “Evidence Based”.
Ora, se quelli che maneggiano -DICONO DI MANEGGIARE- le equazioni e le formule meglio di tutti, o comunque abbastanza bene da capirne qualcosa, ammettono fallacie tanto evidenti come l’aquilone in volo sopravento al suo Punto di vincolo, o la Grande Area Spazzolata, insieme ad altre altrettanto critiche ma meno intuitive, e con questa ciofeca ci vogliono fare il Piano Energetico Nazionale, la fiducia nella significatività della Scienza viene avvelenata.
Ne basta poco, di Veleno. E lavora in sinergia con altre forze, una fra tutte la difficoltà di distinguere l’informazione utile nel flusso di dati che ci investe. I Passeri sono molto portati a prendere lucciole per lanterne, ma si sa d’acchito, e dopo pochi tentativi si capisce che è inutile insistere a spiegargli che vivono nel mondo dei sogni.
Ora, venite a raccontarci del Picco del Petrolio, e dei problemi che ci toccheranno e di come e perché dovremo -perché certamente dovremo; o meglio, si dovrà fare a meno di tante cose; ma non ce lo può raccontare chi pensa che due più due possa non-fare quattro, benché voglia la violazione limitata a quanto riguarda il Kitegen, perché questo AVVELENA il rapporto populace-élite.
Ma mi andrebbe bene anche un articolo di blog, dove questi problemi (la scelta delle fonti, l’interpretazione dei dati, la coerenza con il conosciuto -in generale e riguardo al Kitegen) vengano riconosciuti e sanati.
Per esempio, come si fa a non rendersi conto che un Profilo Alare del quale non si può regolare l’ Angolo di Attacco vola-male-sempre?
Che Carichi Alari di tonnellate per metro quadrato sono improponibili?
Eccetera.
In ultima sintesi: Studiosi, volete influire sull’evoluzione della Società in base a conoscenze scientifiche inaccessibili a molti? Se l’appoggio dei Ciompi vi è utile, non prendeteli per il culo MAI! Una volta è per sempre. Essi sono molto vulnerabili al Complottismo, e per rivalsa sono capaci di votare Scilipoti o anche peggio.
E scaricate la zavorra!
Chi ciurla nel manico, a mio parere, pala picco e carriola e vada a pulire le fosse delle strade, salvo una comparsa giubilatoria di due-tre minuti sotto la Torre degli Asinelli, cappello a cono in testa e greppia piena di fieno davanti; l’ imitazione di un raglio, un accenno simbolico a mangiare del fieno, noto disintossicante, e poi a pagare da bere alla piazza. Perdono e reintegro garantiti!
Saluti.
KWRA
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1: http://kitegen.com/?s=bottega;
2: http://www.aspoitalia.it/index.php/organigramma
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Fonte della foto scelta dall’oca che, en passant, nota che KWRA risponde all’articolo di Richard Grant, oggetto del post precedente. E ieri sera ha pure ricevuto una mail di Tom Bosco, rif. “Il ritorno di Harry Potter(rimmel).

239 commenti

  1. Gli “accademici di altissimo livello” che partecipavano all’iniziativa, Signora Oca, immagino siano quelli che hanno sostenuto l’ iniziativa stessa con pensieri, parole, ed opere, ivi compreso metterci dei quattrini.
    Però andrebbe chiesto conferma al Conferitore di tale Medaglia, Hermano Tobia su 22P nel commento sopra localizzato, al quale per ovvie ragioni non metto il link diretto.
    Azzarderei che diversi di questi accademici e/o assimilati sono nell’ Organigramma ASPO qui sopra allegà

    scusi un attimo
    screw screw
    a questi TASER bisogna sempre
    frush frush
    cambiargli le pile
    frush frush
    uno stress inenarrabile, anche perché
    frush frush
    sono tutti rugginosi
    frush frush
    e c’è da riempire quattro moduli in ottuplice copia
    frush frush FRUSH
    e la carta-carbone
    FRUSH FRUSH FRUSH
    è finita! PIANTONE!
    COMANDI!


    no, niente, mi è scappato un siparietto

  2. -SERGENTE!
    -Comandi, tene’
    Prego, Sergente?
    -Dicevo: “Comandi, Signor Tenente!”…
    -Ah, bene. E dica, Sergente, cos’è questa storia del siparetto che è scappato?
    -Mannò, Signor Tenente, non è proprio scappato…
    -Sarebbe a dire che è solo fuggito un po’? Nel senso?
    -Nel senso che chiamavo il Pianto’…
    -I Piantoni vanno chiamati spesso, mi compiaccio Sergente
    -..Chiamavo il Piantone per dirgli di NON far scappare il siparietto…
    -…??
    -…il siparietto che stava scappando. Ma ci abbiamo il Kite’
    -Abbiamo un gatto?? In Caserma?? Nell’Unità Cinofila?? SERGENTE!!
    -COMANDI! Abbiamo un KiteGen, non un gatto.
    -E la differenza sarebbe?
    -Sarebbe, Signor Tenente, che il gatto NON ha capacità antimissile…
    -Invece il KiteCoso?
    -KiteGen, Signor Tenente. Ce l’ha – ferma i missili che è un piacere.
    -Ma davvero, Sergente?
    -Davvero sì, Signor Tenente, è scritto nelle specifiche. E all’occorrenza devia anche le tempeste…
    -Sergente, a parte che di tempeste qui a Carabattole non se ne vedono dal ’56. Ma poi, anche quello sta scritto nelle specifiche? E che razza di bestia sarebbe questo KiteGen?
    -Non è una bestia, è un aquilo’
    -Eh??! SERGENTE!!
    -COMANDI, Signor Tenente! E’ un aquilone dal chilometraggio piumato rampicante per volo a vela in verticale a otto
    -…!!
    -Campione mondiale di avvitamento che al confronto gli EffeTRentacinque gli fanno un baffo….
    -…!!
    -Vola AccaVentiquattro per 360 giorni all’anno, dovendo riposarsi solo pochi minuti durante i pleniluni…
    #—-#—–#—–#—–#—–#
    -PIANTONE!!
    -COMANDI, SIGNOR TENENTE!
    -Perquisisca subito il Sergente e i suoi alloggi. Trovi tutto il fumo e lo sequestri, march!
    -SIGNORSI’, SIGNORE!
    #—-#—–#—–#—–#—–#
    (Ciao, Tenente!)

  3. Rispetto a quello che ho letto, questo post lo ritengo inadeguato e intellettualmente offensivo, dal momento che denigra gratuitamente, nonché in modo anonimo e demenziale, la Ricerca.
    Non comprendo poi quale sia il motivo che spinga lei Oca a prestarsi “volentieri” a questo gioco e ad alimentare e a diffondere in Rete soltanto disinformazione a riguardo. Disgustoso: proprio lei che è così infatuata da chi scrive tante pubblicazioni, si riduce a pubblicare una lettera scritta da un suo “CUGGINO”.
    Da quello che comprendo personalmente circa il Carousel attraverso la lettura di diversi report:
    è ovvio affermare che “un aquilone sopravento al suo Punto di Vincolo non ci andrà MAI”, quello che è sbagliato consiste nell’affermare che il Carousel lo fa. C’è un’animazione computerizzata – postata in un commento all’articolo Hight Altitude Wind Power pubblicato su Energy Matters – che permette di comprendere benissimo che tale affermazione è errata (ciò si percepisce chiaramente al secondo 00:48):
    http://euanmearns.com/high-altitude-wind-power-reviewed/#comment-20849
    Inoltre nello stesso blog, mi ha particolarmente colpita il commento successivo, secondo cui il concetto di Carousel non è facilmente comprensibile e pertanto soltanto chi possiede dimestichezza con il kite può apprenderne il concetto di fondo:
    http://euanmearns.com/high-altitude-wind-power-reviewed/#comment-20867
    Non è possibile parlare di un argomento così importante senza prima studiare o almeno consultare documentazioni scientifiche. E non sono io a dirlo:
    http://kitegen.com/?s=antonello+cherubini
    Tuttavia, per maggiori chiarimenti, online è possibile consultare un paper dello stesso Ugo Bardi che descrive molto bene il funzionamento del Carousel:
    http://euanmearns.com/high-altitude-wind-power-reviewed/#comment-21202
    Alla luce di queste mie riflessioni adesso le chiedo, Oca: perché mai dovrei credere alle informazioni diffuse a random da un disinformato “diplomato geometra con 36” e non dovrei invece affidarmi a documenti scientifici diffusi in Rete da esperti del settore?
    Chi L’ha spinta alla pubblicazione di queste info-disinformazioni?
    Infine, caro KWRA, perché dovrei crederti cieca/ocamente anch’io? Chi sei? Hai mai pubblicato qualcosa che non fosse un fumetto e dove?
    P.S.: Oca, anche io ho un “cuggino” diplomato geometra, (però con 37!). Se le va, glielo presento…
    magari può essere utile per sbufalare anche la relatività di Einstein di cui lui è particolarmente appassionato e dotto (ha studiaato tutto ALAN FORD)….
    Saluti,
    Linda.

  4. Gentile Sylvie Coyaud,
    Le ho inviato due volte un commento a questo articolo, ma ho visto che non è stato ancora pubblicato. Volevo capire se ci sono problemi tecnici o se si tratta di una censura. In quest’ultimo caso sarebbe grave.
    Saluti,
    Linda

    1. Linda Peluso,
      Non è un problema tecnico. L’anti-spam di WordPress funziona così: il primo commento è sempre sospeso, devo liberarlo io e i seguenti non sono più bloccati.
      L’altro aveva più di due link ed è finito automaticamente nello spam. Sarebbe successo anche se lei avesse linkato a “Ricerca” “paper” o “pubblicazioni scientifiche” invece che a blog già citati da KWRA, da me e altri.
      Alla luce di queste mie riflessioni
      Quali?

  5. C’è un’animazione computerizzata
    Ah, allora è tutto a posto, se c’è una simulazione, un video su youtube, la firma di un DottIngGranCavalierDiGranCroc’, è certamente tutto autentico, pure che da 10 anni dice che nel giro di due o tre anni avrà risolto i problemi tecnici e gli aquiloni voleranno -almeno almeno dal 2007 – sulle nostre teste, per correntizzare le nostre case e per la gioia dei piccini, mentre ad oggi nisba…
    denigra gratuitamente, nonché in modo anonimo e demenziale
    Deve essere il “gratuitamente” che infastidisce tanti finti “non anonimi”: si vede che loro si fanno pagare. Beh, anch’io – pregasi inviare monete sonanti a
    “Robert_Pastrus_KWRA_WannaBeNotAnonymous@cipperimerlo.com”
    Visto com’è facile?

  6. Linda Peluso scrive:
    26 agosto 2016 alle 10:26
    Rispetto a quello che ho letto, questo post lo ritengo inadeguato e intellettualmente offensivo
    Io trovo offensivo anche essere preso per scemo da chi racconta certe panzane
    dal momento che denigra gratuitamente, nonché in modo anonimo e demenziale, la Ricerca
    Gratuitamente solo nel senso che non mi pagano, ma questo non vuol dire che non debba fare il mio lavoro, la qualifica di Web Reputation Agent me l’ha conferita l’Ing Ippolito e rispondo solo a lui;
    per l’anonimo non è vero perché ho ameno trentasei nick eppure mi si riconosce sempre;
    sul demenziale sono d’accordo, d’altronde non faccio che adeguarmi all’argomento.
    Ma le dirò che la Ricerca di entrate adeguate alle mie esigenze non la denigro affatto.
    … è ovvio affermare che “un aquilone sopravento al suo Punto di Vincolo non ci andrà MAI”, quello che è sbagliato consiste nell’affermare che il Carousel lo fa. C’è un’animazione computerizzata – postata in un commento all’articolo Hight Altitude Wind Power pubblicato su Energy Matters – che permette di comprendere benissimo che tale affermazione è errata (ciò si percepisce chiaramente al secondo 00:48)
    Può darmi evidenza di conoscere la differenza tra Vento Vero, Vento Relativo, e Vento Apparente?
    Consideri che il Punto di Vincolo è a sua volta vincolato a muoversi solidalmente con tutta la macchina; secondo lei quale è la velocità tangenziale del Carousel?
    Guardi dall’inizio della animazione (a proposito, mi compiaccio che non abbia voluto chiamarla “simulazione”, sennò dovevo dedicare un paragrafo anche a questa, di fallacie); il momento che indica lei
    segue alcuni secondi un po’ confusi (a questo proposito stigmatizzo il continuo cambio di Punto di Vista, che un ciclo completo non si vede mai) prima dei quali molti degli aquiloni in primo sono in volo appunto sopravento al loro Punto di Vincolo (a questo proposito mi compiaccio che abbia voluto scrivere “Punto di Vincolo” con le iniziali maiuscole, come giustamente gli compete).
    D’altronde, anche se si vedesse, sarebbe uguale: in una animazione -lo si sa fin dai tempi del Gatto Felix- può succedere di tutto: e infatti in quella del Device under Discussion succede che i kite volano alla bella velocità di un’ottantina di metri al secondo, oltre cinquemila metri di quota, e tirando sempre con la stessa forza! Infatti, il Gatto Felix riusciva a fare della propria coda una molla così potente che una volta rimbalzò sulla Luna.
    Comunque, il commento su Energy Matters che lei cita, Linda, risponde ad un precedente commento, di Euarn Mearns, citandone questa frase:
    I’m familiar with the carousel and will give it some attention once I see a prototype production model stem in operation
    Lei come la traduce?
    Per me vuol dire: “Lo conosco, sì, codesto Carousel, e non mi convince nemmeno un po’; intanto go fly a kite”. Ma questo lo vedremo presto, penso, se E. Mearns scrive un nuovo post per approfondire l’argomento.
    Inoltre nello stesso blog, mi ha particolarmente colpita il commento successivo, secondo cui il concetto di Carousel non è facilmente comprensibile e pertanto soltanto chi possiede dimestichezza con il kite può apprenderne il concetto di fondo
    Forse ha messo un link a qualcos’altro? a me par che il tipo non ne dica che bene, del Carousel dello Stem e del futuro sistema di lancio che certamente sarà inventato; ricorda di aver letto da qualche parte che un Carousel potrebbe produrre sessanta gigawatt
    SESSANTA COSA?
    … gigawatt
    si vabbene, e poi dice a me di non fare il demenziale.
    Non è possibile parlare di un argomento così importante senza prima studiare o almeno consultare documentazioni scientifiche. E non sono io a dirlo
    Lo dice SC: “Provo a spiegare in parole semplici un ragionamento che per essere compreso a pieno necessita di alcuni anni di studio”, dice, così chi non segue può andare direttamente a ramengo, poi mette delle formulazze che fanno spavento, fa un discorso senza senso e conclude, all’incirca: “il Kitegen è un impianto da 3MW, Il risultato è già incredibile, ma con l’opportuno fattore moltiplicativo può diventare da 4,5 MW!”
    Tuttavia, per maggiori chiarimenti, online è possibile consultare un paper dello stesso Ugo Bardi che descrive molto bene il funzionamento del Carousel
    Un paper di Ugo Bardi che descrive molto bene il funzionamento del Carousel?? Uau! Cmq lo può descrivere bene quanto gli pare, ma se dice che funziona, ha preso un granchio
    Vediamo un po’ …
    Manòò, è un post su un blog -un bel blog, devo dire; hissà cosa gli è successo, l’avranno mica avvelenato?
    Ma andiamo a vedere cosa dice, perché quel post lo so a memoria e non mi ricordo che parlasse del Carousel.
    titic titac – apri in nuova scheda – tic: ORPO! ma non è UB che descrive molto bene il funzionamento del Carousel, anzi, non lo nomina nemmeno; è L’ingegnere Ippolito!
    Mammamia che emozione, un commento dell’ Ingegnere Ippolito su “High altitude wind power II: the reactions”, dove descrive molto bene il funzionamento del Carousel, e io me lo sono perso!

    ehm

    beh approfittiamo dell’ occasione per ritemprarci leggendo una bella descrizione del funzionamento del Carousel direttamente dalla scaturigine: “High altitude wind power II: the reactions”
    An esplication of the very complex behaviour of the KiteGen Carousel is not published yet.
    il resto, non sono spiegazioni, sono, mi scusi il francesì

    ehm

    beh, risparmiamocelo per i tempi duri; il resto, dicevo -salvo forse quella sulla Legge di Betz- sono assurdità:
    – The traction force on the ropes is constant in the full path;
    – The apparent wind speed on the kite is a constant;
    – The CL/CD is maintained retroactively constant on an optimized value …
    Maddàììì, forza costante in tutto il percorso, velocità Vento Apparente costante, aiòòò!!!!
    Per costruzione il Kitegen non può modificare il suo Angolo di Attacco, per cui non può ottimizzare proprio niente.
    perché mai … non dovrei invece affidarmi a documenti scientifici diffusi in Rete da esperti del settore?
    Magnifico! Sento una grande affinità con questa sua posizione; in pegno di quanto dico le fornisco https://infoscience.epfl.ch/record/181236/files/RenEngBetz2014.pdf, salti pure l’incomprensibile matematica e si concentri sull’ equazione (5.2): metta i numeri al posto dei simboli e veda cosa ne esce, per il Kitegen di Area centocinquanta metri quadrati, con dodici metri al secondo di vento, Eff Aerodimamica 20: intorno 300 kW meccanici. Adesso mettiamoci l’Area Efficace dell’ala, ovvero la proiezione dell’ ala -sul piano perpendicolare alla direzione del vincolo- in volo, ossia deformata a forma di “C” con la concavità in basso; un po’ di Rendimenti di Conversione, comprensivi dell’autoconsumo di energia; riportiamo l’ Eff Aerodinamica dallo stratosferico 20 al meno protervo 10 … 30 kW elettrici garantiti -quando c’è vento, naturalmente.
    info-disinformazioni
    A proposito di disinformazione, lei Linda sa niente degli impianti Kitegen funzionanti -nel 2012- “da oltre un anno, che producono effettivamente energia a piccola scala (circa 0,5-1 MW)“.
    Non ne trovo traccia, eppure devono esistere, perché ne parla [1] il Consulente Scientifico di Kitegen, mica sarà uno che conta balle?
    Infine, caro KWRA, perché dovrei crederti cieca/ocamente anch’io?
    Non ha ragione, infatti, di credermi, figuriamoci poi “ciecamente”: basta non si faccia imbambolare dai discorsi del Proponente, poi sull’internet c’è tutto quello che le serve, dai discorsi dell’ingegnere al Baloney Detection Kit. Naturalmente, se invece anche lei è impegnata professionalmente, non vedrei impedimenti etici per lei a sostenere le peggio panzane, il lavoro è lavoro, e chi lo sa meglio dei professionisti?
    A questo proposito mi pregio fornire una informazione importantissima: ““La potenza massima raggiungibile da un modulo non potrà superare una o poche decine di MW ,[2]”
    Chi sei?
    Cucù.
    ————————–
    1: http://archivio.imille.org/2012/12/leroei-lingegno-italiano-ed-il-futuro-energetico-mondiale/;
    2: https://groups.yahoo.com/neo/groups/kitegen/conversations/topics/284.

  7. Signor Pastrusi, la smetta per favore. Non è possibile parlare di un argomento così importante senza prima studiare o almeno consultare documentazioni scientifiche. Io ho 3400 video visualizzati su youtube e quasi 400 siti indicizzati nei preferiti. Alla luce di queste mie riflessioni, le pare di poter affermare che la geometra Peluso scrive stupidaggini? Chi L’ha spinta alla pubblicazione di queste info-disinformazioni? Perche` parla di Alan Ford? In quest’ultimo caso sarebbe grave.

  8. Egregio signor Pastrusi,
    lei è un malfidato della peggior specie. Sappia che una banale ricerca con Google per Linda Peluso Kitegen rivela che la signora, italianissima, esiste realmente ed è sinceramente interessata alla tecnologia in questione, la quale tecnologia è in grado di generare energie superiori a quelle di una centrale atomica in modo autentico tanto quanto è autentica la signora in questione – basta cliccare sul link fornito poco sopra per convincersene. E la smetta, scettico senza ritegno che non è altro: la signora ci ha messo nome e cognome, incurante del covo di serpenti in cui l’ha depositato. Anche lei, signor Pastrusi, è vero. Ma è diverso: lei fa parte dei serpenti, mica è la stessa cosa
    😀 😀 😀
    Sì, ma Levi?

  9. La potenza massima raggiungibile da un modulo non potrà superare una o poche decine di MW
    Mannaggia, ora bisogna rifare tutti i conti del Carico Alare. Vediamo di spicciarci ché poi devo andare a lavorà
    DRIIINNNN

    hepp! chi mai sarà …
    DRIIINNN
    … a quest’ ora/PRONTO!
    Brtz btzrtz
    Oh buongiorno Ingegnè
    buongiorno sticà! lo sa che KiteGen always maintained a very low profile, pretty absent, in scientific publications and congress proceedings, because it is a private research company, and it could arise the suspect to endorse the technology for commercial purposes only [1]? come le viene in mente di consultare pubblicazioni scientifiche?
    Ma scusi Ingegnè
    “Ma” un corno! Abbiamo tenuto il very low profile perché gli scienziati sono un pò inadeguati su questi argomenti, ed io ho sancito in pieno la mia appartenenza alla categoria dimostrando la tipica ingenuità e senza ascoltare ragioni! [2]
    Scusi Ingegnè
    E non mi interrompa, cribbio! lei deve sottolineare il fatto che kitegen è Il presidio di geoingegneria più potente finora individuato per raffreddare in emergenza la temperatura del pianeta! [3]
    Ma scù
    CRIBBIO! basta interruzioni, ché sto svolgendo un discorso complesso! Sembra che i politici non siano più in grado di ragionare autonomamente, invece di fidarsi dei brevetti “granted” dei riconoscimenti e delle 12 proposte KiteGen ammesse a finanziamento senza copertura, tra le quali mi pregio annoverare Balena Spiaggiata ALCOA, che ne potevo ricavare almeno cinquanta milioni di euro barili di grasso.
    Ma
    ma basta, ri-cribbio! Metteteci piuttosto in condizione di lavorare e lasciateci fare senza tali commenti che altrimenti dai guai non ci usciamo mai più

    CHE FA ADESSO, SCENA MUTA?
    Ve – veramé
    SILENZIO! E per sua norma, sappia che un’ala con efficienza 10 potrà avere una superficie di 23 metri quadrati per equivalere ad una torre eolica da 2,5 MW che tipicamente spazzola un ettaro di vento.


    E dica qualcosa, cribbio!

    qualcò – qualcosa?
    Bravo! Così mi piace! Ligio, reattivo, e concentrato sul pezzo! … Un po’ più assertivo, magari
    SIGNORSÌ SIGNOR INGEGNER-GENERALE!
    Perfetto. Buona giornà
    Scusi Signor Ingegner-Generà
    Sììì caro, mi dica
    La capacità antimissile
    Sììì?
    Dove trovo documentazione in propò
    Allora non ha capito un fico! IO, e sottolineo IO, sono uno scien-zia-to [2]! E di documentazione ne scrivo quanta ne voglio
    ——————
    1: link a richiesta;
    2: https://ioelatransizione.wordpress.com/2011/04/13/vi-racconto-una-storia-sul-vento/#comment-1099;
    3: http://kitegen.com/2012/09/15/contro-il-riscaldamento-climatico-serve-kitegen/ (tutto da ridere!).

    1. KWRA,
      il lavoro è lavoro, e chi lo sa meglio dei professionisti?
      Questi son dilettanti, temo. LEO ha insistito poco, Karmen anche meno, Linda Peluso è andata a cercare le “riflessioni” che voleva condividere con noi e non è ancora tornata.

  10. Signora Oca,
    lei e le-i Sigg. re-ri astanti mi perdoneranno spero per il lungo quote che propongo -con minime modifiche, concordate con l’ Autore- principalmente allo scopo di permettere a Linda di calibrare il suo Bullshit Detector, onde poter poi calcolare con buona confidenza una stima del suo Bamboozlement Sensibility Quotient, che se fuori norma potrà essere sottoposto ad altre indagini, strumentali e non.
    Le modifiche -principalmente, sono procedurà
    SIGNOR CILINDRÀ -SIÓÓÓ!
    ehm … scusate un attimoUNÀT-TIMÓÓÓ
    ehm … dicevo, la lunga citazione modificata; eccola qua:
    Breve sintesi punt. prec: la Signora Oca -per ragioni che per brevità ometto di esplicitare, e che comunque non rilevano sul séguito del discorso- tira in ballo il Kitegen
    ——————
    Cilindrasio Leveraggi Valvolieri scrive:
    22 luglio 2014 alle 14:25
    Perché Signora Oca tira in ballo il Kitegen?
    Lo sa lei che “La tecnologia KiteGen® costituisce una evoluzione, o meglio un superamento, del modo attuale di sfruttamento dell’energia eolica” e che “Si tratta di un progetto radicalmente innovativo”?
    Inoltre è un radicale cambio di prospettiva -o di paradigma, salto epocale -o quantico, non mi ricordo, e fiore all’ occhiello e portabandiera dell’ innovazione italiana, vincitore di una valanga di premi e attestati, intelligente e dinamico, che renderà annualmente il 40 % degli investimenti, che entro sei mesi (diciotto mesi fa, quindi nella progressione siamo a ventiquattro)

    ehm

    Beh, insomma. Kitegen nel futuro darà prova che nel futuro produrrà tanta elettricità da catturare -sempre nel futuro- cinquecento chilotonnellate di Anidride Carbonica per farne Urea ed Etanolo, nel contempo distillando dal mare tanta acqua dolce da creare un Nilo artificiale nei deserti della Penisola Araba. Sì sì. Proprio così.
    E poi ha un’ altro grande pregio: l’ elevatissimo ERoEI.
    Signora Oca lei non ci crederà, io stesso che quanto a spararle grosse non sono l’ ultimo arrivato sono rimasto veramente stupito e direi ammirato da quanto è grande questa panzana, qua ci vorrebbe il bold e carattere grande colorato e lampeggiante, purtroppo ci ho solo il bold, ma lei si immagini

    come glielo spiego, quello è il Mondo dei Sogni …

    ci sono! con un rêve éveillé dirigé
    naturalmente, ci vuole sua collaborazione
    °|°
    Tranquilla, sono uno specialista anche di questa delicata tecnica,
    basta che
    -senza preoccuparsi
    di capire cosa dico-
    ascolti la mia voce
    che gradualmente
    procedendo nella Procedura
    si abbassa di tono
    e di volume
    quasi un sussurro
    e prende un ritmo
    che la invita a rilassarsi … la pervade la sensazione
    di essere comodamente seduta
    su una ampia poltrona
    in una grande sala cinematografica …
    semibuia
    silenziosa
    SIGNORCILINDRÀÀ -SIÓÓÓ!
    SÌVABBÈ -NEE!
    #|#

    ehm


    beh proseguiamo
    si accomodi con agio … è vestita comodamente …
    temp umidità pressione ed energie sottili vanno per il meglio … si stiracchi pure … sbadigli se vuole …
    lasci pure
    cadere le scarpe
    oltre al bordo della poltrona

    ora
    sullo schermo davanti a lei l
    lentamente
    si forma e si rende visibile una scritta: ERoÈ



    Signora Oca sono mortificato, ho saltato un passaggio della Procedù
    !
    sì, ehm … non le ho chiesto se è andata a

    ehm

    ?
    a lavarsi le mà
    @|@

    ehm


    Ecco, se vogliamo riprendere la seduta …
    dunque, sala in penombra, seduta, comoda, stiracchiata e sbadiglià
    X|X
    ochei, vengo al punto: lei è lì bella tranquilla, che sullo schermo si forma, prima incerta ma vieppiù marcata e nitida la scritta
    ———————————————-ERoEI 1 500———————————————-.
    … ecco il suo cervello comincia a macinare: 40% annuo di ritorno economico! Capacity Factor 8000 ore/anno! Mega, Giga, Terawattora da tutte le parti!
    Ma non si lasci distrarre
    dai suoi processi interni
    presti orecchio
    alla voce fuori campo
    che ora s’ode
    monotona
    e monotona,
    ma guardi, monotona-monotona,
    significativa quanto lo sciacquio delle onde sulla spiaggia, il fruscìo del vento fra le fronde, il chiocchiolìo di un quieto ruscelletto

    e ogni tanto
    riesce a cogliere delle frasi
    magari compiute in sé stesse
    ma prive di senso:
    quote di diecimila metri, aquiloni in volo in zona proibita a 100 m/s, 8000 TWh/anno producibili –facilmente in Italia, una macchina di venticinque chilometri di diametro in grado di fornire tutta l’ energia elettrica necessaria al Paese … utilizzabile per propulsione navale, difesa antimissile, e anche bello da vedere … toglie energia agli uragani, raffredda l’atmosfera, lo adotterà la NASA per le missioni su Marte

    E’ sempre rilassata, sì?
    -|-
    ECCO, A ME INVECE A QUESTO PÙ


    ehm

    a me a invece questo punto di solito mi viene il nervoso!
    Ma questo sistema ipnotico ha funzionato benissimo con un sacco di gente, il bello è che ancora non si svegliano da questa rêverie; dicono che se non fosse per il gomblotto, per le difficoltà cognitive della popolazione generale, per qualche troll igniorante e prezzolato, vedremmo Kitegen su valli e poggi, su boschi e praterie, su città e coste e isole e montagne … la ALCOA di Portovesme sarebbe alimentata a Kitegen … fine guerre petrolifere … Obama si recherà ai piedi del Kitegen a chiederne la licenza di produzione …
    … nel futuro.
    E’ lo stesso meccanismo della Fusione Fredda, e di tutta la Fuffa in generale: l’abilità di identificare il terreno da inoculare, l’abilità di tergiversare, nicchiare, sgusciare, rispondere toma per Roma, senza obblighi verso la Logica, verso la Scienza dei Materiali e verso la Termodinamica, sempre modificando configurazioni e procedure, mai definendo con precisione un parametro o una condizione… il chiller, si è inventato l’ingegnere, e la Puleggia Brevettata Antistress e il Manicotto Aerodinamico … lo stesso Stem, il braccio che esce dalla cupola, è senza senso, perché il meccanismo che lo comanda è troppo fragile per imporre a quel braccio curve tali da poter variare la corda di alcuni metri, come pretende di fare Ippolito, per farlo funzionare “come una canna da pesca per tonni”. Tonni, appunto.
    Intanto è stato funzionale -anche esso- a rinviare sine die la messa in funzione dell’apparato; anche perché poi c’è stata la complicazione semplificativa delle vibrisse, con i loro sensori e la retroazione il servocomando e le celle di carico …
    I funnels, tubi di ottocento metri per portare in quota gli aquiloni, per fortuna sono scomparsi, come gli aquiloni triplani e il SesquiCarosello, praticamente un Carosello, che invece di portare tanti Stem, portava dei piccoli Caroselli, che frullavano e frullavano così velocemente che non si poteva capire cosa stessero facendo.
    Salù

    Oops. Sono imperdonabile Signora Oca, stavo per lasciarla in questo stato soporoso, ma ecco qua una cosa che la risveglierà:
    SNAP! Conservazione dell’ Energia!
    Ai kitegeni rammentargli che l’ energia si conserva li fa andare via di testa, ma-non-si-svegliano come invece -ecco- sta succedendo a lei


    ecco, le sue scarpe

    come si sente dopo questa esperienza? un incubo, vero?
    Beh, si rimetta come meglio le riesce.
    Saluti rimbombati.
    Cilindrasio
    ———————————————————-
    Sperando di averci preso con le chiusure delle tag, distintamente saluto
    KWRA
    PS: tra i metodi di lancio è contemplato anche il Razzo Antigrandine opportunamente modificato, e un piccolo cannone che sparerebbe una specie di Uovo di Pasqua con dentro, ripiegato come un paracadute, l’aquilone. Questo ultimo secondo me funziona, anche se l’ha inventato il protervo CdV, che non sa definire l’espressione “vento in poppa”, in quanto non sa definire “poppa”; il giorno che lo provano (il Cannone) mi offro come Cannoniere Volontario -insciallà.

  11. ahhh! ho chiuso i corsivi ma ho lasciato aperto il grassetto aahhhh!
    che era riservato alla vera bomba, e al comando di sveglia: : ERoEI 1 500; SNAP.
    l’effetto cromatico distrutto!

  12. Grazie della qualifica di esperto, Andrea,
    ma non sono esperto proprio di niente; ho solo seguito un corso per corrispondenza di Bullshit Detection, è una semplice griglia di valutazione, una specie di crivello fatto sparando a pallettoni contro il fondo di una padella, metodo grezzo abbestia ma di rapido e facile impiego. Un sistema, se non scientifico, efficace, perché mette sul chi-va.là ad ogni accenno di mirabolanza.
    Ora non posso riportare qui tutte le materie del corso, perché sono sotto NDA, in generale posso dire che si tratta di chiedere i dati: spesso per capirli ci vuole qualche conoscenza specifica, dicasi capacità matematiche o metodo statistico evoluto, o approfondite conoscenze specifiche, che io non ho, ma posso ugualmente trattarli con una confidenza migliore che andando a caso:
    – troppo bello per essere vero? E allora, facilmente non è vero;
    – gomblotto? Spazzatura;
    – il Proponente nicchia tergiversa recalcitra? Probabilmente non è vero;
    – viola una o più delle tre o quattro Leggi di Conservazione che ho imparato come si chiamano? È più probabile che nevichi all’Inferno, che io veda verificato il claim;
    – la faccenda è disruptive, ma non procede per via del gomblotto? Va là, che non è vero;
    – ha le African Pump (http://www.moletrap.co.uk/wiki/index.php/African_Pump)? È un chiappacitrulli quasi di sicuro …
    – cromoturboelettrodinamica quantistica a scappellamento magnetico? Ehh, ne ho viste tante, ma questa ancora no, comunque son pronto a scommettere;
    – si rilevano Fallacie Logiche? Direttamente nel cassonetto …
    Poi ognuno adatta alle sue esigenze, via via che si impratichisce lo calibra sempre più finemente, insomma, si può contare su un indicatore, sarà poco sensibile e rumoroso, vabbe’, meglio che niente,
    spesso indovina; tanto, per i casi dubbi, ci sono gli Scienziati, fanno l’Esperimento e risolvono la questione
    Secondo me, il Kitegen non dovrebbe interessare la Scienza, in quanto alcuni dei principi sui quali si basa sono manifestamente assurdi. Il volo del kite sopravento al suo PdV (Volo Proibito, VP)! Rifiuto di credere che esistano equazioni in grado di spiegare questo moto.
    Ci vuole una matematica tale che vado in coma? Boia di un cane, ci sarà qualcuno che sa leggere cosa c’è scritto quei papiri e lo traduce/condensa in Demotico Adattato all’ Uditorio!
    Alla fine, una qualche -minima- comprensione della Gravitazione Universale, della Radioattività, dell’ Elettromagnetismo si è diffusa, e in ogni caso ne vediamo le applicazioni, IMO dovrebbe essere possibile fare lo stesso con questa Tecnologia che permetterebbe un VP: spiegarla -a grandi linee beninteso, ma coerenti internamente e con il contorno, e costruire un apparecchio funzionante.
    Ma forse nessuno schiaccia questa pulce proprio perché non è che una pulce, che fastidio darà mai.
    A parte trasmettere qualche malattia infettiva, naturalmente.
    Già solo il modo di svicolamento -if any, se individuato e correttamente interpretato, dà meta-indicazioni utili a capire se si ragiona di un Asino Volante o di un Asino Standard molto dotato nel salto in alto.
    Se è la prima che ho detto, hai voglia a zavorrarlo di libroni tutti pieni di equazioni e di Tabelle di Sezione d’Urto in bronzo fucinato -quell’asino volerà comunque, INFATTI -è la conclusione- è un Asino Volante, perciò in condizioni fffrsshffshhttss può volà
    Come ha detto scusi?
    Cerca di seguire: l’Asino Volante, ovviamente, vola in fffuuushhhsctshhhondizioni.
    Mi perdoni, non ho distinto bene le parò
    NON HAI DISTINTO BENE LE PAROLE PERCHÉ ERI DISTRATTO! ECCO PERCHÉ NON LE HAI DISTÌ
    DDDDRRRRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNNN



    EHM


    ehm


    Embè?
    ???
    Come mai non scatenate la solita baraonda del Finis?
    Si voleva sapere l’Asino in che condiziò ..
    MA FATE LA CARTELLA E LEVATEVI DI TORNO, MAMMALUCCHI, COSTÌ!
    Se ti senti girare la testa, tranqui che dopo un po’ ci si abitua, e poi il discorso circolare è auto-estinguente perché fa un vortice che si avvita e si autodistrugge; ma non mi preoccupo perché tanto il mio Crivello li filtra quasi tutti.
    Il Kitegen è stato facile da sgamare, come vedere una bufala in un campo sportivo in Ambiente Diurno Ordinario, però non la posso sloggiare, perché ho solo una cerbottana caricata a palline di carta, mentre voialtri che avete gli attrezzi adatti avete cose più importanti da fare.
    Comunque le mie critiche sono solo rimaneggiamenti di quelle che tornano a galla tutte le volte che esce questo Kitegen, e che non trovano mai una risposta chiara e coerente, una lunga lista la trovi in https://it.groups.yahoo.com/neo/groups/rientrodolce/conversations/topics/4350, messaggio N° 37,
    esposte mi sembra con una certa proprietà da Enrico Sbardolini, al quale rendo omaggio, dovunque sia.
    Su Wikipedia non ci so scrivere; inoltre sento dire che su temi come questo ci sono battaglie di cancellazioni, ripristini, modifiche trollaggi e vandalismi, io sono timido e schivo e in quella bolgia mi troverei arreso; ha smesso di tentare -mi sembra, eh! ché le pagine interne di Wikipedia per me sono un labirinto- anche quel M. Butta che sul suo blog ha postato due interviste da lui condotte:
    Vola Alto – quello che non si dice sul kitegen, http://www.butta.org/?p=2095,
    e Vola Alto 2 – La replica della Kitegen research s.r.l, http://www.butta.org/?p=3019.
    La seconda, lunga fino allo sfinimento, contiene anche note di colore, come l’Ingegnere Ippolito che rivela di essere stato minacciato con una pistola in relazione all’ Iniziativa Kitegen … c’è più tecnica nei siparietti del Tenente FallàSERGENTE!
    COMANDI!
    ALL’ERTA!
    ALL’ERTA STO!

    ehm

    Secondo me Mattia B. si è rotto di fare a sbattipanza con il Presidio Permanente.
    Il quale Presidio, in effetti, potrebbe non essere in gran forma in questo periodo, considerando anche che il Blog Kitegen.com appare da tempo in sfacelo; disdicevole, tvovo, e contvopvoducè

    ehm

    e controproducente, dicevo, per una Ditta che -come dimostra il fatto che si sia rivolta a me per impestare il Web- ha capito l’importanza della CoCoMeRetTO, Corretta Comunicazione Missione e Retorica Teorica Onnicomprensiva, onnicomprensiva nel senso che se gli chiedi se è possibile impiegare il Kitegen come piattaforma per acquisire dati in quota al Polo Nord, lui ti dice di sì, e si rammarica di non averla fatta prima lui, la pensata, che brevettava anche quella!
    Il Kitegen è perfetto per tirare su i carrelli pieni di sassi da una miniera, per dare la caccia ai missili, per rallentare le tempeste, raffreddare l’atmosfera, manovrare i dirigibili e le navi, rimorchiare iceberg dal Circolo Polare alle coste degli Stati Uniti … dài che non c’è bisogno di grande expertise per capire che è una bufala! Come per il piezonucleare, per la Fusione Fredda Ni+H=Cu …
    Comunque, la condizione “aquilone in volo sopravento al suo Punto di Vincolo è necessaria al funzionamento del Carousel, ma è anche proibita, quindi il Carousel è cassato, amen. Ma … come mai siamo arrivati al Carousel?

    ah già, inseguendo il kite sopravento al PdV [2]. E’ un miracolo, quindi le equazioni non gli fanno né caldo né freddo; e, siccome è impossibile dimostrare che i miracoli non esistono, che c’è di strano se loro ne hanno infilati tre o quattro? La Legge delle Probabilità è sempre in vigore, mi pare: “A Qualcuno Gli Tocca di Sicuro”.
    E poi ci sono gli aspetti semplicemente prodigiosi: il Kite Power Factor, KPF, per esempio, un Fattore di Guadagno spettacolare, venti, trenta, quaranta, quanto si vuole!
    Magari è legittimo, eh! ma per saperlo scientificamente ci vogliono delle equazioni lunghe un metro, ora subito non le posso scrivere perché ho lasciato a casa lavagna e gessetto, perciò operativamente mi accontento di vedere se questa

    diciamo così, materia, filtra o no attraverso al mio Crivello, già semi-intasato da Carico Alare da X-15 con una Efficienza Aerodinamica da U-2 attribuita a un’ala in tela e polistirolo che non può regolare l’ Angolo di Attacco e ciononostante trasmette al PdV una Forza costante, volando a velocità costante …
    Eccetera.
    Eccetera.
    M. Butta -quello delle interviste video qui sopra- in un commento alla prima delle due scrive: “credi che essere docenti universitari ti possa portare a valutare correttamente un progetto del genere?”.
    Bof! Ma che discorsi! Certo che sì!
    Vuoi le prove? Un momento solo
    SPACK! SCRAAASH!
    ???
    In questa cassa sigillata
    STONF
    che ho perso la chiave e perciò
    TUMP TUMP TUMP
    la devo sfasciare a martellate
    TUMP TUMP
    ciò un Ex-Cathedra imbalsamato del 2005 -mi passi il piede di porco, per favore- lo tengo al sicuro qui, perché
    SFRACASH
    è velenoso
    SPACK! SBAM
    nemmeno il Papa ne fa di così adamantini
    STRONK
    eccolo qua [1], completo di colonna sonora originale [3]:
    Un minuto che metto in moto il Chiarovisore
    sintonizzo
    sincronizzo
    …eccoci
    Cari CollèFFRRZZZZTTT
    Ops, scusa Andrea, è finito il carburo nel Covertitò
    ???
    dài non posso spiegarti tutto in una volta, fammi riavviare il Convé

    oh, non è che mi interrompi di nuovo, eh! Se Convertitore non ti piace lo chiamerò Coso, basta che mi lasci lavorare.
    STRATT
    STRATT
    ST-RATT-T
    Uffah! Si panta sempre quando c’è gente …

    STRAAT-T-T-T-T-T-T-T-T
    Ochei, cominciamo:
    Cari colleghi,
    mentira
    l’idea di Massimo Ippolito non è solo buona
    mentira cuando llega
    ma è assolutamente la cosa migliore che abbia mai sentito in campo energetico fino ad oggi
    mentira nunca se va
    Con tutta la buona volontà non riesco a trovarci un difetto …


    sì, maaa
    “Ma”, cosa?
    ma il Volo Sopravè
    Ma la sai tu la Legge di Betz? e le Hamiltoniane, le sai?

    no … non le so … io veramé
    E ALLORA COSA CHIACCHIERI?


    Ma lasciamo questi rovelli, ché già ho perso il filo, e torniamo ai Tre Miracoli, il cui combinato disposto assurdamente comporta che non abbia senso/non sia applicabile il concetto di Campo Lontano: un Kitegen in funzione, per dire, a Napoli, dovrebbe condividere il Campo dal quale estrae energia con un altro Kitegen lanciato, diciamo, a Genova, ma questa è una idea mia della quale la dimostrazione, a prova di bomba come puoi bene immaginare,

    la dimostrazione


    l’ho dimenticata!


    snif

    Ci avrei fatto un figurone, ci avrei fatto. La avrei discussa con Linda, e poi … poi le avrei parlato della demo particolarmente ben riuscita, del Kitegen su Marte … oh quanti argomenti avrei trovato, con lo stimolo della sua attenzione …


    Vabbe’, magari mi torna in mente -la dimostrazione, dico; ma questa Lidia mi resterà nel cuore per sempooops!

    scusa eh Licia, cioè, Luis, ehm, Lucià … ecco, Lucìa! Come ti dicevo, Lilia, è che pensavo a Lelia, mentre Giulia

    scusa, divagavo

    ehm

    mentre ero di là con Laura che

    ehm

    che scrivevo a Lucrezia di Lobelia e della sua carinissima Lundgrunft …
    Sperando di averle dato motivo di voler disporsi a considerare se accogliere con favore l’idea di valutare l’opportunità di sostenere la Causa -la quale, ricordo, ha per simbolo una lumaca schiacciata da un camion, a significare che la rapidità è essenziale- distintamente saluto.
    KWRA
    ————–
    1: link a richiesta;
    2: http://kitegen.com/pdf/dossierkitegen.pdf, pag.10;
    3: https://www.youtube.com/watch?v=gGOu5m0xWRs.

  13. @Coyaud
    Hai pubblicato, e come tu stessa hai detto “volentieri”, addirittura una lettera anonima che muove insipienti e becere accuse a KiteGen, dandole così dignità redazionale.
    Tipicamente sembri particolarmente infatuata dagli attori della ricerca che pubblicano serialmente in peer review su riviste referate, in questo caso prendi come riferimento uno dei troll anonimo più demenziali che imperversano in rete.
    Qual è la finalità? Per farti questa “magra” che ti squalifica ulteriormente chi è che ti dirige?
    Visto il morboso e non sollecitato interesse che spesso ci dedichi, propongo di organizzare un incontro, una tavola rotonda, tra te, se vuoi i tuoi geniacci demenziali ed il team di KiteGen. I tuoi sodali se veramente capaci e competenti avranno l’occasione di smascherare pubblicamente il KiteGen e le supposte inconsistenze.
    Questo incontro verrà filmato e messo a disposizione e visibile in rete, in modo da offrire gli elementi che molti attendono senza poterle sporcarle con atteggiamenti demenziali ed insipienti.

  14. Perché dite che nel Kitegen gli aquiloni dovrebbero volare sopravento al punto di vincolo? Non posso difendere il Kitegen nel merito tecnico, né ho interesse a farlo o ne sento il bisogno, ma non mi sembra che il concetto abbia delle falle logiche.
    Mi ricordo che anni fa, leggendo materiale divulgativo e pubblicitario e senza approfondire gli aspetti tecnologici, l’idea del girotondo di aquiloni mi era sembrata sensata. Se ho capito bene, l’idea è che la forza generata da un aquilone contro il vento può essere modulata regolando l’angolo, e quindi, per ottenere un bilancio positivo, basta mettere di piatto gli aquiloni che devono essere tirati. Questo non implica che gli aquiloni debbano volare sopravento. E perché mai dovrebbero? Tutti gli aquiloni stanno sempre sottovento anche quando vengono tirati. Ammesso di aver capito bene, mi sembra tuttora un’idea interessante e per questo l’avevo segnalata, in modo del tutto modesto e sapendo che la mia segnalazione non ha alcuna rilevanza. Mi ero comunque guardato bene dall’invitare la gente a investirci del denaro, contrariamente a ciò che con entusiasmo faceva Passerini addirittura su un quotidiano. Se non ricordo male Bardi esplicitamente sconsigliava di investirci sopra, ma non per problemi logici, quanto perché le probabilità di successo di ogni nuova tecnologia sono minime, per mille motivi.
    Cosa mi sfugge?
    Infierite pure senza pietà, tanto sono abituato a prendere cantonate (infatti avevo creduto anche in Rossi e in Carpinteri). D’altra parte se ho ragione ammettetelo per favore, perché in questi tempi di crisi farebbe bene sapere che i revisori dei progetti possono sbagliare come tutti, ma non proprio su delle banalità così banali.

    1. Alessio,
      i revisori dei progetti possono sbagliare come tutti, ma non proprio su delle banalità così banali.
      Da come lo ricordo, il primo Stem era più grande ma altrettanto plausibile di quello dell’università di Lovanio. Nessuno dei progetti finanziati dalla UE ha funzionato (idem in USA e altrove), ma gli altri non si sono inventati claims sempre più assurdi.

  15. “infatti avevo creduto anche in Rossi e in Carpinteri”
    E non ti è bastato?
    Vengo a tirarti i piedi mentre dormi, eh?

  16. Prof. Guglielmi,
    i miei rispetti.
    Lei scrive:
    Perché dite che nel Kitegen gli aquiloni dovrebbero volare sopravento al punto di vincolo?
    Le-gli altr non lo so; io lo dico perché risulta da Kitegen.com [1], e risulta da https://www.youtube.com/watch?v=Fxo8HofKofY, nelle prime decine di secondi, oltre che da varie descrizioni che al momento non ritrovo.
    non mi sembra che il concetto abbia delle falle logiche
    Se siano Fallacie Logiche catalogate non lo so, ma di sicuro nessun aquilone – come nessuna superficie aerodinamica generica- può andare (mediamente) in una direzione diversa da quella del Vento Vero che la spinge, se non opportunamente vincolata.
    l’idea del girotondo di aquiloni mi era sembrata sensata. Se ho capito bene, l’idea è che la forza generata da un aquilone contro il vento può essere modulata regolando l’angolo


    Definisca per favore “contro il vento”, e specifichi prego quale Angolo vorrebbe regolare, perché l’ Angolo di Attacco è fisso per costruzione, e pertanto non è possibile modificare la direzione della Forza esercitata dall ‘ aquilone sul piano orizzontale indipendentemente dall’ intensità di tale Forza.
    “Contro il vento” per me vuol dire “moto con componente in verso contrario alla direzione del vento stesso”, il che -senza gli opportuni vincoli- per quel poco che ne so è vie-ta-to, come è vietato usare la gravità per allontanarsi dalla superficie della Terra.
    Consideri una piuma in balìa del vento: oscillando e oscillando mediamente andrà nella direzione del vento; consideri ora una barca a vela: la Forza fornita dalla vela alla barca NON PUÒ -mediamente- avere una componente contraria al verso del vento che spinge la vela stessa; ma la barca può risalire il vento grazie alla Forza fornita dalla Reazione della Deriva sull’ acqua nella quale la barca stessa si muove.
    Nessun aquilone -generalizzando, nessuna superficie aerodinamica, generalizzando ancor di più nessun corpo fisico libero di muoversi– potrà MAI fornire una Forza con componente media di verso contrario al vento che le fornisce energia.
    Un Sistema mosso da una Superficie Aerodinamica però, costretto da vincoli quali, nel caso della barca, la Reazione della Deriva, può risalire il vento.
    Non si faccia fregare, Professore, dai discorsi: il Kitegen (Stem o Carousel) non è assimilabile ad una barca a vela, o ad un kiteboard, la tavola trainata da un aquilone; la differenza sostanziale è, nel caso dello Stem, che il PdV è fisso al suolo; nel Carousel, il PdV si muove(rebbe) di moto circolare uniforme, mentre nella barca a vela e nella kiteboard il PdV si muove (a parte i transitori) parallelamente al Centro di Spinta della Superficie Aerodinamica che gli fornisce, appunto, la spinta.
    Magari lei sa le equazioni che permettono di comparare questi moti, alle quali -tradotte in Demotico, e magari obtorto collo finché non vedessi un apparecchio funzionante- mi adeguerei anche se -come è probabile- non le capissi.
    In altre parole, se lei Guglielmi dice che funziona, per me funziona. Quindi, okkio! la responsabilità è grande, anche perché la mia signora, CdV, la mitica Casalinga di Voghera, se si sente presa in giro torna a casa che sembra una Erinni, e se la prende con me!
    Questo non implica che gli aquiloni debbano volare sopravento. E perché mai dovrebbero?
    Perché [1], e perché lo dice [2] l’Ingegnere Ippolito:
    The apparent wind speed on the kite is a constant
    ???

    ehm

    per inclinazione e per pratica tenderei a glissare, ma visto che insiste … il Carousel gira in tondo, no? Insieme ovviamente ai PdV degli aquiloni …
    ovviamente

    gli aquiloni descrivono -fosse solo per via della Forza Centrifuga- una circonferenza più ampia di quella descritta dai PdV degli aquiloni, giusto?
    hrumpf
    e quindi il PdV degli aquiloni deve spostarsi più veloce del Vento Vero!


    uhm … devo leggere
    Ma prego! già che legge, veda come mai The CL/CD is maintained retroactively constant on an optimized value [2], perché questo è veramente miracoloso, in quanto il rapporto CL/CD (oddìììooo! un rapporto tra coefficientiiiii!!!) dipende strettamente da Angolo di Attacco, mentre il Kitegen, per costruzione, non può modificare AdA!
    E maggiore Eff Aero del Foil, più stretto il range utile di AdA! E ippo cià ipotizzato Eff Aero 70!!! Non c’è oggetto al mondo con Eff Aero 70! CAXXO!
    SERGENTE!
    COMANDI SIGNOR TENENTE!
    PREPARI IL PEZZO PER IL TIRO!
    SIGNORSÌ!


    Embè Sergè?
    Signor Tenente, i Parametri di Tì
    Lasci stare, non siamo pronti.

    Come comanda, Signor Tenente

    Tanto

    “Tanto” cosa, Signor Tenente?
    Tanto non sentono nemmeno le cannonate, non sentono, gli facciamo assai noialtri, gli facciamo, coi nostri ridicoli siparietti


    Tutti gli aquiloni stanno sempre sottovento anche quando vengono tirati
    Porken Vakken! E il Signor de La Palisse era ancor vivo, appena un istante prima che morisse!
    <i<la mia segnalazione non ha alcuna rilevanza
    NON PER TUTTI! La mia signora, CdV pende dalle sue (di lei, AG) labbra; va a finire che le mollo un paio di sganassoni. Alla mia signora, naturalmente, così impara a fare la cutrettola!
    le probabilità di successo di ogni nuova tecnologia sono minime, per mille motivi
    Esempi?
    avevo creduto anche in Rossi e in Carpinteri
    Noh! Fratello nella Fuffa! io ero partito con i Motori Magnetici …
    farebbe bene sapere che i revisori dei progetti possono sbagliare come tutti, ma non proprio su delle banalità così banali
    Come tutti, fratello, come tutti! Banale, non-banale, è questione di gradazione, in fondo è uguale. L’importante è che non ce la menate (voi Scienziati) con “l’ho studiato approfonditamente, e non ci ho trovato difetti” perché ci mettiamo meno di mezzo secondo -CdV ed io- a esultare: l’ha detto il Dott, l’ha detto il Prof, l’ha detto lo Scienz, quindi funziona! E poi esce fuori che era un calesse.
    Saluti deferenti.
    RR
    PS: Prof.Guglielmi, lei che le equazioni le sa, mi dice quanto fa la (5.2) di https://infoscience.epfl.ch/record/181236/files/RenEngBetz2014.pdf?
    Da me non ci arrivo nemmeno se campo altri cento anni, però se fa più di cento chilowatt sparisco nel nulla.
    PPS: la questione non è il Kitegen, che è una ciofeca senza speranza come ce n’è mille; la questione è se c’è modo di sapere, la mia signora ed io, quando gli Scienziati dicono sul serio e quando prendono in giro, senza dover imparare tutte le equazioni, comprese quelle col differenziale autobloccante.
    La questione è che, se gli Scienziati vogliono indirizzare la Società, piena di semianalfabeti come dice Ippolito*, e di poco intelligenti come dice UB**, rischiano di apparire a questa gleba come preti che officiano -in latino- minkiate quali la Verginità della Madonna, la Transustanziazione del Pane e del Vino, e la Resurrezione della Carne.
    Cinquanta milioni di euro voleva Ippolito (link a richiesta) per dimostrare che Kitegen poteva tenere a galla la Balena Spiaggiata ALCOA! Più altri trecento (a memoria -fallace!) per tenerla effettivamente a galla.
    Ma davvero, 500 000 tonnellate/anno di CO2 trasformata in urea e etanolo! Irrigare il Deserto Arabico! Caccia ai missili, rimorchio iceberg, raffreddare l’atmosfera, Carico Alare >>2 tonnellate per metro quadrato, Eff Aerodinamica 30, 40 70!*, ma davvero ci vogliono le equazioni a tre

    a tre

    CIFRE!
    no quelle sono le divisioni che non ci riescono

    cilindri

    macché cilindri, forse strati

    no, nemmeno; stadi, magari

    stati?
    ma per piacere!


    boia che incognite

    da uscirne pazzi

    a tre differenziali?
    Bravo! A tre differenziali, come la Subaru!
    ——————
    1: http://kitegen.com/pdf/dossierkitegenen.pdf, pag. 10;
    2: http://europe.theoildrum.com/node/5554#comment-519175.
    —————-
    *: link a richiesta;
    **; nei commenti precedenti.

  17. Alessio,
    i profili alari funzionano solo sulla carta perché sono solo oggetti matematici cui non corrisponde un vero oggetto fisico.
    Il baco è nel primo lavoro di Lloyd del 1980 che ha dato il via a tutta questa ricerca.
    Lì si dimostra, ottimizzando le equazioni, che un profilo alare può restituire molta più energia di quella che compete all’area investita dal vento ad una certa velocità. Per non apparire dei creduloni nel moto perpetuo e nella creazione di energia si inventa il concetto di area equivalente e guadagno del kite così i conti tornano.
    Nessuno però si è preso la briga, nel lavoro di Lloyd, neppure Lloyd stesso, di controllare a che velocità nel traverso debba andare il profilo alare per essere in regime ottimizzato; te lo dico io: 10 volte la velocità del vento,per cui se il vento è di 8 m/s il kite si deve spostare di traverso a 80 m/s, ossia 288 km/h.
    In assenza di motori sto aspettando che qualcuno mi dica chi o che cosa convince il kite a raggiungere questa velocità folle; se mi rispondi il vento, ti tolgo il saluto.

  18. Caro Renato Rossi, noi ci conosciamo già, o sbaglio? Scusi eh, sono un po’ lento a collegare i puntini. Ammiro moltissimo la sua scrittura e il suo umorismo.
    Magari ci diamo del tu? Provo, sperando di non prendermi troppa confidenza.
    Ho guardato i documenti che hai proposto, e questo è quello che ne ricavo:
    (1) http://kitegen.com/pdf/dossierkitegenen.pdf , pag. 10-11: nella figura ci sono tre aquiloni controvento (cosa che a me sembra innaturale ovviamente), e confermo che l’autore, Massimo Ippolito, dichiara che gli aquiloni possono volare controvento. Forse l’autore intende limitare la sua affermazioni a certe situazioni molto dinamiche, ma un documento del genere a me instilla dubbi pesanti, non fosse altro che per il tono molto pubblicitario.
    (2) https://www.youtube.com/watch?v=Fxo8HofKofY : questo video invece a me sembra convincente. Non vedo aquiloni controvento e mi sembra il lavoro di un professionista che sa il fatto suo. Mi aspetterei un simile prodotto da uno studente di dottorato competente.
    (3) https://infoscience.epfl.ch/record/181236/files/RenEngBetz2014.pdf : questo lavoro risulta sottomesso ma non ancora accettato da una rivista, e a me sembra serio perché ha quattro autori, di cui almeno tre di un’ottima università. L’articolo dice che l’equazione 5.2 mostra come il Kitegen non abbia speranze di ottenere rendimenti interessanti, quindi dà ragione a te e ai critici del Kitegen e non c’è bisogno che io metta i numeri dentro l’equazione. Concludo che molto probabilmente avete ragione.
    Proprio dall’articolo (3) io ricavo l’impressione che l’idea di generare energia dagli aquiloni fosse da approfondire, cioè che non fosse campata in aria (pur essendo intrinsecamente campata in aria – scusa, un miserevole tentativo di gioco di parole). Vedo ricercatori che a me sembrano seri che usano letteratura che a me sembra seria per ricavare un limite superiore non banale. Quindi prendono sul serio tutta la faccenda, ma purtroppo quello che ricavano dice che gli aquiloni non sono commercialmente sfruttabili. E allora puppa, ma ciò non significa che l’idea era bacata in partenza.
    Da (2) ricavo l’impressione che dietro il Kitegen ci sia del lavoro tecnico non indifferente perché a me quella simulazione sembra non banale. Mi aspetterei che i fondi ottenuti siano basati sui documenti tecnici che stanno dietro a (2) piuttosto che su materiale pubblicitario come (1). Può darsi che Ippolito sia riuscito a convincere qualche ricercatore serio a lavorare sulla sua idea, e che questo lo abbia aiutato a ottenere fondi per sviluppare qualche aspetto specifico perfettamente sensato dal punto di vista tecnico/scientifico (per esempio un sistema di controllo dell’assetto degli aquiloni).
    Quindi, per il momento non sono convinto che nel caso del Kitegen siano stati spesi soldi pubblici senza un’adeguata giustificazione scientifica. Al contrario, capisco che l’idea di generare energia dai venti d’alta quota sia stata presa in considerazione in tutto il mondo e in ambienti seri, quindi non mi sembra sbagliato o addirittura ridicolo investirci soldi pubblici.
    A me sembra che la tua critica derivi in parte da un’incomprensione del meccanismo di base del girotondo. Se capisco bene per te è impossibile. Sbaglierò, ma per me invece è possibile. Ho fatto un disegno: http://alessio.guglielmi.name/Kitegen/ . Dove sbaglio? Il mio disegno è una versione molto semplificata del video (2), per cui gli aquiloni non si muovono mai ortogonalmente alla direzione del vento, e quindi non hanno rendimenti ottimali. Il punto però è che secondo me è geometricamente e logicamente possibile realizzare un girotondo di aquiloni, e se ho ragione allora l’idea del Kitegen non è intrinsecamente ridicola come dici tu. Poi naturalmente bisogna quantificare, e su quello non mi pronuncio.
    Quanto sopra ovviamente è scritto da un totale incompetente in materia, quindi spero che nessuno lo prenda troppo sul serio. Spero che si possa ragionare tranquillamente su questa faccenda senza che la CdV si senta presa in giro dagli ‘scienziati’. Lo dico chiaramente: sarò forse anche uno scienziato ma io non ne so nulla!
    Sono un membro del pubblico tanto quanto te quando si tratta di questioni tecnico/scientifiche fuori dal mio campo. Visto che me lo chiedi ti dico come mi regolo io per valutarne la credibilità. Credo senza alcun dubbio a un fenomeno solo se è stato replicato da gruppi indipendenti e se è stato descritto da articoli pubblicati da scienziati di buona reputazione su riviste scientifiche di buona reputazione. In tutti gli altri casi posso trovare un fenomeno ‘interessante’ o ‘notevole’ o ci posso ‘credere un po”, con varie gradazioni di attendibilità.
    Per esempio quando ho visto mezzo dipartimento di fisica di Bologna convalidare le esperienze di Rossi ci avevo ‘creduto un bel po”. Ti dirò di più: anche fisici che conosco ci avevano ‘creduto un po”, e anche del dipartimento di fisica di Bologna (pur se non presenti alla cerimonia nel capannone). Poi, a me come a altri, parecchie cose non sono tornate e siamo rapidamente rinsaviti. Dopo questa esperienza sono molto più cauto nel ‘crederci un po”.
    Però non conosco un singolo esempio in cui una bufala sia stata validata in modo indipendente e pubblicata bene da vari gruppi di buon livello, quindi la mia fiducia nel sistema della verifica e della peer review rimane molto forte. In altre parole, vado molto cauto nel dare fiducia ai singoli ma ho fiducia nel sistema. Per questo secondo me bisogna stare attenti a non ridicolizzare troppo il sistema. Se demoliamo anche quello, cosa ci resta? Finiamo a scazzottarci per stabilire cosa funziona e cosa no? Nel caso del Kitegen, per esempio, stiamo attenti a dare degli incompetenti agli ‘scienziati’. Alcuni senz’altro lo saranno, ma è difficile che un comitato che assegni dei fondi non si renda conto di errori banali. Difficile che siano tutti incompetenti, no? Se un caso del genere si è verificato, sarebbe bene scendere nello specifico e capire bene cosa è andato storto, e denunciarlo.

  19. Ciao Giancarlo, ho risposto a Renato ma il commento non è ancora apparso.
    Il lavoro
    A Betz-Inspired Principle for Kite-Power Generation Using Tethered Wings
    Sean Costello, Colm Costello, Grégory François, Dominique Bonvin
    che Renato cita conferma quanto dici tu (forse in maniera un po’ più astratta) se non capisco male.
    Ripeto che non ho nessun motivo per difendere il Kitegen. Figurati poi cosa se ne farebbero della mia difesa. Quindi continua pure a salutarmi.
    Ma secondo te, c’è stata dell’incompetenza o della disonestà accademica o semplicemente della leggerezza in questa faccenda? Fuori nomi e cognomi!
    Tieni presente però che io la faccenda non l’ho seguita (come in effetti non sto seguendo più nulla) e mi sono solo sentito tirato in ballo quando Google mi ha avvertito che il comandante della flotta astrale (dei passeri) ha fatto il mio nome per un commento di quattro anni fa. Sono stato incompetente? Disonesto? Leggero? Ho delle responsabilità di cui non mi rendo conto?

    1. Giancarlo,
      Il baco è nel primo lavoro di Lloyd del 1980
      KiteGen e simili a parte, ho una domanda da oca. In Scozia i carousel generavano già elettricità nell’Ottocento con i sistemi e i materiali di allora. Perché non possono farlo oggi, e anche meglio?

      Alessio,
      ne so meno di te, ma avevo letto un bel libro sugli inventori scozzesi.

  20. Essendo ancora iscritto al gruppo kitegen, non so come visto che sono stato bannato e non posso più scrivervi, noto come Massimo stia ancora perdendo tempo nella persecuzione di ogni forma di dissenso come questo post, lanciando sfide e duelli.
    Il mio modestissimo consiglio è quello di lasciar perdere le critiche e spendere il proprio preziosissimo tempo nel portare avanti la promettentissima tecnologia, visto che poi è su questo che si basa il giudizio sulle capacità di una persona o di un team, su quello che è capace o non capace di fare e non su quello che sostiene di saper fare.
    Ed io la finisco qui.

  21. @Alessio
    Ma secondo te, c’è stata dell’incompetenza o della disonestà accademica o semplicemente della leggerezza in questa faccenda? Fuori nomi e cognomi!
    Visto che ci salutiamo ancora provo a risponderti.
    All’inizio, in queste storie, c’è solo un eccesso di fiducia nell’altro: qualcuno dice nel 1980 una cosa che non ti dispiace, anzi ti solletica; nessuno ha mai smentito la cosa in 20 anni per cui la dai per buona.
    Questo è accaduto in più università e secondo me è indice di buona fede.
    Poi c’è un lavoro, su una rivista seria, in cui si fanno conti esatti, a partire da un teorema errato: però mentre nel testo si dice che la velocità media del vento in Europa a quell’altezza è 8 m/s, per esagerare un po’ con i risultati si fanno le simulazioni della potenza ottenuta a 12 m/s; la dipendenza dal cubo della velocità fa il resto: qui un po’ di disonestà accademica subentra.
    Però quando ti si dice che se fosse vero quello che affermi basterebbe fare un enorme asciugapelli che insegue il kite e lo bombarda di vento su un’area doppia di quella del kite tanto l’area efficace e 10 volte tanto e non ti si drizzano le orecchie significa che:
    1) hai ormai smarrito il lume della ragione
    2) …
    Il lavoro suggerito da Renato lo conosco bene: non ricordo chi di noi due lo ha citato per primo. Dopo tale lavoro, girarsi dall’altra parte è disonestà.

  22. Vabbe’ vedo che non ti sbilanci troppo con nomi e cognomi.
    Ma secondo te c’è o non c’è qualcosa di losco o di inopportuno nell’assegnazione di fondi pubblici al Kitegen? Se non sbaglio i finanziamenti risalgono a prima della scoperta delle magagne. O sbaglio?
    Nel mio settore di ricerca posso lamentarmi di tante cose, ma non posso dire che i revisori siano corrotti o incompetenti. Magari un po’ troppo conservatori, ma mi sembra la critica più pesante che posso fare. Sarà perché quello che facciamo noi non ha interesse economico a breve termine.

  23. @Oca
    KiteGen e simili a parte, ho una domanda da oca. In Scozia i carousel generavano già elettricità nell’Ottocento con i sistemi e i materiali di allora. Perché non possono farlo oggi, e anche meglio?
    Per me i carousel possono generare tranquillamente tutta l’energia elettrica che vogliono e vuoi tu.
    Purché non sia troppa: secondo me il kitegen genera energia elettrica, almeno in alcune configurazioni; però a parità di vento non può essere 10 volte più efficiente di un comune generatore eolico di pari area. E’ questo il fraintendimento: la resa eccezionale non giustificabile con principi di sana fisica liceale.

    1. Giancarlo,
      Per me i carousel possono generare tranquillamente tutta l’energia elettrica che vogliono e vuoi tu.
      Non ho grandi esigenze, la resa di quello per il manicomio basta e avanza…
      tutti,
      e questo scam, lo conoscete già?

  24. Sì, ci conosciamo già, da fusionefredda, stavo dietro alla lavagna con altri amici, a fare la ruota quando i grandi davano cenno di interesse a un nostro commento; in un altro spazio abbiamo cercato di praticare l’arte di cucinare gli spaghetti all’italiana.
    Di lei te mi piace la compostezza e la chiarezza, insieme alla modestia. E alla voglia/capacità di essere leggero.
    Ripercorrendo alla luce della tua risposta il mio modo di trattare il Kitegen, mi imbarazzo: tutto un mulinare le braccia, un vociare, un affastellare cose male comprese, mescolare argomenti senza relazione … uno spettacolo penoso, e anche una azione poco efficiente, perché lo scopo era appunto di attirare una attenzione qualificata su questa cosa che mi sembrava enorme, mentre non era che un topolino che rosicchiava la sua crosta di formaggio, e ci sono voluti anni -nel frattempo ho fatto anche altre cose, naturalmente, ma la sera, davanti al caminetto, una ammazzatina gliela davo volentieri.
    (2) … questo video invece a me sembra convincente. Non vedo aquiloni controvento e mi sembra il lavoro di un professionista che sa il fatto suo
    Anche a me questo video sembra professionale ma, a parte che gli aquiloni in volo controvento (nei primi secondi) li vedo -magari ci avrò un bias negativo- non lo trovo convincente perché bisognerebbe sapere che cosa hanno dato da mangiare al programma di disegno, e capire qualcosa di come il programma lo digerisce, io non ne so niente e dato il contesto tendo a fidarmi poco.
    Poi, scientificamente magari non ci sarà nulla da ridire, ma aquiloni in volo a 100 m/s a cinquemila metri è difficile che ci creda se non li vedo, o se qualcuno secondo me affidabile -come te, per esempio, o Giancarlo- non asserisce fermamente che va tutto bene.
    [in (3)] Vedo ricercatori che … quello che ricavano dice che gli aquiloni non sono commercialmente sfruttabili …, ma ciò non significa che l’idea era bacata in partenza
    (3) studia apparecchi con PdV fisso, mai negato che possano funzionare, solo che trovano limiti tali, da far apparire quelli attribuiti al Kitegen modello Yo-Yo (o Stem) pura millanteria; il Kitegen modello Carousel, nel quale i PdV degli aquiloni si muovono in cerchio, non viene trattato.
    sviluppare qualche aspetto specifico perfettamente sensato dal punto di vista tecnico/scientifico (per esempio un sistema di controllo dell’assetto degli aquiloni)
    D’accordo -e poi magari questo sistema di controllo potrà essere utile anche in altri impieghi; ma per quanto sviluppino, gli aquiloni sopravento al loro PdV non ce li manderanno mai, e questo secondo me dovrebbe sistemare il Carousel -magari provo a ri-studiarlo cercando di tenere a freno il mio bias; e non vedo modo che il Grande Fronte di Vento intercettato [(1), pag.10] diventi vero.
    capisco che l’idea di generare energia dai venti d’alta quota sia stata presa in considerazione in tutto il mondo e in ambienti seri, quindi non mi sembra sbagliato o addirittura ridicolo investirci soldi pubblici
    Qui mi sembra di intravedere la Fallacia “ad judicium”, forse un po’ inertizzata da “ambienti seri” …
    Cmq anche qui vale quanto detto sopra, che magari sviluppano qualche aspetto sensato dal punto di vista tecnico/scientifico
    Ho fatto un disegno: http://alessio.guglielmi.name/Kitegen/ …se ho ragione allora l’idea del Kitegen non è intrinsecamente ridicola come dici tu
    ‘sto Carousel, che non vuole morire! Se dici così, non c’è niente da fare, devo riguardarlo meglio.
    Grunt.
    Quanto sopra ovviamente è scritto da un totale incompetente in materia, quindi spero che nessuno lo prenda troppo sul serio. Spero che si possa ragionare tranquillamente su questa faccenda senza che la CdV si senta presa in giro dagli ‘scienziati’. Lo dico chiaramente: sarò forse anche uno scienziato ma io non ne so nulla!
    non conosco un singolo esempio in cui una bufala sia stata validata in modo indipendente e pubblicata bene da vari gruppi di buon livello, quindi la mia fiducia nel sistema della verifica e della peer review rimane molto forte. In altre parole, vado molto cauto nel dare fiducia ai singoli ma ho fiducia nel sistema. Per questo secondo me bisogna stare attenti a non ridicolizzare troppo il sistema
    Ecco, questo è il motivo del mio imbarazzo: mi rendo conto che probabilmente ho trattato un meccanismo delicato e che non conosco come se fosse un trattore a cingoli …
    Beh, grazie per la paziente lezione, speriamo mi serva a sviluppare un po’ di prudenza.
    Ciao.
    R

  25. Yup!
    Grazie Daniele Spagli della ghiotta imbeccata.
    SignoraOcaSignoraOca!
    C’è posta per lei!
    https://groups.yahoo.com/neo/groups/kitegen/conversations/messages/1886
    Deve essere di un suo amico, visto che le dà del tu.
    Ma legga lei stessa:
    La mafia dei Kyoto-opportunisti, che prima si limitava ad ignorare KiteGen ora lo attacca in modo ovviamente demenziale.
    eccetera, naturalmente, y compris la vera ragione dello scritto: far sapere che qualche rintronato gli ha fatto un’altra intervista e si è bevuto tutte le panzane flussate dal Generale:
    https://movimentohyronista.com/2016/08/24/980/
    Vuol sapere chi è che la dirige, il tapino! Come di me vorrebbe sapere chi mi paga, vaneggia, poveretto, mi ha intronizzato proprio lui all’alta carica. Cmq non gli diremo mai che è lei che dirige sé stessa; che dirige anche la mafia dei Kyoto-opportunisti lo sa già, quindi è inutile negare.
    Ha colto l’occasione, il Generale, per elargire qualche medaglia, ora purtroppo il post di apertura l’ha scritto un anonimo quindi non si può sapere chi è, ma fra i suoi sockpuppet ci sono, testuale, “geniacci demenziali”, questo è veramente sorprendente, non me ne ero mai accorto.
    Saluti frettolosi, devo cambiare il cappello con l’elmetto e correre a radunare la Squadra, distribuire le Razioni K, eccetera.
    KWRA

    1. Grazie KWRA, per fortuna che mi ha avvisata, il commento dell’ing. Ippolito era finito nello spam – non so perché.

      Ing. Ippolito,
      Hai pubblicato, e come tu stessa hai detto “volentieri”, addirittura una lettera anonima che muove insipienti e becere accuse a KiteGen, dandole così dignità redazionale.
      questo è il mio blog personale, non ha una “redazione” e la lettera non era anonima.
      Tipicamente sembri particolarmente infatuata dagli attori della ricerca che pubblicano serialmente in peer review su riviste referate, in questo caso prendi come riferimento uno dei troll anonimo più demenziali che imperversano in rete.

      Lei è tipicamente e particolarmente infatuato di se stesso, come dimostra il seguito:
      Qual è la finalità? Per farti questa “magra” che ti squalifica ulteriormente chi è che ti dirige?
      So di causarle una delusione dalla quale le sarà difficile rimettersi, ma esistono altre persone al mondo oltre a lei, con le quali parlare di KiteGen e di quello che ci pare. KWRA ed io rispondevamo al suo ammiratore Daniele Passerini e ad Ashtar Sheran (un troll abbastanza demenziale, in effetti).
      Visto il morboso e non sollecitato interesse che spesso ci dedichi, propongo di organizzare un incontro, una tavola rotonda, tra te, se vuoi i tuoi geniacci demenziali ed il team di KiteGen. I tuoi sodali se veramente capaci e competenti avranno l’occasione di smascherare pubblicamente il KiteGen e le supposte inconsistenze.
      Come le ho riposto quando lei mi ha logorroicamente sollecitata a scriverne sul Sole, il KiteGen non mi ha mai interessata. Non ho né “sodali” né chi mi “dirige”. Se vuole che la sua “tavola rotonda” spopoli su You Tube, forse le conviene invitare Passerini e Ashtar Sheran.
      Ashtar Sheran sopratutto.

  26. @Alessio
    Nel caso del Kitegen, per esempio, stiamo attenti a dare degli incompetenti agli ‘scienziati’. Alcuni senz’altro lo saranno, ma è difficile che un comitato che assegni dei fondi non si renda conto di errori banali. Difficile che siano tutti incompetenti, no? Se un caso del genere si è verificato, sarebbe bene scendere nello specifico e capire bene cosa è andato storto, e denunciarlo.
    Alessio, come sai io contribuisco a distribuire fondi europei. Per un progetto siamo in genere in 5 a dare il voto: alle volte si va a maggioranza, segno che qualcuno di noi sta sbagliando. Solo a progetto finito sapremo chi sbagliava: in genere, però, un progetto controverso non passa perché il voto è basso per una sorta di aggiustamento tra gentiluomini, a meno che uno dei referee favorevoli non sia particolarmente tenace e convinto. Così vanno le cose senza scomodare la corruzione o la profonda incompetenza. I nostri commenti servono pure ad aiutare, forse,i prossimi valutatori di aquiloni.
    Gli errori, poi, sono banali solo dopo che sono stati scoperti: il tuo collega von Neumann è stato autore di un teorema notevole sulle variabili nascoste in meccanica quantistica. Accettato da tutti i maggiorenti, finché Bell, decenni dopo non ha puntato il dito. Errore banale nelle assunzioni di partenza. Banale ora, nascosto per decenni all’epoca. Ed era von Neumann.
    Io ci ho messo mesi per capire dove stava l’inghippo in Lloyd: se il sistema di referaggio funziona la prossima volta basterà riguardare l’assunzione incriminata e capire se ho ragione. Ammesso che i referee leggano questo blog, il che mi pare onestamente difficile.

  27. Renato, grazie per i complimenti. Fammi sapere se trovi errori nel mio ragionamento, anche per email che è più veloce. Se mi sono sbagliato ti rispondo qui.
    In ogni caso sono convinto che il vero motivo del contendere sia nei numeri che possono essere fisicamente realizzati, non nella logica. Quindi io sono fuori gioco.
    A me tra l’altro 100 m/s sembrano teoricamente possibili (e ti dirò di più, a costo che Giancarlo mi levi il saluto, penso che si possa fare con vento di 10 m/s, tenendo tesa la corda dell’aquilone). Bon, mi tiro fuori. O meglio, visto che qui sono un pesce fuor d’acqua, torno dentro il mio stagno.

  28. Giancarlo, perfetto, quello che dici combacia con l’esperienza mia, di mia moglie e di colleghi che conosco bene: tutti revisori di progetti e tutti onesti e si spera competenti.
    Un errore come quello di Loyd ci sta e non c’è dolo o incompetenza finché non viene scoperto. Invece un errore di geometria o di logica sarebbe inammissibile.

  29. secondo me è geometricamente e logicamente possibile realizzare un girotondo di aquiloni
    Se ci credi davvero, che aspetti a realizzare un modellino in scala che lo dimostri? O secondo te funziona solo se gli aquiloni sono da mezzo chilometro quadro (e quindi non realizzabili da un privato)? O il problema è che non hai mai fatto volare un singolo aquilone per più di mezz’ora di fila in vita tua, e non sai nemmeno da che parte cominciare?
    non conosco un singolo esempio in cui una bufala sia stata validata in modo indipendente e pubblicata bene da vari gruppi di buon livello
    Ma infatti di certo l’omeopatia funziona, la Sindone è autentica e l’auto ad acqua è una realtà – per non parlare della Fusione Fredda, appunto.
    E soprattutto, nessuno in accademia si venderebbe per soldi – nemmeno per tanti, figurati per degli spiccioli.
    Levi, ad esempio, non s’è mica venduto. E neppure Galantini – è evidente che l’E Cat funziona, esattamente come il KiteGen è in grado di eguagliare le prestazioni annue di una centrale nucleare.
    Se demoliamo anche quello, cosa ci resta?
    Dipende: a quale parte della popolazione? Ai farabutti, ad esempio? O intendevi ai boccaloni?
    Difficile che siano tutti incompetenti, no?
    Sono perfettamente d’accordo – è da tempo che, a questo proposito, auspico un adeguamento del codice penale.
    Non ti scordare il modellino – non un disegno, non una simulazione, ma un modello in scala, così da dimostrarci che funziona e che sai quello che dici. Ci riesci, no? Perché noialtri ci abbiamo provato tutti, tra i 4 e i 6 anni, ma col piffero che ha funzionato. Ce ne eravamo fatti una ragione: non possiamo produrre più energia di quel spendiamo – proprio no – e quindi non esiste che metà degli aquiloni tirino controvento l’altra metà facendo nel contempo tanto da superare la resa della maggior parte dei sistemi per produrre elettricità….
    Pare inoltre che le vele “controvento” non si mettano di taglio per farci un favore (minimo minimi, vogliono soldi e pure tanti). Ma con un esempio concreto e funzionante – tipo una giostra di un metro per due tutto compreso – potresti anche farci cambiare idea. Basta che funzioni senza pile e che abbia le rese vantate. Non sei un cialtrone, no? Caccia il modello.

    1. CimPy,
      lo schema di Alessio è quello del “mulino a vento” di James Blyth. Non serve costruire un modellino, l’originale del 1895
      operated successfully for the next 30 years.
      Alessio ha scritto “vari gruppi di buon livello”. Quanti hanno validato l’omeopatia, l’autenticità della Sindone, l’auto ad acqua o la fusione fredda? E quante accademie – a parte quella del clan Fucilla e simili?

  30. CimPy:
    Non sei un cialtrone, no? Caccia il modello
    Ma sei tu? Non sarà che ti hanno hackerato il nick?

  31. Nonnò, sono proprio io. M’era parso che qualcuno volesse sostenere la bontà del carousel – ma di certo mi sbagliavo – i mulini a vento sono un’altra cosa, soprattutto perché non deviano tempeste e non intercettano missili. Inoltre, non mi pare pretendano di competere più di tanto con altri sistemi di produzione di energia – siamo comunque dalle parti delle pale eoliche.
    Io voglio vedere un carosello di aquiloni che fa accendere le luci della casa di Barbie per 360 giorni all’anno – anzi, voglio essere buono: ni accontento di 200 giorni consecutivi (nrmmeni uno di quei 30 anni, ma sarrbbe solo un modellino).
    Andata?

    1. CimPy,
      non mi tocchi il mitico Blyth o “le tolgo il saluto”! Il suo primo carosello
      produced enough power to light ten 25-volt bulbs in a “moderate breeze” and could even be used to power a small lathe. – Altro che casa di Barbie – The final design operated for the next 25 years and produced surplus electricity which Blyth offered to the people of Marykirk to light the main street of the town. But his offer was rejected, as the people thought electricity was “the work of The Devil”.

      KWRA,
      La mafia dei Kyoto-opportunisti
      Sono a posto, ho sempre detto che quel protocollo era insufficiente e ipocrita.

      Ing. Ippolito,
      Oltre a farsi la réclame, lei fa molta disinformazione. Per esempio:
      accolto ed opportunamente divulgato il concetto KiteGen [sarebbe in grado di] ri-normalizzare il pianeta in pochi decenni – embè, che c’è da ridere? – Le organizzazioni legate al protocollo di Kyoto ed i Kyoto-opportunisti in questo scenario, se risolto, sarebbero probabilmente destinati a sciogliersi o ridimensionarsi come è capitato al protocollo di Montreal che era dedicata ai clorofluorocarburi ed il buco nello strato di ozono che si è risolto rapidamente e con successo.
      – Le organizzazioni “legate” al protocollo di Kyoto sono i 192 paesi dell’UNFCCC;
      – il protocollo di Kyoto è prorogato fino 2020 quando sarà sostituito da quello che uscirà dall’Accordo di Parigi
      – quello di Montreal resta in vigore finché non saranno eliminati i clorofluorocarburi e
      – gli idrofluorocarburi, oggetti di un emendamento che i paesi firmatari hanno appena cominciato a negoziare
      – il buco nello strato di ozono si “risolverà” verso il 2060-2070 se tutto va bene.
      Altri esempi a richiesta.

  32. E, per chiarire, intendo proprio vele o aquiloni modello kitegen e carousel, non windrill.
    Perché questa è quell’altra cosa che si avvicina ad una pala eolica, non agli aquiloni – la differenza? Non cade a terra se manca il vento, non si ingarbuglia, non deve mettersi di lato mentre vola per venire incontro ai desideri di nessuno…

  33. Signora Oca,
    forse c’è un’altra lettura del pizzino di M. Ippolito: egli infatti è adepto (novizio) del Movimento Hyronista; non può darsi che stia praticando i dettami del suo nuovo credo, cioè dire il contrario di quello che pensa?
    Nel frattempo, sperando che il mio Datore di Lavoro noti il mio impegno e la mia servizievolezza, ho dato un colpetto di blogcrossing, e mi son fatto fare la ricevuta che allego in fotocopia, alle volte andasse perso.
    Renato R. AGOSTO 29, 2016 ALLE 11:09 PM
    Il tuo commento è in attesa di moderazione.
    Informo che una discussione sulla tecnologia Kitegen è attiva al seguente indirizzo:
    http://ocasapiens-dweb.blogautore.repubblica.it/2016/08/23/veleno/#comments
    Saluti.
    RR

  34. Intanto il Kite veleggia a 9 mila metri:
    (da https://movimentohyronista.com/2016/08/24/980/ grassetto mio)
    “L’ultima fatica in ordine di tempo è stata una valutazione sulla altezza di volo e la lunghezza ottimale delle funi in quanto alcuni lavori scientifici sostenevano l’inutilità di andare in alta quota in quanto il peso e le resistenza aerodinamica delle funi ne limitano la quota operativa utile e produttiva, la questione è complessa ma abbiamo dimostrato che in realtà si può volare con un vantaggio sempre maggiore fino a 9000 metri ovvero trovando e convertendo sempre più energia”
    eppure verso il basso non si scala…
    Guardiana, non contesto certo i windmill (o le pale eoliche). Contesto che gli aquiloni in carousel possano fare la stessa cosa. Sbugiardarmi è facile: basta un modellino con vele da – diciamo – 25 cm^2 anziché 25 mt^2, e mi si dimostra che la girandola da -diciamo – un metro di diametro gira. Anche solo 20 giri, tanto per farmelo vedere – ma devono essere aquiloni, cioè con funi mobili (e non con pale fisse) – fa niente se non accendono led. Si mette il giocattolo in giardino in una giornata di vento anche moderato, accanto un windrill delle stesse dimensioni (praticamente uno scacciaspiriti) e una pala eolica tradizionale in scala (una girandola da giardino) e si vede chi gira e chi no. Troppo difficile? Se non sono vele dai 25 metri quadri in su non funziona? A me le girandole girano eccome. Gli aquiloni, invece…

    1. CimPy,
      non erano pale eoliche né somigliavano a un mulino a vento come quelli di allora anche se si usava la stessa parola:
      The windmill was a 33 feet high cloth-sailed, horizontal structure. The electricity generated was stored in batteries or ‘accumulators’ and was used to power the lights of the cottage. This early design had its faults. Blyth found that the cloth sails were not very successful. When the wind was too strong he had to stop it to prevent the sails being torn to pieces.
      Era un proprio un carosello con vele in tela, rigide come su certi kite che si provano a fare oggi. Siccome erano fisse, non c’era bisogno di cavi, avvolgimenti ecc.
      Da quello che ho capito, il problema di ingegneria che nessuno riesce a risolvere non è il carosello o il tipo di vele, ma come mandarle e tenerle in alta quota. A bassa quota, Blyth doveva risolvere quello del vento esagerato e della gente che non voleva l’elettricità!

      Renato,
      ecco perché WordPress impazzisce…

  35. Intanto da me è passato F.Allace a raccontarmi di una conversazione intercorsa tra lui e il sergente. Insomma, comunicazione…sapete com’è, no?
    i revisori dei progetti possono sbagliare come tutti, ma non proprio su delle banalità così banali
    È quello il bello!
    SERGENTE!
    COMANDI SIGNOR TENENTE!
    Faccia vedere al Prof. Guglielmi come facciamo noi a non prendere granchi!


    Ma … veramenteee … giusto ieriii …


    Giusto ieri, sììì?

    Giusto ieri sono andate bruciate tutte le patate al forno, quindi anche le nostre procedure di sicurezza non sono perfè
    Ma cosa c’entra! Io dicevo l’ operatività
    Scusi Signor Tenente, ma al corso pro … pro … pro …
    Sìììì
    Al corso profeteutico
    Profeteutico?
    Si, quello dei pivelli …
    Ho capito, vada avanti
    … ci hanno fatto imparare a memoria Von Clausewitz, il Generale Patton, e Lao-Tze, i quali tutti e tre a un certo punto rivangano la vecchia storia del Re d’Inghilterra, che invece di portare il suo cavallo alla revisione preferì passare il tempo all’osteria del Gambero Rò
    Venga al sodo per piacere
    Scusi ma se mi interrompe perdo la concentraziò

    Scusi, Sergente. Potrebbe conclù

    Ehm … Scusi

    Ricapitolando: uno dei ferri del cavallo aveva un chiodo ballerino, cammina cammina lo perse, gli altri chiodi, troppo sollecitati, via via son caduti tutti, finché il cavallo perse il ferro, dopo un po’ cominciò a zoppicare, il Re d’ Inghilterra -che stava andando a prendere il comando del suo esercito in vista di una battaglia importantissima- comprensibilmente aveva una certa premura e faceva finta di niente, ma il destriero rallentava e rallentà
    Sergente, scusi, manca ancora molto alla conclusione?
    ARRIVÒ TARDI! ECCO LA CONCLUSIÒ … ehm … arrivò tardi, che la battaglia era già finita e il Campo -di battaglia, appunto- era tutto coperto di bossoli di mitragliatrì
    Ma cosa dice? Ma se la polvere da sparo non l’ avevano ancora inventata!


    Beh allora sarà stato coperto di frecce e verrettoni, lance e spadoni, elmetti sfondati e catapulte distrutte, mazzafrusti smanicati alabarde piegate picche spuntate pugnà
    Sergente, per favore …
    “Per favore”, cosa? Non voglio mica cadere nell’ ignoratio elenchi!
    Troppo giusto; prego, continui.

    Dunque: pugnali fionde giavellotti gavette borracce tascapane mazzafrù
    Già detto


    Beh, penso che ci siamo capiti.

    Ochei Sergente, metta la Squadra in libertà, mi raccomando gli faccia ripassare le rime, che stasera allo spaccio c’è il certame poetico, e abbiamo ancora da rifinire diverse Osterì Profezie.

  36. Sylvie,
    segnalavo che ho segnalato sul blog del Movimento Hyronista che su questo blog c’è in corso una conversaz -questa, appunto- sul magnifico apparato dell’ Ing. Ippo.
    La segnalazione, naturalmente era strumentale a farmi presente -sotto forma di KWRA- all’Ing, solo che, come è, come non è, ho sbagliato il mittente sia qui che là.
    Noi multinick siamo soggetti a questi disguidi, difficile ricordarsele tutte.
    Saluti.
    R

  37. “Era un proprio un carosello con vele in tela, rigide come su certi kite che si provano a fare oggi. Siccome erano fisse, non c’era bisogno di cavi, avvolgimenti ecc.”
    Mi permetto di insistere: una vela fissata ad una struttura rigida non è un aquilone. Un windrill (o windmill) che sia verticale od orizzontale non è un carousel di enne aquiloni, così come una torre eolica non è un aliante.
    Non è il fatto che la vela in sé sia di tela a distinguere un aquilone da un mulino a vento (orizzontale o verticale che sia).
    Mai messo in dubbio che col vento ed un mulino si potesse fare il pane – mi trovi la stessa cosa fatta con aquiloni – vele tenute da cavi, che volteggino a fare circoli – quanti ne ha visti così? Vogliamo provare a farne uno?

  38. Leggervi è abbastanza gustoso per me che sono ancora in ferie, ma mi sembra che i concetti base siano piuttosto semplici e forse non sarebbe il caso di arrovellarsi più di tanto.
    1. L’uso degli aquiloni per la produzione di energia elettrica (es. tipo stem, nel senso con punto di vincolo fisso a terra) è fattibile (ci dovrebbero essere molti esempi in giro di microgeneratori)
    2. la quantità di energia estraibile da un sistema eolico ad aquiloni è ottimizzabile (con i suoi costi riguardo tecnologie e ricerca) ma non ampliabile e moltiplicabile a piacimento. Ogni incremento positivo (superficie, efficienza, altezza) porta con se conseguena negative (peso, attriti, tempi di risposta ecc.)
    3. Un carousel di aquiloni (al di la di aquiloni controvento evidentemente impossibili) è teoricamente realizzabile ma di elevatissima complessità di realizzazione e gestione ma soprattutto con rese irrisorie in confronto al costo per realizzarlo e gestirlo.
    Tutto questo naturalmente a braccio, per dare una giusta misura alle cose.
    Tutto il resto è evidentemente fuffa, fintantoché naturalmente non viene realizzato e dimostrato fisicamente, insistere alzando l’asticella senza realizzare e dimostrare almeno le basi è chiaramente fuori da logiche scientifiche.
    Se le ragioni siano patologiche, o altro non è mio-nostro compito, immagino ci penseranno i giudici delle cause che probabilmente sono nate o nasceranno.

  39. Per metterla giù ancora più facile, se non sei in grado di far volare un kite sportivo di quelli in commercio ad un’altezza diciamo di 500 metri, producendo energia elettrica in maniera ottimizzata e continuativa per una buona mezza giornata, è inutile che stiamo a parlare di milioni di euro, di ali di 200mq, di produzioni presunte o, peggio, di carousel.
    Sarebbe come sostenere di essere in grado di correre i 200 metri in 5 secondi perché l’altro ieri hai fatto una camminata di 10 metri.

  40. E mannaggia a me che volevo chiuderla li.
    Siccome sono discussioni fatte e rifatte, sulle cose che si sanno di già (forse), che si sono già fatte (?), sulla limitatezza del tempo e delle risorse (come se dimostrare le ipotesi fosse un optional nella scelta degli investimenti), sulle problematiche risolvibili solo alzando l’asticella (che in pratica significa semplicemente non cercare una soluzione ma inerpicarsi in problemi ancora più grandi), nutro poco ottimismo riguardo alcunché, se le cose non si affrontano con l’onestà mentale giusta non si fanno passi avanti.
    Riguardo però il volo controvento del carousel, in effetti nella simulazione non si verifica, ad onestà di logica.

  41. L’ Esperimento Impossibile e Costosissimo
    Atto unico con due Intermezzi.
    Personaggi, in ordine di Giro Vita:
    Il Giudice, Giudice;
    Avv. A. al G, Avvocato ;
    Signor CilindreAsio L.V, CapoTecnico;
    KWRA, Assistito dell’ Avvocato;
    Signorina Derringer, Segretaria;
    GV non dichiarato/non pervenuto/non applicabile:
    Daniele S, Convenuto;
    Lothar, Giovane di Studio;
    interno giorno
    Prologo
    Riguardo però il volo controvento del carousel, in effetti nella simulazione non si verifica, ad onestà di logica
    azione
    Buongiorno,
    sono l’ Avvocato Azzek al Grbgl,
    dello Studio Avvocatile omonimo, di chiara fama; sono noto, tra l’altro, per la mia concisione, come spero di aver presto modo di dimostrare.
    Grazie Daniele S. per lo stimolante spunto per una causa per diffamazione, in quanto verrebbe a dire che il mio Assistito, KWRA, è logicamente disonesto perché gli aquiloni in volo sopravento al loro Pdv ( nel prosieguo “controvento”) lui li vede; naturalmente, siccome ha spesso le traveggole, non sarà difficile
    frush frush
    con questo ed “altri”
    frush frush
    -diciamo così-
    TLA-TLACK
    argomenti, convincere il Giudice, pertanto a scanso di più gravi spese ed eventuali impicci di altra natura accetterò mezzo milione di euro per aver consigliato a quel delinquè al mio Cliente di permettermi questo tentativo di conciliazione stragiudiziale.
    Prima di accettare l’incarico di mettere in moto la macchina della Giustizia l’ho convinto -con argomenti di natura che qui non interessa sapere- a riguardarsi benebene il video, intanto che si informa come fare a cambiare identità e trasferirsi agli antipodi nel caso che l’aquilone in volo controvento non lo trovasse più; naturalmente perdere questa sorgente di continuo fraintendimento causata dal volo controvento sarebbe per lui un grave colpo, e quindi invito le SS. LL. a volergli assegnare un congruo vitalizio, una sessantina di KEuro/anno potrebbe andare bene.
    Bene, chiarito questo punto … Signorina Derringeeer
    Sì Avvocato?
    Ha messo il colpo in canna?
    Naturalmente, Avvocato
    (è uno scherzo fra noi, naturalmente -un po’ lungo da spiegare per un tipo conciso come me, soprattutto in questa situazione altamente professionale)
    Faccia per favore accomodare il CapoTecnico, il Signor Cilindrasio Leveraggi-Valvolieri.
    Ma … Avvocato … non è mica guasto …
    [Primo Intermezzo: una decina di minuti a soggetto (soggetto: discussione tecnica)]
    Bene. Signorina Derrì
    Sì Avvocato?
    Chiami la Carovana di Facchini per portar fuori i rottami, per favore; intanto il nostro Cilindresio
    CilindrAsio
    Sì, giusto, Cilindrasio; ci fa il punto della situazione per favore?
    Son qui apposta, Avvocato. Dunque:
    1. ci dovrebbero essere molti esempi in giro di microgeneratori
    Signor Avvocato sono desolato, non ne ho trovato nemmeno uno.
    2. la quantità di energia estraibile da un sistema eolico ad aquiloni è ottimizzabile
    Avvocato mi dispiace ma non ho capito come si fa a correlare la quantità di energia all’area geometricamente accessibile all’aquilone.
    3. Un carousel di aquiloni … è teoricamente realizzabile ma di elevatissima complessità di realizzazione
    Su questo punto Avvocato penso che, se mi dà le chiavi della Palestra dell’Ardimento, in poche ore e con dei tubi da ponteggio, qualche cuscinetto da ruota di camion, e tre sellini da motocicletta, potrei attrezzare una giostra del diametro di una dozzina di metri, con tre Posti di Controllo sui quali prenderebbero posto altrettanti giovanotti abili nella guì

    Si calmi, Signorina Derringer
    Scusi Avvocato ma, sa …
    Sì, sì, lo so. Cily, prego, continui

    abili, dicevo, nella guida del kiteboard, ai quali gli paghiamo la giornata, gli offriamo una bella merenda e, se riescono a far girare l’aggeggio, un premio consistente …


    Spesa prevista, Cilindrè … ehm … Cilindrasio?
    Vuole il computo metrico o una stima a braccio?
    A braccio va bene, per ora.
    Intorno ai mille euro, più duecento a Lothar perché fornisca i sellini da motocicletta, escluso l’eventuale premio per i giovanotti.

    Signorina Derringer, ci pensa lei a definire questo premio?
    Sarà un piacere, Signor Avvocato
    Grazie, sapevo di poter contare su di lei.
    Bene. per il momento è tutto, lei Cilindrè
    CILINDRASIO! Caxxo! Dopo una vita insieme!
    [altri dieci minuti a soggetto (soggetto: baraonda)]
    Plin-plon
    La Carovana dei Facchini è arrivata, Signor Avvocato.

    Tardi, non c’è rimasto niente!

    Tela

    1. CimPy,
      “aquiloni” o “mulini a vento”, vele in tela o in polimeri vari, rigide o semi-rigide, attaccate a cavi o a pali o a entrami come sulle barche, il principio è lo stesso da millenni. Claims assurdi per i kites d’alta quota a parte, Giancarlo diceva:
      Per me i carousel possono generare tranquillamente tutta l’energia elettrica che vogliono e vuoi tu. Purché non sia troppa
      Perché non possono generarne?

      CimPy e KWRA,
      quanti ne ha visti così?
      1. ci dovrebbero essere molti esempi in giro di microgeneratori
      Signor Avvocato sono desolato, non ne ho trovato nemmeno uno.

      conosco versioni attuali del carousel di Blyth (e successori, non vorrei esagerare con il tifo per gli scozzesi…)
      Rendono meno delle turbine verticali, il costo è spropositato e difetti vari, ma sono portatili, “bird-friendly” e più silenziosi. Perché le ricerche per migliorarli non andrebbero finanziate?

      Daniele Spagli
      E mannaggia a me che volevo chiuderla li.
      Non si preoccupi, quando KWRA si appassiona è difficile che chiuda.

      Ashtar Sheran,
      scusi, mi son dimenticata. Tom Bosco, l’amico del vostro comune amico Mistero, mi ha scritto di salutarla e anche gli altri alieni che sono fra i terrestri, secondo Tom Bosco, Mistero e altri creduloni.

  42. Sylvie, Renato, grazie.
    Cimpy, me te metto ‘n tasca e te meno quanno ciò tempo (cialtrone lo dici a tuo cognato).

  43. Molto ma molto pragmaticamente, spesso si ottiene quello che si sta cercando.
    L’impressione che si ricava da questa continua fuga dalla soluzione dei problemi, dalla mancata verifica delle ipotesi, dai claims sempre più stratosferici, è che quello che si sta cercando non è ne uno stem ne un carousel che funzionino, l’impressione è che quello che si sta cercando sia di poter rimanere in un campo di ricerca teorica pura, perché i numeri poi li puoi li conosci e girano a tuo favore se applichi le formule (giuste o meno che siano), ma la materia no.
    Vogliamo parlare della struttura a cupola del primo stem fatta di tubolari a sezione circolare saldati a creare un arco?
    Vogliamo parlare dell’asta che doveva essere una canna da pesca e che in tutte le foto non ce la fa neppure a stare eretta?
    Vogliamo parlare delle miriadi di metri di avvolgimento per bobine-attuatori smontati alla base della macchina?
    Vogliamo parlare dell’ala gigante che sembra fatta di imbottitura e tela, che si piega come un cuscino e senza la minima parvenza di soluzioni aerodinamiche?
    Vogliamo parlare delle insormontabili difficoltà a far decollare kites che ogni giorno appassionati fanno alzare nella maggior parte delle spiagge del mondo?
    No, parliamo di formule di Benz o di chiccacchio, di coeficienti, di studi accademici e di difficoltà di trasmissione “insormontabili” tra il kite e i computer a terra, che tanto chi ci capisce qualcosa non sta certo sui blog a sminchiarsi.
    Detta giù papale papale.
    Ma con altre frasi l’avete già fatto notare voi.

  44. Gentile studio avvocarile, visto che non avevo visto il suo commento prima rispondo ora.
    Nella simulazione fatta la computer non si vedono evidenze di volo controvento, in alcuni tratti del video i cavi sembrano orientati controvento per questioni prospettiche.
    Riguardo microgeneratori, in teoria il primo prototipo di kitegen produceva energia, questo intendevo… se un prototipo può produrre energia elettrica (sia pure in quantità irrisoria) è evidente che in teoria la cosa è fattibile e se non ricordo male si possono vedere esempi su youtube, sia pure di applicazioni risibili.
    Il fatto che l’energia prodotta sia ottimizzabile vuol semplicemente dire che un’ottimizzazione della produzione di energia si può ottenere manovrando una serie di fattori, quali forma, altezza di volo, traiettoria disposizione rispetto al vento ecc. E’ un po quello che viene fatto quando si manovra un kite manualmente quando si posiziona in zone con poca o molta trazione a seconda delle necessità. Non ho mai fatto riferimenti ad area intercettata perché Massimo ci ha messo del suo ed è un argomento un po complesso per le mie capacità, anche se appare evidente che uno spostamento laterale veloce potrà pure portare benefici, ma fino ad un certo punto (piuttosto basso) e non oltre.
    Ora a livello di divulgazione, questo stile di dileggio all’infinito può anche essere divertente, ma di certo non aiuta a capire chi non ha seguito l’argomento, oltre a non far capire a me se ha capito quello che ho scritto, se ho scritto qualcosa di poco comprensibile o se voleva dire qualcosa di diverso da quello che ho interpretato io.
    Questo perché poi a me piacciono le cose semplici e chiare.

  45. Anche perché, a dirla tutta, mi sembra che ci siano parecchi concetti confusi in giro, che invece dovrebbero essere chiari.
    Oca fa giustamente notare che i generatori ad asse verticale esistono, quindi poco senso ha il commento ci Cimpy dove risponde con “esci da questo corpo” linkando un tipico esempio di moto perpetuo: il paragone è sbagliato perché mentre la forza di gravità ed i campi elettromagnetici (se sbaglio termini perdonatemi, non sono un fisico) non sono schermabili, mentre la resistenza all’aria è modulabile semplicemente cambiando conformazione o disposizione.
    Quindi non è corretto sostenere che la soluzione carousel è impossibile, La soluzione Carousel è possibile, solo che si tratta di sparare con un obice da 200 ad una zanzara, non so se così sono più chiaro.

  46. “Nella simulazione fatta la computer non si vedono evidenze di volo controvento”, nella “simulazione” fatta a computer non si vedono evidenze neanche di moto viscoso, correnti ascensionali e trasversali, moti convettivi.
    Fosse la realtà come in quella simulazione pilotare il carousel sarebbe facile, ma un aquilone normale sarebbe noiosissimo, e un aliante impossibile.
    Per carità, la mucca sferica va poi benissimo, ma per la soluzione che doveva rivoluzionare l’intero mondo in 10 anni non mi sembra che i primi 6 li abbiano investiti granché saggiamente… tutta colpa dei fondi europei che non sono arrivati, sicuro.
    In se la tecnologia potrebbe essere promettente, sicuramente non tanto quanto pubblicizzato da kitegen perché i conti si fanno per bene e non “back of the envelope” per 6 anni, e sicuramente non da parte di kitegen in quanto dimostrano di non avere costruito granché nonostante fondi relativamente ingenti (non credete che a Google li coprano di denaro, prima di vedere qualche kW) e tempi relativamente lunghi.
    Quindi prima dissociamo il nome kitegen srl (o quello che è, mi corregga avvocato) dal concetto di energia eolica da alta quota, e poi vediamo quanto la tecnologia sia realmente promettente da i futuri reali leader del campo.
    IMHO è molto promettente se tenuta in piccolo, non ha il minimo senso pensare a gigacaroselli nella speranza che rendano quanto centrali nucleari con l’idea che
    1- strutture così grandi non abbiano grossi problemi
    2- l’entropia del vento sia così facilmente domabile
    Ma riesce a portare energia molto cheap in luoghi disiagiati non troppo soleggiati, tipo la vedrei benissimo in valli tipo Nepal, ha un futuro come complementare del solare.

    1. Andrea,
      forse manca un se tra “Ma” e “riesce”?
      Pensavo anch’io al Nepal! C’è un villaggio “poster-child” per il solare+eolico finanziato dall’Asian Development Bank. Non proprio cheap, circa $180 mila e circa $3/giorno per famiglia. D’altronde non era cheap nemmeno il cherosene.

  47. In realtà la mia petulanza un po troppo seriosa è dovuta al fatto che spesso e volentieri nelle discussioni di questo tipo non si capisce mai dove finisce la competenza ed inizia il buon senso o gli errori e le forzature.
    Sembra ormai appurato, da chi qui fa uso razionale di concetti comprensibili, che la generazione tramite kites è possibile, anche se non nelle quantità vantate in certe sparate. I margini di miglioramento esistono ma sono limitati in quantità.
    Kitegen sembrava una realtà molto promettente all’inizio e sulla spinta della novità (che spesso è fugace e fallace nella stima dei suoi potenziali contributi reali) ma alla fine ha deviato verso lidi assai discutibili. Altre realtà sembrano essersi fermate, forse spaventate dal lievitare dei costi di ricerca contro la limitatezza della produzione reale attesa. Altre realtà continuano, sia pure con prospettive ridimensionate.
    Non c’è niente di strano, mi sembra una cosa del tutto normale. Rimane la passione di chi come me è affascinato dalla leggerezza delle strutture tese e dal comportamento ottenibile tramite la padronanza dell’aerodinamica che rimane per me in gran parte oscuro e misterioso.
    Magari, chissà… è veramente possibile ottenere qualcosa di molto concreto con un po di genio ed un approccio meno convenzionale al problema dello sfruttamento eolico tramite strutture tese e ad alto EROEI… senza porre troppa attenzione a chi fa troppi proclami e pochi fatti, che è sempre l’approccio più affidabile per giudicare empiricamente persone ed imprese.

  48. Qui in Vietnam ci sono parecchie isolette che viaggiano a generatori… Sai quante micro-applicazioni possibili?

  49. @Giancarlo
    Vi è una traccia reperibile in rete del suo lavoro di 6 mesi per smontare “Loyd”? Mi piacerebbe vederlo e commentarlo, ma siamo fermi cognitivisticamente a ciò che per KiteGen sono attività e verifiche del 2006.
    Il lavoro di Loyd non è certamente il nostro riferimento teorico come ben spiegato anche su Energy Matter alla figura 29:
    http://euanmearns.com/high-altitude-wind-power-reviewed/
    ma a parte qualche possibile coseno elevato al cubo anzichè al quadrato, che in crosswind vale poco, esso resta assolutamente valido.
    Per esperienza in chi sostiene apoditticamente solo la fisica intuitiva a dispetto delle evidenze reali che coincidono con le formalizzazioni matematiche è sempre affetto da presunzione e insipienza.
    La questione risulta particolarmente inquietante quando affermi di essere un valutatore di progetti europei.
    Sostenere che il volo di ala vincolata non possa raggiungere gli 80 m/s è una assoluta corbelleria, il rapporto con la velocità del vento è fissato dalla efficienza aerodinamica del velivolo, anche chiamato glide factor.
    Un glide factor di 7 raggiungibile con un’ala in tela da competizione con le sue funi, impone la velocità crosswind di 80 m/s con 11m/s di vento, il fatto che quest’ala sia così sollecitata da durare pochi minuti prima di cedere per fatica è un’altro problema.
    Il record di velocità di volo ottenuto in kitegen è stato di 120 m/s con un’ala di alluminio, e con un’ala di tela abbiamo raggiunto un volo sostenuto di 63 m/s.
    Questa esperienza empirica sarebbe alla portata di tutti coloro che sono in grado di far volare un piccolo kite acrobatico a delta e che sappiano convertire la velocità angolare delle funi, che è facilmente misurabile al punto di vincolo. Potrebbero accertarsi che le velocità di volo superano facilmente gli 80 m/s. Ribadisco che vista l’importanza collettiva dell’argomento, il team di KiteGen è pronto a rispondere a sollecitazioni serie e competenti, meglio se filmate e poi diffuse in rete.

  50. Stimato Daniele,
    il mio cliente è oltremodo estasiato dal suo compendio, che raccoglie in poche righe quanto raccolto e distillato negli anni.
    Siamo estasiati pure noi (io come Persona ed Avvocato, e noi come Studio Avvocatizio di chiara fama) perché la risposta che andiamo a comporre ci darà modo di far rilucere le nostre doti di concisione, che ci hanno sempre caratterizzato specialmente quando si riparte ab Urbe condita.
    Dunque -Signorina Derringer prenda nota-
    andiamo a incominciar.
    l’impressione è che quello che si sta cercando sia di poter rimanere in un campo di ricerca teorica pura
    Già, infatti, dice Ing che ci sono centinaia di pubbilcaz scientif, salvo che quando gli si chiede la lista manda a ramengo e anche piuttosto lontano.
    Vogliamo parlare della struttura a cupola del primo stem fatta di tubolari a sezione circolare saldati a creare un arco?
    Vogliamo parlare dell’asta che doveva essere una canna da pesca e che in tutte le foto non ce la fa neppure a stare eretta?
    Vogliamo parlare delle miriadi di metri di avvolgimento per bobine-attuatori smontati alla base della macchina?
    Vogliamo parlare dell’ala gigante che sembra fatta di imbottitura e tela, che si piega come un cuscino e senza la minima parvenza di soluzioni aerodinamiche?
    Vogliamo parlare delle insormontabili difficoltà a far decollare kites che ogni giorno appassionati fanno alzare nella maggior parte delle spiagge del mondo?

    SÌÌÌ! Sì che ne vogliamo parlare,
    e parlare e parlare, fino allo sfinimento. Naturalmente dovrò forzare al massimo le mie doti concisionali, ma questo è un impegno che un professionista come me è sempre pronto a sobbarcarsi, gratis se è possibile, ma sono disposto ad accettare un segno di apprezzamento intorno ai centomila euro.
    – Struttura a cupola: la struttura a cupola è molto bella ed ha molto spazio interno, anzi come rapporto superficie/volume è quanto di meglio ci sia, inoltre è tutta costellata di Celle di Carico, termometri e barometri, sismometri fili a piombo e livelle, che inviano informazioni al Grande Cervello Elettronico Miniaturizzato in modo che la Cupola funzioni come una Molla a Tazza che concorre -grazie al software trovato nel Tide- a governare le Forze (che quantificheremo in seguito se se ne ravviserà l’opportunità) generate eccetera.
    Uno potrebbe chiedersi perché non sia stata fatta una struttura conica, se lo può chiedere fino alla fine del tempo e anche dopo ma non lo saprà mai.
    – La Canna da Pesca: la funzione principale della CdP è prendere i pesci, Ing tirava ai tonni ma ha preso solo qualche ghiozzo, e poi non è vero che non ce la fa a stare eretta, un mio ectoplasma all’uopo generato si è recato sul sito e ha visto lo Stem alzarsi! Mirabile visu, disturbato solo dal rumore di meccanismi sotto stress, ma forse l’impressione era fallace perché uno dei metodi più pellegrini di lanciare l’ aquilone prevede un deciso colpo di frusta fornito dallo Stem, il quale purtroppo sembra il pistolino dell’ Elefante Pistolino, che ha bisogno dell’aiuto di quaranta frombolieri per compiere la sua funzione di squassare lo scappamento al Nobile Don Peder-Hasta [cfr If. Inc, atto secondo].
    Un mio amico, ingegnere strutturista, ha perso i sensi all’immonda vista.
    Dai lamenti degli ingranaggi torturati, e dalle penose oscillazioni dello Stecco, ho potuto calcolare che se in punta a quel coso -steso in orizzontale- ci si attacca un grappolo di uva a seccare, il coso si stronca alla base -requiem per l’idea dell’ Ing, di farlo flettere tanto da avere quattro-cinque metri di “ricchezza di fune”, come la chiama lui, per far fronte -in tre o quattro millisecondi, come dice lui- alle variazioni di Forza sulle funi (da zero, ricordo, a centinaia di tonnellate). D’altronde, se il meccanismo di brandeggio fosse abbastanza robusto da indurre la flessione del Gambo fino a fargli formare un arco avente la corda più corta di quattro-cinque metri di quando è dritto, questo Gambo si stroncherebbe, non prima però di avere accartocciato tutta la Cupola, anche perché la piattaforma girevole, che porta tutto il macchinario, già spostando il Pirolo scarico oscilla di molti centimetri, è il bello della Molla a Tazza ma fa capire che, se allo Stem ci si attacca anche una sola tonnellata, si sfascia tutto. Ce ne vanno attaccate centinaia …
    – chilometri di funi e funicelle aggrovigliati: certo! si scaldano abbestia, non hanno calza protettiva, fanno sui tamburi un attrito esagerato, vengono forzate oltre al cento per cento del Carico di Rottura, è logico che dopo un po’ le devono buttare via. Ma non c’è problema: le funi sono “consumables”, e la Ditta produttrice le ricicla. Dice Ippo, eh!
    – ala gigante: peccato, Daniele, che non le piaccia, ma non importa che sia bella, l’importante è che tenga il Carico Alare di due o tre tonnellate per metro quadrato che dovrà sopportare. Se non ce la fa, si sbriciola, ma cosa importa, la catena industriale è pronta e ne possono fare quante ne vogliono.
    – difficoltà di lancio: se ha seguito il progetto, certamente saprà che di metodi di lancio ce ne sono almeno sette, uno più penoso dell’altro ma non si sa da quale cominciare. Elencarli è come elencare i Sette Nani, si finisce sempre per dimenticarne uno, comunque ci provo: le ventole -avendone parlato al bar di Cinecittà con il Macchinista della Macchina del Vento (motore a dodici cilindri da più di mille cavalli), avendo fatto l’Assistente a terra al decollo di aeroplani a elica, avendo pratica di irrorazioni agricole mediante ventilatori su superfici vaste- fanno ridere; il colpo-di-frusta con lo Stecco distruggerebbe il meccanismo di brandeggio; la rotazione dello Stem è troooppo lenta, e limitata a cinquecento gradi – il rimorchio in quota con Pallone Volante non va bene perché il Pallone si sgonfia – rimorchiarlo con l’Elicottero costa troppo – rimorchiarlo col Drone, bisogna spettare che il Drone sia progettato e costruito – lanciarlo con la Fionda ci vuole una Fionda peggio di quella che ammazzò il Gigante Golia – il lancio col Razzo Antigrandine ha problemi di permessi della Questura … ci sarebbe il cannoncino, il tenente Fallace ne è entusiasta, vuol dire che l’idea qualche merito ce l’ha.
    Secondo me invece l’aquilone va riempito di Calabroni, quelli volano di sicuro.
    chi ci capisce qualcosa non sta certo sui blog a sminchiarsi
    Peggio per loro! Qua il divertimento è assicurato.
    [segue]

  51. Nella simulazione fatta la computer – questioni prospettiche
    “Simulazione” o “animazione”? la differenza è fondamentale – comunque su questo punto, grazie al mio intervento diplomatico (che non mancherò di evidenziare nella compilanda parcella), il mio Assistito Signor KWRA è disposto a considerare favorevolmente l’ipotesi di poter inclinarsi a ritenere adeguato mostrarsi malleabile.
    Ma, già che sto tentando di battere il mio record personale di stringatezza, aggiungo che una animazione che vuole spiegare una cosa, e poi ci sono problemi di prospettiva, è come i video dei Motori Magnetici: mai -MAI- riprese continue, da punto di vista fisso, senza sbavature … l’ho visto dieci volte e più, quel video, appena ci si avvicina a un punto topico -TAC- cambia l’angolo di visuale, cambia lo zoom …
    Però, è di qualità professionale. Ma, c’è la questione prospettica. Evidentemente, il professionista voleva che ci fossero. Oppure, le ha richieste il Committente.
    Ma non esacerbiamo il Signor KWRA su questo punto, già che ha dichiarato di volerlo riesaminare.
    in teoria il primo prototipo di kitegen produceva energia
    Vero! Vero! Anche in pratica, a quanto pare! Quanta energia, in quanto tempo? Temo che non lo sapremo mai ma, come sostiene anche il mio Cliente, l’importante è che il concetto sia salvo.
    se non ricordo male si possono vedere esempi su youtube
    beh su youtube si vedono anche esempi di Motori Magnetici e di Ruote a Gravità, temo che il Giudice, per quanto lubrificato, riterrà questa testimonianza irrilevante. Almeno un paio di link glieli devo fornire. Uhm …
    Signorina Derrì

    MA! SIGNORINA DERRINGER! Così distrae il Convenuto!


    Signorina, prenda nota: sfruculiare l’internet cercando link di aquiloni che fanno la corrente
    un’ottimizzazione della produzione di energia si può ottenere manovrando una serie di fattori … E’ un po quello che viene fatto quando si manovra un kite manualmente quando si posiziona in zone con poca o molta trazione
    Scusi Signor Daniele, ma il nostro (“nostro”, dello Studio che modestamente rappresento) Direttore Tecnico, Signor Cilindrè

    chiedo scusa: Cilindrasio, pur validamente coadiuvato dal Giovane di Studio Lothar, non è riuscito a “posizionare” l’aquilone in punto determinato; ciò è dovuto, pare, alla limitatezza del comando mediante due sole funi; in altre parole, l’aquilone si può “posizionare” solo sul margine della Finestra di Potenza. In ogni altro punto, tenere fermo l’aquilone non è possibile, quindi il termine “posizionare” è incongruo.
    Ora a livello di divulgazione, questo stile … non aiuta a capire chi non ha seguito l’argomento
    Chi ha la fortuna di non averlo seguito, può continuare a vivere felice anche senza capirlo.
    oltre a non far capire a me se ha capito quello che ho scritto
    A grandi linee, mi sembra che abbia scritto che avrebbe ritenuto utile una dimostrazione fisica di tutte le belle teorie di Ippolito, anche in piccola scala, anche a efficienza minima, è anche la mia idea e mi fa imbestialire che la megalomania dell’ Ing abbia trovato seguito e appoggio così a lungo, quando far alzare in volo un aquilone commerciale, e tenercelo per una settimana, avrebbe provato che almeno una settimana è possibile tenercelo, qua siamo a decine di minuti -forse!
    E prima di partire con sei-settemila ore/anno.
    E documentato.
    Idem per la produzione di energia; dimostra che il sistema può esportare energia elettrica!
    Che l’energia elettrica prodotta venga dissipata senza misurarla in aria, è assurdo! Scaldateci dell’acqua, e sapremo con approssimazione accettabile quanta ne è stata prodotta.
    O misuratela con un contatore verificato. Qualcosa, qualunque cosa, di più consistente di questa nebbia.
    [segue]

  52. la resistenza all’aria è modulabile semplicemente cambiando conformazione o disposizione.
    Quindi non è corretto sostenere che la soluzione carousel è impossibile

    Daniele, i due concetti non sono mi sembra indissolubilmente accoppiati
    E’ vero che la resistenza all’aria si può variare, ma non vedo come ciò implichi che il Carousel funzioni.
    Può darsi che, se lo illustra con le parole adatte a me, Avvocato che di aquiloni non ne capisce un fico, io possa poi trasmettere tale comprensione al mio Assistito, che non aspetta altro che vedere una soluzione ai problemi energetici dell’ umanità, e teme che il tempo e le energie impiegate a percorrere vicoli ciechi siano perduti per sempre -per le intelligenze sprecate in questa vicenda, invece, gli sembra che il problema non sia grande.
    Saluti laconici.
    P. lo Studio Avvocatesco
    Avv. A. al Grbgl.
    PS: poi un giorno spero potremo discutere anche della Efficienza Aerodinamica della Power Wing, che attualmente è data a 28, e di come hanno fatta a calcolarla, io penso che abbiano messo dentro a un sacchetto i numerini della Tombola, però solo quelli da venti in su, ne hanno tirati tre e fatto la media.
    Sarà molto interessante per il nostro Capo Tecnico studiare il Grafico Polare di come Eff Aero varia al variare del rapporto CL/CD (o era L/D? mah!).

  53. “Mi piacerebbe vederlo e commentarlo, ma siamo fermi cognitivisticamente a ciò che per KiteGen sono attività e verifiche del 2006”
    Come mai?

  54. Tutto quello che vuoi, A.G., a patto che mi mostri una ruota che gira (almeno per 30 minuti!) tirata da aquiloni. In scala 1:1000 va benissimo. Anche 1:10.000 – voglio vederli, gli aquiloni che arrivano al lato opposto tirati dalla ruota e riprendono a farla girare – senza pile e con corde lunghe in proporzione. Allora ti fornirò personalmente il bastone per picchiarmi a dovere(e starò pure bello fermo).

  55. Per la prima volta sono piacevolmente sorpresa nel leggere i commenti all’interno di questo blog. In particolare mi riferisco agli interventi di Guglielmi e Spagli – finalmente utenti non anonimi e non appartenenti a chissà quale schieramento o tifoseria, che si sono informati su KiteGen esprimendo riflessioni in maniera critica, spinti puramente dalla loro sete di conoscenza e di chiarimenti.
    I loro interventi onorano la memoria di Fichte:
    “per fondare il criticismo su basi solide, occorra individuare un principio assolutamente primo e incondizionato, dal quale l’intero sapere possa essere dedotto in forma sistematica. In questo modo la filosofia potrà spogliarsi del suo vecchio nome (da filos, “amico”, e, sofia “sapienza”), che esprime più l’amore per la scienza che il suo reale conseguimento, per diventare invece sapere assoluto” (http://cronologia.leonardo.it/storia/biografie/fichte.htm)
    Sempre ammesso che laddove sia assente il sapere assoluto si possa parlare di “amore per la scienza”…
    Fermo restando ciò:
    @KWRA
    Nel bel mezzo di tutte le tue lampanti deduzioni sul KiteGen, non ti viene da trarre una deduzione definitiva? Ovvero, se Guglielmi e Spagli hanno compreso che gli aquiloni non volano sopravento al punto di vincolo e che, dunque, il carousel è concettualmente difficile, ma realizzabile, possibile, non credi che la tua profonda lacuna sul funzionamento del KiteGen – o forse la tua pigrizia nell’approfondire il tuo sapere – ti conduca a conclusioni errate sul funzionamento del carousel?
    Non è che parlando di aquiloni e di giri alla fine a girare sia proprio la tua testa?
    @Oca
    Lei mi ha scritto che non aveva pubblicato il mio post perché era finito tra gli spam a causa dei troppi link, ma poi ha affermato che anche il commento del sig. Massimo Ippolito – nonostante non presentasse link al suo interno – era finito tra gli spam senza sapere perché. Mi sembra strano che proprio due commenti che difendono KiteGen siano stati pubblicati in un secondo momento per cause tecniche, più ragionevolmente legate al caso.
    Inoltre, mi fa specie che una “SAPIENS” come lei non abbia capito che le mie riflessioni erano semplicemente quelle esposte nel mio commento – unico e solo all’interno del suo blog. E fossi in lei mi chiederei il perché!
    http://ocasapiens-dweb.blogautore.repubblica.it/2016/08/23/veleno/comment-page-1/#comment-1027515
    Ha affermato che il KiteGen non le interessa… Eppure vedo che è un argomento frequente nel suo blog! Bah, sarà semplicemente che attira l’attenzione degli utenti generando più audience!
    Poi sinceramente non capisco una cosa: lei accetta di pubblicare sul suo blog letterine e chiacchiere relative a KiteGen e se la si invita a una tavola rotonda – che dovrebbe essere una seria opportunità per chiarire finalmente vuoti lecitamente presenti in merito – fugge? Sono davvero sempre più sconcertata.
    Infine, lei dice ancora che KWRA non è in anonimato, ma allora lo conosce davvero bene visto che mi risulta alquanto difficile identificare qualcuno che si fa chiamare in tal modo? Non mi dica che è davvero suo “CUGGINO”!
    Mi consenta questo velo di ironia… Anche se ciò non vuol dire che voglio entrare nel gruppo “hyronista”…

    1. Linda Peluso,
      Lei mi ha scritto che non aveva pubblicato il mio post perché era finito tra gli spam a causa dei troppi link, ma poi ha affermato che anche il commento del sig. Massimo Ippolito – nonostante non presentasse link al suo interno – era finito tra gli spam senza sapere perché.
      E’ un gomblotto! Il commento non sa perché è finito nello spam!! Che ci sia finito risulta in fondo al commento stesso. Se lei non riesce a vedere la dicitura, provi a farsi aiutare.
      le mie riflessioni erano semplicemente quelle esposte nel mio commento
      Sono riflessioni su di me, quindi prive d’interesse
      Ha affermato che il KiteGen non le interessa… Eppure vedo che è un argomento frequente nel suo blog!
      Questo è l’unico post dedicato al KiteGen e non l’ho scritto io.
      Bah, sarà semplicemente che attira l’attenzione degli utenti generando più audience!
      E a me cosa ne verrebbe? Comq il 2° PdT e il bombo Lina ne generano molto di più.
      una tavola rotonda – che dovrebbe essere una seria opportunità
      Lei come lo sa? Non accetto inviti da sconosciuti, men che meno se discutono di ingegneria.
      lei dice ancora che KWRA non è in anonimato
      Com’è ovvio a chiunque legga questo thread.
      Mi consenta questo velo di ironia
      quale?

      Daniele Spagli
      comincio a pentirmi
      al contrario, siamo in tanti a trovare KRWA molto divertente.

  56. Daniele S. scrive:
    spesso e volentieri nelle discussioni di questo tipo non si capisce mai dove finisce la competenza ed inizia il buon senso o gli errori e le forzature
    Sono sicuro che questa volta non andrà così, perché c’è l’Ing. ippolito in persona e certamente non avrà difficoltà a rispondere chiaramente a domande precise, stai a vedere:
    Ingegnere Ippolito, lei dice che nel duemila e qualche \una delle sue macchine ha prodotto quaranta chilowatt di potenza elettrica.
    Ci può dire in quali condizioni, le caratteristiche dell’ala, come ha misurato la potenza, per quanto tempo la macchina ha prodotto questa potenza?
    Da allora ad oggi, quanta energia hanno prodotto le macchine Kitegen?
    Se non ha i dati sottomano, credo che potrebbe farsi informare dal Signor Giancarlo Abbate, il quale (2012) scrive [1, il grassetto è mio]:
    All’idea originaria sono seguiti 10 anni di ricerche scientifiche e tecnologiche, culminati con la realizzazione di alcuni prototipi industriali, funzionanti da oltre un anno, che producono effettivamente energia a piccola scala (circa 0,5-1 MW)
    Dove si può leggere qualcosa su questa produzione?
    Grazie per l’attenzione.
    Saluti.
    RR
    ————-
    PS: KWRA, col quale sono in grande confidenza, mi prega di riportarle una frase che, dice, lei capirà: “Le ultime fatture mi sono tornate indietro non pagate, come le prime del resto. e anche quelle nel mezzo; vuol dire che il mio lavoro non la soddisfa, e quindi raddoppierò i miei sforzi per compiacerla”.
    ——————–
    ——————-
    http://archivio.imille.org/2012/12/leroei-lingegno-italiano-ed-il-futuro-energetico-mondiale/

  57. SERGENTE!
    COMANDI SIGNOR TENENTE!
    ADUNATA!
    AGLI ORDINI! TROMBA!
    COMANDI!
    CHIAMA L’ADUNATA!

    Ma cosa crede, Sergente, che stia dormendo? l’ha già detto il Tenè
    CHIII?
    Ehm … l’ha già detto il Signor Tenente
    E quindi?
    E quindi non c’è bisogno che lei lo ripè
    È la procedura
    Ah beh, allò
    COSA SUCCEDE QUA, SI BATTE LA FIACCA?
    Signor Tenente, è sorta una questione procedurà
    ME NE FREGO! LA FACCIAMO ‘STA ADUNATA O NO?
    Sì certo, come no, TROMBA!

    Ma Sergente, son qui davanti a lei, perché grida come un pazzo?
    TRADIZIONE MILITARE, CAXXO!
    TENENTE!
    COMANDI SIGNOR CAPITANO! CLACK!
    LA FATE ‘STA ADUNATA O NON ANCORA?
    SUBITO SIGNOR CAPITANO! CLACK -SERGENTE!
    COMANDI!
    ADUNATA!
    AGLI ORDINI! TROMBA!
    COMANDI!
    CHIAMA L’ADUNATA!
    Eh, aspettavo giusto il comando
    E CHIAMA ‘STO CAXXO DI ADUNATAAA!
    AGLI ORDINI!
    Sput sprut prrrttt
    SERGENTE!
    COMANDI!
    MA, ‘STA ADUNATA?
    SUBITO SIGNOR TENENTE! TROMBA!
    COMANDI!

    ALLORA?
    Sput PFFF sprut prrrttt

    E ALLORAAA!
    Sergente mi è entrato un moscone nella tromba


    Tenente venga qua

    Dica Signor Capitano
    Io vado al Circolo Ufficiali, eh, lei intanto sbriga ‘sta bega e poi vi fate trentasei giri campo, zaino affardellato fucile e bombe a mano. Poi quando le riesce di rappattumare questi sciabordati gli fa sapere che è arrivato il Generale e DEVE FILARE TUTTO LISCIO COME L’OLIO HA CAPITOOO?
    SI-SI-SIGNORSÌ! CLACK – CLACK

  58. @Massimo Ippolito
    Caro collega,
    Il lavoro di Loyd non è certamente il nostro riferimento teorico… ma a parte qualche possibile coseno elevato al cubo anzichè al quadrato, che in crosswind vale poco, esso resta assolutamente valido.
    In realtà il lavoro di Lloyd fornisce (ammesso che si riesca a manovrare il profilo alare alla velocità di traverso richiesta -il problema non sono i 100 m/s ma le accelerazioni) la potenza massima ricavabile. Se passiamo alla potenza media il tutto va moltiplicato per il coseno cubo dell’angolo tra la direzione del vento e la direzione media della forza che non è il semplice passaggio da un cubo a un quadrato.
    La situazione si aggrava ancora se considero la massa dei cavi, gli altri accessori e il numero dei kite (carousel).
    Le consiglio la lettura approfondita di questo lavoro (così rispondo pure ad Alessio che lamentava la mancata peer review)
    http://scitation.aip.org/content/aip/journal/jrse/7/5/10.1063/1.4931111
    il cui preprint trova qui
    http://infoscience.epfl.ch/record/207053/files/Costello_2015_JRSE_submission1.pdf
    In particolare Le ricordo il fattore 2 per lo Skysails (suo concorrente) che compare in figura 9 (quello blu è un giocattolo).
    Se fate i conti per il vostro e ce li mostrate poi ne parliamo.
    Per esperienza in chi sostiene apoditticamente solo la fisica intuitiva a dispetto delle evidenze reali che coincidono con le formalizzazioni matematiche è sempre affetto da presunzione e insipienza.
    La questione risulta particolarmente inquietante quando affermi di essere un valutatore di progetti europei.

    Io in realtà avrei fatto la scuola di ingegneria aerospaziale con professori Broglio, Fiorini e Gilardini (non terminata ahimé 1976-1977) scritto 4 libri (2 in inglese) più di 200 lavori peer reviewed (di Lei non c’è traccia su scholar e pochissime tracce dei suoi collaboratori), giunto ai vertici dell’AEI. Nessuno si è mai lamentato del mio lavoro in Commissione, anzi mi chiamano ininterrottamente da 16 anni. Poi ho avuto 25 anni continuativi di insegnamento post-univeritario (Master secondo livello Roma III).
    Lei mi appare un po’ troppo presuntuoso, a dire il vero. E soprattutto le sue sfuriate sono indice di poca tranquillità: come se il kitegen non funzionasse a dovere.

  59. Cimpy, mi ha commosso, non avrei tempo ma visto che insiste la meno. Innanzitutto le spiego in due parole. Se capisce bene, altrimenti vuol dire che ha raggiunto il suo limite di Dunning-Kruger. In ogni caso poi la ignorerò perché non mi piacciono quelli che si gettano nel fuoco inutilmente e per cause non loro. Una persona intelligente dovrebbe trovarsi hobby più interessanti e comunque alla propria portata.
    Guardi la figura http://alessio.guglielmi.name/Kitegen/ . Tutti gli aquiloni volano spinti dal vento e tengono tesa la propria corda, generando una forza orizzontale nella direzione e verso del vento. Gli aquiloni rossi volano bassi e quasi perpendicolari al vento, gli aquiloni blu invece volano alti e quasi paralleli al vento. Quindi la forza orizzontale che ogni aquilone esercita sul meccanismo è maggiore per i rossi che per i blu. Ne consegue che viene generata una torsione che fa ruotare il meccanismo e che può generare energia. L’assetto degli aquiloni cambia alle transizioni blu-rosso e rosso-blu (cioè al loro cambio di verso nella direzione del vento) regolandone il loro angolo. Questo modello è una semplificazione del Kitegen perché non usa i moti trasversali degli aquiloni.
    La sua richiesta di costruire un modellino non ha senso perché il problema è appunto quello di controllare gli aquiloni in modo che si comportino come descritto sopra. È un problema non banale che senz’altro richiede investimenti notevoli e che non credo proprio che scali con la dimensione (altro che modellino 1:10000). Semmai il punto è se questi investimenti sono giustificati dai risultati che possono essere ottenuti. Un giudizio in proposito è al di là delle mie e delle sue competenze, quindi è inutile discuterne e lei farebbe bene a non fare tanto lo spavaldo, basandosi solo sulla sua percezione di dove tira il vento dei blog.
    Il suo suggerimento poi che questo meccanismo abbia a che fare col moto perpetuo è una sciocchezza che dovrebbe farla riflettere sui suoi limiti e sulla facilità con cui insulta il prossimo, perché tutti i ragionamenti fatti sopra prevedono una sorgente di energia esterna, cioè il vento, mentre il moto perpetuo dovrebbe avvenire in assenza di un apporto esterno di energia.
    E con ciò, addio, fuori dalle mie tasche.

  60. @Giancarlo,
    Il lavoro dei ragazzi svizzeri lo conosco bene e conferma in pieno ciò che KiteGen afferma, infatti non abbiamo reagito in quanto questo documento a noi va benissimo. Sono sono sempre stupito da questa attitudine di citare dei lavori senza averli letti e collaudati.
    L’unica ingenuità di questi ragazzi è che da qualche parte, e vado a memoria, affermano che esiste un limite di potenza in quanto oltre una certa velocità di vento la forza sulle funi crescerebbe troppo al punto di romperle. Qundi individuano l’upperbound di potenza al punto di rottura delle funi.
    Proprio per rispondere a questa mancanza di compensione degli svizzeri abbiamo mostrato come KiteGen intende l’operatività,
    e richiamo nuovamente l’attenzione sul grafico fig 29 di http://euanmearns.com/high-altitude-wind-power-reviewed/
    Che proviene da un documento interno di KiteGen ed è proprio la risposta pratica a quel paper.
    Ma ribadisco se non avete la voglia o gli strumenti per approfondire noi siamo disponibili per un incontro, in modo che vi possiate rendere conto anche voi di cosa produce un lavoro serio di ricerca, che risulta irraggiungibile da qualsiasi ragazzotto alle prime armi su un settore inedito come l’HAWP.

  61. Egregio, grazie per la risposta. In particolare ho gradito il passaggio “La sua richiesta di costruire un modellino non ha senso perché il problema è appunto quello di controllare gli aquiloni in modo che si comportino come descritto sopra. È un problema non banale” che io traduco (ma mi corregga pure se sbaglio) con “in scala ridotta e a costi accessibili non si può fare, ma funziona perché nel disegno gli aquiloni fanno quello che voglio io anche se nella realtà non c’è modo di farglielo fare fosse pure per solo mezz’ora di fila senza barare”.
    Mi farò menare solo se costruirà il modellino funzionante. Se non è in grado di farlo, lasci perdere o si alleni nella corsa: nessun disegno può convincermi che gli aquiloni faranno quel che vuole a patto che siano belli grossi e parecchio finanziati a fronte di animazioni, video su youtube e disegni colorati.
    (Fuori dalle sue tasche?? Mi sento buono e non commento. Stavolta)

  62. Addendum
    E sì, il livello del ragionamento è esattamente quello del moto perpetuo: “basta trovare il modo di far piegare gli aquiloni al ritmo giusto; non è banale nè scalabile verso il basso – solo verso l’alto, al di sopra dei 10 milioni di euro pro capite”
    La critica al carousel è proprio che non c’è modo conveniente di far fare agli aquiloni manovre contronatura (da cui il sospetto di cialtroneria). E che la non scalabilità (verso il basso) sia fumzionale alla TRUFFA, da cui il sospetto verso i finanziatori del primo giro, specie se non cialtroni. Faccia lei.

  63. Linda
    (Oh, Linda!)
    Linda mi scrive
    e cosa mi scrive?
    non ha importanza
    l’essenziale è che mi scriva
    comunque nella fattispecie in oggetto
    un attimo-(Avvocato, per favore, esca da questo corpo)

    WOOOOSHHHH

    Grazie.
    Dunque.

    Ah, sì! Linda.
    Linda mi scrive:
    KWRA
    Nel bel mezzo di tutte le tue lampanti deduzioni sul KiteGen, non ti viene da trarre una deduzione definitiva?
    No, perché
    se Guglielmi e Spagli hanno compreso che gli aquiloni non volano sopravento al punto di vincolo
    è perché glielo ho detto io
    E poi scrive:
    dunque
    ovvero a causa del fatto che A e S hanno compreso che gli aquiloni sopravento al PdV non ci vanno
    il carousel è concettualmente difficile, ma realizzabile
    Beh, potrebbero sbagliarsi.
    non credi che la tua profonda lacuna sul funzionamento del KiteGen
    la profondità della mia lacuna -if any- potrebbe essere irrilevante, sicuramente il funzion. del Kitegen non dipende dalle mie lacune. Mi sa dire dove posso vederne uno in funzione? Vedrà che mi convinco seduta stante. Magari sarà lì anche lei, e dovrò fare seppuku per l’imbarazzo.
    Non è che parlando di aquiloni e di giri alla fine a girare sia proprio la tua testa?
    Oh, sì, Linda, sì che mi gira la testa quando leggo i suoi commenti,
    e quando compongo i miei commenti in risposta ai suoi
    e quando aspetto la sua sua risposta ai miei (ai miei commenti, naturalmente)
    e quando la penso
    cioè praticamente sempre.
    Però è normale, credo.
    Comunque, se la interesso tanto, avrà certamente letto il mio commento di ieri alle 18:36 in risposta ad A. G: “Ripercorrendo alla luce della tua risposta il mio modo di trattare il Kitegen, mi imbarazzo

    aquiloni in volo a 100 m/s a cinquemila metri è difficile che ci creda se non li vedo, o se qualcuno secondo me affidabile -come te, per esempio, o Giancarlo- non asserisce fermamente che va tutto bene

    Come vede, Linda, sta rigirando crudelmente il coltello nella piaga, solo per aprire una porta già sfondata dai buoi in fuga dalle Stalle di Augia della mente malata del mio Assistì
    AVVOCATO! PER FAVORE!

    WOOOSSSSHHH

    ekkekkaiser!

    ehm

    Sono sulla Via della Riconsiderazione, Linda, non mi incalzi con i suoi strali.
    Mi metterei anche a correre, ma la ferma asserzione non l’ho ancora vista, e pertanto me la prendo comoda.
    Saluti.
    KWRA

  64. Non dicevo pentirmi di interloquire con KWRA ma di aver speso parole che poi vengono deviate nel significato. 🙂
    Siccome è ormai chiaro che l’atteggiamento di KWRA è l’unico con un senso quando non esiste una direzione di discussione ma mille rivoli che ognuno sceglie di percorrere a seconda della propria convenienza, scelgo di sollazzarmi anche io.
    Vediamo se trovo la storia giusta:
    Mettiamo di avere un’idea geniale, visto che i gatti sono animali molto diffusi e che sono notoriamente molto energici per via dei gran balzi e degli scatti dei quali sono capaci potremmo sfruttarne l’energia a scopi commerciali. Tralasciamo alcune considerazioni tra potenza istantanea e potenza continua che potrebbero distoglierci dall’obiettivo (produrre energia da un felino) e cerchiamo come farlo.
    La prima idea è quella di mettere un guinzaglio al gatto con piccolo generatore che agisce con la trazione, che ipotizziamo è in grado facilmente di accendere una lampadina LED. In poco tempo realizziamo il guinzaglio, lo mettiamo al gatto (con qualche evidente difficoltà e qualche graffio in più) e… EUREKA il sistema funziona e per qualche secondo a tratti siamo in grado di vedere la lampadina accendersi, finchè naturalmente il gatto non si distrae , non si mette a sonnecchiare o altre attività tipiche… quando il gatto tira per scappare lontano o per rincorrere una foglia il generatore funziona che è una bomba.
    Ora che abbiamo fatto l’inebriante scoperta e l’abbiamo dimostrato al mondo ci immaginiamo che se riuscissimo a convincere il gatto ad utilizzare sempre al massimo la sua energia nel tiro, tipo quella che mette in campo nei suoi salti, potremmo probabilmente far funzionare un ventilatore. Purtroppo le cose non vanno come immaginavamo, il gatto si ostina a non collaborare, i puntini luminosi che proiettiamo sul terreno non lo interessano più di pochi istanti specie se devono attuare un generatore piuttosto impegnativo, preferiscono tentare di mordere il cavo del guinzaglio, sdraiarsi a riposare o, se gli gira, prendersela con noi che stiamo dall’altra parte del guinzaglio.
    Siccome siamo cape toste, siccome sappiamo che nelle zampe del gatto c’è tanta di quella potenza da fargli fare balzi di più di un metro in altezza, possiamo calcolare con formule più o meno semplici o complesse quali sono le sue potenzialità, risolveremo il problema, ma ci serve aiuto, tempo e soldi e accendere un ventilatore non ci aiuterà. Non c’è problema, il principio è dimostrato, il LED si accendeva, possiamo percorrere due strade: mettere 100 gatti insieme legati ad una specie di macina a girare un generatore, oppure mettere un felino più grande a tirare il guinzaglio.
    Ne parliamo agli amici sciorinando formule, disegni e dimostrazione del gatto che accende il LED, addirittura i brevetti che ci danno l’esclusiva dello sfruttamento dell’energia dei felini tramite la trazione di un cavo e molti si interessano, qualcuno si decide a dare una mano e ad aprire il portafogli.
    Forti di tutto ciò non perdiamo tempo, evidentemente tra un annetto tutte le abitazioni avranno un leopardo in casa a fargli funzionare gli elettrodomestici.
    I primi tentativi però evidenziano alcuni problemi, tentare di mettere il guinzaglio al leopardo di turno provoca più di un graffio ed il malcapitato finisce all’ospedale con un occhio in meno e 120 punti di sutura. Una volta al guinzaglio poi il leopardo proprio non ne vuol sapere di tirare il guinzaglio e solo perché gli astanti sono debita distanza non succede un casino. Nessuna lavatrice si mette in moto con l’energia prodotta dal leopardo.
    Nessun problema, proviamo con un leone, lo sediamo e gli mettiamo il guinzaglio, al suo risveglio stiamo a debita distanza e mettiamo in fondo un nostro amico che fa da esca in modo da non poter però essere raggiunto. Il problema è che il leone strappa il guinzaglio che evidentemente era un po deboluccio e si sbrana il malcapitato, facendo fuggire tutti a gambe levate.
    A questo punto siamo rimasti in pochi irriducibili, ma che importa… sono solo errori risolvibili, occorre solo un’esca migliore per il leone e un cavo più resistente e tra pochi anni il mondo intero sarà in funzione tramite l’energia di gatti, ghepardi, leoni e tigri che girano enormi generatori, tutti in fila come Dio comanda.
    Qualcuno avanza dei dubbi, ma non ci sono problemi… pochi anni di ricerca ed ecco li pronta la LIGRE, un enorme incrocio ipertrofico tra un leone ed una tigre in grado indubbiamente di battere ogni record nel campo della forza espressa e di far funzionare da sola un gruppo di appartamenti e se in gruppo di 1000 l’intera industria dell’acciaio in Italia.
    I più prudenti ipotizzano se fosse il caso di provare prima con un paio, ma perché limitarsi quando potremmo farne tirare 10.000 tutte insieme e risolvere tutti i problemi del continente con una singola installazione.
    Ecco, forse sarebbe il caso di ricordarci che allo stato attuale siamo in difficoltà anche a mettere il guinzaglio al gatto senza rimetterci le dita solo per far accendere il LED per pochi secondi.
    Si, Oca e KWRA, può essere divertente. 🙂

  65. Ma soprattutto sarebbe il caso di ricordare a tutti la differenza tra potenza ed energia e tra velocità istantanea e velocità media (specie se sotto carico da produzione).
    Per dire…

    1. CimPy, Daniele Spagli, KWRA, Giancarlo, ing. Ippolito et al.
      Possiamo divertici con i claims sempre più megalomani per il KiteGen, o le bufale sulle convenzioni ONU o altre esternazioni dell’ing. Ippolito, ma trovo scorretto accusare Ugo e Alessio di esserne complici.
      Quindi scusatemi se torno all’origine della discussione, ma questo salotto è mio e devo tenerlo pulito io.
      “Ashtar Sheran” ha accusato Ugo Bardi e Alessio Guglielmi di complicità in una truffa, come CimPy ora.
      Da quel poco che so, non è vero. I soci WOW avevano investito nella ditta che aveva i brevetti del vecchio stem senza rimetterci. Era un investimento rischioso, ma sensato, in parte quello stem è stato adottato/adattato da altri per costruire turbine con pale, vele – fate voi – sperimentali o già in funzione.
      Dove sbaglio?

  66. @Massimo Ippolito
    Il lavoro dei ragazzi svizzeri lo conosco bene e conferma in pieno ciò che KiteGen afferma, infatti non abbiamo reagito in quanto questo documento a noi va benissimo. Sono sono sempre stupito da questa attitudine di citare dei lavori senza averli letti e collaudati.
    Sono contento del fatto che il lavoro svizzero sia in linea col kitegen, quindi mi aspetto che le vostre previsioni energetiche siano corrette al ribasso, nelle slide entusiasmanti che proiettate, almeno di un fattore 15.
    L’unica ingenuità di questi ragazzi è che da qualche parte, e vado a memoria, affermano che esiste un limite di potenza in quanto oltre una certa velocità di vento la forza sulle funi crescerebbe troppo al punto di romperle. Qundi individuano l’upperbound di potenza al punto di rottura delle funi.
    Mi spiace ricorda male o glielo hanno spiegato male. Non c’è nulla di tutto ciò. I ragazzi svizzeri fanno questo discorso: abbiamo una vettura di F1 e Lloyd ci dice, guardando il progetto, che può andare a 300 km/h. Però in un autodromo ci sono le curve e la spinta del motore forma un angolo gamma con la direzione media delle ruote per cui la velocità media è più bassa di un fattore coseno cubo di gamma. Diciamo il 70%. Inoltre, se facciamo una corsa, ossia un carosello, la velocità media diminuisce ancora per l’interferenza tra vetture. Poi c’è la pista irregolare, l’usura delle gomme e del motore, il peso della vettura, gli ammenicoli vari per tenere la vettura aderente alla pista: ecco, ora la velocità media della F1 è 20 km/h.
    Mi pare sia molto simile a quello che dice Spagli, o no?
    …Che proviene da un documento interno di KiteGen ed è proprio la risposta pratica a quel paper.
    Non avevo dubbi che esistessero documenti interni segreti. Succede nelle migliori famiglie, ci avrei scommesso con probabilità 1 (sono un bayesiano convinto e faccio del criterio MaxEnt la mia guida scientifica). Non vi conviene pubblicarlo? Così vi confrontate pure con Diehl.
    Ma ribadisco se non avete la voglia o gli strumenti per approfondire noi siamo disponibili per un incontro, in modo che vi possiate rendere conto anche voi di cosa produce un lavoro serio di ricerca, che risulta irraggiungibile da qualsiasi ragazzotto alle prime armi su un settore inedito come l’HAWP.
    Mi spiace, non ne ho voglia. Ho un’età per cui non posso più permettermi di sprecare il mio tempo (cfr. La grande bellezza, il protagonista). Se me lo chiedesse Piaggio Aeronautica, come già accaduto con Paula, non avrei problemi, sarebbe lavoro e non divertimento.
    Le auguro di portare a termine con successo il suo progetto indipendentemente dalle nostre critiche. Io sarei felice di essermi sbagliato, è questo che non riuscite a capire.
    Però si risparmi i complottismi e il vittimismo verso chi non la finanzia: la cosa risulta molto antipatica.

  67. “e richiamo nuovamente l’attenzione sul grafico fig 29 di http://euanmearns.com/high-altitude-wind-power-reviewed/
    1/2 m*v^2
    Navier Stokes ci fa una pippa…
    Ma davvero funziona? Gli aquiloni non volano mica sospinti soltanto dall’energia cinetica del vento, ma dalle correnti di portanza, è un classico esercizio di meccanica del continuo l’aquilone… O_O
    Dati sperimentali si hanno? Qualche referenza in più?

    1. Andrea,
      Navier Stokes ci fa una pippa…
      LOL, “mica si risolvono così” (schiocco di dita), Alfio Quarteroni sull’Alinghi e la Coppa America.

  68. “Dati sperimentali si hanno?”
    Ma che, scherzi? Guarda che non ti possono dimostrare empiricamente che funziona come affermano perché ancora non sono in grado di farlo funzionare, non importa a che scala. Ma vedrai, appena ci riusciranno, come ti dimostreranno quanto ti sbagliavi a sostenere che non poteva funzionare come dichiaravano. Appuntamento a Dubai nel duemilanovantacinque. O era forse il duemilaedodici? Boh!

  69. @Giancarlo
    “Le auguro di portare a termine con successo il suo progetto indipendentemente dalle nostre critiche. Io sarei felice di essermi sbagliato, è questo che non riuscite a capire”
    Perfetto, è il giusto approccio! Evidentemente ci sono degli aspetti del KiteGen che forse non le sono chiari o che non condivide, ma questo è di stimolo per iniziare dei ragionamenti che innescano un meccanismo utile al confronto e ai chiarimenti. E seppure le conclusioni sono scettiche, non esclude che in linea di principio il KiteGen sia possibile da realizzare…
    Ora, se mi permette, vorrei esporre una mia riflessione sul funzionamento del KiteGen, almeno stando a quello che si evince leggendo i documenti in Rete: i movimenti del kite sono tridimensionali, pertanto esso, piuttosto che essere paragonato a una formula 1, dovrebbe essere paragonato a un rollercoaster.
    E se si trattasse proprio di un rollercoaster o se la pista avesse le curve paraboliche? (a Monza l’avevano fatto).
    Mi sembra che il sig. Ippolito intendesse esprimere proprio questo in un suo commento: “The wing moves precisely as it is firmly steered by a three-dimensional virtual “rollercoaster” railway in the sky.” (http://euanmearns.com/high-altitude-wind-power-reviewed/#comment-20942)
    Infine, sono in disaccordo con le sue ultime parole: ”Però si risparmi i complottismi e il vittimismo verso chi non la finanzia: la cosa risulta molto antipatica”.
    Mi dispiaccio che non si colgano gli aspetti positivi di questo progetto, ovvero una possibilità di riscatto per il bene collettivo, oggi minacciato dalle tragiche condizioni economiche, politiche e ambientali. KiteGen secondo me può essere davvero un modo per risanare l’ambiente attraverso la produzione di energia pulita e restituire stabilità economica partendo proprio dalle nuove opportunità di lavoro che potrà offrire.
    Chi nega delle opportunità a KiteGen nega a noi tutti ancora una volta l’opportunità di cambiare lo status quo.
    @ Oca
    Parlare di réclame credo sia a dir poco grottesco per un progetto di così ampia portata. Sinceramente non penso che KiteGen abbia bisogno di farsi pubblicità (lei gliene fa già parecchia!!!) se addirittura io, che nella vita mi occupo di tutt’altro, sono giunta molto facilmente attraverso qualche click sulla tastiera a conoscere e ad appassionarmi a questa realtà.
    @Giuseppe Serra
    La cosa non mi turba, a me non interessa la persona, ma l’idea (e poi neanche Leonardo mi sembra lo fosse).

    1. Giuseppe Serra,
      mi dicono che in Italia un dott o un ing non si nega nessuno…

      Daniele Spagli,
      c’è stato qualche entusiasmo rivelatosi eccessivo
      grazie, pareva così anche a me.

      Linda Peluso,
      Altro che réclame, si proclama Salvatore dell’Umanità per aver inventato un congegno che non ha ancora prodotto alcunché. E lei ci crede pure.
      Chi nega delle opportunità a KiteGen nega a noi tutti ancora una volta l’opportunità di cambiare lo status quo.
      QED…
      addirittura io, che nella vita mi occupo di tutt’altro
      Dovremmo crederle per quale motivo?

  70. Sto seriamente pensando di vivere un incubo.
    Però come esperimento sociologico e psichiatrico è divertente.
    P.s.
    Bardi è una degnissima persona ma è comunque un chimico e non c’è nessuna truffa ne c’è mai stata (almeno fino a che non lo stabilisce un giudice) c’è stato qualche entusiasmo rivelatosi eccessivo e appunto un incubo senza fine nel sequel e che sarebbe il caso di far cessare, per pietà del genere umano e del lato sinistro del nostro cervello.

  71. Cara Sylvie, non solo è scorretto accusare noi di complicità nella truffa, è anche scorretto e stupido sostenere che l’università sia piena di cialtroni incompetenti e arraffoni.
    Io non me la prendo e ci rido sopra (semmai chiamo Gentzen) ma magari qualche collega che potrebbe scrivere delle cose sensate piuttosto che avere a che fare con passeri e cimpy vari si astiene. Chi glielo fa fare di mettersi a discutere con uno che appena vede un cerchio pensa al moto perpetuo e dà del cialtrone e truffatore all’autore?
    Vedo che non ci sono solo i passeri a far vorticare il guano. Adesso c’è anche Cimpy, il giustiziere mascherato. Verrà arruolato anche lui nella flotta astrale.

  72. “dà del cialtrone e truffatore”
    Nel suo caso, la seconda opzione è esclusa. Vado a dimostrare.
    Il carousel è da sperimentare, chè funziona davvero davvero
    -guardi, mi pare che non sia possibile che funzioni come dichiarato – anche a mettere una parte (mica un terzo, semmai due terzi) a tirare di meno, sempre tirano, smorzando gli sforzi dei compagni azzurri. Poi scusi, ma pure per metterli così, dovrà ben spendere energie no? E’ sicuro di ottenere un bilancio positivo? Che insisto: a me pare che mettere degli aquiloni di taglio a schiocco di dita sia impresa disperata…
    ‘Gnorante, guarda il disegno: fùnzia! E’ lapalisse!!
    -Scusi, me lo fa un modellino che voli per davvero?
    Non si può
    -E perché?
    Perché non ho ancora trovato il modo di mettere gli aquiloni di taglio…
    Nonnò, ipotesi esclusa: i truffatori sono mediamente un po’ più svegli…

  73. Sinceramente Cimpy e Guglielmi…. Risparmiateci e risparmiatevi questa tortura di spettacolo.
    Almeno Linda è divertente in fondo.

  74. Caro Spagli, lei sta assistendo all’effetto Dunning-Kruger in azione. Chi sarà dei due che ne soffre? Sarà mai andato in altalena da piccolo? Se lei è troppo delicato non legga! Sylvie, ringraziami ché ti do materiale.

  75. Altalena, A.G.? Accetto sfide, ne possiedo un paio e sono ancora in grado di reggere a lungo – sa, funziona solo se ci si mette energia e, ma mi smentisca pure liberamente, non ne produce più di quella immessa.
    Peccato, eh?!

  76. Io mi preoccupavo principalmente per voi… Ma se ci tenete a coprirvi di ridicolo fate pure.

  77. Ocasapiens… Secondo me CimPy ha in rubrica il numero di cellulare del tipo di interstellar e ci sta buggerando tutti.

  78. Urbi et orbi:
    Ho appena fatto il Test on-line del punteggio Dunning-Kruger, ottenendo un risultato altissimo.
    Mi sono perciò rivolto per consiglio al Mago Otelma, che mi ha detto (verbatim): “Sei una testa di beep, perché non vai a nasconderti? Prima però, l’autocritica. Fa cinquecento euro”.
    “Ma, Divino”, gli ho domandato, “autocritica de che?”
    “Rilèggiti”, mi ha intimato allora, “e se non lo capisci sei veramente un beepone. Naturalmente per l’approfondimento fa altri cinquecento euro”.
    Soggiogato dal suo sguardo magnetico ho ottemperato.
    Perciò mi son riletto.


    Tutto giusto -i motivi per i quali il Kitegen -Stem o Carousel non esporteranno un centesimo di quanto promesso
    e tutto sbagliato -l’ “Appello agli Studiosi” … ohmammamia! Come smontare l’ Orologio di Antikitera con martello e scalpello!
    Perciò di mia propria mano ho scritto e parola per parola pronuncio la seguente
    Abiura
    omissis
    E dunque vivrò in silenzio stampa ed in contemplazione, fin quando alla Potestà piacerà decretare compiuta la giusta penitenza, e nella mattinata della prima domenica utile, Cappello a Cono in testa, mi recherò davanti alla Torre degli Asinelli in Bologna, e ivi con molte smorfie mangerò detto Cappello -e ciò farò ragliando, se richiesto dalla Autorità Competente, senza tema di infrangere le regole della buona creanza che vietano di parlare a bocca piena, perché esse vietano appunto il parlare e non si riferiscono a versi senza senso- a remissione dei miei peccati di eccessiva perculazione, in quanto il disegno di A. Guglielmi omninamente mi ha convinto che il Carousel può girare, et che nell’ imprimergli il moto giratorio gli hacquiloni non habbino a portarsi in posizione proibita da qualche Legge di Natura, et eziandìo che nessuna Forza ultraterrena vi habbia parte, e cesserò di insegnare con heretiche ragioni che il Carousel non girasse sul suo perno, e la Terra stesse ferma, ma se conoscerò alcuno che ravvisasse nella dispositione degli hacquiloni il Moto Perpetuo, lo inviterò tra noi Purganti dietro alla lavagna, dove già si purificano e redimono gli empi Dunning e Kruger palleggiarsi la Sindrome tutto il tempo, e Ashtar Sheran, il quale aumenta grandemente le sofferenze degli astanti col racconto delle sue avventure nello spazio siderale.
    Su consiglio del mio Avvocato rimetto la scelta del copricapo alla clemenza della Commissione Esaminatrice -perché pare che supplicata strisciando vilmente consenta l’ uso di cappelli di marzapane.
    Saluti contriti.
    KWRA
    ———————–
    Cimpy,
    convinciti che il Carousel, in linea di principio, può girare. Resta valido (IMO) che la quantificazione dell’energia che esso potrà produrre proposta da Kitegen è totalmente insensata, del che avremo conferma o smentita non appena si verificheranno -certamente entro sei-dodici-diciotto unità di tempo arbitrarie- le condizioni proposte da Ing Ippolito nel seguente scambio [1]:
    Davide says:
    2016/08/29 at 10:01 pm
    Salve sono stato un visitatore del primo open day a Sommariva: a quando il primo impianto vero, che funzioni a regime e fornisca energia alla rete? Mesi, anni o lustri?
    Massimo Ippolito says:
    2016/08/29 at 10:39 pm
    Gli italiani spendono 35 milioni di euro al giorno, ogni giorno dell’anno per sussidiare le rinnovabili parassitiche, Quando verrà capito che questi denari sono decisamente male impiegati e che i programmi pubblici per l’innovazione invece sono stati defraudati, forse potremo rispondere. Ricordo inoltre che gli 11 milioni che i privati hanno investito in KiteGen, buona parte sono andati in tasse e contributi, in particolare il mantenimento dei brevetti sono quasi tutte tasse.
    In ogni caso, investite con fiducia, perché “Il Progetto Kitegen sarà, infatti, una delle colonne portanti del programma saudita da 66 miliardi di $” [2].
    ——————
    1: http://kitegen.com/2016/08/29/questione-dei-finanziamenti-hawp/;
    2: https://ilblogdellasci.wordpress.com/2013/09/13/kitegen-nuova-chimica-dalleolico-troposferico/.
    ——————
    WARNING
    Prima di ritirarmi a vita contemplativa ne ho in canna un altro paio, il tempo di rileggerle e sono qui di nuovo.

    1. KWRA,
      Gli italiani spendono 35 milioni di euro al giorno ogni giorno dell’anno per sussidiare le rinnovabili parassitiche
      Poverino, a lui neanche un milione per produrre zero watt da rinnovabili parassitiche.
      Non vada via, per favore, provi a spiegare a CimPy la differenza tra leggi fisiche e limiti tecnici. Di questo passo è capace di dire che la fusione calda è una truffa perché i tokamak non producono più energia di quanta ne consumano.

      CimPy,
      la bombolina c’è già stata: c’era una volta un kite piccolino che ogni tanto produceva dai 20 ai 40w. Con i soldi di Google X è diventato da 600 kw e non gli ha giovato.
      Per girare i caroselli girano, a bassa quota e vele fisse producono elettricità da >1 secolo.

  79. Questa è per A. Idini, che vuole dati sperimentali:
    Andrea, prova a chiederli con garbo, magari a te te li dànno; a me invece mi hanno mandato, indovina dove. Ma forse è andata così perché io ci ho poco garbo.
    Cmq, di pubblicazioni scientifiche ne hanno “centinaia“, come dice l’ Ing in https://movimentohyronista.com/2016/08/24/980/, al sedicesimo capoverso della -laconica, ahimè (tremila parole solamente)- risposta alla quarta domanda dell’intervista.
    Basta che gli chiedi la lista e te la fornisce seduta stante. Forse. Ma forse no. L’unica è provare.
    Di solito a domanda risponde; segue esempio tipico, già proposto nel mio commento precedente, che riporto qui per tua comodità, segnalando che qualche troll (non può essere qualificato altrimenti, per rifiutargli una risposta chiara -prevedo che invece ne avrà -if any- una dilatoria e/o sprezzante) insiste sulla tempistica:
    Davide domanda sul blog K.gen: … a quando il primo impianto vero, che funzioni a regime e fornisca energia alla rete? Mesi, anni o lustri?
    Massimo Ippolito says:
    2016/08/29 at 10:39 pm
    Gli italiani spendono 35 milioni di euro al giorno, ogni giorno dell’anno per sussidiare le rinnovabili parassitiche, Quando verrà capito che questi denari sono decisamente male impiegati e che i programmi pubblici per l’innovazione invece sono stati defraudati, forse potremo rispondere. Ricordo inoltre che gli 11 milioni che i privati hanno investito in KiteGen, buona parte sono andati in tasse e contributi, in particolare il mantenimento dei brevetti sono quasi tutte tasse

  80. KWRA, sto come con la bombolina: fate vedere che un modellino gira per mezz’ora senza trucchi e ci si va insieme a mangiarsi il copricapo.
    Si insista che “in linea di principio gira che è una meraviglia, ma non lo si può mostrare per quel piccolo dettaglio che non si riesce a farlo girare”(senza spendere più del guadagnato), e continuerò imperterrito a paragonarlo alle varie macchine impossibili che solo sotto gli 8 anni son credute realizzabili (ma sopra i 6 solo dai più ciucci).

  81. Riporto qui sotto, dopo una breve premessa che permetterà di inquadrare il contesto, quanto scrisse in rima zoppicante un anonimo; lo ritengo rilevante in quanto esprime, col minimo possibile di veleno, quanto ho cercato di comunicare col milione circa di parole scritte nel post iniziale e nei commenti.
    Premessa:
    “L’idea del Kite Wind Generator è dell’industriale Massimo Ippolito che, osservando i kitesurfer, ha notato la grande quantità di energia che i kite erano in grado di raccogliere ”
    (da https://it.wikipedia.org/wiki/Kite_Wind_Generator)
    La “grande” quantità di energia è quantificabile, appunto, misurando la Forza che traina la tavola, e lo Spostamento che ne consegue; mi sembra strano che un Ingegnere non si curi di misurare queste grandezze con la dovuta accuratezza; ma forse, a quanto pare, l’Ingegnere non è tale, e ciò spiegherebbe il volo pindarico.
    Il Fauno Ipponio
    Or qui rivedo il mito fondativo
    del Fauno Ipponio intento ad osservare
    le Ninfe Fuffarelle navigare
    su certe tavolette sagomate
    che da aquiloni in volo son trainate;
    scopre così che grande è la potenza
    che il vento cede a un kite ben costrutto,
    e vede l’occasione e freme tutto:
    “Sol che riesca a parlar con gente savia
    che apprezzi questa idea originale
    ne cavo uno stipendio niente male”,
    dice a sé stesso l’ Uomo della Pioggia.
    E come cade il gran nella tramoggia
    sol per uscirne infin fatto farina,
    mille progetti concepisce e sfoggia
    la sua mente rutilante e sopraffina:
    ferma i missili in volo l’aquilone,
    controlla il clima, genera energia,
    fa muovere le navi e così via.
    Perché, o Ipponio, non hai calcolato
    l’ energia che fornisce l’aquilone
    per farti fare un bel miglio lanciato
    in equilibrio su quel tavolone?
    Avresti visto allora in un momento
    -misurando Forza e Spostamento-
    che bastano mille watt o poco più
    per andare a cento all’ora in su e in giù.
    Ipponio mio, perché non hai capito
    la differenza più fondamentale
    tra il sistema sognato ed il reale?
    Non so se sia ignoranza oppure dolo,
    ma l’analisi che fai non è corretta:
    Il Kitegen è vincolato al suolo
    e la tavola si sposta su una retta.
    Ancora più basito son restato
    quando noti scienziati, professori,
    popolani, studiosi, un deputato,
    politicanti di razza e sprovveduti
    del Kitegen si fan sostenitori
    e taccian di trollaggio gli avventori
    che si azzardano a dir: “tutto sbagliato”.
    “Non è materia tua, restane fuori
    se di fischi non vuoi esser subissato”
    è l’apostrofe più gentile al disgraziato
    quando mostra che son finti quegli allori.
    Questo avveniva qualche tempo fa
    sul blog dell’ASPO, detto NTA.
    Non sono qui a ricordar la gogna
    per voglia di rivalsa o di riscatto;
    quel che mi preme è illuminare il fatto
    che tanta gente, istruita e colta,
    i Maghi ascolta, e non se ne vergogna,
    come fu con il Gatto di Bologna.
    Aggiunta successì
    Eh, se è aggiunta, non può essere certo contemporanea, e nemmeno anteriò
    Avvocato, per favore!

    Più che esporne le fallacie tecniche
    -o rammentarne la logica bacata
    e tentar di tanto in tanto una graffiata
    alle tecnologie un po’ troppo olistiche-
    a me interessa studiare il meccanismo
    per poterne isolare la struttura
    e rivelar lo schema, addirittura!
    che soggiace pervasivo e ricorrente.
    Sembra quasi una Legge di Natura:
    il Famoso Professore, il suo Assistente,
    che ragionando su un dato inconsistente
    vedono in un domani non lontano
    la soluzione del gran problema umano
    rappresentato dall’ uso dissennato
    che globalmente facciamo del Creato.
    L’ Inventore nel suo pubblico appello
    molte ne tace su quel suo portento,
    mentre racconta i pregi del modello
    e del lavoro suo: testa, e talento;
    una serie numerica ascendente
    di mesi ed anni, cambi di procedura,
    di configurazione e di funzionamento;
    scoraggiante la campagna di misura
    e teorie d’accatto a ogni momento.
    Il Giornalista Scientifico, elemento
    che spesso meriterebbe un monumento
    per il coraggio, per la temerarietà
    con cui riporta di cose che non sa.
    La Commissione all’ uopo convocata
    per scegliere tra idee, schede e bozzetti
    ha fatto registrare al Protocollo
    che la statua si scolpisca di un gran pollo;
    segga sulla sua schiena un cavaliere
    munito di stendardo e di gualchiere
    sul qual si poseranno i passeretti
    a dar sfogo con agio allo sfintere.
    Saluti.
    KWRA

  82. Chiedo scusa per il grassetto pervadente, era previsto per il solo titolo dell’ opera, ma il mio pensiero è già rivolto ad altro.
    K

  83. Con questo chiudo, tanto per lasciare spazio a chi, avendo qualcosa da dire, se ne astiene a causa della presenza mia e dei miei Assistenti, quanto perché ho parecchio da meditare.
    Ringrazio tutt legli intervenut; in particolare ringrazio A. Guglielmi, per la pazienza nel semplificare il concetto tanto da permettermi di capire che una delle mie critiche più rumorose era infondata.
    A Daniele Spagli un grazie per la sua allegoria del gatto al guinzaglio.
    Due parole per l’Ing Ippolito:
    una: spero sia soddisfatto dell’attenzione ricevuta dal Kitegen grazie al nostro (della mia Squadra e mio) impegno; se ne vuole altra, il mio sockpuppet KWRA è sempre pronto a mettersi a sua disposizione, anche gratis -tanto, pur lavorando nominalmente a titolo oneroso, non ha mai visto un quattrino;
    e due: modifichi il disegno sul suo sito, quello che rappresenta aquiloni in volo sopravento al loro Punto di Vincolo: offende l’ intelligenza di chi lo guarda. Anche quello del Grande Fronte di Vento Intercettato fa schifo è incongruo, forse glielo dirà -in rima, naturalmente- l’ anonimo autore de “Il Fauno Ipponio”, il componimento in rime zoppicanti qui sopra riportato.
    E -già che siamo- tre: saluti da Amir; dopo aver rischiato di strozzarsi cercando di mandar giù l’ala con Efficienza Aerodinamica 70, si è ripreso abbastanza bene. Quando pensa all’ Angolo di Attacco fisso, però, va sedato.
    Signora Oca, grazie per lo spazio che mi ha concesso; penso che -gliene chiedessi di nuovo- ci penserà su almeno trenta o quaranta volte.
    Saluti.
    RR

  84. @Massimo Ippolito
    @Chiunque voglia rispondere
    Caro Collega,
    nel caso passi nuovamente da queste parti avrei un paio di dubbi (forse tre) sulla Figura 29 più volte riportata come summa della Teoria kitegen in confronto a Lloyd.
    1) Che cosa rappresenta fisicamente nella figura di mezzo (quella verde) il tratto verticale in corrispondenza dell’ascissa 2?
    2) La curva rossa (potenza) è giustamente in ogni punto pari al prodotto della velocità di svolgimento delle funi, per la tensione (forza) per il numero di funi (2). Questo farà felici altri commentatori su questo blog. La domanda è: perché questo per Lloyd (curve tratteggiate) non vale? .
    3)Note that the reel out velocity is wind speed minus 5.42 m/s. Siamo sicuri?

  85. @KWRA
    Chapeau per la l’Abiura, meno per il poema. Apprezzo comunque l’onestà intellettuale…
    @CimPy
    Prova a guardare con attenzione il video relativo al Carousel che ho già postato precedentemente, così come ho fatto io:
    http://euanmearns.com/high-altitude-wind-power-reviewed/#comment-20849
    Ora provo a spigarti quello che ho inteso, spero di farmi comprendere!
    Allora, guarda al minuto 3:09 e osserva come l’attenzione si pone sul singolo kite, analizzando il suo giro completo.
    Al minuto 3:26 appaiono i dati. Il punto di vincolo sta andando contro vento e si sta avvicinando alla linea verde perpendicolare alla direzione del vento. La potenza sviluppata è circa 500kW. Per fare questo la lunghezza delle funi sta diminuendo (rope lenght a 4823 in diminuzione).
    Al minuto 3:57 è ancora positivo. L’indicatore kW segna +64,5 tendente a zero e al minuto 3:58 va a zero. La potenza diventa negativa. Il punto di vincolo del KiteGen ha già superato la linea verde perpendicolare alla direzione del vento. Le funi si stanno ancora accorciando (4681). Inizia la fase di consumo di energia e l’indicatore va sotto zero.
    Questa fase termina al minuto 4:54 (rope lenght 4500).
    Notate l’angolo: meno di 45° (direi anche meno di 30° perché inizia oltre la linea verde). Questo è il settore dove si perde energia, molto meno del disegno di A. G., ma che comunque l’aveva intuito.
    Quindi, su 360° il singolo aquilone produce energia per 330° (alla faccia del moto perpetuo!).
    Se non erro le macchine a moto perpetuo sono dei sistemi isolati che non dissipano energia. Qui abbiamo il vento che continuamente alimenta il sistema. Possiamo discutere sul rendimento della macchina, sui dati, ma non sul principio di funzionamento.
    Cosa ne pensa Guglielmi? Ho capito bene?

  86. @ Linda Peluso
    @ Alessio Guglielmi
    Ho una domanda, forse sciocca, o alla quale è già stato risposto in altro commento che mi è sfuggito.
    Se partiamo dalla figura del prof. Guglielmi, direi che gli aquiloni rossi producono momento positivo, e quelli blu negativo. Ciò perché il verso di rotazione scelto è antiorario. Possiamo discutere sulla lunghezza media dei vettori, che sarà massima sulla retta perpendicolare alla direzione del vento, ma mi pare abbastanza chiaro che per 180° sia ha produzione di energia, e nei restanti 180° consumo della stessa. Sì, sono cosciente che l’energia correttamente non si dovrebbe né produrre ne consumare, ma spero di non aver semplificato troppo.
    Nel video si nota come l’aquilone entrando nel settore SW inizi a consumare energia. Ora, a me pare che questo non sia molto corretto, perché non vedo come potesse produrne da quando il suo punto di vincolo ha iniziato a muoversi in direzione opposta al vento. In altre parole, nell’intero percorso N -> W -> S i numeri che appaiono per la potenza dovrebbero essere negativi. In cosa sto sbagliando?
    Aggiungo che non vorrei spiegazioni su come i kitesurfer possano risalire il vento. Un kitesurfer può esercitare forze pari a quelle di uno scafo grazie alla presenza dell’acqua che si oppone alla tavola. Credo sia fuori discussione che un aquilone avente un unico punto di vincolo al quale è collegato tramite funi possa essere paragonato a una barca a vela.
    Cordiali Saluti
    Giuseppe Serra

  87. “a bassa quota e vele fisse”
    Passi per la prima condizione, ma la seconda esclude che si tratti di un esempio di carousel.
    La bombolina c’è stata e ho fatto le mie scuse.
    Aspetto fiducioso una girandola di aquiloni (attaccati a fili e non inchiodati a pali) che dimostri la reale possibilità di costruire un carousel (e farlo funzionare) per offrire un bastone nodoso ad A.G. o a qualunque sostenitore della bontà del progetto. Fino ad allora, insisto a suggerire loro di allenarsi nella corsa, meglio se ad ostacoli.
    Sostenere che sia “solo un limite tecnico” fa venire voglia di rispondere che si dovrebbe rinchiudere i geni in un laboratorio con sbarre alle finestre dal quale potranno uscire solo quando avranno superato tale limite. E sì, vale anche per ITER.

  88. Signora Oca,
    quanto tempo, eh!
    Sono stato a purificarmi
    STOMP
    in montagna -per la precisione, alla Montagna, purtroppo avevo con me
    STOMP
    un ventilatore e la purificazione, come capirà
    STOMP
    è rimasta incompiuta
    STOMP
    mi scuso per questo “stomp” che si sente ogni tanto, è che stando con due piedi in una scarpa
    STOMP
    per non urtare le varie suscettibilità
    STOMP
    inciampo molto spesSTOMP.
    Ehm …
    Credo che mi permetterò di camminare scalzo.
    Dal sito Makani, sez. “The Technology” : “The energy kite simulates the tip of a wind turbine blade, the part of a turbine that makes most of the energy“.
    Bravi, magnifico! Però ora le tip della turbina sono ancora più piccole … peccato che, a forza di martellarli si sono convinti, come confido farà presto anche l’ Ing (sic?) Ippolito, a modificare il disegnino, dal quale fino a poco tempo fa risultava -come del resto anche dalla didascalia, che l’area efficace era quella spazzata dall’ ala e non quella delle elichette, e quindi avevo buon gioco a sostenere che anche loro -come i Kitegeni- erano caduti nella fallacia del Grande Fronte di Vento Intercettato, GraFroV nel prosieguo, perché ci erano cascati proprio, scarpe e tutto, ora su questo punto glissano con grande nonchalance, chi non ci crede può indagare e se poi risulta che non è vero andrò alla Purga un’altra volta.
    Per girare i caroselli girano
    Quelli che dice lei sono detti anche VAWT, Vertical Axis Wind Turbine, funzionano, hanno pregi e difetti conosciuti, principali difetti essendo, per quanto ne so, il basso se non infimo rendimento e la ristretta gamma di velocità del vento nella quale possono operare, ma in comune con il Carousel Kitegen hanno solo la verticalità dell’asse, infatti Il Carousel non è una macchina a Drag ma è una macchina a Lift, e lavora più sulla Velocità che sulla Forza, cosa voglia dire questo discorso non lo so ma nel mio contratto di Web Reputation Agent c’è scritto che lo devo dire e pertanto lo dico, magari visto che l’ Ing (sic) ci legge lo può chiedere a lui, che è sempre sollecito e preciso nelle sue risposte (come avrà indovinato, anche questo è nel contratto).
    A questo punto vorrei aprire una parentesi sulla corretta scrittura delle unità di misura, ma una mosca ha fatto la cacca sul tastino di parentesi chiusa e quindi mi fa troppo schifo premerlo e sarà meglio che non la apra nemmeno, preferisco stuzzicare il CimPy.
    Saluti rigenerati.
    KWRA

    1. KWRA e CimPy,
      sono diversi dal KiteGen, ma né il Makani né il carou manège di Blyth violano leggi della fisica o della termodinamica. Non vedo perché ne violerebbe il fatto di attaccare degli aquiloni al carrousel (avec 2 R, ouais bon alors quoi…).

      KWRA
      unità di misura
      se dice a me, apra pure la parentesi – ma temo che serva a poco.

      CimPy,
      ITER sta nell’hubris fino al collo, però la fusione calda esiste davvero e i limiti tecnici si superano da millenni. Se papà Edward rinunciava in partenza, noi si stava ancora nel Pleistocene.

      Giuseppe Serra
      paragonato a una barca a vela
      Se dice a me per l’Alinghi, l’analogia è tra quello che dicono Andrea e Alfio Q. sulle Navier-Stokes:
      La loro soluzione numerica ci ha portato a risolvere sistemi fra i dieci milioni e i trentacinque milioni di equazioni, ciascuna relativa ad una piccola porzione del sistema fisico considerato.

  89. Da: Ufficio Tecnico Studio Avvocatale A. al Grbgl.
    A: CimPy.
    Oggetto: Esperimento.
    Cimpy,
    come Capo Tecnico ti informo che con pochi soldi posso mettere insieme un Carousel a tre bracci di una decina di metri di diametro (il Carousel, non i bracci), utilizzando lo spiazzo dei Crop Circle che ho ricavato
    dietro allai, sono già nella Palestra dell’ Ardimento, dove ci sono già accatastati i tubi da ponteggio, che sono i pezzi più costosi. Dovevano servire per un altro progetto, un Reattore a Chiacchiere, ma se freghiamo cinque o sei non se ne accorge nessuno.
    Inoltre disponiamo (come Operativi dello Studio Avvocatario) di una saldatrice a inverter di buona qualità; io lo costruisco, la Signorina Derringer ammaliandoli con lo sguardo dei suoi profondi occhi neri attira i tre Piloti di Aquilone, e proviamo a farlo girare.
    Se non gira, facciamo merenda e non devi niente; se gira paghi la merenda, gli elettrodi per la saldatrice e il Premio Partita Vinta ai PdA.
    C’è solo il rischio che la Signorina Derringer susciti in loro aspettative di premi in natura, perciò però sono sicuro che se la cerimonia di consegna del premio la mettiamo su youtube raccattiamo un sacco di mi piace.
    Forse alle spese contribuisce anche l’ Ing Ippolito; glielo chiederà KWRA quando andrà -inutilmente come al solito, temo- a cercare di farsi pagare il pregresso.
    Ciao neh!
    Tuo Cily, CT St. Avv. al Grbgl

  90. Per Andrea Idini:
    Andrea, qui vicino a me è andato fuori strada un camion compattatore di monnezza, rovesciando il contenuto sulla via; ovviamente mi sono offerto volontario per ripristinare la circolazione stradale rimuovendo il pattume, e mi è caduto l’occhio

    ehm

    il mio sguardo si è posato su un librone, scritto in tedesco, Gutemberg c’era scritto sul frontespizio, ma io il tedesco non lo so e quindi l’ho buttato nel primo cassonetto, tra le pagine però c’era un pezzo di pelle di pecora scritto fitto fitto, sono riuscito a decifrare delle parole, parlano del Kitegen, siccome so che ti interessa te le trascrivo qui di seguito, temo che l’abitudine di non rispondere su dati e condizioni al contorno sia antica, ma giudica tu stesso:
    omissis
    Il vento tempestoso che
    illeggibile
    nell’ aere fosco e tenebroso e scuro
    aleggia del futuro la promessa:
    il Kitegen, che il raccontar m’è duro
    del tùrbine che tira la sua fune
    e dei limiti fisici è all’oscuro,
    come cammelli che passan le crune
    di Aghi adatti al fine prefissato,
    in quanto sono mille le sfortune
    che affliggono il set-up considerato.
    Minòs la cinghia attorcesi più volte,
    indicando la sorte a quel dannato,
    “Questo aquilone di tare ne ha molte,
    ma, vedi: qui stramazza l’Ingegnere!
    Che coincidenze si dànno alle volte,
    è un’ occasione! Se tu vuoi sapere
    come funziona il raro suo apparato
    te lo dirà -di certo con piacere-
    tosto che dalle funi sia strigato
    che imbrogliate si son mentre su in quota
    manovrando il catorcio squilibrato
    di un caccia immaginava esser pilota
    e mugolando il rombo del motore
    mitraglia l’avversario, i denti arrota
    ma il vento ultraterren, primario autore
    di quell’ inestricabile groviglio,
    ancor l’afferra, e lo rilancia in quota
    in traiettoria tesa lunga un miglio.
    D’altre branche di Fuffa …
    eccetera

  91. @ Cimpy, @ Guglielmi
    Io ci provo a farvi ragionare.
    Se poi volete continuare, non posso impedirvelo.
    @ Cimpy
    Guglielmi e’ un matematico e tu lo sai.
    Chiedere a un matematico di realizzare qualcosa di pratico e’ come chiedere a un pesce di volare. Per alcuni di loro, poi, e’ un autentico e gravissimo insulto.
    Sono assolutamente convinto, come te, che il carousel e’ una solenne vaccata. Ma a livello pratico, non teorico. Perche’ le complicazioni tecniche sono terrificanti. Ma il paragone al moto perpetuo e’ assolutamente sbagliato e fuorviante proprio perche’ non ci sono impossibilita’ teoriche.
    Sempre a livello squisitamente teorico (ragionando nei termini delle proverbiali mucche a simmetria sferica a cui accennava Andrea Idini) il disegno di Guglielmi e’ ineccepibile e le sue competenze si fermano esattamente li’.
    Avresti avuto perfettamente ragione a dirgli “la teoria e’ una cosa, la realizzazione pratica e’ un’altra”.
    Insinuare che e’ un cialtrone se non la realizza concretamente e’ sbagliato.
    @ Guglielmi
    Cimpy puo’ anche soffrire dell’effetto Dunning-Kruger (come capita a me quando cerco di far ragionare le persone) e certamente e’ stato eccessivo nei suoi confronti.
    Ma dovrebbe conoscerne la passione e l’ostilita’ verso qualunque forma di imbroglio.
    Avrebbe dovuto capirlo che presentare un ragionamento teorico — senza precisare, *con* *estrema* *chiarezza*, che questo non implica la realizzabilita’ pratica — era come sventolargli un drappo rosso davanti alla tastiera.
    E, comunque, appiattirlo allo stesso livello dei passeri di 22 Passi e’ una caduta di stile che non mi aspettavo da lei.
    @ Linda Peluso
    Perfetto, è il giusto approccio!
    Guardi che e’ l’approccio che abbiamo sempre avuto, in questo blog.
    Sappiamo perfettamente che il vento ad alta quota rappresenta una risorsa *potenzialmente* interessante.
    Siamo scettici sul fatto che sua facile sfruttarlo e, sopratutto, siamo scettici sulla vostra capacita’ di farlo. Saremmo pero’ lietissimi di scoprire di esserci sbagliati.
    Personalmente sono scettico perche’ ricordo un certo Eolo che, esaltando il KiteGen e (piu’ in generale) l’eolico ad alta quota, ha denigrato le altre forme di produzione di energia ([1]) e ci ha chiesto di credergli sulla fiducia con un solenne “Il sistema funziona, mi creda” ([2]).
    Sono scettico perche’ ho un mio personale baloney detection kit che prevede che chi fa errori grossolani, nel maneggiare le percentuali, non e’ credibile nelle affermazioni teoriche (figuriamoci in quelle pratiche). A riguardo vi invito a correggere l’articolo [3] e prendere atto del fatto che moltiplicare per 8 non vuol dire aumentare dell’800%.
    Sono scettico perche’ ricordo un’intervista a Ippolito, estremamente compiacente, su Critica Scientifica ([4]), noto blog cripto-creazionista, e perche’ anche il blog 22 Passi vi sostiene, insieme a Fusione Fredda, Teoria Stamina, Omeopatia, medicina hameriana e molte altre cose di questo calibro. La credibilita’ si valuta anche in base a chi ci sostiene e a chi veniamo accostati.
    Ma sono proprio i suoi interventi (e uno di Ippolito), in questo blog, a confermarmi nel mio profondo scetticismo.
    Voi proponete una “tavola rotonda” per discutere degli aspetti teorici relativi al Kitegen.
    Ma avete voglia di scherzare?
    Dite sul serio o volete innalzare una cortina fumogena?
    Dopo tutti questi anni di mirabolanti promesse; dopo aver acquisito l’appoggio della SABIC… siete ancora al punto di voler convincere gli scettici a forza di dibattiti sugli aspetti teorici?
    E’ con i giga-watt che dovete convincerci, non con i paper piu’ o meno riservati.
    Le tavole rotonde le lasci a Re Artu’, a Lancillotto, a sir Galahad, a Tristano e a tutti coloro che sono disposti, per fede, a inseguire un mitico Graal.
    Noi siamo stufi di farci prendere per il carousel.
    Vogliamo i giga-watt per credere!
    Molti, maledetti, continuativi e subito.
    [1] http://ocasapiens-dweb.blogautore.repubblica.it/2015/06/29/il-vecchio-che-avanza/comment-page-2/#comment-972787
    [2] http://ocasapiens-dweb.blogautore.repubblica.it/2015/06/29/il-vecchio-che-avanza/comment-page-2/
    [3] http://kitegen.com/2015/06/15/risoluzione-parlamentare-su-eolico-troposferico/
    [4] http://www.enzopennetta.it/2016/03/cs-intervista-massimo-ippolito/

  92. @ocasapiens
    No, non dicevo a Lei. Mi riferivo alla impossibilità del kite di risalire il vento.
    Cordiali Saluti
    Giuseppe Serra

  93. Prima i pesci grossi:
    “ITER sta nell’hubris fino al collo, però la fusione calda esiste davvero”
    Sì, esiste, ma ha un piccolo difetto: non si autoalimenta – anzi, tende a spegnersi, altrimenti persino le stelle durerebbero un niente e non miliardi di anni. Quindi esiste MA richiede enormi energie per partire ed energie ancora più enormi per continuare.
    Peccato che, per problemi meramente tecnici, non ci sia materiale che resista abbastanza, non ci sia sufficiente energia per continuare a produrne e, in definitiva, sia solo uno spreco immenso salvo per chi dal sogno ci guadagni.
    Poi quelli eolici:
    “con pochi soldi posso mettere insieme un Carousel a tre bracci di una decina di metri di diametro (il Carousel, non i bracci)”
    Mi raccomando le proporzioni,. Ha già calcolato quanto devono essere lunghe le funi? Perché il segreto del NON funzionamento è tutto lì: funi, non pali, e aquiloni, non vele inchiodate…
    Auguri, e mi tenga informato.

  94. >”con pochi soldi posso mettere insieme un Carousel a tre bracci di una decina di metri di diametro (il Carousel, non i bracci)”
    Mi raccomando le proporzioni,. Ha già calcolato quanto devono essere lunghe le funi?
    Crediamo che le proporzioni non rilevino sul funzionamento concettuale del sistema, perciò non ce ne siamo occupati.
    Se sa indicare come le proporzioni influiscano sul funzionamento del sistema, nei nostri limiti tecnici ed economici ne terremo conto; sarebbe interessante saperlo, perché saperlo permetterebbe di ottimizzare tutto quanto.
    Saluti.
    P. lo Studio Avvocatario al-Grbgl,
    il Capo Tecnico
    Cilindrasio Leveraggi-Valvolieri

  95. “Mentre le ali volano a un altezza di 800-1.000 metri dal suolo, l’intera struttura si muove trascinata dalle ali lungo un percorso circolare e l’energia è generata da questo movimento relativo. A regime, il volo dell’intero insieme di ali è guidato in maniera da far ruotare il “carosello” alla velocità desiderata.”
    E’ importante: 800, 1000 metri di cavo se il diametro è… di 800 metri
    fonte:
    http://kitegen.com/tecnologia-2/kite-gen-carousel/
    Quindi, se il diametro della circonferenza a cui i Kite sono legati fosse -poniamo- di 12 metri, i kite devono essere agganciati ad essa da cavi lunghi non meni di 12 o 15 metri.
    Soluzioni con corde più corte (o con vele attaccate direttamente a tubolari rigidi) non rispondono al progetto Kitegen.
    Però, che si sappia, uno dei (due o tre) nodi della frode è qui:
    “Al cuore del sistema risiede il software che senza intervento umano, sulla base di dati ricevuti anche da sensori avionici a bordo dei profili alari (guarda il video dei sensori), interviene sui cavi: in questa maniera le traiettorie di volo possono essere controllate, sincronizzate fra di loro e normalmente dirette alla massima produzione di energia”
    Peccato non ci sia – fa parte dei piccoli impedimenti tecnici alla realizzazione della macchina delle meraviglie (un’altra essendo il vento qualcosa di non costante, sia come potenza, sia come direzione),
    E sarà esattamente lì che i sostenitori insisteranno:
    “funziona, lo dice il disegno. Abbiamo solo il piccolo problema che il vento non collabora e gli aquiloni pertanto neppure, specie perché non ce la si fa [ancora, ma un domani coi computer quantici…] a far reagire in tempo le funi agi sghiribizzi del weather, che per ora non sappiamo se è peggio quando Eolo cessa di soffiare o quando soffia improvvisamente in direzioni inaspettate…”
    Ah, ma funziona,eh? Anche per 5 (o, per i più fortunati, ben 10) minuti di fila ogni 24 ore. Però hanno un obiettivo modesto: 360 giorni – accaventiquattro – di funzionamento all’anno. Facile, semplice, lapalissiano.

  96. CimPy:
    [la proporzione] è importante

    se il diametro della circonferenza a cui i Kite sono legati fosse -poniamo- di 12 metri, i kite devono essere agganciati ad essa da cavi lunghi non meni di 12 o 15 metri.
    Soluzioni con corde più corte (o con vele attaccate direttamente a tubolari rigidi) non rispondono al progetto Kitegen

    Alle proporzioni non ci avevo mai pensato.
    Credo che dovremmo elaborare una definizione di “kite”, che permetta di determinare a quale distanza dal Punto di Vincolo la vela diventa un kite.
    Forse nella definizione deve entrare anche il fatto che il kite può avere un solo PdV, mentre la vela ne deve avere tre (con due si comporterebbe come una bandiera, con uno … con uno non lo so, ma a questo punto mi rendo conto che non abbiamo ancora definito “vela” …)
    Forse per questa bisogna davvero far ricorso alle proporzioni; o forse si può determinare se un oggetto è vela o kite dalla ampiezza degli angoli che un suo punto caratteristico può formare rispetto ad un riferimento dato, o dal tipo di movimenti che può/non può compiere, o ci sono altre vie.
    La questione è complicata dal fatto che esistono kite a quattro e anche a cinque funi …
    Domattina conferirò con l’ Avvocato al-Grbgl e gli rappresenterò il problema.
    Saluti.
    P. lo Studio Avvocatario al-Grbgl,
    il Capo Tecnico
    Cilindrasio Leveraggi-Valvolieri

  97. 🙂
    Mi piacerebbe parlare di modellini e di modifiche al campo gravitazionale, ma più che altro scrivo per informarVi che 2 giorni fa in lista kitegen E S si è unito al thread infuocato (2 messaggi in tutto), per far osservare, immagino con malcelata soddisfazione, che OcaSapiens non ha ancora raccolto la sfida di Ippolito.
    Sto sinceramente iniziando a provare dell’umana pietà.

    1. Daniele Spagli,
      Grazie della spiegazione! Semplifico per totale incompetenza, però so che esistono centinaia di applicazioni più semplici dello stesso principio e le segnalo perché trovo scorretto definirle “motori perpetui” e truffatori quelli che provano a inventarne di nuove o a trasformarle in opere d’arte.

      Andrea,
      hubris era una mia stenografia per la convergenza di promesse irrealistiche e problemi tecnici-politici-diplomatici ecc. di ITER.

      CimPy,
      accid… non la immaginavo così forcaiolo.
      Qui – mi sembra – siamo tutti dalla parte di Edward, le sue prove falliscono 99 volte su 100, come di regola per inventori e ricercatori, ma si esce dal Pleistocene con il trial & error. Io mi rifiuto di condannare collettivamente per frode tutti gli aquilonisti o velisti eolici solo perché Ippolito fa claims assurdi.

      Studio Avvocarile Azzek al Grbgl,
      con pochi soldi posso mettere insieme un Carousel a tre bracci di una decina di metri di diametro (il Carousel, non i bracci)
      Non ho capito a quale progetto di KiteGen si riferisce, ma visto il pregresso forse le conviene copiare qualcosa di meno megalomane.

      1. M. Ippolito,
        se ha più di 2 link in un commento, le conviene mettere l’url fra virgolette o rischia di finire nello spam.
        recent publications and satellite data about the high beneficial effects of extra carbon dioxide in atmosphere without evidence of side effects
        Ma va?

        tutti,
        Facciamo così. Non svuoto lo spam fino a lunedì, se nel frattempo vi scompare un commento, ditemelo e lo ripesco.

        Daniele Spagli,
        Non si monti la testa per favore, il record d’incompetenza spetta all’oca (non a caso) s. (sta per sylvie). E se qualcuno la insulta l’oca lo picchia.

  98. @Cimpy: mi dispiace che proprio oggi ho scordato il cellulare in camera e non posso fare foto. Ma si stanno discutendo le timeline di ITER e DEMO e non mi pare proprio piene di “hubris”.
    Nessuno pensa di poterci fare energia a breve termine, né di avere la soluzione dietro l’angolo…
    Il Q=10 (10 volte energia immessa) è previsto per un intorno del 2030 in ITER, ma il Q=5 “long pulse” (che è più adatto alla produzione di energia) è successivo di un 5/10 anni.
    E DEMO è ancor successivo, e stanno pensarlo di convertirlo a stellarator…

  99. Una piccola nota sugli aspetti delle strutture solo tese e sulle differenze tra un carousel e un qualsiasi generatore eolico ad asse verticale esistente.
    Siccome il nostro mondo è pervaso di campo gravitazionale e questo campo esercita una forza verticale verso il basso a tutti gli elementi che stazionano sulla superficie del pianeta (approssimando), non si possono realizzare strutture che rispondano esclusivamente alla forza di gravità e che siano solamente tese che si ergano al di sopra del suo punto di attacco più alto. Fatta esclusione per l’applicazione del principio di archimede per strutture più leggere dell’aria o del fluido dove sono immesse.
    Ogni struttura (edile) tesa prevede almeno un puntone compresso che si occupi di ergere ad una quota appropriata l’aggancio della struttura tesa e che si occupi di scaricare a terra la maggior parte delle componenti verticali dei pesi e delle tensioni.
    Se vogliamo che la nostra struttura si erga al di sopra degli appoggi occorre che ci sia una forza che la sostenga in quota, quella che si preferisce… palloni aerostatici, vento ecc.
    La differenza tra un comune generatore eolico ad asse verticale ed un carousel è che il primo è generalmente una struttura solida o appesa con una stabilità intrinseca alla forza di gravità, mentre la seconda ha alcuni elementi che risultano fortemente instabili in quanto si trovano nella posizione necessaria a funzionare in virtù di forze esterne (tipicamente il vento).
    E’ chiaro che in linea di principio le macchine funzionano con lo stesso meccanismo (vento e variazione di resistenza al vento dei suoi componenti), ma è anche chiaro che il carousel immette nel sistema un grado di complicazione ulteriore che è molto ma molto difficile da gestire, che ha senso solo in virtù di alcuni presunti o appurati vantaggi (intensità del vento, economia di materiali, leggerezza, ecc.).
    Questo non significa che la complicazione non sia risolvibile (i fratelli Wright ad esempio hanno dimostrato che era possibilissimo fare una cosa che molti ritenevano impossibile, ma la storia è piena di esempi simili) visto che i generatori eolici ad asse verticale ci sono e che i kites volano, ma forse non è una buona idea continuare a postare esempi di generatori eolici ad asse verticale a chi fa notare che un carousel non è la stessa cosa, perché il suo giudizio di impossibilità riguarda un campo diverso dell’aspetto dello sfruttamento del vento variando la resistenza aerodinamica delle ali del generatore.
    Si CimPy, gli esempi di Oca ed il carousel non sono la stessa cosa, ma questo perché viene aggiunto un grado di complicazione (il volo dei kite) che è a suo modo un aspetto possibilissimo (i kites volano) mentre un generatore a gravità come quello del moto perpetuo presupporrebbe la possibilità di variare l’azione del campo gravitazionale a piacimento tra un lato e l’altro della macchina, cosa che attualmente è possibile solamente in alcuni film di fantascienza ma che io sappia da nessun altra parte.
    Riguardo comunque la teoria che alle macchine a moto perpetuo ci credano solo bambini fino ai 6-8 anni, ti posso assicurare che il campo è assai più ampio tanto che possono insinuare dubbi in studenti di ingegneria del terzo anno (cosa alla quale ho assistito personalmente) ed ex professori universitari di 70 anni circa (ma qui ho i dubbio che si trattasse solo di una presa in giro, visto il personaggio).
    Questo sforzo perché l’incomunicabilità mi disturba. 🙂

  100. @Giancarlo
    Posso aver il piacere di sapere con chi sto parlando, poichè non ho poca voglia di parlare con degli avatars.
    se e chi vuole rispondemi: daocablog@kitegen.com
    @Guglielmi
    La invito a manifestarsi, per invitarla in un luogo di discussione senza zavorre, mi sembra uno spreco restare al livello di approfondimento sul KiteGen di 9 anni fà:
    http://kitegen.com/pdf/PROFUMO_2007.pdf
    Tornando ai grafici e la domanda di giancarlo.

    1) Che cosa rappresenta fisicamente nella figura di mezzo (quella verde) il tratto verticale in corrispondenza dell’ascissa 2?

    il tratto verticale rappresenta la transizione da l’ala ormeggiata ed appesa (A), alla situazione in cui il vento di 2 m/s è già in grado di far sviluppare una forza di trazione di 2-3 tonnellate che permette di far galleggiare/ondeggiare in sicurezza l’ala nel vento, la quale pesa meno di 300kg, con il fine di farle guadagnare lentamente quota per raggiungere i venti produttivi. Non abbiamo mostrato alcuna velocità di srotolamento in quanto questa procedura può essere molto lenta e protrarsi per anche centinaia di secondi.
    una possibile visualizzazione di cosa succede in quel esatto momento potrebbe essere quella mostrata alla fine in questo orripilante frammento di filmato:
    https://www.youtube.com/watch?v=YVOcCtrYFqY

    2) La curva rossa (potenza) è giustamente in ogni punto pari al prodotto della velocità di svolgimento delle funi, per la tensione (forza) per il numero di funi (2). Questo farà felici altri commentatori su questo blog. La domanda è: perché questo per Lloyd (curve tratteggiate) non vale?.

    Ovvio, si tratta di ciò che io chiamo la sindrome dell’ottimizzazione che affligge praticamente tutti gli scholars, nella zona B possiamo dire che non è utile produrre energia in quanto sarebbe di entità trascurabile, mentre questa la utilizziamo per far navigare l’ala al fine di posizionarla più velocemente nella direzione e nella quota ottimale.
    Nella zona C invece non possiamo aderire a loyd (o costello) per non incorrere nei limiti di resistenza e safety factor del sistema macchina-funi-ala, in quanto come si nota nel grafico della forza siamo già al carico nominale.

    3)Note that the reel out velocity is wind speed minus 5.42 m/s. Siamo sicuri?

    No, non siamo sicuri, spero sinceramente che la qualità di manifattura dell’ala che stiamo implementando, unita a dei particolari percorsi nello spazio aereo che la IA sta suggerendo abbassino drasticamente questo nostro cut in, che però resta conservativo.
    Aggiungo ancora la risposta sul paper di costello et al.
    http://kitegen.com/pdf/Giancarlo-costello.html
    e sulle accelerazioni che l’ala è in grado di esprimere:
    il glide factor può essere ancora una volta utilizzato per comprendere quanto vale la spinta (intesa come la scomposizione vettoriale del lift tra forza assiale ed la spinta, ciò che una volta superati i transienti arriva a pareggiare il drag dell’ala ) che imprime velocità all’ala in termini di forza con una trazione funi da 300kN, la spinta è di 200k/28 dove il 28 è proprio il Cl/Cd della nostra ala, 700kg di spinta su un’ala da 300kg corrispondono prestazioni doppie rispetto ad un fighter.
    @Linda Peluso
    I miei complimenti, al pari di Jenny Sommers mi fai pensare che KiteGen debba essere prima metabolizzato dalle donne per acquisire l’attenzione che merita. Sfortunatamente gli atteggiamenti fatui di ocaridens non mi sembra che confermino la regola.
    @Giuseppe Serra
    L’ala vincolata possiede un vantaggio notevole rispetto ad una barca a vela che naviga di bolina, infatti le prestazioni della vela vengono depresse dalla idrodinamica viscosa dello scafo, mentre l’ala resta libera di volare alla velocità nominale sviluppando sempre la forza di trazione nominale.
    Quindi nel caso del kitegen carousel l’andatura di bolina e bolina stretta dell’ala è molto più prestazionale rispetto alle vele.
    @Spagli
    ho chiesto di a ES di postare qualcosa sul gruppo in quanto tu hai detto di non essere in grado di postare pechè bannato, ES ha scritto la prima cosa che gli è venuta in mente per prova.

  101. @Giancarlo
    Posso aver il piacere di sapere con chi sto parlando, poichè non ho poca voglia di parlare con degli avatars.
    se e chi vuole rispondemi: daocablog@kitegen.com
    @Guglielmi
    La invito a manifestarsi, per invitarla in un luogo di discussione senza zavorre, mi sembra uno spreco restare al livello di approfondimento sul KiteGen di 9 anni fà:
    http://kitegen.com/pdf/PROFUMO_2007.pdf
    Tornando ai grafici e la domanda di giancarlo.
    1) Che cosa rappresenta fisicamente nella figura di mezzo (quella verde) il tratto verticale in corrispondenza dell’ascissa 2?
    il tratto verticale rappresenta la transizione da l’ala ormeggiata ed appesa (A), alla situazione in cui il vento di 2 m/s è già in grado di far sviluppare una forza di trazione di 2-3 tonnellate che permette di far galleggiare/ondeggiare in sicurezza l’ala nel vento, la quale pesa meno di 300kg, con il fine di farle guadagnare lentamente quota per raggiungere i venti produttivi. Non abbiamo mostrato alcuna velocità di srotolamento in quanto questa procedura può essere molto lenta e protrarsi per anche centinaia di secondi.
    una possibile visualizzazione di cosa succede in quel esatto momento potrebbe essere quella mostrata alla fine in questo orripilante frammento di filmato:
    https://www.youtube.com/watch?v=YVOcCtrYFqY
    2) La curva rossa (potenza) è giustamente in ogni punto pari al prodotto della velocità di svolgimento delle funi, per la tensione (forza) per il numero di funi (2). Questo farà felici altri commentatori su questo blog. La domanda è: perché questo per Lloyd (curve tratteggiate) non vale?.
    Ovvio, si tratta di ciò che io chiamo la sindrome dell’ottimizzazione che affligge praticamente tutti gli scholars, nella zona B possiamo dire che non è utile produrre energia in quanto sarebbe di entità trascurabile, mentre questa la utilizziamo per far navigare l’ala al fine di posizionarla più velocemente nella direzione e nella quota ottimale.
    Nella zona C invece non possiamo aderire a loyd (o costello) per non incorrere nei limiti di resistenza e safety factor del sistema macchina-funi-ala, in quanto come si nota nel grafico della forza siamo già al carico nominale.
    3)Note that the reel out velocity is wind speed minus 5.42 m/s. Siamo sicuri?
    No, non siamo sicuri, spero sinceramente che la qualità di manifattura dell’ala che stiamo implementando, unita a dei particolari percorsi nello spazio aereo che la IA sta suggerendo abbassino drasticamente questo nostro cut in, che però resta conservativo.
    Aggiungo ancora la risposta sul paper di costello et al.
    http://kitegen.com/pdf/Giancarlo-costello.html
    e sulle accelerazioni che l’ala è in grado di esprimere:
    il glide factor può essere ancora una volta utilizzato per comprendere quanto vale la spinta (intesa come la scomposizione vettoriale del lift tra forza assiale ed la spinta, ciò che una volta superati i transienti arriva a pareggiare il drag dell’ala ) che imprime velocità all’ala in termini di forza con una trazione funi da 300kN, la spinta è di 200k/28 dove il 28 è proprio il Cl/Cd della nostra ala, 700kg di spinta su un’ala da 300kg corrispondono prestazioni doppie rispetto ad un fighter.
    @Linda Peluso
    I miei complimenti, al pari di Jenny Sommers mi fai pensare che KiteGen debba essere prima metabolizzato dalle donne per acquisire l’attenzione che merita. Sfortunatamente gli atteggiamenti fatui di ocaridens non mi sembra che confermino la regola.
    @Giuseppe Serra
    L’ala vincolata possiede un vantaggio notevole rispetto ad una barca a vela che naviga di bolina, infatti le prestazioni della vela vengono depresse dalla idrodinamica viscosa dello scafo, mentre l’ala resta libera di volare alla velocità nominale sviluppando sempre la forza di trazione nominale.
    Quindi nel caso del kitegen carousel l’andatura di bolina e bolina stretta dell’ala è molto più prestazionale rispetto alle vele.
    @Spagli
    ho chiesto di a ES di postare qualcosa sul gruppo in quanto tu hai detto di non essere in grado di postare pechè bannato, ES ha scritto la prima cosa che gli è venuta in mente per prova.

  102. Io vi odio per tutto il tempo che mi fate perdere…. scorrendo i link mi imbatto in questo:
    Massimo Ippolito says:
    July 6, 2016 at 3:54 pm
    We were strongly advocating the CCU (carbon capture and utilisation), but recent publications and satellite data about the high beneficial effects of extra carbon dioxide in atmosphere without evidence of side effects requires to rethink all the topic.
    Massimo ma sei tu davvero?

  103. Ma avere delle pubblicazioni fra “le centinaia” di disponibili non è proprio possibili?
    Massimo Ippolito non mi da risultati su Scholar…
    Si deve veramente continuare a discutere su solo una figurina striminzita derivata da un modello palesemente semplicistico?!
    Ho la cattiva abitudine di voler referenze, formule, equazioni, dati sperimentali, su cui farmi idee…

  104. Comunque Massimo nel thread c’è un fisico… è veramente necessario rispondere a Linda ed a me e non a qualcuno di competente? Per dire…

  105. Ma scusate, eh!
    Torno a chiedere: non è possibile avere dati dal Prof. Giancarlo Abbate, nel 2014 presentato [1] come Consulente Scientifico di Kitegen, sui “prototipi industriali, funzionanti da oltre un anno (al 2012, ndr), che producono effettivamente energia a piccola scala (circa 0,5-1 MW)” [2]?
    O forse potrebbe saperne qualcosa il Signor Eugenio Saraceno, Project Manager at KiteGen Research – Technical Director at Sequoia Automation [3].
    Mi rendo conto che chiedere dati in questa sede e con i miei modi può apparire -o anche essere, addirittura- irrituale; ma forse almeno Andrea Idini, che ha mostrato interesse a conoscere dati sulla tecnologia Kitegen, o Giancarlo, il quale, benché Ingegnere, ha un curriculum significativo- potrebbero essere considerati validi interlocutori anche da Scienziati quali l’ing Ippolito o il Signor Giancarlo Abbate qui sopra mentovato, Professore Ordinario di Fisica presso l’Università di Napoli Federico II [4].
    Naturalmente, dovesse la discussione prendere -come tutti ci auguriamo- una piega seria, l’ Avvocato al-Grbgl si farà garante della condotta dei suoi Associati e di quella dei suoi Assistiti.
    Vediamo se c’è modo di sterzarla, ‘sta discussione:
    Ingegnere Ippolito, lei scrive di “centinaia” di pubblicazioni scientifiche su Kitegen; non dico la lista completa, ma una decina, tre o quattro, di quelle secondo lei e/ il Consulente Scientifico e/o il Project Manager più significative, ce le potrebbe anche segnalare.
    Saluti.
    RR
    ——————-
    1: http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/commissioni/bollettini/html/2014/03/21/0810/comunic.htm
    http://archivio.imille.org/2012/12/leroei-lingegno-italiano-ed-il-futuro-energetico-mondiale/;
    2: http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/commissioni/bollettini/html/2014/03/21/0810/comunic.htm;
    3: https://it.linkedin.com/in/eugeniosaraceno;
    4: http://www.imilleitalia.it/biografie/.

  106. Oca, qui se c’è un incompetente sono io. 🙂
    CimPy sbaglia sicuramente ad equiparare moto perpetuo e meccanismi complessi…. ma vai a spiegarglielo se macchine a moto perpetuo sembrano reali anche a quasi ingegneri.
    Comunque, non vorrei apparire saccente visto che non ne ho le qualifiche, ma mi sembra che come stanno le cose sia ormai evidente e KWRA ha ragione da vendere ad usare questo tono.
    Io da parte mia glisserei, vi autorizzo ad insultarmi se mi ripresento in questo thread. 🙂

  107. @Renato
    Complimenti, per tutto. È sempre un piacere leggerti, invidio la tua abilità con l’italiano.
    @Serra
    Sarebbe meglio che la risposta alla sua domanda venisse da Ippolito. A me sembra che la potenza possa essere positiva anche in parte del percorso N -> W -> S se gli aquiloni fanno scarti laterali. Immagini un’aquilone vincolato nel settore NW e il cui cavo faccia quasi un angolo di 90 gradi verso ovest con la direzione del vento. La proiezione della sua forza sulla tangente al carrousel va nella direzione del moto del carrousel, quindi quell’aquilone tira. È quello che si vede al minuto 3:36 e mi sembra che possa avere un senso (sempre dal punto di vista qualitativo e non quantitativo). Naturalmente far fare scarti laterali agli aquiloni ha un costo, anche perché a un certo punto quegli aquiloni vanno tirati indietro. Valutarlo e ottimizzare il tutto mi sembra un problema non banale e io non lo so risolvere.
    @Hornbeck
    Mi sa che sbaglia: Cimpy non mi ha dato del cialtrone per la mia inettitudine pratica, ma proprio per quella teorica. Secondo lui il mio disegno è una macchina a moto perpetuo. Cimpy non ha capito un semplice ragionamento, che potrà anche essere sbagliato ma certamente non per il motivo che dice lui. Poi al cialtrone ha aggiunto truffatore e poi ha corretto sostenendo che in realtà sono troppo stupido per essere un truffatore. Agli altri (anche a lei) è andata meglio: siete solo bambini di sei/otto anni un po’ ciucci. Stupidi ma non cialtroni né truffatori. Forse vi vuole bene.
    Comunque io non conosco Cimpy, non so chi è e non l’ho mai letto. Immagino che in altre occasioni possa essere meno passero, ma per quello che ho visto qui non mi sembra molto diverso da Passerini e il resto della flotta. Anche Daniele insultava me e altri ricercatori a vanvera. Per lui eravamo (e forse siamo ancora) pagati per affossare ricerca valida. Non ricordo se si sia mai sbilanciato su chi potesse essere il nostro benefattore. A differenza di Cimpy il caro poeta non mi ha mai dato del cretino però, bontà sua. Non so se lei c’era quando per ‘doppio check’ Daniele capiva ‘esperimento a doppio cieco’. E come si incaponiva! Un po’ come Cimpy quando vede un cerchio con le frecce tutte dalla stessa parte. Passerini e Cimpy. Da uno giochi di parole scemi, dall’altro sarcasmo banale, e da entrambi un’opinione su tutto basata sul niente.
    Naturalmente il motivo per cui ho mazzuolato Cimpy non è perché non capisce o perché insulta, ma perché vota. Uno così voterà gente che di ricerca non capisce un tubo e che renderà ancora più difficile la vita ai ricercatori. Essendo io a favore del suffragio universale non posso fare altro che cercare di isolarlo, così che almeno il suo modo di ‘ragionare’ non diventi un esempio per altri. Capisce Hornbeck? Il mio è uno spassionato atto politico. Senza alcuna speranza di successo naturalmente, ma è un discorso lungo, lo facciamo un’altra volta.
    @Ippolito
    Grazie dell’invito ma non sono qualificato per discutere del Kitegen. Al di fuori del mio campo tecnico (logica matematica) mi interesso un po’ di politica della ricerca e il motivo per cui ho scritto qui è difendere la peer review, non il Kitegen.
    Il senso del discorso era che chi ha assegnato i fondi al Kitegen li aveva assegnati a una macchina palesemente irrealizzabile, tipo moto perpetuo, quindi i comitati che assegnano fondi sono composti da cialtroni, truffatori e cretini. Stessa cosa per ITER naturalmente. E i ricercatori che si permettono semplicemente di segnalare queste ricerche sono a loro volta cialtroni, truffatori e cretini. Be’, si è vista la consistenza intellettuale di almeno un accusatore, di molti altri la conoscevamo già.
    Le auguro di riuscire nella sua impresa.
    @Tutti
    Vedo che siete quasi tutti convintissimi che il Kitegen sia una boiata. Dite che il bullshit detector suona l’allarme rosso per come la ditta comunica e per come si comporta. Io non lo so. Non ho nemmeno letto il sito web. Me ne ero interessato solo qualche anno fa molto brevemente. Posso solo dire che conosco diversi megalomani di talento, e che la megalomania da sola non è un buon motivo per ignorare il talento.
    E vorrei dire anche un’altra cosa. Quando guardo una centrale eolica tradizionale, di quelle a pale che girano molto lentamente sui piloni, mi stupisco sempre di come possa produrre quantità significative di energia. La superficie che raccoglie il vento è pochissima. Ma se ammettiamo che la piccola superficie delle pale dia risultati interessanti, perché non dar credito agli aquiloni, che possono essere ben più grandi e mandati a intercettare vento più veloce? Magari tra vent’anni, con nuovi materiali leggerissimi?
    Ovviamente bisogna fare i conti e pare che le ultime notizie dagli esperti dicano che il rendimento sarà troppo basso. Ma il mio punto è che secondo me alcuni qui sono un po’ troppo disinvolti ad applicare la propria intuizione. Anche l’eolico a pale intuitivamente è una boiata, ma sappiamo che non lo è.

    1. Alessio,
      conosco megalomani di talento
      sapessi quanti se ne incontrano nel mio mestiere. Donne no per ora, chissà come mai…
      quasi tutti convintissimi che il Kitegen sia una boiata.
      convinta dai suoi critici e dal fatto che Ippolito dice boiate non solo megalomani ma incoerenti. Per es.: il KiteGen è l’unico in grado salvarci dagli effetti della CO2 atmosferica che sono altamente e unicamente benefici.
      Se lo pensa davvero, sta convertendo il KiteGen in un generatore di CO2 in troposfera e tu gli fai pure gli auguri, sigh

      KWRA,
      alla Signora Oca sembro megalomane
      lei no, il suo progetto un po’ sì, ma sa, la mia esperienza con l’energia eolica sta in un paio di aquiloni finiti in mare e in un windsurf in prestito. Nelle gite in barca mi mettevano di cucina o alle pulizie, saggiamente.

  108. Signora Oca,
    permetta un paio di preamboli due o tre premesse e un introibo, e poi verrò -prima, dopo, o durante alcuni incisi- al sodo.
    Ma forse è meglio che entri subito in argomento, naturalmente preamboli e premesse diventeranno postille e post-fazioni, ma questo è l’ultimo dei problemi, il vero casino è postdatare l’ Introibo, ma in qualche modo me la caverò.
    Beh, ripensandoci, un preambolo lo spaccio subito, in base alla teoria che è meglio una cosa fatta che cento da fare: non mi sarei mai aspettato l’apprezzamento di Daniele Spagli, Kitegenio della prima ora; temo che sia molto deluso di come il suo Comandante Generale ha condotto la Battaglia dell’Aria, ma vorrei rincuorarlo: Daniele, ora ci sono io! Vedrai che andrà tutto per il meglio. Puoi contribuire alla riuscita della Campagna di Misura inviandomi due o tremila euro, che -detratte le mie pregresse competenze, ossia praticamente zero- spenderò nell’allestimento -scusa la rima in arrivo- de
    L’ Esperimento
    Daniele, tu non ci crederai, ma sto dicendo sul serio; se alla Signora Oca sembro megalomane, è perché non ha ancora visto niente, del che ti rendo edotto con la seguente considerazione.


    Seguente sì, ma a breve; prima richiamo un meme Kitegenio, sperando di essere esentato dal produrre link, ché sennò anderei in moderazione e non mi divertirei più: “un Carousel di 25 km di diametro può produrre 60 GW (sottinteso: elettrici rete-compatibili)”.
    Facendo riferimento al link che Linda P. [(incomprensibilmente alla mia intelligenza -if any) si ostina a proporre passando per Energy Matters invece che metterlo diretto] propone alla Animazione del Carousel -quella con problemi di prospettiva, per intenderci- noto che la potenza massima di un aquilone è circa 0,5 MW.
    Integrando questo da-a-A-AATCHIII
    … scusa Daniele, è una reazione allergica alle minchiate, ma con la mia grande forza di volontà posso controllarla, vedi Prosieguo.
    Prosieguo
    Come dicevamo, la P max di un aquilone del Carousel in Discussione -CiD nel prosieguo- è circa 0,5 MW.
    Integrando questo da-a-A-pschhh

    integrando questo dato con quello precedente, abbiamo che un Carousel (arrotondo)
    Eh certo, e come lo volevi fare, quadrato?
    Avvocatooo! Esca da questo corpo!

    WOOOSSCHHHH


    abbiamo, dicevo, che un Carousel del diametro di 24 km -e perciò con una circonferenza di circa 75 km- E della Potenza Nominale di 60 GW, sottintende circa centoventimila aquiloni, facendo grazia della fase passiva.
    Mediante complesse Operazioni Aritmetiche (le difficilissime Divisioni a Tre Cifre) viene fuori che su questo anello ci va impiantato -per semplicità di calcolo, ché con i resti mi impallo- un aquilone ogni mezzo metro.
    Naturalmente, come Ippolito si permette di ipotizzare ali con Efficienza Aerodinamica settà-a-A-psscchhhh-anta (che controllo, eh! delle mie allergìe!), io posso permettermi di ipotizzare aquiloni da cinque megawatt, e così ce ne vogliono soltanto dodicimila, impiantati sull’anello a ben cinque metri l’uno dall’altro.
    Credo non ci sia altro da dire sul Bamboozlement Efficiency Quotient di questo apparato.
    Per L’ Esperimento rimando -scusandomi preventivamente per l’ineludibile rima- al prossimo commento. Penso che come incisi sono a posto per un pezzo, vedrò cosa posso fare per preamboli e postille.
    Saluti.
    KWRA

  109. Ora, Daniele, stai attento;
    Tema: L’ Esperimento
    Svolgimento: Premé
    DRIIINNN
    scusa un attimo

    Sììì?
    brtztz brrrtzt!

    Dice?
    BRTZ!
    Ochei …
    Click

    Daniele, il mio avvocato mi consiglia di premettere alla Premessa un
    Disclaimer
    benché poco efficace in quanto a posteriori, eccolo qua:
    Lo avevo ben detto che arrivava la rima, chi non si è ancora eclissat son cavoli suoi …
    Allora.
    Premessa: Primavera scorsa, con mia falciatrice a motore, ho fatto un bellissimo Crop Circle; ora ci è ricresciuta l’erba, ma la falciatrice ce l’ho ancora e ripristinare il Circle -il Crop, ormai, è andato in fumo- è questione di pochi litri di benzina.
    Razziando Visitando un cantiere edile nei dintorni ho spazzato via mi sono ritrovato sul portapacchi della macchina diversi tubi da ponteggio lunghi sei metri.
    La saldatrice ce l’ho da appena nato, comprando un po’ di minuteria metallica, eventuali e varie, con meno di cinquecento euro si può fare un Carousel di una dozzina di metri di diametro (come quello del frullino ottocentesco del Reverendo Blyth, Signora Oca, che le piace tanto -il frullino, intendo) compresa la merenda

    ehm

    devo precisare: la merenda non è compresa nel diametro del Carousel ma nel Computo Metrico, come risulterà nel prosié
    Quale merenda?
    La merenda che il Comitato Organizzatore offrirà allegli intervenut, sennò di sicuro non ci viene nessun.
    “non ci viene nessun” dove?
    a vedere l’ Esperimé
    quale Esperimento?
    lo stavo dicendo, ma queste continue interruziò
    quali interruziò
    INSOMMA!


    L’idea è di costruire un Carousel a tre bracci, in cima ad ogni braccio un sellino da motocicletta, su ogni sellino un Pilota di Aquiloni, ogni Pilota pilota -appunto- un aquilone, e tutti e tre tentano di far girare il Carousè
    Sì, ma la merenda?
    LA MERENDA DOPO!
    Dopo cosa, scusi?
    DOPO LA PERFORMANCE!
    Ma perché si altera?
    Pe-pe-perché mi altero? MA QUANDO MAI! SONO IN PERFETTO APLOMB!


    omissis
    Computo metrico.
    (Pesi e Costi approssimati per eccesso, NA = Non Applicabile)
    …………………………………………………………………………………………………………………….Peso, kg…Costo, euro
    tre tubi da ponteggio lunghi sei metri ……………………………………………………………………..60…………NA
    una cinquantina di metri di cavetto d’acciaio per le controventature -………………………….10 …………50
    un tubo diametro trenta centimetri lungo mezzo metro per il mozzo -………………………….30…… ……50
    tre cerniere a saldare……………………………………………………………………………………………..5……….. 15
    una ruota (anteriore) da camioncino, completa di mozzo e tamburo del freno………………50………….50
    tre bici ruote 24″, anche semi-rottami, basta abbiano le ruote…………………………………….60………….60
    tendicavo, bulloni, elettrodi, minuta carpenteria………………………………………………………..10………… 50
    tre o quattro tondini per inchiodare la ruota al suolo, diametro 20 mm lungh 1,5 metri…..30………….10
    birra e vino, fumeria, panini, salsicce, sottaceti e formaggio, eventuali e varie……………..NA………..150
    caffè (offre la Casa)……………………………………………………………………………………………..NA…………NA
    benzina per la falciatrice per ripristinare il Crop Circle……………………………………………….NA…………..5
    Totali -a loro volta appross. per eccesso, escl. cachet Piloti ed event. Premio Riuscita…300……….. 500
    Tempo preparazione pezzi -con grande agio- due settimane dall’ ora X
    Montaggio: un paio di ore -compresi lazzi e frizzi, esclusi salamelecchi …
    Voglio dire … anche moltiplicando per dieci, in quindici anni che stanno appresso a ‘sta faccenda … per tonti e tardi di riflessi che siano i Piloti di Aquilone … una dimostrazione la potevano fare, mi pare.
    Tanto, anche se non fungeva, potevano benissimo scrivere sul blog “Demo particolarmente ben riuscita!”, taleqquale quella [1] di maggio 2012, così definita dall’ Eugenio Saraceno più sopra mentovato.
    Ho un grandissimo dubbio: ma i Kitegeni, parlano italiano? Dico, ma un kite che dopo sessanta secondi va fuori controllo e precipita fra gli alberi, è descrivibile come demo particolarmente ben riuscita?
    Ripeto e ribadisco, vedo un problema di definizioni. Spero che se ne facciano carico i Maggiori, perché qua tra Tenenti e Sergè
    COMANDI – CLACK!
    E NON MI INTERROMPA MENTRE PARLO CON I CIVILI, CAXXO! RIPOSO!

    -e Truppa, naturalmente- non ce lo sappiamo spiegare.
    Saluti.
    KWRA
    ——————-
    1:http://kitegen.com/2012/05/17/successo-dellopen-day-kitegen/

    1. KWRA,
      grazie, il frullino mi pare un’ottima idea – nessuna allusione al manicomio che illuminava, sia chiaro.

      M. Ippolito.
      @Giancarlo – Posso aver il piacere di sapere con chi sto parlando, poichè ho poca voglia di parlare con degli avatars.
      Giancarlo si chiama proprio Giancarlo e le ha già risposto.

  110. Valutarlo e ottimizzare il tutto mi sembra un problema non banale e io non lo so risolvere
    Ma funziona come disegnato, non c’è dubbio. E fa niente che non ci sia verso di farlo andare, va comunque, 24 ore al giorno per quasi un anno intero. Per i dettagli tecnici, comunque, meglio chiedere a Ippolito, che A.G. non se ne intende abbastanza – li ci vuole il maestro…

  111. Mi sembra un fumetto di Bibì. Bibò, e Capitan Cocoricò!
    Questa auscultazione audizione dei borborigmi Kitegeni è veramente grottesca!
    http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/commissioni/stenografici/html/0810/indag/c0810_green/2014/03/21/indice_stenografico.0004.html#stenograficoCommissione.tit00040.int00010
    Ma la versione stenografica integrale è pallosissima, quasi più del Pogonoforo, e quindi la parafraserò a modo mio.
    Sottofondo musicale (Sull’aria de “L’interrogatorio di Caserio”)
    Il Presidente
    esamina il Cauterio*
    e si maledice
    per non aver tardato
    “Cinque minuti
    nel traffico bloccato
    e a un altro Presidente
    era tocca-a-a-to”.

    MI, Kitegenio, Capitano: Il nostro sistema promette 10 euro a megawattora
    Hepp!
    Alla fine della ricerca, che abbiamo condotto soprattutto con fondi europei…
    hepp! ma … sul blog Kitegen si legge
    Progetti finanziati e cofinanziati pubblici italiani: € 670 k€
    Progetti finanziati e cofinanziati pubblici europei: € 650 k€ (5M€ di valore totale del progetto)
    Soci ed Investitori privati € 11 mln

    Boh!
    E. Saraceno, Dir Tecn K.Gen, Nostromo: Sulla sola Italia fluisce una potenza totale intorno ai 100 terawatt. … Ipotizzando di riuscire a estrarre e rendere disponibile in continuo anche solo lo 0,1 per cento, ovvero 100 gigawatt …
    Troppo modesto, Nostromo! Io son capace di ipotizzare il dieci per cento, il venti, e con poco sforzo in più, anche il trenta per cento!
    siamo impegnati in un programma che prevede entro il 2014 di installare i primi impianti KiteGen
    Ma come? Ma non erano già in funzione alcuni impianti nel 2012, giusto quanto scritto da E. Abbate, Cons. Scient. K.Gen, Mozzo da Botte?
    Ma il Presidente, On. E. Realacci, notoriamente refrattario alla Fuffa, come dimostra con la sua Interrogazione, appunto, sulla Fusione Fredda, nel prosieguo FuF, indaga: i prototipi dove sono stati realizzati e dove si possono vedere
    Il Capitano, guardando bussola e sestante, solcometro e profondimetro, carte nautiche ed astrolabio, non lo sa dire e si rifugia in clinch: Ci sono state richieste di soldi.
    “HEPP!”, sbotta il Presidente, Qual è stato il motivo che non ha reso possibile questa installazione??
    Il Capitano, Farfuglia nel prosieguo, La forestale, con il tecnico comunale, il segretario e una parte dell’organizzazione volevano dei soldi per permetterci di continuare
    (Mìììì! roba da galera! ndr)
    Nel prosieguo, prosegue Capitan Cocoricò, La macchina a Sommariva ha funzionato, ha prodotto la sua energia ma quanta, in quanto tempo, non lo sgancia.
    On. D. Crippa vuol sapere Questo prototipo è allacciato alla rete oggi esistente?? Come mai non è in continua produzione?? La prima domanda che spesso ci si fa è questa. Si tratta di una realtà installata da un anno: quanto ha prodotto in un anno?? Vorremmo vedere lo storico di questo prototipo
    See Crippa, cucù!
    Captain C si avvita, grassetto mì
    Non si prenda certe confidenze, sa!

    Scusi, Onorevole, riformulo: evidenziazione mia:Sommariva è il sito in cui abbiamo installato il primo tentativo di macchina industriale da 3 megawatt. Non ha importanza che funzioni

    Noi abbiamo fatto dei generatori in piccolo, che hanno prodotto energia fino a 130 chilowatt

    Uèla Ingegnere, 130 chilowatt di energia?
    e si svita; Ci sono i film su Youtube
    si avvita L’allacciamento alla rete si farà una volta che avremo la macchina definitiva
    e si svita L’energia che produciamo noi semplicemente la buttiamo via su alcune resistenze
    si avvita Scaldiamo dei grossi resistori che emettono il calore in atmosfera
    e si svita il passaggio dall’energia, che noi dissipiamo, perché non sappiamo cosa farcene, all’immissione in rete è un passaggio breve
    si avvita Non ci conviene allacciarci
    e si svita Non abbiamo voluto dedicarci all’allacciamento in rete
    si avvita Adesso abbiamo acquisito un altro sito
    e si svita abbiamo diritto su un sito, che si chiama L’Aquila, vicino a Giaveno. Lì sì che sarà conveniente fare l’allacciamento alla rete
    si avvita sono procedure che impiegano anche più di due anni
    si avvita sarà, quindi, un processo lungo, faticoso e irto di difficoltà
    e si svita Attività di misura di macchine in scala ce ne sono ormai decine in tutto il mondo
    si avvita guardando su Youtube, troverete ali che svolazzano praticamente in tutto il globo terracqueo per produrre energia
    e si svita I metodi di decollo sono almeno sette (come i Sette Nani, ndr)
    si avvita bisogna mettersi d’accordo su quale EROEI calcolare. (e nel prosieguo si vedrà come fa, ndr)
    e si svita l’energia è uguale a una forza per uno spostamento (Meno male che ce lo conferma, Captain! stavamo per istituire una Commissione dedicata, pensi che spreco di quattrini! ndr)
    si avvita se seguiamo la teoria per cui le turbine eoliche hanno un EROEI di 4, il nostro KiteGen ha un EROEI di 80
    e si svita Se, invece, prendiamo l’ultima variazione sulla teoria dell’EROEI … l’EROEI del KiteGen va da 80 a 1.600
    BAM! BUM!
    USCIERE!
    Dica Signor Presidente
    Cosa è questo rumore?
    Niente di che Signor Presidente, sotto il peso dell’EROEI ha ceduto l’architrave, ma è caduta sulla testa di Capitan Cocoricò e si è sbriciolata, producendo solo innocui calcinacci.

    Va bene, andiamo avanti con l’avvitamé … ehm … con l’auscultazione audizione
    Signor Presidente si è fatto tardi.

    Grazie Usciere. Nella nuvola di calcinacci non ho visto bene come è andata; è ancora avvitato ‘sto pellegrino, o si è svitato?
    Si è svitato Signor Presidente.
    Bene, bene, allora non avrà difficoltà a buttarlo giù dalle scale
    Certo che no, Signor Presidente
    Bene, bene, allora proceda pù … Oh, Usciere! Non lo butti giù di testa, eh! ché sennò ci sfascia tutta la scalinata!
    ——————
    *Cauterio: appellativo che ben si addice a colui che si lagna continuamente e tediosamente dei propri malanni. Per estensione, rompipalle esagerato. Cfr Barsanti-Matteucci, op cit*: “Boia che cauterio ‘sto Motore a Scoppio, a forza di scoppi s’è bell’ e diroccato tutto il garage”
    ————-
    ————-
    **op cit: opera citanda -nel senso che sarebbe da citare, ma non la trovo … forse perché non esiste … mi sa che se non la scrivo io continuerà a non esistere per un bel po’ …

  112. Scusate, ho messo note asterischi e tutto quanto, ma non ho esplicitato cosa voglia dire, nel contesto specifico, “ndr”; rimedio seduta stante: ndr = non devi ridere

    ah no? e perché mai?
    PERCHÉ NON C’É NIENTE DA RIDERE! CRIBBIO! Ore ed ore di tempo di Parlamentari, giorni e giorni di abbioccamentiabboccamenti e telefonate, settimane e settimane di presentazioni e cachinni, mesi e mesi di calendarizzazioni e rinvii
    rinvii?
    sì certo, rinvii; e chi cià voglia di stare a sentire il Capitan Cocoricò e la sua paranza!

  113. Buona l’idea degli umani seduti su sellini a pilotare i Kite per simulare il supersoftware della supermacchina a minchionatura futuribile in grado di far fare alle vele le evoluzioni necessarie per girare la giostra con precisione millimetrica (che sennò si ingarbugliano) anche in caso di vento poco collaborativo o incostante (e quando mai?). Però bisogna prendere nota delle successive critiche:
    il peso degli umani, l’imprecisione dei medesimi rispetto al congegno umanamente possibile a patto che lo faccia qualcun altro (e finché quel qualcun altro non lo fa, tutto funziona perché il disegno non è smentito, e quando lo avesse fatto, se non andasse [non andrà] oltre 30 minuti è colpa di quello che non l’ha scritto bene, o dell’alta marea o delle cavallette, ché il disegno funziona e non si discute…)
    Beh, almeno per la merenda e gli inevitabili lazzi, ne varrebbe la pena lo stesso. Raduno una banda di bikers (rigorosamente NON motorizzati) e vedo se trovo un paio di volontari. Per quando sarebbe la prova di surfing on air?

  114. “Ma il mio punto è che secondo me alcuni qui sono un po’ troppo disinvolti ad applicare la propria intuizione. ”
    Tutto il contrario, per questo si chiedono fonti precise come articoli e report accademici anziché video di YouTube.
    Perché con l’intuizione e il meraviglioso talento del megalomane di turno non me ne faccio nulla, io voglio il punto sperimentale e, possibilmente, l’equazione che lo descrive. Con quello ci mangio (in tutti i sensi, sia personalmente pago la bolletta, sia professionalmente qualcuno la fa arrivare per cucinare).
    Quindi a Ippolito chiedo per la terza volta: mangiamo con sti paper?
    Perché se no a questo punto sì: Mi devo basare sull’intuito perché altro non c’è… E il mio intuito è uno stronzo che non ti dico.

  115. CimPy:
    se non andasse [non andrà] oltre 30 minuti è colpa di quello che non l’ha scritto bene, o dell’alta marea o delle cavallette
    CimPy,
    basta che compia un giro più una frazione di grado, ed è fatta, perché sarà tornato al punto partenza con energia sufficiente a superarlo e quindi potrà farne un altro, e un altro e così via fino alla consumazione degli ingranaggi.
    Se con l’energia che avanza non si accende nemmeno un LED, non ha importanza, il principio sarà stato dimostrato.
    Così la penso adesso, e mi sembra di aver spiegato perché ho cambiato opinione.
    Sul fatto che la animazione del Grande Carousel
    -sfrondata della spacconata di aquiloni a cinquemila metri di quota, a cento metri al secondo, e altre (IMO) minori-
    mostri o no aquiloni sopravento al loro PdV, sono ancora dell’idea che ne mostri; una animazione così ben fatta *non doveva* lasciare questo dubbio; siccome (IMO, che di animazioni non so niente) *avrebbe potuto* mantenere fisso il punto di vista, il non averlo mantenuto fisso abbastanza a lungo da sciogliere questo dubbio, secondo me, indica volontà di ingannare.
    Ma questo -sempre secondo me, reo confesso di Fallacia ad Auctoritatem se vuoi, e vista l’autorità me ne vanto- non rileva sul concetto.
    Amen.
    R

  116. @ Alessio Guglielmi
    Mi sa che sbaglia: Cimpy non mi ha dato del cialtrone per la mia inettitudine pratica, ma proprio per quella teorica. Secondo lui il mio disegno è una macchina a moto perpetuo.
    Sbaglia lei: a Cimpy, dell’aspetto teorico, non gliene po’ frega’ de meno.
    Che un apparecchio sia basato su un principio teoricamente sbagliato o teoricamente corretto, non fa differenza per lui: se qualcuno dice che qualcosa di straordinario e’ possibile, lui lo vuol vedere realizzato in *pratica* o considera l’affermazione un affronto personale.
    Sbaglia?
    Certo che sbaglia!
    E credo le dovrebbe delle scuse per come l’ha trattata.
    Ma questo suo atteggiamento lo distingue in maniera inequivocabile dai passeri per i quali tutto — e il contrario di tutto — e’ assolutamente possibile e la realizzazione pratica e’, senza alcun dubbio, solo una questione di tempo.
    Con quell’accenno al moto perpetuo non intendeva dire che il carousel e’ una macchina *teoricamente* del moto perpetuo (concetto estraneo alla sua mentalita’); intendeva dire che e’ *praticamente* realizzabile come una macchina del moto perpetuo. E pensando, anche solo superficialmente, alle straordinarie complicazioni pratiche che avrebbe un congegno del genere, non me la sento di dargli torto, su questo aspetto.
    A differenza di Cimpy il caro poeta non mi ha mai dato del cretino però, bontà sua.
    Finche’ c’e’ vita c’e’ speranza.
    A me, finora, ha dato solo del collettivo di venduti. E’ un po’ poco, per vantarsene; lo so. Ma non dispero per il futuro.
    Naturalmente il motivo per cui ho mazzuolato Cimpy non è perché non capisce o perché insulta
    Naturalmente?
    Non mi sembrava cosi’ ovvio, tenendo conto che si e’ soffermato a osservare che Passerini non le ha mai dato del cretino.
    ma perché vota. Uno così voterà gente che di ricerca non capisce un tubo e che renderà ancora più difficile la vita ai ricercatori. Essendo io a favore del suffragio universale non posso fare altro che cercare di isolarlo, così che almeno il suo modo di ‘ragionare’ non diventi un esempio per altri. Capisce Hornbeck? Il mio è uno spassionato atto politico.
    Quello che capisco e’ che lei non ha capito nulla di Cimpy; il quale si e’ espresso con tenacia a favore della liberta’ di ricerca quando, in sua assenza, il caro Franchini cercava di organizzare liste di proscrizione contro docenti e ricercatori universitari che anche solamente avessero dei colleghi che si occupavano di fusione fredda o di qualsivoglia ricerca non strettamente attinente alla Scienza Generalmente Accettata.
    Quello che capisco e’ che, pur non dandole del cretino, la combriccola che si raduna attorno al caro poeta, mentre cercava di aiutare Carpinteri a mandare in galera Sylvie, schedava gli interventi di Cimpy, cercava anche di individuare la persona dietro al nick, minacciando di fargli perdere il lavoro (mai sentito l’acronimo IBEC?).
    Quello che capisco e’ che lei, se pensa di semplificare la vita ai ricercatori isolando Cimpy, a livello politico e’ soggetto all’effetto Dunning-Kruger.
    Mal comune, mezzo gaudio.
    Vedo che siete quasi tutti convintissimi che il Kitegen sia una boiata. Dite che il bullshit detector suona l’allarme rosso per come la ditta comunica e per come si comporta. Io non lo so. Non ho nemmeno letto il sito web. Me ne ero interessato solo qualche anno fa molto brevemente. Posso solo dire che conosco diversi megalomani di talento, e che la megalomania da sola non è un buon motivo per ignorare il talento. […] perché non dar credito agli aquiloni, che possono essere ben più grandi e mandati a intercettare vento più veloce? Magari tra vent’anni, con nuovi materiali leggerissimi?
    Se ci scrive questo, vuol dire che non riesco a spiegarmi.
    Io sono convintissimo (e credo lo siamo in tanti, tra i frequentatori di questo blog; Cimpy compreso) del fatto che l’eolico ad alta quota possa essere un’interessante fonte di energia e che gli aquiloni (magari non nella versione carousel, che richiederebbe una straordinaria capacita’ nel sincronizzare il movimento dei singoli aquiloni, per evitare degli spettacolari gomitoli alla prima turbolenza) possano essere usati per sfruttarla.
    E’ l’azienda Kitegen che non mi convince. Che per sostenere l’eolico ad alta quota, denigra le altre forme di produzione di energia; che si vanta dell’accordo con una multinazionale saudita ma continua a chiedere investimenti pubblici; che da anni promette *imminenti* risultati ma si e’ dimostrata attiva (come in questo thread) principalmente in ambito pubblicistico.
    Comunque, io non mi sogno neppure lontanamente di impedire ai megalomani di esprimere il loro talento. Pero’, dopo *tanti* anni e tante promesse, chiedo una consistente e dimostrata produzione di energia, non video promozionali o tavole rotonde. E non considero la megalomania del richiedente un motivazione sufficiente a concedere fondi pubblici.
    In sintesi, condivido quanto ci scrive Andrea Idini: “prima dissociamo il nome kitegen srl […] dal concetto di energia eolica da alta quota, e poi vediamo quanto la tecnologia sia realmente promettente da i futuri reali leader del campo”.
    il mio punto è che secondo me alcuni qui sono un po’ troppo disinvolti ad applicare la propria intuizione
    E’ un mondo difficile.
    E nessuno di noi ha le competenze sufficienti per dare una valutazione adeguata a qualunque affermazione straordinaria nella quale ci imbattiamo.
    A questo punto si e’ costretti ad applicare dei filtri (definirli “intuizione” mi sembra riduttivo e ingeneroso), sicuramente imperfetti ma non privi di efficacia, per stabilire se dare o non dare credito.
    I miei filtri sono troppo disinvolti nel togliere il credito?
    Puo’ essere.
    Magari questo puo’ far media con l’eccessiva disinvoltura, nel concederlo, che puo’ riscontrare nei passeri.

  117. WARNING!
    Segue secchiata di veleno.
    Le persone sensibili si astengano dal proseguire la lettura.
    Massimo.
    O Massimo,
    non te la sarai mica presa per due battute, tre battutine, quattro battutacce e una trentina di terzine, eh!
    Si, lo so, c’è anche qualche rima zoppa, qualche rima sciolta e qualche rima banale [(cuore-amore, per esempio) di solito le rifuggo ma tu sei un caso disperato, ci vuole tutto il cucuzzaro e forse non basta, ma non c’è problema, inventerò qualcosa apposta per te], era per sbrigarmi nell’urgenza ma se mi fai sapere che proprio ci tieni, le aggiusto.
    Perché se è così, cioè che te la sei presa per due battute eccetera, quando parto
    -e parto, Massimo, contaci, se non cacci la lista dei cento e più lavori scientifici che ciai (o almeno indichi i tre o quattro secondo te più significativi –pertinenti eh! mi raccomando! Con l’ERoEI dei pannelli fotovoltaici, per esempio, o col Picco del Petrolio ti ci puoi incartare le caccole del naso)-
    quando parto, dicevo, con sonetti e strambotti, canti e canzoni, carmi ed odi, frullane e tresconi, ottave rime contrasti e stornelli, poemi epigrammi ed elegie, filastrocche tiritere e cantilene, ballate frottole e lai, villanelle rispetti e rimbotti, mi dici come fai?
    Non fare come tuo solito, che alle prime avvisaglie di fronda prima tenti il colpo basso di far bannare il reprobo
    -con Energy Matters ti è riuscito a mani basse, su Energeticanbiente ce l’avevi quasi fatta, qui sarà dura, penso-
    e poi molli; ho fatto tanto per avvicinarti a me, e ora basta un Ingegnere elettronico che non ha mai visto un aquilone in vita sua -salvo quando li vendeva a quel pollo di Navier e a quell’altro scalzegnudo di Stokes per fargli fare i primi passi nel moto viscoso- e tu ti ritiri?
    Dài, non è da te, mio Generale, mio Datore di Lavoro, va bene che non ho mai visto un quattrino ma questo non è un problema, me li darai quando ce li avrai, fra tre-sei-dodici penso, e non oltre o forse no, oppure sì ma non ha importanza, io sono soddisfatto di aver svolto al meglio il mio lavoro.
    Massimo, ti prego, ho bisogno di lavorare, non scomparire nel Web
    .
    Dài, che facciamo un bel confronto tecnico, io e il mio Staff stiamo zitti e fermi in un cantuccio e tu quantifichi -ché qualitativamente, a parte CimPy il refrattario, mi pare che ci siamo- la tua idea a quell’Ingegnere elettronico che dicevo, al possibilista AG, all’esacerbato Daniele S, al poco rimbombabile G. Serra … eh, che ne dici?
    Facciamola qui la tavola rotonda, facciamola quadrata se preferisci, a losanga magari; appena smetti di ciurlare nel manico mi iberno e mi cheto -se continui a menare il cane per l’aia mi diverto di più, ma non pensare a me, pensa all’ Idea … una macchina dal diametro di venticinque chilometri, con aquiloni in volo a diecimila metri, sessanta gigawatt di potenza elettrica per sei-sette-ottomila ore/anno … Massimo, teoricamente è possibile, me ne sono convinto proprio in questi giorni, perché non tentare? Sarà mica colpa mia che nessuno ti dà retta, spero.
    Massimo, ti devo dire una cosa: ho un amico matematico, capisce tutte le equazioni, anche le più diifficili, non ha mai sbagliato una volta a fare due più due, puoi mettere tutte le formule e le equazioni che ti pare e se c’è un baco lui lo localizza, lo identifica e lo fa a pezzi, se passi questo vaglio poi passi dappertutto.
    Massimo, è un’ occasione unica, non lasciare che la tua insoddisfazione per il risultato dei miei servigi ti allontani dal sentiero che porta al redde rationem, come ha fatto quell’altro Kitegenio, G. Abbate, che si è autosospeso dalla lista finché io non me ne cancellerò, per il ribrezzo (verbatim) che gli ho ispirato solo perché gli ho chiesto informazioni sugli impianti Kitegen in funzione -scrive lui- da prima del 2012.
    Vabbè, il problema è minimo, perché se quella lista non è morta è moribonda, come tutte le altre alle quali hai partecipato.
    Massimo, vai da un Dottore, che ti tiri il sangue -qualche millilitro eh, mica un salasso!- e l’analizzi e determini quale è il veleno che secerni e diffondi, forse c’è rimedio.
    O forse è il tuo alito che, come quello di Fafnir, brucia e distrugge tutto ciò che sfiora.
    Accorcia le tue sofferenze, Massimo, insieme alle nostre; pubblica su 22passi, e la Sphiga Passerina spazzerà via in un baleno te e il tuo Kitegen; ma almeno avrai la consolazione di poter incolpare una Forza esterna a te ed al tuo esecrando modo di fare.
    Prima, però, un po’ di Bumba-bumba: definisci per favore “particolarmente ben riuscita”?
    Sai, la demo maggio 2012, sessanta secondi di volo (a questo punto, Massimo, dovresti definire anche “volare”: una foglia portata dal vento vola, secondo te?) finiti in crash; tu non c’eri, facesti dire che stavi partendo per la Cina … a proposito, come è andata, in Cina? La presentazione all’ Esposizione di Shanghai, dico, del Progetto Portabandiera dell’ Innovazione Italiana, recipient di premi su premi, Cambio di Paradigma eccetera?
    Non lo sai, vero? Almeno, immagino che tu non lo sappia, perché tu stesso ne chiedevi notizie sul tuo penoso agonizzante blog, salvo cancellare la richiesta quando ti sei accorto che qualcuno sottolineava quanto fosse ridicola; a questo proposito riporto due righe scritte in tempi non sospetti da un mio conoscente:
    E’ passato un mesetto
    e ancor nessun dato
    se il kite ha volato
    se ha prodotto qualcosa
    dei kilowatt a iosa
    che avea millantato.
    Oh poveri polli
    che avete pagato
    la quota sociale
    del salto epocale
    all’ Expo a Shanghai
    chi sa chi ci è andato?
    Rifatevi i conti
    del Kappa Pi Effe
    a scanso che al danno
    si aggiungan le beffe.

    Andrea Idini,
    se mi leggi e ti incuriosisce il KPF, brevemente ti informo che -IMO- è un fattore moltiplicativo arbitrario, niente da ridire per l’arbitrario, lo fanno anche i migliori -giustificando più o meno bene- solo che questo mi pare proprio ingiustificabile, basato -per quel che ho capito- su rapporti tra valori esageratamente arbitrari,;ne sa di più il Colonnello M. Marchitti, che familiarmente chiamo Marchetti, che spero di poterti presentare un giorno attraverso i suoi scritti, fra i quali spicca (a memoria): il Kitegen ha le stesse potenzialità del Magnegas del Prof. Santilli, per dire tante, grandi, magnifiche, ma forse hai la fortuna di non averne mai sentito parlare, eventualmente la Signora Oca ti può ragguagliare (su Magnegas e Santilli) meglio di come potrei fare io, per il momento ti basti sapere che il Magnegas era propalato da Andrea Rampado, il Mistero de noantri, e che invece che da Molecole è formato


    sei seduto?
    Siediti.

    siediti che è meglio

    è formato da Magnecole
    BONK

    eh, te lo avevo detto di sederti.
    Ah, già che ci siamo; Massimo, come è la faccenda dell’ Arabia Saudita, cinquecentomila tonnellate/anno di CO2 catturata per produrre un visibilio di Urea e di Etanolo, che però questo progetto non ti piace più perché la CO2 fa bene, duecento Kitegen Stem doveva comprare il Principe al-Babbiun mi pare?
    Già, che oltre a far fuori mezzo milione/anno di tonnellate di CO2 doveva anche far andare una fonderia di alluminio, e produrre acqua dolce, ma no poca, TANTA! come in pochi versi condensato da un altro mio conoscente, il Signor Ponderio Filastrocchi:
    omissis
    In [1] inoltre vien verificato
    come già anticipato in questa mia
    che fiorirà il Deserto di Arabìa
    tosto che il Kitegen vi sia impiantato:
    del mar dall’acqua si separa il sale
    e prende vita un Nilo artificiale.
    ———————–
    1: per carità di patria faccio finta che [1] sia andato perduto. A richiesta, naturalmente, attiverò l’ Avvocato al-Grbgl perché a sua volta attivi la Squadra alla ricerca del link perduto.

  118. @ Cimpy
    Ma funziona come disegnato, non c’è dubbio. E fa niente che non ci sia verso di farlo andare, va comunque, 24 ore al giorno per quasi un anno intero. Per i dettagli tecnici, comunque, meglio chiedere a Ippolito, che A.G. non se ne intende abbastanza – li ci vuole il maestro…
    Grazie per aver dimostrato, anche tu, che sono affetto dalla sindrome di Dunning-Kruger.
    Due su due.
    Poteva andare peggio.
    Poteva piovere.

  119. @ Daniele Spagli
    qui se c’è un incompetente sono io. 🙂
    Si metta in coda: siamo in tanti ad aspirare a quel titolo.
    E poi, il suo paragone basato sui felini era azzeccatissimo.
    Mancava solo l’approfondimento relativo alla zuffa dei 100 felini legati alla macina.

  120. due su due
    Due su due lo dico io, ma prima questo:
    “basta che compia un giro più una frazione di grado, ed è fatta, perché sarà tornato al punto partenza con energia sufficiente a superarlo e quindi potrà farne un altro, e un altro e così via fino alla consumazione degli ingranaggi”
    Che è come dire che se puoi saltare a mezzo metro d’altezza, hai dimostrato che puoi vincere la legge di gravità e, con un balzo dal tuo giardino, salire in cima ad un monte in un colpo solo.
    Il punto di questo bidone non è il fatto che possa o meno fare un giro e un quarto (stranamente ancora da mostrare), ma che possa farne abbastanza da essere qualcosa di anche solo vagamente interessante da studiare. Perché un giro di fortuna in mese mister Eolo te lo può anche concedere. Poi però, appena gli salta il ghiribizzo (al secondo giro? Al decimo? Al ventesimo?) ti ritrovi con un ammasso di cavi arrotolati – facci caso: nemmeno un carosello di aquiloni in tutto il mondo, e dati dichiarati mai mostrati. Sai perché? Non ne esistono che durino abbastanza da non perdere la faccia.
    “a Cimpy, dell’aspetto teorico, non gliene po’ frega’ de meno”
    Esatto, io lo voglio vedere – non si tratta di costruire una centrale termonucleare no? Ah già, dimenticavo: ci vuole un computer quantistico o a materia oscura, sennò come si fa a non realizzarlo per i prossimi 50 anni?…
    “Con quell’accenno al moto perpetuo non intendeva dire che il carousel e’ una macchina *teoricamente* del moto perpetuo (concetto estraneo alla sua mentalità); intendeva dire che e’ *praticamente* realizzabile come una macchina del moto perpetuo”
    Esatto – due su due! – non va, proprio come quelle, perché, sebbene teoricamente possibile a differenza di quelle, non la puoi far andare davvero.
    E non la puoi far andare (manco in scala) perché…non puoi governare gli aquiloni in quel modo nel vento richiesto alla distanza a cui stanno con la bascula consentita dai fili che hanno.
    E infatti a chi chiede ad A.G. di costruire un modellino, A.G. risponde: “non si può, perché…non ci si riesce a governare gli aquiloni in quel modo”.
    Toh, che strano! Non l’avrei mai detto…

  121. Siccome ho ancora qualche giorno di ferie da smaltire e manie autolesioniste, siccome il pubblico continua a parlare a me e di me, mi avventuro in un altro commento.
    Io sono una persona molto accomodante e capace di non scandalizzarmi dei comportamenti più orientati in funzione di un progetto. Dichiarazioni pubblicitarie, documenti segreti ed ogni altro ammennicolo necessario per un’ obiettivo più o meno probabile ma indubbiamente positivo posso capirli e sopportarli. Posso anche sopportare supponenza, errori e vieppiù idiozia o il dubbio che mi stiano buggerando.
    Ma quando, probabilmente incalzati dagli eventi, per giustificarsi di mancanza di progressi o per sganciarsi da strade impercorribili si dovesse arrivare a sostenere che un bell’aerosol di CO2 a 600 ppm è tutta salute, beh… Mi sembra francamente che non servano fisici competenti o sentenze con grado di giudizio per farsi un’idea esatta del fatto che bon ton, rispetto e financo umana pietà non siano atteggiamenti adeguati, corretti e commisurati.
    Però se vi fa piacere, in effetti non c’è ancora una dimostrazione matematica che chi sostiene una cosa del genere “sbaglia”.

  122. @Massimo Ippolito
    Posso aver il piacere di sapere con chi sto parlando, poichè non ho poca voglia di parlare con degli avatars.
    Le assicuro che mi chiamo davvero Giancarlo. Sui blog che frequento mi conoscono tutti e possono confermare. Anche AG può farlo e Lei sembra fidarsi di AG.
    1) il tratto verticale rappresenta la transizione da l’ala ormeggiata ed appesa (A), alla situazione in cui il vento di 2 m/s è già in grado di far sviluppare una forza di trazione di 2-3 tonnellate che permette di far galleggiare/ondeggiare in sicurezza l’ala nel vento, la quale pesa meno di 300kg, con il fine di farle guadagnare lentamente quota per raggiungere i venti produttivi. Non abbiamo mostrato alcuna velocità di srotolamento in quanto questa procedura può essere molto lenta e protrarsi per anche centinaia di secondi.
    Quindi il tratto a più valori è, diciamo, una licenza poetica
    2) Ovvio, si tratta di ciò che io chiamo la sindrome dell’ottimizzazione che affligge praticamente tutti gli scholars, nella zona B possiamo dire che non è utile produrre energia in quanto sarebbe di entità trascurabile, mentre questa la utilizziamo per far navigare l’ala al fine di posizionarla più velocemente nella direzione e nella quota ottimale.
    Nella zona C invece non possiamo aderire a loyd (o costello) per non incorrere nei limiti di resistenza e safety factor del sistema macchina-funi-ala, in quanto come si nota nel grafico della forza siamo già al carico nominale.

    Credo non abbia ben compreso la domanda: relativamente alle curve di Lloyd, perché la curva rossa non è il prodotto di quella verde per quella blu per il numero di funi? Per Lloyd la meccanica newtoniana non vale più?
    3)No, non siamo sicuri, spero sinceramente che la qualità di manifattura dell’ala che stiamo implementando, unita a dei particolari percorsi nello spazio aereo che la IA sta suggerendo abbassino drasticamente questo nostro cut in, che però resta conservativo.
    Anche qui credo che non abbia capito la domanda. Mi riferivo alla sola geometria cartesiana della spezzata riportata. E’ sicuro che l’equazione della retta faccia riferimento a 5,42 m/s e non a un numero diverso? Detto meglio da dove di evince in figura il numero 5,42?
    Aggiungo ancora la risposta sul paper di costello et al. http://kitegen.com/pdf/Giancarlo-costello.html e sulle accelerazioni che l’ala è in grado di esprimere:
    La risposta è evidentemente sbagliata. Il fattore “e” rappresenta SOLO il coseno cubo e assumerlo pari a 0,3 mi pare accettabile. Io ero stato molto più prudente. Quello che conta però è il fattore complessivo “e* zita” che come da ultima figura nel lavoro di Costello, per il kitegen è valutabile in 2.
    Questo vuol dire che la densità di potenza teorica effettivamente estraibile dal vento con un kite pesante è il doppio di quella fisica del vento. Per cui i MW svaniscono nel nulla. Poi il kite va pure costruito e il coefficiente si abbassa anche di più.

    1. Giancarlo,
      risposta ripescata e pubblicata

      tutti,
      se usate wordpress, per caso sapete cosa posso fare? Il filtro anti-spam è quello generale, non posso allentarlo io.

  123. Eccolo qua,
    il Frate Cercatore, che chiede noci ed olive, un po’ di farina, in cambio di belle parole e belle frasi; peccato che il discorso sia senza senso ma che importa, per i Bischeri non c’è Paradiso, benché sia facile raccontargli che c’è, e che è accessibile pagando un obolo.
    Non cerca per sé, Frate Marchitti, cerca per il Convento dei Monaci Diacci Marmati Operazionisti* [1,2] -Mona nel prosieguo- e se rimedia un pezzo di formaggio se lo mangia per la via.
    Ed ecco il veleno, un gas incolore ed inodore che prende al cervello -la capacità di ragionare delle vittime sembra intatta, e invece è distorta dall’intossicazione. O, forse, questo gas agisce solo sulle menti già predisposte ad accettare come possibili i miracoli, chiacchiere al posto di fatti, stime non verificabili,
    Non vi conviene aspettare la partenza. Poi ci sarà la ressa. Muovetevi da subito. Sono disponibile a illustrare qualcosa al tuo folto gruppo di persone
    Immagino gli avrà illustrato “Le proposte di KiteGen Resarch per la distillazione dell’ Olio di Serpente un Nuovo Piano Energetico Nazionale basato sugli obiettivi UE 20-20-20″ [3], del già mentovato Eugenio Saraceno; tralascio l’esegesi funzionale e riporto una frase che ne vale mille,(grassetto mio):
    La politica per determinare l’entità del reinvestimento dovrà consentire di distribuire annualmente ai
    soci un dividendo dal 22% al 40% del capitale proprio investito
    .
    Gaò! sembra scritto dall’ Avvocato Azzek al-Grbgl!
    Peccato non averlo saputo prima, invece di investire nel prestito a strozzo e nel traffico di cocaina mi sarei buttato a pesce nel Kitegen!
    Questa tossico è dolce al gusto e consola ogni afflizione, ma obnubila il giudizio:
    we can estimate the total energy requirement as 30 tons*40 MWh/ton= 1200 MWh


    Dài nonno, séguita
    Assuming 5000 hours per year of operation
    O|O
    O Pierino, o che versi tu fai? lasciami dire
    assuming 5000 ore/anno, dicevo, at maximum power
    At maximum power? O nonno, o questa ‘ndo’ tu l’ha’ trovata?
    Me l’ha detto un kitegenio
    Ah, allora ..
    insomma, la vòi sentire la storia, o non la vòi sentire?
    Sì nonno, dài, séguita
    allora, the final result is an EROEI = 375 ” [X]
    @|@

    O nonno, o quanta energia la produceva hodesta macchina, quando tu eri giovane, eh nonno?

    Eh nonno? me lo dici?
    quaranta ‘hilowatt, nipotino mio

    ma, o nonno, io volevo sapere l’energia, te mi dici la potè
    Pierino lascialo stare il nonno, ché se poi parte con la Battaglia dell’Aria ‘un la finisce più
    —#—#—#—#—#—#—#—#—
    sì, questo veleno non finirà mai di scorrere, perché si auto-riproduce
    ne sono rimasto entusiasta! Persona [Ippolito, ndr] fuori dal comune e enorme impatto che l’applicazione potrà avere nel breve periodo. Mi ha aperto la mente [4].
    Saluti.
    KWRA
    ————————————-
    * Operazionisti: azionisti, sì, ma con un’ Opera da compiere: diffondere La Parola.
    Nel frattempo, se tirano su il 40% annuo sul capitale investito, come da Piano
    ——————–
    ———————–
    1: h/t BarneyP per il nome della Chiesa;
    2: http://www.aspoitalia.it/blog/nte/2010/11/27/procede-la-costruzione-del-primo-kitegen-stem/, commento N° 7;
    3: http://kitegen.com/wp-content/uploads/2010/07/PEN-KGR2010.pdf, pag 17;
    X: link a richiesta, solo per intenditori di pornografia;
    4: Tranks su 22P 19 agosto 2016 07:41.

  124. Chiarissimo (si fa per dire, eh!) Ingegnere Ippolito,
    mi pregio informarla che la richiesta del mio Cliente Signor KWRA di quagliare veder sistemata la sua (del mio Assistito) situazione creditizia nei confronti della sua (di lei Ing. Ippolito) Spett. Ditta riceve nuova linfa dalla auscultazione osservazione del Google Trend che la riguarda (la Ditta, non lei, naturalmente):
    https://www.google.it/trends/explore?date=all&q=kitegen
    Come può immaginare, farò in modo
    frush frush frush frush frush frush frush frush frush frush frush frush –

    scusi un attimo
    Signorina Derringer, potrebbe andare alla sua postazione, a contare le banconote? Sto parlando con l’ Ing, forse sic, Ippolito

    dicevo, come può immaginare, chiar.mo Ing, farò di tutto perché il Giudice, nel per lei (per lei, chiariss.mo Ing, non per la Signorina D) malaugurato caso che si giunga ad Udienza
    a proposito -scusi un attimo -Signorina Derringeeer
    Sì Avvocato?
    Ha comprato le cartucce blindate per la rivoltella?
    Naturalmente, Avvocato, sono lì nel cassetto della sua scrivania.
    Ben, bene, grazie, e torni pure alla sua occupazione
    Dicevo, TLIC chiar.mo Ing, TLIC che farò di tutto TLIC -nei limiti della buona creanza naturalmente -TLIC per convincere il Giudice TLIC delle ragioni TLIC del mio Patrocinato STL
    STL
    ‘sto caricatore è difettoso, ma
    STL
    insistendo un po’
    STL
    di solito riesco a farlo restare agganciàSTLAK
    Spero di essere stato chiaro TLA-TLACK
    Salù
    Scusi Avvocato
    Sì Signorina?
    La sicura

    Oh, che sbadato! Grazie Signorina
    Saluti.
    Avvocato Azzek al-Grbgl

  125. @ocasapiens
    Stavolta so che cosa è successo a wordpress
    La risposta è evidentemente sbagliata. Il fattore “e” rappresenta SOLO il coseno cubo e assumerlo pari a 0,3 mi pare accettabile. Io ero stato molto più prudente. Quello che conta però è il fattore complessivo “e* zita” che come da ultima figura nel lavoro di Costello, per il kitegen è valutabile in 2.
    I due fattori tra ” ” li avevo messi tra i segni di maggiore e minore. WordPress si è innervosito. E li ha tolti.

  126. Allora devo aver fato casino pure io con il virgolettato, riprovo così:
    riporto dal sito kitegen commenti recenti di MI:
    Gli italiani spendono 35 milioni di euro al giorno, ogni giorno dell’anno per sussidiare le rinnovabili parassitiche

    Ora abbiamo riscritto il piano industriale …. arrivando a stimare un totale aggiornato di circa 100M€.

    …in questa logica i finanziamenti pubblici sono per noi estremamente importanti…
    Mi scuserete gli omissis, ma sono sinceramente senza ulteriori parole.

  127. @ Sylvie
    Dici che nel tuo mestiere non ci sono megalomani di talento donna. Bene, nel mio settore il più grande megalomane di talento attualmente è una giovane donna italiana. Molto megalomane, un po’ di talento.
    @ Idini
    Non dicevo a lei. Lei e io siamo d’accordo che l’intuizione non solo non basta a giudicare un progetto tecnico-scientifico, ma può essere molto fuorviante (come ho scritto sopra). Ce l’avevo con chi pretende di giudicare i progetti a naso o a seconda di come si sviluppa il dialogo in rete, senza avere conoscenze specialistiche.
    @ Hornbeck
    Mi ha convinto. È vero che Cimpy pensa di sapere, ma non sa, come dimostra il suo richiamo al moto perpetuo e la richiesta di fare un modellino del software degli aquiloni. E poi è vero che usa trucchi retorici (come farmi dire che il Kitegen funziona), che fa battute scontate, che non propone argomenti originali su cui è competente e che i suoi ‘nemici’ nemmeno si accorgono della sua presenza sul ‘campo di battaglia’. Tutto come un passero. Però, a differenza dei passeri, non scappa appena gli si fa bù e non porta sfiga ai suoi amici. Quindi lei ha ragione, Cimpy non è un passero. Forse è un tafano?

    1. Alessio,
      non vale, megalomania e talento devono essere proporzionali.
      Quindi lei ha ragione
      a E.K. Hornbeck succede sempre, è quasi preoccupante…

      Daniele Spagli,
      interessante, che la SABIC preferisca il Makani? Cmq complimenti a KWRA per la risalita.

      Giancarlo,
      Stavolta so che cosa è successo a wordpress
      Meno male, cosa devo fare?

  128. c’è da dire che AG potrebbe riuscire a portare la discussione al suo TOPIC originario, che era per l’appunto VELENO.
    Perché poi ho l’impressione che CimPy lasci pensare di non sapere, esattamente per dimostrare l’assioma dell’articolo e ci stia riuscendo benissimo.
    Qui è sera, ci leggiamo domani.

  129. Intermezzo storico

    Dunque, ai tempi degli Orazi e Curià

    un momento

    prima di dilungarmi nelle lungaggini della Storia Patria, due parole a Daniele Spagli:
    Mi scuserete gli omissis
    Ma quali scuse, gli omissis vanno benissimo.
    Io ci campo, con gli omissis; infatti, il mio Datore di Lavoro omette da sempre di pagarmi lo stipendio, eppure campo lo stesso. Questo è il vero Miracolo, mica la Power Wing con Efficienza Aerodinamica 28, quella è una pippa, ma non esacerbiamo l?Ing, o va finire che resetta i parametri ne fa una Eff Aero 35

    Ma … ma io veramé
    E NON INSISTERE! Sennò resetto i parametri un’ altra volta e la fo Eff Aero 70!
    Futuribile, la fo, anzi, dirò di più: la fo ipotizzabile, addirittù
    DRIIINNN

    DRIIINNN
    Chi mai sarà?’ -scusa un attimo -sì, pronto?
    Brrrrtt bttttrrrr brt brt br
    sì grazie vabbene non mi interessa, buonagiornata CLICK
    PORCA MISERIA! si andava nel profondo e ti arrivano ‘sti scronzi e drin, e drin e dRIIIINN

    DRIIIINNN

    DRIIINNN
    Signorina risponda lei per favore, io ho qui il Convenuto e DRIIINNN
    e stavo per estorcergli delle confidenzeDRIIINNN
    e arriva questo qua e vuol sapere perché non gli mando DRIIINNN
    click
    sette o ottocento euro DRIIINNN
    per un piano pensionistico fenomenale DRIIINN
    io veramente quei soldi DRIINN
    pensavo di spenderli per comprare i numeri del Lotto, DRIIN,
    ma non mi sembra il caso di parlarne adesso, DRIN
    tanto più che ho qui, come dicevo, il Convenùdrin


    oh, finalmente si è stancat

    Scusi, Avvocato
    Sì, Signorina Derringer?
    Ho sentito un click
    Unclick?
    Sì, un click, come se avesse tolto la sicura alla rivoltè
    Oh, che sbadato! Molte grazie Signorina Derringer per la sua premù
    Avvocato,. scusi, non ho sentito un Tlick
    Quale Tlick, scusi, Signorina?
    Quello che avrei dovuto udire se lei avesse messo la sicù
    Oh! Non l’ho messa? Che sbadà
    Avvocato!

    Tlick


    Allora Avvocato se non ha altre istruzioni torno di la a finire di contare i quattrì
    sì sì vada Signorina vada, non stia tanto qua a ciondolare intorno al Convenuto


    Dunque,
    un attimo che appendo la toga avvocatiria nello sgabuzzino


    cosa si diceva?

    Ah, sì! Secondo me quello che ha inventato Fafnir aveva avuto in sogno la premonizione del Kitegen, che arrivava a volo radente e WOOOSSHHHH una fiatata venefica
    una bella fiammata dallo scappamento per riprendere quota sbruciacchiando tutto quanto
    per poi stazionare in quota e SQUOOOSH bombardare roba piuttosto viscosa


    Non ti preoccupare per gli omissis Daniele S., ce n’è a vagoni!
    Io personalmente, dopo l’allegoria del gatto vincolato, frequento questa pagina praticamente solo per vedere se ne tiri fuori un’ altra delle tue

    beh anche per guadagnarmi la pagnotta, naturalmente; spero che le mie doti di concisione rilucano agli occhi del mio Committente, che sembra defilarsi dal subisso di entusiasmo che ha generato con le sue risposte precise ed aggiornate su pregresso attualità e prospettive del Kitegen.
    In Europa lo conoscono da sempre, In Asia si è già presentato, in America non ce lo vogliono e Saudi Arabia ne ha già abbastanza -prossima fermata? Io lo vedrei bene al Polo Nord, con tutto il suo Igloo.
    Saluti.
    KWRA
    ——————-
    per l’intermezzo storico in oggetto, devo fare ulteriori ricerche sulle occorrenze di tre+sei+dodici+Kitegen

  130. Niente, non trovo il primo collegamento della lista, paradigmatico del prosieguo.
    Veramente, non trovo nemmeno la lista, comunque -a memoria- il primo faceva tipo “probabilmente la mia Squadra ed io riusciremo a combinare qualcòFIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIgrock

    Ma che audio loffio!
    Sì ingegnere, provvediamo subito, vada avanti intanto

    … riusciamo a combinare qualcosa, dicevo, entro sei o sette FIIIIIIIIIIIIgrogrock
    Scusi Ingegnere, siamo desolà
    Non si preoccupi, tanto ho finito.
    Era nel 2008, mi pare, per cui non erano certo giorni o settimane, e nemmeno mesi mi sembra … saranno anni.
    Beh, poteva andare peggio, potevano essere lustri.
    —————————–
    Bene, intanto che aspettiamo le controdeduzioni dell?Ing Ippolito alle deduzioni di Giancarlo sulle osservazioni fatte da Ing Ippolito a proposito delle considerazioni di Giancarlo sull’interpretazione che Ippolito dà di un lavoro proposto da Giancarlo, si potrebbe fare come diceva Daniele Spagli, di vedere i punti tecnici incongrui con le Prestazioni di Progetto.
    Per esempio, si potrebbe fare una stima della Forza che una delle due funi del Kitegen Yo-yo dovrà sopportare. E poi si confronta con le cose normali, se è esagerato è esagerato, c’è poco da fare, non è Proibito come un Cerchio Quadrato o un aquilone in volo sopravento al suo PdV, ma è

    èèè

    come lo dico

    mi sembrano novelle per i bimbi.
    Saluti
    KWRA

  131. La Stima a braccio
    Allora ora si stima a braccio questa faccenda
    Quale faccenda, scusi?
    Se me lo lascia dire, Gialluzzi, questa dei modi e dell’ intensità della Forza che interesserà la Fune alle Prestazioni di Progetto.
    Verdini per favore vada a prendere il pallottoliere



    Bianchetti per favore vada lesto a vedere cosa fa Verdini che non tornattèSPAACK craniata Bianchetti in accelerazione contro Verdini in rientro

    Allora Verdini, il pallottoliere?
    Si è sfasciato nella craniata.


    E ora come si fa?

    Raga, dài, ciavete la calcolatrice sui telefonini no?
    Io non la so usare
    batteria scarica
    lasciato a casa


    sì, mi piacete così, svegl e collaborativ, vai Rosselli, vai alla lavà
    è finito il gesso
    Quaderni?
    See, quaderni!
    Chi di voi saprebbe scuoiare una pecora?
    @!@
    Ochei, allora niente pergamena, ochei
    Ochei, ochei
    Ochei, tavoletta e stilo allora
    Sono allergica al miele
    Anche io
    io non ciò la tavoletta
    io non ciò lo stile

    STILO! CRETINO!

    stilo, ochei

    ..
    .
    Allora, scrivete, in lettere: tre megawatt
    Scusi come si scrive megawatt?
    ……………………….
    Gus-Frabaar – Gus Frabaar
    Om oommm ooooooooooommmm
    Cosa fa, il verso della motocicletta?

    Si, della motocicletta sulla quale spero tu ti schianti al più prè … e ..e ehm … beh , a-a a voi non vi ci vuole tavoletta e stilo, a voi vi ci vuole una lastra di pietra martello e scalpello, Neandertahl siete. NEANDERTAHL! Ma vi sterzo io, vi sterzo! Verdini, vai a Carrara a prendere unoduetre….ventiquattro, venticinque … e ventisei; ventisei lastre di marmo più il dieci per cento di Fattore di sicurezza quante lastre Verdini?
    Mah, se non sa lei …
    [segue]

  132. Signora Ò
    Già capito, il grassettto, chiudere
    Molte grazie …

  133. (Naturalmente Verdini in rientro si scontra con Gialluzzi mandato a vedere come mai tardasse, schfraschcrashando tutte le lastre di marmo, che mentre veniva giù da Carrara ha trovato i banditi, che uno era una ragazza e si sono innamorate … innamorati … e allora sono andati a fare un giro nel bosco e allora
    E ALLORAAA! LA FAI FINITAAA!!
    °|°
    ad libitum

    KWRA, senta
    Sì Signor Preside?
    Ma cosa sta cercando di fare, studiando questo … questo Litegen
    Kitegen
    Vabbe’, e dunque?
    Niente di che, si studiava le Leggi di Natura
    cercando di azzeccare la misura
    mentre si sa da fonte veritiera
    che di impianti in funzione già ce n’è
    Sì, vabbè, ma in parole povere?
    In parole povere, Signor Preside, se a questi malvivè virgulti gli si racconta che due più due può non-fare quattro, è capace che ci credono ci dànno dentro di zen e forse un con La Dote inventa il Motore Magnetico -vabbe’, hanno inventato anche il MEG, del quale auguro ad Andrea Idini di non volerne sapere niente se non lo conosce già: un trasformatore con dentro una calamita che esporta continuamente corrente elettrica senza raffreddarsi -prende l’energia dalla ZPE
    Ora non dirmi che non sai nemmeno questa.
    E’ un incubo, dài retta, lascialo stare.
    Ma, è passato al “tu” …
    Dicevo ad Andrea Idini
    Prego?
    Niente niente

    Signor Preside io sono convinto che se partiamo dall’ ABC si trova una serie infinita di intoppi, e l’esposizione di ogni intoppo porta a concludere che un sacco di gente pensa che le Leve abbiano del magico. Sì, certo, se la uso per schiacciare la tè …
    Ma in parole ancora più povere?
    Niente di che, Le Forze, le Masse, gli Spostamenti … niente, non ne sanno, NIEN-TE! ma li sterzo io, li sterzo.
    Ma scusi KWRA, ma lei le sa le Prestazioni di Targa del Kitegen?
    Certo, come no! Sono o non sono il Web Reputation Agent di Kitegen? Perciò, se lei volesse adeguare la … ehm … la, diciamo così, la dotazione di sussidi didattici, una camionata di creta per esé
    °|°
    Sì, per fare le tavolette cuneiformi.

    Guardi KWRA che le tavolette non sono cuneiformi
    Sì ma
    E BASTA INTERRUZIONI! CRIBBIO! non è questo il punto, no?
    No, Signor Preside

    Le mando un rotolo di carta da disegno e

    E?

    Pensavo a dei pennarelli, ma penso che sarà meglio cominci con i carboncini
    Oh, magnifico, grazie, e

    E?
    E dei gessetti per lavagna
    Ma poi li finite. Vabbè l’esperimento è interessante, mandi su Verdini che gliene do una dozzì
    No! … No, Verdini no. Meglio di no.
    Dài KWRA, ora che ha finito di sgombrare i frammenti delle lastre di marmo
    Quali lastre di mà
    ecc
    ecc

  134. Per KWRA inizia ad essere tardi, qui invece è primo mattino.
    Mi solletica l’idea che le mie storielle possano piacere, sarà perché mi è sempre piaciuto scrivere o per la mia anima da soubrette malcelata… sarà perché il mio prof di Italiano alle superiori mi rifilò un 4 ad un compito e questa non l’ho mai mandata giù.
    Che vuoi… la parte destra del mio cervello era evidentemente troppo esuberante e proprio non ce la facevo a rimanere in tema o a controllare che i tempi fossero giusti. Dopo quel 4 mi rifugiai in cose che mi riuscivano altrettanto bene come la geometria e la manipolazione di forme e volumi, ma il pallino della scrittura si manifesta sempre in commenti ipertrofici ed anche un po contorti, nel tentativo di spiegare troppi concetti tutti insieme.
    In realtà una storiella ce l’avrei ma è sinceramente troppo lunga e meno semplice dell’altra, non so se ce la faccio a renderla godibile.
    Magari ci provo, ma in questa il nostro amico è solo una comparsa, si parla di veleno. 🙂

  135. Comunque mi rendo conto che l’altrettanto bene dopo il 4 al compito potrebbe non essere un buon auspicio… ahaha 🙂

  136. Le Prestazioni di Targa
    Le Prestazioni di Targa, come già state cominciando ad immaginare, non si sanno.
    Come, non si sanno? E il video sul sito?
    Quale, il cartone animato con le ridicole ventoline? Non passa dal Crivello di Verisimiglianza
    .Ma … ma scusi eh! Stiamo facendo il Cambio di Paradigma, ci abbiamo centinaia di pubblicazioni scientifiche, la demo particolarmente ben riuscita, e alcuni impianti in funzione da oltre un anno …
    Ochei, vediamoci ‘sto cartone animato

    zzz
    zzz

    ronf

    ronf
    ronf-TRE MEGAWATT!
    eh? uh. AHHH

    Tre megawatt, come? Di potenza elettrica dispacciabile?
    Eh certo! Sennò mica Ce la dispaccerebbero!
    Dài Ingegnere, così non la finiamo più, mi dice dove è attaccata la Targa?
    Quale Targa
    Quella, appunto, che dichiara le Prestazioni, appunto CLACK, di Targa CLACK – CLÀ -scusi un attimo
    Tenente, esca da questo corpo
    CLACK – CLACK WOOOSSHHH

    Dunque, si diceva, la Targa
    La Targa non c’è
    Come, non c’è?
    Non abbiamo ancora deciso cosa scriverci sopra, se vuole le faccio vedere il bozzetto in cera d’api
    °|°
    A proposito, lo sa che le api stanno scomparè
    o|o
    È un problema molto diffù

    0|0

    Ah sì, il bozzetto. Avere un bozzetto in cera d’api è molto utile: via via che c’è una difficoltà, TAC, si resetta qualche parametro, e così, per dire, se la Eff Aero 28 non va bene si modifica il KPF e … quanti chilowatt volevi, trecento? Ma fai tremila, vai, ché nel grande ci sta tanto il poco quanto l’ assai, e
    @|@
    Tremila chilowatt, nel prosieguo tre megawatt, ochei . Dài che ci stiamo avvicinando. A che velocità si svolgono le funi?
    zzzzz metri al secondo
    Boia che audio scrauso, Ingegnere! Facciamo cinque metri al secondo, cifra tonda, va bene?


    V bn
    Allora attenzione ora eh Ingegnere, perché stiamo entrando in un campo minà
    SERGENTE, PRESTO, IL CERCAMETÀ
    TENENTE, ESCA DA QUESTO CORPO
    SERGENTE, MA COME SI PERMÉ
    Tenente, non era il sergente, ero io, KWRA
    Oh, meno male, pensavo fosse un fantasma

    Tenente, mi lascia lavorare per piacere? Dài. Solo, quando … ehm … quando esce, può evitare tutto quello sbattimento di tacchi, e soprattutto quel vortice? Sa, sembra una fuga di gas, qui c’è l?Ing Ippolito, vabbe’ lui non ci farebbe tanto caso, ma ci sono delle signore, dei signori, e comunque ci faccio caso io …

    SERGÈ … ehm … Signor KWRA, la comprendo perfettamente, sarò discretissimo. Mi scuso se nel prequel a volte posso essere sembrato prolì
    No guardi Tenente, va bene così, esca da questo corpo per favore
    Allora, mi permetta di congedà
    PER FAVORE!

    clack – clack wooossshhhhh
    Bene, con i dati raccolti posso/possiamo procedere ad una grossolana stima della forza che la fune dovrà trasmettere, e farmi/ci una idea dei modi con i quali lo dovrà fare.
    Bisogna fare delle assunziòDRIIINNN
    Pronto Signor KWRA ho sentito che cerca personà
    No scusi, è ‘sto forte acciento amerigano che ciò, volevo dire “ipotesi”, ma mi sembrava troppo parolona, insomma, ci siamo capiti, passi lunghi e ben distesi, MARCH!
    Tenen-te! eddà-i!
    clic – clic sssswwwww

    Bene, ora è tutto pronto, abbiamo la Potenza, abbiamo lo Spostamento, ora appena Verdini torna col Pallottoliere iniziamo i complessi calcoli che ci porteranno, a Flying Spagetti Monster -ben condito sempre sia- piacendo, a determinare la Forza Massima che la fune sopporterà.
    Io così d’acchito dico si va sulle centinaia di tonnellate, poi si ragiona del Fattore di Sicurezza, te
    Gialluzzi intanto vai a vedere cosa fa Verdini che non torna …

  137. Ohi ohi
    ohi ohiiiii!
    il rigato più sopra
    qui il ri-grassetto
    la prossima cosa sarà

  138. KWRA… la smetta di dare giudizi basandosi su valutazioni empiriche.
    Che poi che ne sa lei di cosa può reggere una struttura in tubolari di acciaio saldati curvi e montati a cupola, infissi a mano nel terreno e portati a dorso di asino in cima ad un monte su una mulattiera fatta sradicando mezzo bosco col caterpillar. Lei e cquel CimPy che non avete una laurea in matematica e volete competere con fior di professori universitari? Ma come si permette… un po di rispetto eccheccazzo.
    E poi li fanno pure votare gente così e magari pure le donne che si ora si son messe in testa di poter competere con l’omo.
    P.S.
    Dia tregua a Verdini, starà cercando di organizzare quei 3-4 trasporti eccezionali necessari a portare a casa quella trentina di metri cubi di marmo di carrara
    (chapeu con il rimbalzo anche per noi che abbiamo troppo spesso guardato la luna senza notare il dito, penso che la mia storiella sia già stata ampiamente superata da tutto ciò)

  139. Grazie Daniele Spagli,
    per darmi l’occasione di allargare il campo di indagine, ma siccome la matematica non la so mi devo accontentare dell’aritmetica, della quale mi fido abbastanza perché mi ha sempre funzionato, a parte le divisioni a tre cifre.
    Ora vado a rubacchiare due o tre concetti

    ecco fatto, veloce, eh? Infatti in certi, diciamo così, ambienti, mi chiamano Refolo.
    Uno di questi concetti è che due più due fa quattro. Diciamo così allora: la probabilità che in Ambiente Ordinario -oggigiorno, alla superficie delle Terra- questa cosa non si verifichi sono tanto basse che penso di poterle trascurare.
    Mi scuserà se vado dritto al cuore del problema,
    ma prima un preambolo (a questo proposito, non ho capito cosa viene dopo il preambolo; dovrebbe venire
    l’ ambolo, ma a me non è mai successo. A uno che conoscevo gli è venuto un embolo, ma mi permetta di restringere il Campo di Indagine.
    Competere con Professori Universitari?
    Mah, dipende in cosa; in corsa nuoto e salto in alto ne metto sotto almeno l’ottanta per cento, poi sono bravino anche nel tirassé
    O!O
    Sì, appunto, il Campo di Indagine; so che alcuni commenti fa il Direttore Tecnico dello Studio Avvocatirio che mi rappresenta nella altrove accennata causa legale -con i suoi mezzi naturalmente- poneva la questione delle Definizioni.
    Scommetto che tutti dormono tranquilli ugualmente, o se non dormono tranquilli magari dormono agitati ma certo non sarà a causa del fatto che non siamo d’accordo nemmeno su come definire Aquilone, Vela, Vincolo, poi una volta dice attaccato, un’altra legato, quella dopo solidale con, io dico che se non si fa una bella lista dei Termini che si impiegano con a fronte le Definizioni e le Regole di Ingaggio ci si avvita e ci si svita come Capitan Cocoricò alla Seduta Parlamentare, fino all’avvitamento supremo di non saper produrre, un Professore Universitario che sa un monte di equazioni, una Tavola con lo schema di un aquilone generico e con la Nomenclatura delle varie parti – ma restringiamo un attimo il Campo di Indagine: si arriva al punto di ragionare di poppa e di prua di un aquilone, e non sappiamo nemmeno se ce le ha, l’aquilone, la poppa e la prua.
    Non sappiamo nemmeno distinguere un Aquilone da una Vela, il Piano Inclinato è un Mistero Misterioso, ma dove vogliamo andare?
    Per cui mi è preso un penchant verso le Teorie Efficaci, anche perché le Teorie di Base sono piene di equazioni e io con le equazioni non ci combatto.
    Una delle prime mie prime Teorie Efficaci è che senza Definizioni non si va da nessuna parte, e difatti constato che siamo ancora ai siparietti del Tenente
    Dica, Sergente



    clic clic ffffsssssss
    La Teoria Efficace che seguo ora prevede che stimando al meglio le caratteristiche fisiche del Device under Due <del<Devastation Diligenze, DuDD nel prosieguo, si può avere una idea della congruenza delle varie informazioni che si hanno su di esso; se ora stimo ammodino la Forza che solleciterà la Fune -siccome le informazioni sul DuDD … insomma, io volevo semplificare, allo scopo spero condivisibile di allungare il brodo intanto che il problema viene ponderato anche al livello superiore, ed infatti stiamo aspettando le controdeduzioni delle deduzioni sulle obiezioni alle osservazioni op cit, vado a calcolare questa Forza che dicevo, quella sulla Fune, per chi si fosse sintonizzato recentemente.
    Credo che ci sia un secondo per un siparietto del Tenè
    clic clic clic clic clic clic
    grazie Tenente
    clic clic clic clic clic clic CLIC CLICK CLICK
    ochei ochei ocheiCLICKCLICKCLIKO-CHE-I!
    WOOSSSHHHH

  140. che ne sa lei di cosa può reggere una struttura in tubolari di acciaio saldati curvi e montati a cupola
    Un bel belìn ne so, e con ciò? Non so niente nemmeno di calcio ma ne posso parlare quanto mi pare, col calcio sì e con la cupola no?
    Le equazioni di stabilità della cupola non le so di sicuro, ma di sicuro applicando allo Stem (25 metri) una forza tale da farlo curvare tanto da produrre un arco con una corda di venti metri (condizione imposta da Ing ippolito per poter sfruttare l’effetto canna da pesca per l’assorbimento dei transienti veloci), lo Stem può solo piegarsi o stroncarsi, oppure distrugge l’incastro alla base, quello che permette il brandeggio, costituito da una scatola di ingranaggi dalla quale escono lamenti struggenti.
    Come i primi risultati del Centro di Calcolo sembrano confermare, se l’incastro regge, una Forza rapidamente variabile da zero a centinaia di tonnellate, e variabile anche di direzione. applicata con un braccio di venti metri alla cupola, la avvitano la svitano e ne fanno una frittella.
    Ed ora, poste le premesse prodotto il prologo parlato della prolessi e parafrasata la prefazione, dritti al bersaglio!
    Allora: prima di tutto identifichiamo lo scopo della azione: stimare -con la approssimazione necessaria a parlare seriamente DuDD- l’intensità della Forza max che la Fune dovrà essere in grado di trasmettere.
    Ecco vedo sta arrivando il furgone del Corriere, certamente ci stanno portando il Pallottoliere revisionato, così potremo avviarci alla conclusione della prima parte de “La Stima a Braccio”, Cap. “Prestazioni di Targa”, sez “la Forza” (in costruzione, tre-sei-dodici, stavolta).

  141. Oh! Disdetta! Il Foglio di Calcolo dove dimostravo tutto per benino se l’è mangiato il Tenente
    clickclickclikclik
    l’ha scambiato per un messaggio segreto con gli ordini per la Campagna d’Autù
    CICKCLICKCLICK
    Tenente, esca da questo corpo
    CLICKCLICKCLICKLCLACKCLACCLACK
    dài, davvero
    CLACKTCLACKT TUMP TUMP CLACKT

  142. Se le dovesse servire per il dimensionamento qui ci sono i dati: https://it.wikipedia.org/wiki/Dyneema
    Ma sono sicuro che lei saprà calcolarlo con quello certamente esclusivo fornito a kitegen con resistenza 10 volte superiore a quella dell’acciaio. Ora non trovo il link, ma di sicuro qualcuno più sveglio di me mi aiuterà.

  143. Era troppo bellino, quel Foglio di Calcolo, ora lo rifo.

    Meglio “rifò”?
    Vabbe’, lo rifaccio.
    Ma, prima, una profezia di Nostradamus; per contratto ce ne deve fare una dozzina alla settimana, purtroppo come qualità se ne salva una su cento, questa è una delle meno peggio:
    Profezia del cupolone
    paraponziponzipo
    quanto è lungo quel puntone
    paraponziponzipo
    e di punta caricato
    alla prima s’è stroncato
    e il ricambio procurato
    anche lui si stroncherà.

  144. Poi magari viene fuori l?ingegnere Strutturista e mi fa: guardi, lei, ho calcolato tutto ammodino e tiene, a quel punto lo mando dal CimPy che gli spiega cosa ne deve fare dei suoi calcoli.
    Perché una cosa è la Teoria Generale, e va bene, io non la so e mi attengo alla Teoria Efficace, quella del Crivello. Non ci vedo niente di male e anzi mi aspetterei sinergia con le varie equazioni e formule invece di vedere il mio Crivello trattato come un setaccio da cercatore d’oro.
    ???
    Niente, era una similitudine ma mi è uscita male
    !!!
    Ma che è, non ci sono altri argomenti che le mie similitudini riuscite male? Ora glielo dico a quello che voleva elevare il livello del discorso!
    Comunque intanto che aspettiamo fiducios la prossima puntata delle controdeduzioni eccetera, potete cominciare a ragionare su cosa vuol dire tre megawatt -elettrici e dispacciabili. Per quanto riguarda il diametro delle Funi, mi raccomando Il Fattore di Sicurezza, eh! Vi ci sego, sul FdS, bada!
    Ah, si, tra le Constraints -ah, ‘sto acciento amerigano, Vincoli; tra i Vincoli, dicevo, c’è che questa potenza deve essere esportata per cinquemila ore/à
    bibibip
    COSA E’ STATO!
    è stato il mio telefonì
    E QUANTE VOLTE VI DEVO DIRE CHE I VOSTRI TELEFONINI LI SPENGETE! CRIBBIO! MAI UNA VOLTA CHE SI POSSA FARE UN DISCORSO FILÀ
    Scusi, a quante volte deve essere codesta corrente?


    ooommm
    ooommm
    oooommm


    Non ti preoccupare, Bluastri, anzi, vai al cancello ad aspettare quando arriva il furgone del Corriere per vedere se ha riportato -scusa la rima- il Pallottoliere dal Centro Verifiche e Calibrazioni, sai non vorrei che se poi i risultati non gli garbano dànno la colpa all’inadeguatezza degli Strumenti di Calcolo.
    Mi raccomando, eh! Ammodino, che è delicato!

    E non fartelo scippare da quei delinquenti della terza B!
    Ora un attimo che controllo tra le ultime Profezie

    macché, tutta robaccia -aspè – questa forse

    insomma, granché non è … ma, visto che in tempo di carestia è buono anche il pane di vecce …
    Profezia Pallottoliere
    paraponziponzipo
    chi domanda vuol sapere
    paraponziponzipo
    con i metodi opportuni
    quanto tirano le funi
    e di quante ore/anno
    ci possiamo programmà.

  145. Buongiorno!
    ‘ngiorn
    ‘giorno
    ‘orno
    mh

    .


    OH! TE! NEMMENO L’APOSTROFO?
    bongiorno
    NON HO CAPITO!
    … ehm … Buongiorno
    COMEEE?
    Buongiorno, Signor KWRA.
    Ecco. Vi sterzo io, vi sterzo.
    I telefonini li avete silenziati?
    non so come si fa
    io se lo silenzio poi non mi ricordo il PIN per riattivarlo
    io ha detto la mia mamma di essere sempre reperibile

    Oh meno male oggi avete deciso di collaborare, altrimenti ve l’avrei fatta vedere io. Bene, chi ha integrato il fattore di Sicurezza nel suo, diciamo così, lavoro?



    Perfetto! Prima vi sterzo, e poi vi sé
    Scusi Signor KWRA
    Si, Bianchetti, chiedi pure, poi ti interiorizzo che non voglio essere interrotto, eh?
    Signor KWRA …
    Si, Bianchetti, chiedi pure, poi ti interiorizzo che non voglio essere interrotto, eh? Oh, scusa, ma, sai, come dice il vecchio detto, repetita iuvant
    La stima che ci occupa non la possiamo fare
    E perché non la potete fare?
    Perché dobbiamo introdurre i Rendimé
    HEPP!
    Come dice scusi?
    Niente, niente, Bianchini, vai avanti
    Bianchetti
    Sì giusto, vai avanti che eri partito bene
    La Stima a Braccio, dicevo, non la possiamo fare perché non abbiamo idea di come trattare i Rendimenti

    No! Oh tu, Bianconi
    Bianchetti
    Sì, sì, oh Dono degli Dèi! Ci sei arrivato! Ora ve la do io, l’idea.

  146. “e mi fa: guardi, lei, ho calcolato tutto ammodino e tiene, a quel punto lo mando dal CimPy che gli spiega cosa ne deve fare dei suoi calcoli”
    Un prototipo, in scala, funzionante. Con le proporzioni giuste, lunghezza deifili (non pali) compresa; motori solo per tirare quei fili, niente droni che guidino le vele.
    Si dimostri che gira, per mezz’ora continuata, scegliendo il sito che si preferisce purché al’aria aperta (niente camere del vento: si va con quello naturale); liberi di scegliere anche il giorno – sarebbe cherry picking, ma fa nulla, sono confidente che Eolo non sia al servizio di nessuno.
    Mezz’ora continuata, numero di vele e distanza tra esse rispettate nella scala, e la chiudiamo lì, ecco cosa se ne fa un CimPy dei calcoli ammodino.

  147. I cellulari…
    Comuque non si allerti per l’arrivo dell’ingegnere: se non ho sbagliato calcoli uno stem se fosse fatto con uno di questi cosi
    https://www.mach4metal.com/data/images/slides/slide-3107big.jpg
    si fletterebbe solo di 4,50 in punta, con carico di lavoro (0,5 MW) e sforzo perfettamente assiale. Non le dico a che tensione dovrebbe resistere l’acciaio perché non mi entra nella lunghezza massima dei commenti.

  148. Cominciamo col Rendimento di conversione dell’ Energia Meccanica trasferita dalle Funi ai Tamburi sui quali esse si avvolgono, a cosa servono Rossini questi Tamburi?

    Ad avvolgerci le Funi, servono! E poi cosa succede?

    Ma allora non ne sapete una ceppa! Questi tamburi sono collegati a degli Alternomotò
    ???
    Un corso di recupero no, eh? Beh intanto vai nell’ultimo banco, insieme a Andrea Idini
    [che non sa nemmeno cosa sia il MEG, a parte che posso brev.mente informarlo che il Ricatòòòre che sul MEG (Motionless Electric Generator, un trasformatò … ehm, magari un’altra volta) ci ha fatto una carriera, ha la sua foto vicino a quella dell?ing Ippolito nel Casellà sito Energoclub, poco lontano da quella del Ricercatòòòre A, Rampado -già Magnegas Addicted, ah sì il Magnegas, ma qui davvero bisogna restringere il Campo di Osservazione, anche perché sto cominciando ad incasinarmi con gli incisi].
    Riproponendo dunque quanto più sopra osservato dal Signor Cilndrasio Leveraggi-Valvolieri, Capo Tecnico dello Studio Avvocarile -savà sandir, di chiara fama- sulla necessità di Definizioni che -almeno operativamente, a grana grossa diciamo- non si contraddicano, mi avventuro in proporne una per “Alternomotori”:
    Gli Alternomotori sono Macchine Elettriche in grado di funzionare sia come Motori, assorbendo energia elettrica, sia come Generatori, producendone
    Eh? Garba a qualcun? E’ abbastanza generale, contiene le Condizioni Necessarie e quelle Sufficienti a ragionare di uno stesso Sistema senza dovere inventare l’ombrello ogni volta che piove, vi sono controesempi, va cestinata per far posto ad un’altra?
    Non c’è problema, ragioniamone. Io però tanto al di sopra alla teoria Efficace non ci galleggio, al proposito colgo l’occasione per proporre una Definizione Operativa di “Teoria Efficace”, dal che mi astengo in quanto parte in causa, e anche perché la mia Definizione Provvisoria di “Teoria Efficace” mi sembra proprio deboluccia: “Se funziona, vuol dire che funziona”; sono molto contento di aver concepito questo concetto perché, se per la sua potenza offusca la fama del Signore di Lapalisse, che era ancora vivo un istante appena prima che morisse, ne illumina le doti preconizzatrì
    Posso andare in bà
    NO! NON PUOI ANDARE IN BAGNO ORA! CRIBBIO! ORA CHE ARRIVAVA LA CONCLUSIONE! CRIBBIO! E ora mi è passata di mente, CRIBBIO!
    CLACK CLACK
    TENENTE, LA FACCIA FINÌWWOOOSSSSHHHH
    E NON MI INTERROMPA! ANCHE LEI! BELL’ESEMPIO PER QUESTI DELINQUÈ … ehm …


    Trentasei secò … minù ore da adesso, e salvo osservazioni passa in fonderia per la fusione della Targa in Bronzo Fosforò
    Quale targa?
    Targa

    Targa?
    No, stai attento, Targa

    Targa
    Bravo. Cosa volevi sapere?

    Non importa più, forse c’è sul libro, però volevo arrivare a stimare la Forza max sulla Fune in base alle Caratteristiche di Tà
    Ma io sono benedetto dal Cielo! Un Genio mi assiste! Bravo, bravo, guarda sul libro, però prima di venire a scassare la uallera a me.
    Ma ì

    Ma tu?

    Ma io volevo sapere le Caratteristiche della Potenza Elettrica ai morsetti del Contatò
    Giovanotto, mi sembra prematuro per lei, con la scarsa comprensione che ha delle Lagrangiane, per non dire della sua abissale incompetenza sulle Hamiltoniane, paragonabile solo alla sua incompetenza su quelle , cosiddette -ma ci sarebbe molto da dire, eh, se ce sarè … ehm- le famose Navier -Stokes,
    e non le lancio fra le gambe il Numero di Reynolds perché sennò le romperei un ginocchio.
    Ora ti fo un bigliettino con su scritto cosa ci devono fucinare sulla Targa
    Allora: scric dopo deliberazione eccetera scric si stabilisce eccetera scrib frush frush
    Fino a qui,, scritto piccolo, da ora in poi, scritto grande:
    Prima Definizione di KWRA
    Teoria Efficace: se funziona, funziona; Proprietà:


    Oh, ma tutto io devo scrivere, pure le Proprietà?
    Seconda Definizione di KWRA
    Gli Alternomotori sono Macchine Elettriche in grado di funzionare sia come Motori, assorbendo energia elettrica, sia come Generatori, producendone
    Poi eventualmente se ci sono correzioni da fare si scriverà “Descrizione di KWRA et al”, un et al non l’ho mai preso, chissà magari stavolta …
    Ecco, due Definizioni importantissime in meno di dieci minuti, ci permetteranno di procedere speditamente nella Stima a Braccio della Intensità della Forza Max che agirà sulla fune al livello del Tamburo, alla Potenza di Targa.
    Ora, appena ci certificano come Antinfortunistico il Pallottoliere, potremo cominciare a fare i conti che avremmo potuto fare già da tempo, e cioè … EH! E CIOÈ, PORPORIERI?

    CIOÈ, DORMIVI, EH! Ma io ti sveglio vedrai, non dubitare ti sveglio, comincia trottare al Protocollo a vedere se hanno fatto la Bolla di Accesso la Variazione di Inventario e la Assegnazione in Carico del Pallottoliere, non vorrei ce lo fregassero quei marpioni della terza B

    ma … un momento … io questa situazione l’ho già vissuta … il Pallottoliere fuori portata … la Targa in fonderia …
    sono certamente entrato in un loop temporale, credo che per uscirne dovrò accettare qualche dura realtà,
    magari CdV ha trovato la Tavola Illustrata con la nomenclatura dell’aquilone e risulta che aveva ragione lui, briiivido!
    Beh, intanto andiamo avanti di lato, fissiamo nella mente un Vincolo (o “Condizione”?): il Sistema esporta tre megawatt di Potenza elettrica qualificata per cinquemila ore anno – passando attraverso i Rendimenti
    Scusi ma il Vincolo “Passando attraverso i Rendimenti” è supefluo.
    Sì, ma, vedi Nerucci, c’è il cambio di paradì
    Sì, ma
    MA NON MI INTERROMPERE, CRIBBIO! … Cosa stavo dicendo?
    Stava dicendo che “Passando Attraverso i Rendimenti” è una condizione superfua, in quanto non è possibile che sia altrimenti

    Davvero?
    Parola per parola come c’è scritto sul libro
    E tu come lo sai?
    Eh, c’è scritto sul libro
    E tu … e tu … l’hai letto?
    Eh, certo, sennò come facevo a sapere cosa c’era scritto?
    Oh giorno gaudioso, tre ne ho trovati oggi, che leggono i libri
    Per oggi basta, tenete a mente Teoria Efficace e Alternomotori, fate la cartella e levatevi di torno
    A casa preparatevi un programmino per il Pallottoliere, appena arrivaci si fa girare i più bellini.
    Segnatevi i parametri: tre megawatt elettrici qualificati, cinque metri al secondo lo Spostamento, stimare la Forza Max sulla Fune MARCH!
    Tenente esca da questo corpo
    clac ppsssssssssssssssss


    allora?
    Si aspettava la campanèDDDDDRRRRRRRRRRRIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNN
    frush frush tritic tra tra STRAA ..ehm frush
    Buongiorno
    frush click
    Buongiorno
    Arrivederci
    Buongiorno

    Oh, l’hai visto che a mettere l’apostrofo l’hai imparato, ve l’ho detto, vi sterzo, vedrai vi sterzo.

  149. Daniele Spagli è prezioso!
    si fletterebbe solo di 4,50 in punta
    E io cosa avevo detto, è una Canna da Pesca sì, ma da pesca specializzata, la Pesca al Tonno, e le Canne per la Pesca al Tonno, come sanno tutti, sono molto rigide.
    Sono oltremodo compiaciuto che il risultato del Crivello sia concorde con quello del Calcolo: esagerato.
    Ma non esagerato, così, alla bersgaliera: esagerato-esagerato. Aiutatemi a dire esagerato.
    Deve essere una soddisfazione, saper fare dei calcoli così complessi; magari uno può vedere anche cosa succede alla Capanna dello Zio Ippolito, con la sua forma sferica, e con quei Carichi e con quei Punti di Applicazione;
    per predire questo comportamento, infatti, come più sopra riportavo, la Cupola è incrostata, diciamo, costellata va meglio, di sensori di tutti i tipi, principalmente Celle di Carico e Accelerometri, oltre al Filo a Piombo ma questo non può dialogare col Computer Auto Apprendente che controlla tutto quanto e per mezzo di attuatori virtuali permette risultati senza uguà
    Daniele, mi permetta di presentarle il Signor Ponderio Filastrocchi, è quello che scrive le profezie per Nostradamus, il quale poi le ribrandizza e ce le rifila al doppio di quello che le paga, funziona così, cosa ci vogliamo fare
    Molto lieto
    Enchanté
    O|O
    Bene Signor Ponderio, ora, se volesse uscire da questo corpo …
    PondPondPondPondPondPond … le piace il mio battello a vapore Signor KWRA? è quello di Banana Joe, gliel’ho vinto a Braccio di Ferro in una bettola di Manaus. Ah, Manaus … ai tempi, ricòrdo PondPondPondPondPondPond
    Ehm, Signor Ponderio, veramente avevamo un gentlemen agreement sulla questione degli invasi, mi sembra, la formula esci dal mio corpo s’era d’accordo sarebbe stata rispettà
    PondPondPondPondPondPond si mi scusi Signor KWRA, ma sono contro-corrente e la caldaia non è in pressione ed io faccio del mio meglio ma, come può constatare, con poco succè
    Beh vabbene Signor Ponderio, provi a togliere il freno a mano
    Oddìo, PondPondPondPondPondPond non lo so dove è il freno a mano
    … Era una battuta, Pondy
    Dunque, torniamo a noi
    ME NE FREGO!
    No dài, Benito, anche te! petto in fuori e pancia in dentro, così ti strozzi, e esci da questo corpo!
    WWWWRRROOOOOMMMMUUUOOOOMMMUUUOOOOMMM
    Ma tu guarda ‘sto fanatico, col l’ Idrovolante a tre motori deve uscire! Con la macchina da corsa non andava bene, gli calava la nobiltà.
    Allora, torniamo a noi
    ME NE
    BENY!
    WWWWRRROOOOOMMMMUUUOOOOMMMUUUOOOOMM

    lallalero lallallero la-llero lallallero
    cosa sarà questo allegro vocìo
    aspetta che sgneeekrack apro la finesTRACK
    ecco, ora posso distinguere le parole
    E’ arrivato il Pallottoliere
    col Corriere delle Valli
    è arrivato il Pallottoliere
    che cosa calcolerà

    ………
    Che cari.
    Sono felici di questa ulteriore occasione di imparare i segreti del Bullshit Detection and Ranging Device, BUDARD nel prosieguo; ora glielo dico io cosa deve calcolare quel disgraziato Pallottoliere. dati tre megawatt elettrici qualificati per cinquemila ore/anno, Spostamento della Forza essendo cinque metri al secondo, eventiuali e varie deve calcolare la Forza applicata al Punto di Vincolo dell’Aquilone?
    Nooooo!
    E applicata dove, allora?
    Al Tamburooo!
    Dove nel Tamburo?
    Alla Periferiaaa
    E quindi?
    ???
    E quindi, si crea una Coppia! ma non ci arrivate da voi? Ma non anticipiamo i tempi, anzi, facciamo un passo indietro, a quando Romolo e Rè
    ehm … ochei, avanti veloce e arriviamo a Joule, che con un mulinello azionato da un peso determinò l’ equivalenza tra Calore e Lavoro, con ciò aprendo la vì
    ehm
    Insomma una Forza di un newton che accelera una Massa di un chilogrammo fino alla velocità di un metro al secondo conferisce a questa massa una energia (cinetica) di un joule.
    Se questa Forza accelera questa Massa alla velocità di un metro al secondo in un secondo, la Potenza col quale la Massa è stata accelerata è un joule al secondo, detto watt, da James Watt, quello della macchina a vapore, un’ altro che con le Teorie Efficaci ci prendeva.
    Comunque, come si fa a stimare questa Forza?

  150. Bene, le basi scientifiche le abbiamo poste,
    procediamo.
    Dunque
    Formalizziamo alla bell’ e meglio il problema:
    Perché il DuDD possa esportare 3 MW di Potenza elettrica (qualificata),
    quale sarà l’ Intensità massima della Forza che la fune trasmette al Tamburo?
    E’ presto detto:
    Potenza tre megawatt, velocità 5 m/s, Forza = sessanta tonnellate.
    Ma, una parte della Potenza elettrica prodotta dal Sistema è reimpiegata nel sistema stesso; quanta?
    E qui cominciano le assunziòDDRIIINNN no gardi era una metafora, ipotesi, ecco, ipotesi.
    Diciamo il trenta per per cento? Quanto dura la fase passiva? diciamo un quinto del tempo
    Quindi ogni cinque ore, in quatto minuti il Sistema deve produrre abbastanza energia da poter esportare 3 MWelq per cinque, quindi deve produrre 3,6 MEel.
    Durante la fase passiva viene impiegata energia, quanta? Dice, “poca”, diciamo 100 kW, fa 3,7 MWel.
    Quale sarà il Rendimento di Trasformazione dell’energia meccanica fornita al tamburo dalla fune in energia elettrica?
    Avendo appena completato il test di autovalutazione per Dunng-Kuger Syndrome, non ne so niente e direi cinquanta per cento, ma diciamo pure settanta per cento: e siamo a 6,3 MW, potenza meccanica all’ ingresso dei tamburi
    Recediamo dall’idea di immaginare il volume dei banchi di Supercondensatori necessari a continuare ad esportare 3 MWel per molte decine di secondi fornendo anche l’energia per il funzionamento degli accessori, e vediamo cosa succede nel Tamburo,
    Il Tamburo si scalda, si scalda abbestia, tanto si scalda che hanno dovuto impiantarci un chiller, di potenza sconosciuta ma il radiatore di un grosso camion dissipa tranquillamente un megawatt termico … quanta energia stimiamo venga persa sottoforma di calore sui Tamburi, 100 kW?
    Siamo a 6,4 MW, meccanici, al tamburo.
    Quanta energia viene persa in attrito interno delle funi, che non si scaldano perché fortemente ventilate, altri 100 kW?
    6,5 MW, diciamo per comodità di calcolo 5 MW, quindi la Forza media diventa cento tonnellate al gancio sotto l’ Aquilone, chapeau, ma ora cerchiamo la Forza massima.


    direi di omettere la parte analitica perché pochi potrebbero seguire, e fare questo semplice ragionamento:
    se la Forza Media è cento tonnellate, è evidente che la Forza massima sarà duecento tonnellà
    scusi, ma
    °|°
    ma è sicuro che si fa così?

    Aspetti un attimo

    prenda questa padella

    la sorga dal bordo della finestra
    tlac
    tenendola per il manico
    CLACK
    e stando attento a non sporgersi lei stesso
    click
    non si preoccupi se
    sente del rumore
    ma veramente
    click
    la tenga con forzaPUM-PUM
    Ecco fatto un bel Crivello, calibriamo il buco della verosimiglianza
    vabbe’, facciamo centocinquanta tonnellate
    Siamo stati troppo larghi di manica forse? Vabbe’, per un Cambio di Paradigma, questo ed altro, non vorrei mai che non funziona e poi dànno la colpa a me!
    Diciamo che ci dobbiamo organizzare per un carico massimo di un’ottantina di tonnellate per fune;
    ora vado al catalogo … fune da ottanta tonnellate … fune … fune … tonnellate
    da ottanta tonnellate non c’è. Peccato, perché un minimo di Fattore di Sicurezza ci va messo, aspè resetto due otre parametri così ottimizzo, sì dài, con uno-uno e mezzo ci stiamo
    u-u-uuu …ehm … uno e tre?
    Ma, Memento Audere Semper, uno e due.
    Prego?
    Uno e due, Fattore di Sicurezza 1,2, quante volte lo devo ripetere, è una indicazione del Robot Auto Apprendente, meglio di così, non capisco perché non mi date un centinaio di milioni!
    gnick
    Ohi! Questo è il Pallottoliere che sta cedendo.

  151. Allora dunque, ottantina di tonnellate, Fattore di Sicurezza 1,2, fa novantasei, per comodità di calcolo successivo diciamo cento,
    prendo il catalogo
    frush frush
    ma, se non c’era da ottanta,
    frush frush
    non ci sarà nemmeno da cento,
    frush frush
    e difatti

    come si può fare?
    Si prende la fune più grossa del catalogo, si legge il carico ammissibile, e si guarda quante ce ne vuole, dài, è una divisione
    Sergente! Una Divisiò
    Tenente, sta disturbando; “psss”
    clic clic
    “PSSST!
    clic wwooosshhhhh
    Ma lasciamo un attimo la questione del FdS della Fune, e concentriamoci sulla Forza Bruta. 100 tonnellate al gancio dell’ Aquilone, carico che deve essere ripartito più uniformemente possibile sulla superficie dell’ala in volo, proiettata sul piano perpendicolare alla Portanza, questa l’ho imparata a pappagallo e non la so spiegare.
    Gli càpita un Carico Alare di una tonnellata/metro quadrato! In dei punti e/o in dei momenti gliene capiterà due, tre, t/m^2! E’ il Carico Alare dell’ X-15, da settemila chilometri all’ora! Però con Efficienza Aerodinamica 28, come un Aliante, ma come si fa!
    E poi ce n’è un’altra, ma devo metterla a fuoco meglio.
    Comunque, la Forza Massima s’è trovata, cento tonnellate al netto del FdS, sul quale eventualmente si pronunceranno le Istanze superiori.

  152. @Alessio Guglielmi
    Alessio, provo a spiegarti la storia del moto perpetuo.
    Il vento possiede, ad una certa velocità, una propria densità superficiale di energia. Questa moltiplicata per la superficie che la intercetta fornisce la massima energia estraibile. In realtà per macchine abbastanza generiche questa potenza va moltiplicata per 0,59 perché il vento non lo si può fermare. Vedi wikipedia alla voce limite di Betz.
    I fautori dei profili alari in genere, non solo il kitegen,sostengono che per questi esiste una deroga per cui la potenza estraibile è qualche decina di volte l’area geometrica o comunque l’area efficace. Normalmente dicono 20 o giù di lì.
    Ora immaginiamo di stare in una situazione di vento zero e creiamo noi il vento con un gigantesco asciuga capelli che immaginiamo avere efficienza 0,8. Immaginiamo che il fronte del vento creato sia 3 volte l’area del kite precedentemente definita. Inseguiamo il kite nelle sue evoluzioni e utilizziamo l’energia elettrica prodotta per alimentare l’asciuga capelli.
    Mettendoci pure il rendimento di conversione in elettricità abbiamo un guadagno netto di energia. Questo a casa mia si chiama moto perpetuo o overunity che dir si voglia.
    Questo ragionamento diviene inefficace solo se qualcuno mi convince che nella situazione reale il vento che passa al largo del kite abbia influenza sul kite stesso. Normalmente i fenomeni fisici scemano abbastanza rapidamente con la distanza. Se un’area 3 non va bene proviamo con area 15. Se non va bene neppure 15 ci calcoliamo i rendimenti effettivi e facciamo il conto preciso.

  153. Ma prima di partire con la Aerodinamica, girelliamo ancora un po’ intorno a questi Tamburi.
    Essi scorrono su guide in modo da accogliere la Fune via via che viene arrotolata, e questo movimento è necessario per impedire alla fune di accavallarsi su sé stessa, perché se succede questo, la tensione variando grandemente, la fune si assesta a seconda della deformazione elastica che subiva, si può dire che si rilassa, ciò crea attrito fra le fibre della fune e fra le funi stesse, tanto da fonderle.
    Comunque questo problema si risolve con il chiller, e non parliamone più.
    Ma è rimasto l’altro problema, che le funi non si possono arrotolare ordinatamente spira su spira, se la tensione non è circa-costante, si fa casino e lo sanno tutti quelli che arrotolano funi sui Tamburi a partire, dal montacarichi del muratore, al verricello della jeep, ai verricelli dei pescherecci, agli àrgani che ci sono su tutte le navi, a roba con cavi d’acciaio di dieci centimetri di diametro.
    Quindi, la lunghezza massima della fune è limitata allo sviluppo delle spire di fune che si possono arrotolare sul Tamburo in unico strato; Ipotizzando -a ipotizzare me la cavo anche io, mi pare, ma ora sono davvero in difficoltà- una Fune in grado di gestire una Forza di cento tonnellate, rapidamente (secondi) variabile da zero a novanta per cento del Carico di Rottura
    la mente vacilla ma diciamo che ce ne fanno una speciale del diametro di cinque centimetri.
    Ora c’è un altro impiccio: che il raggio del tamburo deve essere grande relativamente al raggio della Fune, molte volte più intenso l’impiego più grande deve essere il raggio del Tamburo, questa non è una Definizione da fucinare nel bronzo ma penso che sia pacifico che le cose stanno così.
    Dunnig Krù penzaci tu
    che da ‘sta nassa ‘nn’esco più
    Allora s’era detto, impiego gravoso raggio grande, venti, trenta, quaranta volte il diametro della fune
    diametro fune cinque centimetri, per quaranta, fa due metri, di raggio, del Tamburo.
    I Tamburi sono due, lunghi qualche metro per qualche centinaio di metri di fune …
    L’igloo dello Stem non li può contenere … i sei container là fuori sono pieni di Supercondesatori per smorzare i picchi di produziò
    I PICCHI PRODUZIONE EH! MA, MI PRENDI IN GIRO?
    ….
    C’era uno insisteva a tenere d’occhio gli ordini di grandezza, secondo me aveva ragione, io ci ho provato.
    Saluti.
    KWRA
    —————
    PS: la prossima volta portatevi una bella merenda, ché si va in gita al Campo di Aviazione, mi raccomando lì bisogna stare seri e composti, si risponde solo se interrogati, naturalmente,
    eh certo, naturalmente!
    come hai detto scusa?
    niente, niente
    Si va a vedere da vicino come sono fatti gli aeroplni
    ???
    Aeroplani.

  154. Ma mica eh finita, con i Tamburi.
    Sono in Fibra di Carbonio!
    E perché sono stati realizzati in fibra di Carbonio? Perché devono essere keggeri per poter girare molto velocemente e con grandi avanti-indrè, tra l’altro molto finemente controllati – mentre il raggio forma un braccio con una Forza di cento Tonnellate …
    Ma perché devono girare tanto velocemente?
    Per recuperare l’aquilone prima che tocchi terra, in caso si rompa una fune.
    No! Davvero?
    Certo, recupera a 25 m/s.
    Ma te, glielo hai mai visto fare?
    No, ma cosa c’entra, è compatibile con i pararametri, alla peggio si resetta.

  155. @ Ippolito
    Su richiesta di Giancarlo, confermo che Giancarlo si chiama davvero Giancarlo. Inoltre ho appena visto lo scholar di Giancarlo e confermo che è molto più lungo del suo. Ambasciator non porta pena eh?
    @ Giancarlo
    Scusa Giancarlo, ma Ippolito è un industriale come te, non dovresti piuttosto impressionarlo con un grosso fatturato?
    @ Spagli
    ho l’impressione che CimPy lasci pensare di non sapere
    Orpo, che sottile perfidia. Ma lei è ancora più velenoso di me!
    @ Giancarlo
    Quello che hai scritto sul moto perpetuo mi sembra sensato. Almeno qualitativamente il discorso fila. Dimmi se ho capito bene. Tu dici che se l’efficienza degli aquiloni fosse quella dichiarata dal Kitegen (e altri), allora si potrebbe costruire una macchina a moto perpetuo. Siccome questo è impossibile, l’efficienza non può essere quella dichiarata. Confermi?
    Cimpy invece sostiene un’altra cosa, cioè che un carrousel di aquiloni non può girare per lo stesso motivo per cui una macchina a moto perpetuo non può girare. Questa è una sciocchezza. Se si riesce a controllare il volo degli aquiloni (cosa per cui non si può esibire un modellino), il carrousel gira eccome e produce un po’ di energia. Forse l’energia prodotta non sarà tanta, ma girerebbe come girano i mulini verticali mostrati da Sylvie. Sei d’accordo?
    Un paio di domande: secondo te, magari con materiali innovativi tra vent’anni, è ragionevole aspettarsi che gli aquiloni possano raggiungere un’efficienza superiore alle pale eoliche?
    Ritieni il problema del controllo dell’assetto degli aquiloni in condizioni reali insormontabile? A occhio io non direi proprio, ma senz’altro tu ci vedi meglio di me.

  156. Riassunto della fase precedente: la stima attuale della Forza Massima sopportanda dalle due funi lavoranti insieme è duecentocinquanta tonnellate. in notazione scientifica, Fmax=250 t.
    Il Carico Alare, 2,5 tonnellate/metroquadrato, è ridicolo, specialmente alla luce della Efficienza Aerodimanica 28 per la Power Wing la quale, derelitta, non può regolare l’angolo di Attacco, ma per ora non ci pensiamo.
    Ora, io dovessi immaginarmi le pulegge adatte a rinviare forze del genere … per costruzione, ogni fune gira intorno alla sua puleggia per 270°, in questi tre quarti di giro deve trasmettere a e ricevere da questa puleggia
    quanto s’era detto, potenza meccanica sui tamburi, per comodità di calcolo, cinque megawatt?
    Sì ma guardi, caro Cliente, che così rischia di andare sotto, io le consì
    esca da questo corpo Avvocato per piacere, non vede ho da fare?
    woooossshhhhhh

    E ALLORA! QUANTO S’ERA DETTO? vela do io la sveglia, ve la. Giallastri! Quanto s’era detto?

    Dài, è facile, non ti ricordi , s’era arrotondato …

    Giallastri io ti voglio aiutare ma te reagisci eh! Allora, a quanto s’arrotonda noi di solito?
    A …
    A?
    A due

    Riprova
    A uno
    Di più
    Di piùùù … a tre!
    No, dài, concentrati, tre è dispari, quando mai si arrotonda a un numero dispari
    Quattro!
    Di più
    Di piùùù … di piùùù … sei!
    Aspetta riguardo il filmato delle telecamere di sicurezza … cinque, s’era arrotondato a cinque da sei e mezzo, megawatt, mica fichi secchi, prima cento tonnellate, ora un megawatt e mezzo,
    Però, chissà come mai s’è arrotondato a cinque … forse perché cinque è la metà di dieci … mah … vabbe’, ormai s’è detto cinque, stiamo al detto.
    Dunque, cinque megawatt totali, su due pulegge,
    (1.2) …….5 (megawatt) : 2 pulegge = 2,5 MW/puleggia.
    ora questa puleggia avrà uno sviluppo di un metro o poco più, diciamo due metri, tre quarti di giro fa un metro e mezzo.
    Ricordiamoci questo dato perché dopo ci serve.
    Poi questa fune si arrotola sul suo Tamburo, e anche qui scambia energia col Tamburo grazie all’attrito
    E quindi

    E QUINDI! Forza, su la testa che ci siamo quasi, e poi si va a vedere gli aeroplani da vicino,
    Allora, tra una metrata di sviluppo del tamburo, e una metrata abbondante di sviluppo del percorso sulla puleggia, su due metri e mezzo quella fune deve scambiare fino a 2,5 MW di potenza meccanica grazie all’attrito! Bene ci credo che ci vuole il chiller!
    Il parossismo dell’ assurdo, la spacciano per fully dampened machine ma è un Pendolo appeso ad una Molla
    boing boing boing

    Mah, sarà questione di definizioni anche qui?
    A tal proposito riceviamo e volentieri pubblichiamo una Profezia del nostro corrispondente dall’ Aldilà, Signor Nostradamus:
    Profezia da definire
    paraponziponzipo
    era meglio con le lire
    paraponziponzipo
    con le lire e con le arpe
    che a consumar le scarpe
    a mostrare l’ Invenzione
    a chi non ne vo’ sapé.

  157. A rischio di essere mandato in punizione da KWRA, questa volta non simulo neppure la chiamata di mamma.
    L’esposizione è talmente interessante che mi piange il cuoreinterromperla, anche se (visto il ritmo) qualche volta mi lascia pensare che somigli più ad una seduta di autoanalisi di gruppo (e sembra che ne avevamo tutti bisogno). Io però finché dura e finché non dovrò ricominciare a lavorare cerco di godermela, perché sinceramente c’è parecchio da imparare.
    Una domanda però la vorrei fare, in sede di analisi psichiatrica di gruppo, ognuno di noi ha i propri complessi, limiti cognitivi e/o relazionali da sistemare… ma Lei, signor Guglielmi, non pensa che dovrebbe riflettere su cosa la spinge a frequentare i passeri ed intestardirsi su chi, a volte veramente, a volte temo per lei fittiziamente, sembra non essere alla sua altezza? Ecco, ora che si è dato una risposta (non si preoccupi, di norma la prima è una bugia inconscia) rilegga un po il thread e soprattutto il tema dell’articolo, rilegga le verifiche come un calzino del kitegen, rilegga del veleno e della fiducia, poi alla luce di ciò provi nuovamente a darsi una risposta.
    Se poi non basta, KWRA sta facendo il possibile e l’impossibile (bontà sua, anche troppo… si vede che ha anche lui qualcosa da sistemare a livello di rabbia e risentimento) ma esistono altri professionisti idonei a farla auto-accettare una cosa che sembra evidente a tutti quelli che guardano dall’esterno.
    Comunque sia, non si affligga… è così per tutti, per questo di solito è buona norma ascoltare chi ci vede da fuori.
    Non se la prenda la prego, che la mia autoanalisi Agostana sta costando parecchio anche a me.
    Ed ora vado dietro la lavagna in ginocchio sui ceci, anche se mi sentirei più sicuro se KWRA rimettesse la sicura, che dopo la padella non ho sentito il TLIK.

  158. “Se si riesce a controllare il volo degli aquiloni (cosa per cui non si può esibire un modellino), il carrousel gira eccome e produce un po’ di energia”
    Dietro la lavagna alcuni si chiedono se quegli aquiloni siano effettivamente quelli attaccati a fili lunghi almeno quanto il diametro della ruota a cui sono attaccati.
    Ci dica, AG, se sono quelli o se invece non ci stia dicendo che ci vogliono 20 anni (che non se ne può fare un modellino prima) per far girare aquiloni attaccati a pali fissi.
    Solo per chiarire con gli amici -quelli a cui voglio bene e a cui ho promesso di non dirle più che E’ UN CIALTRONE – questo piccolo dettaglio tecnico.

  159. @ Cimpy
    Solo per chiarire con gli amici -quelli a cui voglio bene e a cui ho promesso di non dirle più che E’ UN CIALTRONE – questo piccolo dettaglio tecnico.
    Cimpy: tu conosci il gioco degli scacchi, vero?
    Un certo Zermelo dimostro’ — ormai e’ passato piu’ di un secolo — che un gioco nel quale due giocatori hanno perfetta conoscenza delle condizioni di gioco (quindi escludiamo giochi di carte nel quale alcune carte sono visibili solo a un giocatore, altre solo all’altro) e nel quale non ha ruolo il caso (quindi escludiamo anche dadi e cose simili) e il numero di mosse e’ finito, allora quel gioco e’ decidibile. Dove per “decidibile” intendiamo che e’ teoricamente possibile stabilire quale dei due giocatori vince (o che pareggiano) se entrambi giocano al meglio.
    In altre parole, dimostro’ che, dato un gioco come gli scacchi (che e’ finito, grazie alla regola delle 50 mosse, al numero di pezzi finito e al fatto che i pedoni muovono solo in avanti), i casi sono 3:
    a) o e’ possibile stabilire una strategia vincente per il bianco,
    b) o una vincente per il nero,
    c) o, se entrambi giocano al meglio, la partita finisce inevitabilmente pari.
    Se ci pensi un attimo, al di la’ della dimostrazione, che puo’ avere un suo formalismo e una sua complessita’, troverai evidente che quello che ti ho detto e’ sostanzialmente un’ovvieta’: le mosse possibili degli scacchi possono essere viste come un albero nel quale la posizione iniziale e’ la radice; ogni foglia (posizione finale) dell’albero ha un valore preciso (vittoria nero, vittoria bianco o pareggio); c’e’ una regola ovvia che permette di stabilire un valore a ritroso (se muove il bianco e anche una sola sua mossa porta alla vittoria, la posizione e’ vincente per il bianco; altrimenti, se tutte le posizioni comportano la sconfitta del bianco, la posizione e’ vincente per il nero; altrimenti la posizione e’ patta; alla rovescia quando gioca il nero); quindi, si parte dalle foglie e si risale alla radice.
    Perche’ ti sto dicendo questo?
    Non solo per tramortirti e conciliarti il sonno.
    Anche per farti notare che quel teorema dimostra inequivocabilmente che il gioco degli scacchi e’ decidibile ma si ferma li.
    Noi sappiamo che e’ certo che e’ vera una delle tre alternative (o esiste una strategia vincente per il bianco, o una per il nero o la partita e’ inevitabilmente patta, se giocata al meglio da entrambi) ma non sappiamo quale delle tre alternative e’ vera.
    E, ovviamente, non ci dice la strategia vincente, se ce ne’ una.
    Ora, secondo il tuo modo di ragionate, Zermelo era un cialtrone.
    Perche’ ha dimostrato che qualcosa esiste ma non e’ stato in grado di mostrarlo praticamente.
    E come a Zermelo, stai dando dei cialtroni a moltissimi matematici. Visto che, per molti di loro, spesso e’ importante stabilire che qualcosa esiste senza necessita’ di approfondire la cosa.
    Renditi conto che se hai problemi con teoremi di esistenza, sono problemi tuoi e solo tuoi.
    E sono problemi gravi.
    @ Alessio Guglielmi
    È vero che Cimpy pensa di sapere, ma non sa, come dimostra il suo richiamo al moto perpetuo e la richiesta di fare un modellino del software degli aquiloni.
    Dell’hardware.
    Non del software.
    Fare un modellino del software e’ una banalita’.
    Basta iper-semplificare il dominio di applicazione e sorvolare sulla complessita’ della realta’.
    E poi è vero che usa trucchi retorici (come farmi dire che il Kitegen funziona), che fa battute scontate, che non propone argomenti originali su cui è competente e che i suoi ‘nemici’ nemmeno si accorgono della sua presenza sul ‘campo di battaglia’.
    Mi ripeto: da lei mi aspettavo uno stile piu’ raffinato e piu’ adeguato al suo ruolo da accademico.
    Perche’, francamente, entrambi ricorrete a trucchi retorici scadenti, battute che non fanno ridere e argomenti degni di adolescenti.
    Tutto come un passero. Però, a differenza dei passeri, non scappa appena gli si fa bù e non porta sfiga ai suoi amici. Quindi lei ha ragione, Cimpy non è un passero. Forse è un tafano?
    Guglielmi… davvero… spero si renda conto di quanto sia infelice questo finale.
    Lei partiva da una posizione di vantaggio (era stato aggredito e insultato) ma quel vantaggio lo ha rapidamente dilapidato; prima con quell’assurda battuta sull’atto politico, ora nel paragonare l’interlocutore a un insetto.
    Se davvero le interessa occuparsi di politica, le consiglio di meditare meglio (ma *molto* meglio) gli interventi.
    E comunque… se lei davvero pensa che Cimpy, o un passero o chiunque altro, possa scappare solo perche’ lei gli fa bu’… allora i suoi problemi sono piu’ gravi di quelli di Cimpy.
    @ Cimpy, @ Alessio Guglielmi
    Io ho cercato di farvi ragionare, di spiegarvi che il vostro scontro e’ insensato e che state facendo una figuraccia atroce.
    Ma mi rendo conto che ormai, per entrambi, e’ diventata una questione personale.
    Quindi continuate cosi’: fatevi del male.
    Io vi lascio soli e mi dedico a un’attivita’ molto piu’ utile e gratificante: vado a raddrizzare le gambe ai cani.
    Ma visto che siete entrambi genitori, vi lascio alla vostra rissa invitandovi a porvi una domanda: sareste fieri dell’esempio dato ai vostri figli, se dovessero vedere questo vostro confronto?

  160. @E.K.Hornbeck (cavolo… ma usare un nick semplice no eh?) 🙂
    Come anticipavo questo post è divenuto un’autoanalisi di gruppo, a volte una valvola di sfogo è necessaria, basta capire che poi dovrebbe portare ad un giovamento e non ad un peggioramento.
    KWRA ormai dorme poche ore per notte, postando piccole perle, che sono grandi lezioni per noi, ma anche con poco senso pratico e vantaggio personale, lo fa perché è ormai in una situazione di vittoria inarrestabile e può permettersi di prendersi tutte quelle soddisfazioni personali che gli sono state negate per anni, rivincite… secondo me si. E’ molto umano, forse poco pragmatico per i suoi interessi reali, ma certo fa un grande servizio a chi ha pazienza di ascoltare le sue pillole di conoscenza ed il discorso più ampio. Ritengo che ormai una giornata gli basterà per sbollire e lasciare a imperitura memoria questa pietra mil. ops Targa.
    DANIELE è anch’esso ossessionato dalla discussione, si giustifica che essendo ancora in ferie ha molto tempo da utilizzare in questo thread. In realtà è una bugia, si era ripromesso di leggere molto in questo periodo e sono giorni che invece quasi non ci riesce… a sua parziale discolpa devo dire che comunque un certo livello di apprendimento e di incremento di autocoscienza è riuscito comunque a farlo sia pure incastrato in questo loop temporale.
    MASSIMO ormai sa che non ha più alcuna speranza, che qualsiasi cosa proverà a dire sarà preso a motori da guinness in faccia (per la cronaca, per sopportare la coppia riportata da KWRA (se non ho sbagliato, e potrebbe pure essere) occorrerebbero 10 motori come quelli riportati nel mio link precedenti… anzi, 10 per corda. Ecco, ora che è stato sgamato, forse farebbe miglior figura a cancellare dalla faccia della terra e del mondo digitale il dominio kitegen.com, tutti gli interventi sui vari social, sui media, scappare in qualche paese tipo l’Uganda e sperare che quello che gli è rimasto di quei milioni di euro spesi in “ricerca” gli bastino per vivere con un certo agio e magari per non farsi trovare da qualche beduino incacchiato.
    CIMPY caro… ora che ho anche capito chi sei (certo che son orbo per non averlo capito subito) forse sarebbe il caso di lasciar sbollire risentimenti e rabbia, fare una risata e cercare di inquadrare il tiro, che è li in bella evidenza nel titolo, solo che nessuno ormai lo nota più presi dall’iconoclastia kitegeniana
    GUGLIELMI mi prendo una grossa, grossissima libertà, sperando che apprezzi la sincerità come valore e non come attacco alla sua onorabilità, anche perché tramite lei vorrei lanciare un messaggio al mondo accademico tutto. Se non ho capito male è un docente universitario di matematica, io ho sempre avuto un grosso, enorme rispetto per i professori, mi sono formato all’università ed ho imparato tantissimo da loro… la fiducia che ho acquisito in anni di studio non è venuta meno neppure quando, terminati gli studi, mi sono dolorosamente reso conto che la formazione che ho ricevuto era uno zinzino mal calibrata ed i problemi del mondo reale e del lavoro, dal quale ero stato adeguatamente tenuto alla larga, erano piuttosto diversi dal fare un “progetto” per un museo del mare a Capraia, scavandolo nella roccia fino ad arrivare sotto la torre e fino alla scogliera e popolandolo di sculture animate.
    Ora, quando fior di professori e competenti si sono affrettati a presentarmi quel gran progetto dell’eolico troposferico portato avanti da una mente geniale quale Ippolito, che tutti ammiravano per le sue competenze, mi son dimenticato di ogni prudenza e controllo… perché la fiducia su questo si basa… ho spento il mio emisfero sinistro ed ho dato libero sfogo al mio emisfero destro (come ho accennato è cosa che mi riesce sempre molto bene).
    Quello che mi sfuggiva è che c’era un baco in questa fiducia, mi sfuggiva che il mito del docente universitario non è ormai più guidato da una missione, ma da tanti piccoli problemi pratici, tali quali quelli che abbiamo tutti noi: la pagnotta, la competizione, la visibilità, l’onorabilità… e financo una discreta dose di insicurezza alla quale far fronte mazzuolando a scelta l’esaminando, il passerini o il malcapitato di turno, allo scopo di conservare quel rispetto tanto faticosamente conquistato in anni ed anni di studio ma sentito così (giustamente aggiungerei) in pericolo e vacillante.
    Ora qui KWRA ci sta dando una lezione esemplare… non usa un linguaggio aulico, non forbito e conforme all’alto standard della scienza ed è per questo che risulta faticoso ascoltarlo… ma pure parla di scienza e di matematica, dirò di più, di matematica applicata, come quella de “i numeri non sbagliano mai” che lei avrà sicuramente letto qualche anno fa.
    C’è qualcosa che accomuna il Prof. Bardi (che stimo, ma che non è esente da errori) CdV, Abbate (spero di non sbagliare nomi) e lei… ed è l’incapacità di ammettere l’errore. Ci si rifugia in piccole e timide frasi come Bardi, in difese strenue ed impossibili come CdV, in mutismo e “BLA BLA BLA NON TI SENTO” con l’autosospensione di Abbate (vado molto a vaga memoria, mi scuso se sbaglio qualcosa, sempre disposto a rettificare se c’è bisogno) per arrivare al suo accanimento contro aspetti del tutto marginali tipo “ma tu non sai cos’è la differenza tra moto perpetuo e difficoltà tecniche” senza avere il coraggio di guardare il TREX nello sgabuzzino.
    Non starò qui ad indicarglielo, perché se veramente ha il coraggio di guardarlo in faccia, è quello che in questo momento sta rischiando di schiacciare lei e tutta l’università italiana con l’unghia del suo mignolino.
    E guardi, non è necessario che stia pensando come rispondermi per le rime, la sua onorabilità ed il rispetto che le compete per il suo ruolo non glie lo tolgo certo io ne ho intenzione di intaccarlo… sto sinceramente tentando di rafforzarlo, per Lei perché la sua sicurezza è la sua forza e la sua insicurezza la sua debolezza e soprattutto per il futuro delle mie figlie, che presto o tardi dovranno far affidamento su quelli come lei e come Bardi ed il resto.
    Mi perdoni sinceramente se mi sono permesso di esprimere la mia visione della cosa in tutta onestà, da parte mia è un grosso sforzo.. spero che se non i contenuti apprezzerà almeno lo sforzo.

  161. E siccome la mia autoanalisi non mi basta e devo evidentemente risolvere anche io qualche evidente problema inconscio, provo a parlare di matematica, di logica e di PROgettazione (ricordo ancora quando il mio correlatore di tesi lo paragonò al lancio di un cappello su una sedia con l’intento di occupare il posto) sia pure con i miei evidenti limiti, mi si perdonerà.
    Nella mia professione ho avuto modo di lavorare per lo studio tecnico di un architetto molto vispo e piuttosto capace, questi aveva un modo di progettare che mi metteva sempre nel panico: il suo progetto non era mai esecutivo, non prevedeva mai i singoli dettagli, le soluzioni coerenti… non faceva verifiche dimensionali attente. Il suo modo era piuttosto, uso due o tre concetti dimensionali di base che mi permettono di rispettare alcuni requisiti irrevocabili (maglie strutturali approssimative e proponibili, ingombri urbanistici e spazi necessari e poco più) rimandando in corso d’opera le decisioni problematiche. Era un modo molto prolifico di lavorare e per me fonte di uno stress immane, ma miracolosamente poi le cose si risolvevano (a volte meglio a volte peggio) anche per i problemi più grossi. Questo anche grazie ad uno strutturista di altri tempi, capace di fare una variante strutturale calcolandola sul cemento secco di un solaio e dando indicazioni immediate, consapevole che poi sul terminale le cose tornavano (più o meno immagino) e che SAN CEMENTO ARMATO che ha un coef. di sicurezza di almeno 3 se non ricordo male, l’avrebbe comunque tolto da ogni guaio.
    Era un po un metodo pericoloso, perché spesso lo portava a strafare… successe una volta che nella redazione di una proposta di modifica al PRG mise giù un progettino fatto di poco più che rettangolini orientati abbastanza coerentemente con le linee di livello, in scala 1/500 su una cartina CTR ingrandita dal 1:10.000. Immagino ci abbia messo una mezz’oretta, forse meno occupandosi di una quantificazione di massima e di sembrare realistica. Ora succede che la modifica viene approvata e c’è la necessità di realizzare delle sezioni e di un piano di dettaglio, il tutto in tempi più che rapidi ed in assenza temporanea dell’architetto viene affidato il compito ad una mia collega. Non vi dico il suo panico quando si rende conto che in alcuni casi tra uno spigolo e lo spigolo opposto del fabbricato ci sono spesso dislivelli enormi… in qualche caso anche 10 metri (tenete conto che erano fabbricati a due piani, quindi alti poco più di 6-7 metri. La malcapitata faceva la spola tra me (suo referente temporaneo) ed il CAD, disperandosi e richiamando in vita Manitù e altre divinità innominate dai tempi degli assiri il tutto in colorita lingua sanscrito-senese.
    Andò a finire che trovammo una soluzione molto di compromesso, rimandando poi alla successiva realizzazione la soluzione di alcuni problemi che non eravamo riusciti a mitigare sufficientemente. Al momento della realizzazione poi il fatto di avere a che fare con terra, sabbia, ghiaia e mattoni ci diede una mano considerevole ed i problemi furono risolti sia pure con qualche sforzo.
    Tutto questo per dire cosa… tutto questo per dire che chiunque faccia delle scelte progettuali ha degli obiettivi da raggiungere ed un livello di complessità e semplificazione che usa per cercare di rendere risolvibile un problema a grandi linee, perché poi alla fine l’obiettivo è la realizzazione pratica della cosa e le variabili che abbiamo a disposizione sulle quali lavorare sono note. Il mio maled… amato collega non aveva quantomeno previsto una base di edificio di 100mq per realizzare 100.000mc di edificio (chi è padrone con le divisioni calcoli l’altezza necessaria).
    Se il kitegen è stato progettato con delle caratteristiche fisiche da esecutivo (precise al millimetro ed al decimo-centesimo in alcuni casi) in base a quali criteri è stato progettato? logica vorrebbe dagli sforzi che deve sopportare. Se così non è (e un margine di errore di 10^N non sembra un margine dovuto a distrazione, ad occhio) c’è da chiedersi quale obiettivo si voleva raggiungere nelle scelte progettuali (ma anche a ben conoscere la storia nelle scelte di gestione aziendali). Si possono fare alcune ipotesi, ma sinceramente non riesco a trovarne nessuna (limite mio) che possa riportare qui senza rischiare un’accusa di diffamazione… sicuramente i tecnici che hanno progettato l’oggetto in questione ce ne sapranno dare spiegazione migliore e più tranquillizzanti, salvo poi spiegare il perché pubblicizzare prestazioni così entusiasmanti ostinatamente e ripetutamente.
    Ora se vogliamo dire che l’eolico troposferico si può fare “teoricamente” si può dire, si può anche sostenere ad occhio che una giostra con due posti per due piloti e due kites può girare, ostinarsi a bisticciare con persone su questioni sinceramente ridicole per non affrontare un argomento uno zinzino più scomodo è sinceramente un tantino penoso.
    Ora, non sarebbe forse il caso di mettere da parte un po di amor proprio, farsi una risata e dire, si… ho preso una cantonata che manco la costa concordia ha paragone, purtroppo può succedere, ma vi assicuro che non capiterà più. E questo non solo per Guglielmi, che non conosco e che probabilmente è l’ultimo arrivato… Ma Bardi, il suo team antibufala che rivolata calzini e CdV-Abbate uno sforzo in più nel prendere una posizione meno ridicola forse lo potrebbero fare… anche per loro stessi, direi.
    Perché poi la matematica spesso non è così complicata come si pensa.

  162. lo dicevo io: Daniele viene fuori sulla distanza.
    a chi, lo dicevi
    lo dicevo a mé stesso, va bene?
    no non va bene, l’accento sulla “e” di “me” non ci vuole
    sì, ma, dicevo, nella sostà
    la sostanza, tanto per cominciare, mi fai il santo piacere di metterla nella dovuta forma
    ochei, se ne riragiona
    KWRA … è ormai in una situazione di vittoria inarrestabile
    Vittoria de che? il Kitegen non è che un epifenomeno, che accompagna la generale perdita di Senso dello Stato da parte della popolazione generà

    ma restringiamo il Campo di Osservazione, o non ne usciamo più, applichiamo piuttosto una bella Teoria Efficace:
    anche se domattina la Power Wing strappa dal suolo la Cupola con dentro tutto l’equipaggio e la deposita, per dire, all’isola di Sant’Elena, il substrato sul quale è cresciuta questa muffa è ancora qui; si dimostri che non è vero e vado a mangiare al Cappello.
    ?
    Trattoria Al Cappello, Piazza della Torre degli Asinelli a Bologna, fanno anche dei bei sombreri di pizza, salone per cerimò
    ??
    Sì, Consegna Premi, Tavole Rotonde, Comunicazioni Scientifiche …
    http://ocasapiens-dweb.blogautore.repubblica.it/2016/09/04/complimenti-anche-a-neutrino/:
    un centinaio di miliardi a livello europeo, ruscellati via senza modo di poter valutare i risultati …
    OHÉ!
    Distribuiti da/su consulenza dei rivoltatori di calzini?
    Allora, per par condicio, tanti all’ITER quanti alla FuF!
    Una decina di milioni per il Kitegen vanno trovati, cribbio! all’avanguardia, italiana, brevetti e pubblicazioni a centinaia …
    Questo Consulente Scientifico Kitegen, che dice di alcuni impianti Kitgen da 0,5 – 1 megawatt funzionanti nel 2012, è Professore; questo suo claim mi appare falso; come tale, secondo me, finché non viene esposto ai dovuti livelli, continua ad intossicare l’ambiente.
    È solo un bruscolino che mi è entrato in occhio per caso, chissà quanti ce n’è, mi vien da pensare, chissà quanti percorsi -diciamo così- creativi, per arrivare ad attingere al rivo.
    Ma questo è un pelago così grande che non mi ci avventuro.
    Un caffè?
    Ehm, date le circostanze, Signora Lucrezia, non si offenderà spero se declino il premuroso invì
    Un bicchierino?
    Non insista la prego, mi metterebbe in imbarazzo perché mi stimola il riflesso gastrointestinà … ehm
    Allora un cioccolatino agli estratti naturali?
    Quali estratti?
    Mh vediamo, ecco venga qui alla luce vicino a me, ché leggiamo gli ingredienti
    Colocasio, Assafetida, Lauroceraso, Stramonio, oh come sono scritti piccoli, venga più vicino, legga lei per favore che ci vede ancora così bene
    [¿@ancora?@]

    allora, andiamo avanti: Belladonna
    O-oh! E’ sempre così galante lei
    no, dicevo, gli ingrediè
    ma dài signor KWRA, non ha altri argomenti?
    Sì, volevo introdurre un altro epifenò
    °|°
    ehm … mi permetta di arrivare direttamente al sò
    ma certamé
    ehm … ecco, volevo aggiornarla sul Warka Water, un sistema per condensare l’umidità atmosfè

    Oh! Interessante! Si è fatta una certa, mi pare, vuole un caffè?
    No, grazie, come le dicé

    ….

  163. Ma guarda questo buzzurro!
    Gli rispondo ora!
    Egregio Signor Mà
    un attimo. respira
    ah sì, grazie
    ricordati l’aplomb
    certo
    niente parolacce
    ci mancherebbe!
    concisione
    mi conosci, no?
    certo, certo
    Allora:
    Egregio Signò
    stai al tema
    naturalmente
    Dunque.
    Egrè
    tralascia l’inessenziale

    si vabbene però un po’ anche te eh!

    O vediamo.
    Massimo Ippolito scrive:
    28 agosto 2016 alle 12:29
    @Coyaud,
    Hai pubblicato … accuse a KiteGen

    Massimo Ippolito,
    può elencare queste accuse?
    perfetto. saluti, e firma
    Saluti.
    KWRA
    PS: noooh! col PS rovini tutto l’effetto!

    ochei, niente PS
    Come dice scusi?
    No, niente Signor Massimo, parlavo fra me e me, sa, per le scenette demenziali bisogna coordinarsi.
    Comunque, nella uspicarmi che voglia inclinarsi a considerare la possibilì
    TAGLIA!
    Voglia gradire i sensi della mia più becera devoziò
    TA-GLIA!
    KWRA

  164. @ Spagli
    Mi chiede perché frequento i passeri. In realtà ho smesso da molto di frequentarli. Li ho frequentati verso il 2012, per parecchi mesi, principalmente perché volevo capirli, e volevo capirli soprattutto perché votano, e quindi influenzano la mia vita. Mi interessava capire certi complottisti che pensavano che i miei colleghi e io ci vendiamo per interessi occulti. In particolare mi interessavo di 22 Passi di Daniele Passerini, da cui proviene il termine passeri.
    Da quella frequentazione qualcosa ho capito, credo. Una delle cose che ho capito molto presto è che è inutile discutere se non si parla lo stesso linguaggio. Il modo migliore di contenere i passeri non è parlare con loro ma parlare di loro. Meglio ancora: parlare di loro usando le loro stesse parole. In questo Sylvie è bravissima. Basta provocarli un pochino e i passeri esplodono in una nuvola di contraddizioni, volgarità, stupidaggini, rabbia e frustrazione che allontanano rapidamente gli osservatori un po’ distratti e un po’ confusi che all’inizio magari danno loro un po’ di credito. Per me è stato affascinante vedere questo meccanismo in azione proprio su 22 Passi.
    Mi chiede poi perché mi intestardisco su chi ‘sembra non essere alla mia altezza’. Io non ragiono in termini di altezza, soprattutto non mi ritengo più alto di nessuno. Mi dispiace averle dato questa impressione. Al di fuori del mio ristrettissimo campo di competenza sono e mi considero un platelminta. E poi perché dice che mi intestardisco scusi? Semplicemente, a chi mi fa una domanda rispondo, altrimenti me ne sto per i fatti miei.
    Ho fatto un intervento qui solo perché sono stato tirato in ballo, nientemeno che dal comandante della flotta astrale dei passeri, come presunto sostenitore del Kitegen (il che è falso). Di conseguenza ho letto questo post e ho segnalato un errore nel ragionamento, per amicizia verso Sylvie e perché apprezzo moltissimo Renato. Noti che aiutandoli ad aggiustare il tiro li aiuto anche a sbufalare il Kitegen, quindi lei può tranquillamente interpretare il mio intervento come un aiuto a loro, non al Kitegen. Comunque per me sarebbe finita lì. Il resto dei miei interventi sono state reazioni a interventi altrui.
    Devo poi dire che non mi riconosco quasi per niente nel ritratto che lei fa dei docenti universitari. A me interessano i miei studenti e la mia ricerca, per cui ho una grandissima passione, e l’onorabilità. Per la pagnotta ho un interesse minimo, nel senso che mi accontento di poco (non faccio consulenze e marchette, per esempio), e non ho alcun interesse per la competizione e la visibilità. La maggior parte dei miei colleghi sono come me. Alcuni sono un po’ più competitivi e vanitosi, con qualche rara punta estrema. Semmai il problema che vedo tra noi ricercatori è il conformismo, ma è un altro discorso.
    Lei poi sospetta che io derivi l’autostima dal mazzuolare i malcapitati. Proprio per niente. Ma scusi, io sono stato mazzuolato per primo! Arriva un anonimo bullo che mi dà del cialtrone usando una foto che non c’entra nulla e tre frasette sconnesse e sarcastiche e io lo devo lasciar passare secondo lei? Gli ho anche dato la possibilità di scusarsi, ma lui ha rincarato la dose. E allora lo mazzuolo. Lei che farebbe al posto mio?
    Vorrei però convincerla che non solo io ammetto i miei errori, ma che mi metto sempre nella condizione di essere obbligato a farlo. Per esempio, qui ho scritto molto chiaramente e col mio nome quello che penso sul Kitegen e l’eolico in generale e ho invitato i lettori a infierire senza pietà. Ammetterò lealmente qualunque errore abbia commesso. Lei mi dica con chiarezza cosa ho sbagliato e io con altrettanta chiarezza le risponderò e ammetterò. E la ringrazierò in tutta sincerità per avermi segnalato il mio errore.
    Un’ultima considerazione. Quasi tutta la ricerca finisce in niente, o in articoli che fanno polvere sugli scaffali o in prototipi e brevetti di cose che poi nessuno compra, in fallimenti, errori, ritrattazioni, esplosioni, eccetera. È nella sua natura: cercare non significa trovare. È un po’ ingeneroso prendersela qualche anno dopo e col senno di poi con chi credeva in buona fede in un qualche progetto, non trova? Ha letto che Giancarlo ha impiegato mesi a trovare la magagna, no? Vuol dire che non era così semplice giudicare. Si è detto che in tutto il mondo hanno investito nell’eolico ad alta quota. Di sicuro Bardi sconsigliava di investire sul Kitegen perché troppo rischioso (mentre chi consigliava di investirci era proprio Passerini).
    Quindi va bene la caccia all’errore ma cerchiamo di essere specifici e puntuali, e cerchiamo di non considerare un errore semplicemente il credere in un progetto rischioso. Tanto più che un conto è giudicare in base al materiale sul web (principalmente marketing) e un conto è giudicare sulla base di rapporti tecnici, magari confidenziali, e sulla base della conoscenza diretta delle persone coinvolte.
    Per concludere, capisco la delusione ma ciò che è accaduto non dovrebbe di per sé farle perdere fiducia nei ricercatori: semplicemente la ricerca e l’innovazione procedono anche per prove ed errori. Gli errori che vanno assolutamente evitati (e che vanno denunciati e puniti quando accadono) sono quelli di metodo: i dati inventati, gli articoli comprati, eccetera. Gli errori nel merito invece sono fisiologici. Se non si verificassero, vorrebbe dire che la ricerca non è sufficientemente ambiziosa. Per quel che ne so io, la differenza tra la fusione fredda e il Kitegen sta qui: la fusione fredda si basa in gran parte su errori di metodo, il Kitegen su (presunti, per quel che ne so ancora da verificare) errori nel merito.
    @ Hornbeck
    Ribadisco che non si possono fare modellini del software. Ma non è ovvio scusi? Secondo lei un programma scemo è un modellino di intelligenza artificiale? Scommetto che lei, visto che parla di scacchi, è un modellino del campione del mondo Magnus Carlsen.
    E poi cosa dimostra con un modellino dell’hardware se non ha il software per far volare gli aquiloni in condizioni realistiche? Nulla. Quindi quello del modellino è un argomento capzioso, un’arrampicata sugli specchi per confondere le acque, non ammettere l’errore e scusarsi per l’aggressione. Altro che difendere il mondo dagli imbroglioni, è molto più urgente difenderlo dai coglioni. Mi dia una mano se può.
    Quello che lei dice sui matematici e i loro limiti è abbastanza vero, ma le faccio notare che io stesso ho scritto sin dall’inizio che mi limitavo a un aspetto logico/geometrico (e non tecnologico) del carrousel. Serviva solo a confutare che gli aquiloni dovessero volare sopravento al punto di vincolo. Non c’è bisogno di assumere o decrittare la psicologia dei teorici per capire i limiti del mio intervento, perché erano scritti in chiaro. Il mio obiettivo era escludere che finanziamenti potessero essere stati elargiti in presenza di un errore marchiano come quello che veniva segnalato nel post. Ed ero stato esplicito nel dire che non difendo il Kitegen. Era tutto molto chiaro fin dall’inizio.
    Quanto al mio stile, non ci faccia troppo caso per favore, badi alla sostanza. Purtroppo non ho molto tempo per questa discussione. Avrei fatto bene a scrivere a Sylvie in privato, e se dovesse capitare un’altra occasione simile farò senz’altro così. Ho valutato male le conseguenze del mio intervento iniziale e non avevo previsto il tafano. Ops, scusi la caduta di stile. Immagini che io stia parlando di un corteggiatore molto insistente e vedrà che tutto rientrerà nei limiti del linguaggio comunemente considerato educato, senz’altro tanto educato quanto il suo quando parla di passeri.
    A proposito, confermo che i passeri scappano quando gli si fà bu’, e non solo quando glielo faccio io ma anche quando glielo fanno Sylvie e molti altri. Non vedo perché questo fatto indichi problemi gravi nella mia personalità. Provi lei a fare una domanda precisa a un passero di sua scelta e vedrà se non scappa. Cambia discorso, la insulta, cita Dante, vorrebbe tanto risponderle ma la zia è malata, eccetera.
    Infine la rassicuro: non mi interessa farmi ammirare, nemmeno dalle mie figlie, che comunque mi trovano repellente, e tanto meno mi interessa farmi votare. Quello che scrivevo sull’atto politico non era una battuta, anche perché le mie battute fanno ridere eccome. Mi sono evidentemente spiegato male. Riprovo: è mio dovere, così come è dovere di ogni ricercatore, discutere le mie affermazioni e difendermi da accuse quali cialtrone, truffatore e cretino. Al contrario di quello che dice lei, non c’è nulla di personale in questa difesa. È un dovere e anche un piccolissimo atto politico, perché anche se non ho speranza di far cambiare idea agli imbecilli (infatti con loro tronco il dialogo per non perdere tempo), per lo meno posso far riflettere chi imbecille non è ma osserva in modo superficiale. Spero di influenzarlo in modo tale che quando andrà a votare voterà per chi si fida dei ricercatori invece che per gente che ci considera una banda di cialtroni, truffatori e cretini, e che farebbe fare la ricerca ai passeri. Basta leggere Sylvie per sapere che di politici del genere e di elettori corrispondenti ce ne sono parecchi e che ciò che dico non è una mia fantasia.

    1. Alessio,
      concordo sul dovere civico, ma in Italia quando ne parlo spesso mi guardano come se arrivassi da Marte. Da quello che ho capito, nelle scuole non si insegna educazione civica o non come l’avevano insegnata a me.
      A proposito di civismo, studenti, colleghi e software, se ne conosci con un po’ di tempo libero e ti ricordi, chiedi se possono dare un’occhiata a http://terremotocentroitalia.info/? Servono volontari a turni per i prossimi mesi- grazie da parte di Action Aid.
      Avrei fatto bene a scrivere a Sylvie in privato
      non è detto, bizze di wordpress a parte. Ogni tanto devo lavorare e fa le bizze pure Microsoft Outlook. E’ un gomblotto, chiaro.
      Il KiteGen bof moi tu sais franchement… mi interessano le giostre a vele, smontabili, compatte, silenziose, leggere salvo la batteria per quando pochi watt sono vitali. Dalla discussione fra di voi ho capito che sarà dura, ma si può provare.
      Sui finanziamenti, con me sfondi una porta più larga del KiteGen (con una riserva, rif. sotto anche per Daniele Spagli. Raccolgo soldi per un vaccino anti-malaria ancora oggi, dopo un secolo e miliardi di dollari spesi in tentativi falliti. E se qualcuno pensa che l’analogia non vale e pochi watt non cambiano la vita, vada a far bollire acqua infetta, di notte, in un’emergenza colera tipo Haiti dopo il terremoto.
      Nota per CimPy: so già che non lo pensa

      E.K.Hornbeck,
      forse s’è dimenticato che ignoriamo gli insulti anche o proprio perché sappiamo che così l’insultante si offende? A me sembra che dopo che CimPy non demordeva, Alessio ha deciso di trattarlo alla pari. O quasi, c’è una differenza fra sentirsi dare del molesto e del truffatore.
      Sul modellino del software, credo che abbia ragione Alessio. Anche Alfio Quarteroni dell’Alinghi dice che se è troppo semplificato, non modella niente, e se è troppo realistico non si può usare perché pesa troppo – traduzione approssimata.
      Devo aver sbagliato qualcosa. Così lei avrebbe torto due volte e la probabilità mi viene bassa.

      Daniele Spagli,
      Mi sa che con gli habitués del blog la psicanalisi non serve, dopo un po’ si capiscono pallini, “buone cause”, difetti e talenti di ciascuno (KRWA è fantastico, in realtà la sua passione è più il linguaggio del KiteGen. Senta, adesso che siete in confidenza, non gli chiederebbe anche lei di farci un libro?)
      Nessuno tratta dall’alto in basso chi non sa niente. Guardi me, procedo per associazioni completamente OT – per es. sui bisogni delle Ong nelle emergenze. Mi prendono in giro per le cantonate, questo sì, ma appena posso ricambio.
      Alessio può fare i calcoli che vuole, of course. A me risulta che lo stato italiano ignori il KiteGen da un decennio se non da sempre. C’è un capo del governo che crede alla fusione fredda, come il compagno di partito che ha nominato a capo dell’ENEA. Secondo me chi sta preparando l’assalto alla diligenza sono i fautori di false terapie, passeri inclusi.

      Alessio e Daniele Spagli
      l’eolico troposferico si può fare “teoricamente”
      seguo un po’ le ricerche sul clima e rinnovabili, ho visto qualche teoria sul potenziale, Ken Caldeira, quelli del MIT ecc., e tanti fallimenti. Mi colpisce che il costo del prototipo successivo continui ad aumentare.
      Ok, mettiamoci risorse ma visto che quelle pubbliche sono poche, perché insistere se solare, eolico a terra, microdighe ecc. hanno una learning curve normale e con il tempo costano un po’ meno mentre rendono un po’ di più?
      Avrei altro da starnazzare, ma sono un po’ di corsa.

  165. Abbia pazienza, sono senz’altro io che mi sono fatto un’idea balzana… di certo tramite tastiera e senza conoscerci è dura fare delle valutazioni. Sa, mi ero uno zinzino fatto fuorviare da giudizi tipo “votano” e “un po di talento”.
    Mi perdonerà se non mi interesso della tipologia dei rapporti e delle reazioni che occorre avere con i passeri e con i sempliciotti scalmanati, di solito non ho regole, valuto sul momento e cerco di perderci il meno tempo possibile.
    Lei mi chiede come si potesse valutare a priori qualcosa di noto a posteriori… certamente non si può, io però le chiedo che tipo di verifica a rivoltamento di calzino è stata fatta da chi in maggiore o minore misura si è esposto in un progetto spendendo il proprio titolo accademico. Ma soprattutto, che tipo di rivalutazione e se è stata fatta una rivalutazione a posteriori (2002 ?) quando ha visto la luce il primo prototipo di prodotto industriale? Perché a quel punto qualche piccola verifica la si poteva fare…
    Nella presentazione della slide con le caratteristiche della macchina sul sito kitegen (ho postato il link, ma se vuole trovarlo è un attimo) noterà un commento entusiasta che recita più o meno “magistrale sintesi, bravissimi”. Il commento fatto da un professore universitario si presume si riferirà al merito del contenuto… si presume… o alla qualità dei disegni? Che tipo di valutazione del lavoro ha fatto secondo lei… A POSTERIORI. Avrà acceso lui almeno l’emisfero sinistro o l’avrà tenuto spento?
    Adesso lei, professore, che è venuto a conoscenza di quello che è emerso, ritiene di essere in grado di accendere l’emisfero sinistro e fare una piccola verifica di matematica applicata sui valori emersi A POSTERIORI o ritiene che non ne valga la pena?
    No, perché sa ha avuto la pazienza di leggere KWRA (lo so… sembra poco serio e occorre far fatica, ma le assicuro che non lo è) avrà notato che non si sta parlando di un errore, di un BUG, ma di un possibile METODO, di un PROgetto che potrebbe essere piuttosto grave, per come funziona lo stato e la ricerca in Italia. Ritiene che una cosa del genere sia di suo interesse oppure no? Ritiene che potrebbe fare uno sforzo per cercare di capire quello che è successo, visto che la matematica “applicata” dovrebbe essere il suo campo, o che sia più prudente stare sul “non è mia competenza”?
    Ritiene di essere in grado di fare una considerazione competente sulla questione se la questione le paresse vitale, ed arrivare a dare un giudizio un po più netto di un “pare”. Oppure decide di fare come Bardi, che dopo aver contribuito a portare alla ribalta il kitegen fino a pochi anni fa, si rifiuta di guardare un documento che indica EROEI 1500 dicendo che non ha rapporti con kitegen a parte un suo interessamento all’eolico d’alta quota qualche anno fa?
    Insomma… cosa è che ci sta a cuore. Ma veramente intendo, non a parole. Perché L’humus rimane li, come dice KWRA anche se lo stem di Ippolito dovesse scavare un canale da Torino a Venezia trainato come un kitesurf nella pianura padana… chissà, potrebbe pure tramutarsi in alga.
    E se proprio vuol conoscere l’errore, sappia che se lo cerca tra i numeri, sarà l’errore sbagliato.

  166. “Sul modellino del software” ??
    Deve essere uno scherzo, non me lo spiego altrimenti.
    Cavi o no? E anche lunghi non meno del diametro del volano. Glielo chiede lei, Guardiana?

    1. CimPy,
      Deve essere uno scherzo, non me lo spiego altrimenti. Cavi o no?
      Non era uno scherzo, almeno non per me, citavo Alfio che li fa al computer pure lui. Andrea deve aver capito così perché ha fatto una battuta sulle Navier-Stokes, e forse anche KWRA che voleva costruirlo per davvero.
      Cavi stanghe o molle è uguale, KWRA parlava degli aquiloni sopravento al “Punto di Vincolo” non di come erano attaccati.
      Flaschback
      Inizia Ashtar Shevan secondo il quale prof come Ugo, Alessio et al. e i valutatori europei sarebbero stati stupidi o collusi a non accorgersi subito del trucco. KWRA linka al video del PdV. “Perché dite che nel Kitegen gli aquiloni dovrebbero volare sopravento al punto di vincolo?” chiede Alessio:
      Non posso difendere il Kitegen nel merito tecnico, né ho interesse a farlo o ne sento il bisogno, ma non mi sembra che il concetto abbia delle falle logiche
      Spiega la logica, aggiunge “Cosa mi sfugge? Infierite pure senza pietà”, nessuno trova falle, KRWA cambia idea, Giancarlo dice che l’errore di Lloyd era difficile da capire, tutti concordano, i valutatori non erano collusi, i prof si sono fidati di gente più esperti, e da lì ognuno a tirar fuori quello che l’interessa.
      Io ho l’esprit de l’escalier a prescindere, lei normalmente no. Adesso che dice così del modellino, o io non ho capito niente dall’inizio, o lei si è perso dei commenti, non solo di Alessio.
      Wordpress non aiuta. Li pesco dallo spam ore dopo ma nel thread appaiano nell’ora in cui sono arrivati magari nella pagina prima. Se ho tempo, provo a rileggerli in successione per vedere dove sono deragliata – o lei.

      KWRA,
      un centinaio di miliardi a livello europeo, ruscellati via senza modo di poter valutare i risultati …
      Ma i destinatari si possono trovare – non sottovalutiamo neutrino, sta continuando a scavare – e quindi valutare i loro risultati

  167. Signora Oca,
    potrebbe chiedere a neutrino se gli è mai capitata, tra le scorie della sua miniera, la Warka Water?
    E’ quel sistema per condensare l’umidità atmosfè
    Oh! Interessante! Si è fatta una certa, mi pare?
    Ehm … sì, in effetti, non mi ero reso conto, sa, l’ho inventato io e

    davve-ero?
    sì, e
    °|°


    beh, se permette mi congedo

  168. Ho commentato nel post sbagliato

    era per “Complimenti anche a neutrino”.
    ora ce lo ricopio

  169. @ Oca Sapiens
    A me sembra che dopo che CimPy non demordeva, Alessio ha deciso di trattarlo alla pari. O quasi, c’è una differenza fra sentirsi dare del molesto e del truffatore.
    Ottima idea: la prossima volta che insulto qualcuno, cerco di farlo per metterlo a suo agio.
    Comunque, sono d’accordo sul fatto che la differenza c’e’, evidente, e ho chiarito che (IMHO) Cimpy ha torto marcio a insultare qualcuno per un’affermazione teorica, per altro ineccepibile, e che dovrebbe scusarsi.
    Ma sono anche convinto che chi ha del buonsenso dovrebbe sforzarsi di usarlo, a prescindere dalle ragioni o dai torti.
    E visto che l’intersezione dei campi di interesse dei due litiganti e’ tendente a zero, speravo che (passata una fase iniziale di sconcerto e di rabbia) entrambi ne facessero uso e si chiarissero; entrambi mi hanno smentito.
    Come vede, anch’io sbaglio: ogni tanto indulgo nell’ottimismo.
    Sul modellino del software, credo che abbia ragione Alessio. Anche Alfio Quarteroni dell’Alinghi dice che se è troppo semplificato, non modella niente, e se è troppo realistico non si può usare perché pesa troppo – traduzione approssimata.
    Immagino che per “pesa” intenda il costo computazionale e, si’… quanto le dice Quarteroni mi sembra ineccepibile.
    Ma il punto su cui ho corretto Guglielmi e’ un altro.
    Naturalmente l’interpretazione autentica puo’ fornirla solo Cimpy (e l’ha fatto, se non erro), ma mi sembra evidente che non ha chiesto un modellino del software. Esige un modello fisico (un rotore in metallo, binari, cavi, tela, circuiti elettrici, servocomandi, sensori, ecc.); magari un modello in miniatura ma non virtuale; uno reale, tangibile e in grado di produrre quantita’ misurabili e significative di energia.
    Ripeto: sempre IMHO, sbaglia a pretenderlo e a considerare un insulto personale il non fornirlo.
    Credo che l’interesse di Cimpy per il modello software (in assenza di un modello fisico su cui installarlo e provarlo) sia esattamente pari a quello per il modello geometrico che l’ha fatto imbufalire.
    E questo, in maniera attenuata (io posso anche apprezzare i modelli virtuali, nella fase iniziale di un progetto), vale anche per me. La principale differenza e’ che il modello fisico funzionante (bonta’ loro se decideranno di mostrarcelo) lo chiedo alla Kitegen, non a Guglielmi.
    Perche’, fatto genericamente salvo l’eolico ad alta quota, continuo ad avere l’impressione che il carousel sia solo una spettacolare trovata pubblicitaria.
    Devo aver sbagliato qualcosa. Così lei avrebbe torto due volte e la probabilità mi viene bassa.
    Magari fosse solo due volte.
    Anche sorvolando sul fatto che non ho usato la brillantina Linetti, nel mio campo professionale credo di aver commesso tutti o quasi gli errori noti (a volte anche volutamente) e di averne inventati anche di nuovi. Se solo avessi pensato a brevettarne qualcuno…

    1. E.K. Hornbeck,
      cerco di farlo per metterlo a suo agio.
      mi sembra che fra maschi si usi così, altrimenti più il qualcuno è ignorato più s’arrabbia. O forse bisogna avere il lessico e mi viene solo bachi-bouzouk.
      entrambi mi hanno smentito
      non è ancora detto, sono testardi, mica tonti e sospetto che si divertano pure
      i modelli virtuali
      credo che il fraintendimento venga da lì. CimPy no, invece io li associo automaticamente a quelli climatici: tutti sbagliati ma utili lo stesso. Non sapendo niente di ingegneria, refrain, do per scontato che quelli della Boeing sono giusti e le miniature inutili.
      credo di aver commesso tutti o quasi gli errori noti (a volte anche volutamente)
      A chi lo dice. Quanto a “volutamente” la prego di ammirare l’antropomorfismo del mio post su Philae.

      Daniele Spagli,
      Ora però direi di smetterla di parlare di Kitegen.
      Se vuole, ma l’ultima analogia potrebbe servire a KWRA, per caso in giardino gli sarà già comparso il marmo…
      p.s. come non detto, lol.

  170. @ Daniele Spagli
    cavolo… ma usare un nick semplice no eh?
    Ha spontaneamente preso piede l’abbreviazione EKH.
    basta capire che poi dovrebbe portare ad un giovamento e non ad un peggioramento.
    Gia’.
    Non bisognerebbe mai perdere di vista questo aspetto.

  171. OK, rewindiamo tutto.
    Cerchiamo di risolvere un problema di comunicazione.
    TEORIA ALLA BASE: teoria semplificata, di solito riguarda un concetto singolo dal quale si può partire per una serie di approfondimenti, verifiche e teorie particolari.
    PROGETTO: serie di scelte più o meno di dettaglio basate sulla teoria alla base e su altre teorie particolari (verificate) per il raggiungimento di un’obiettivo
    VERIFICA: serie di calcoli per verificare se certi requisiti stringenti basati su teorie e su conoscenze tecniche soddisfano le richieste imposte in sede di progetto, normativo o di altro tipo
    COSTRUZIONE: realizzazione di un prodotto-macchina-edificio sulla base di un progetto esecutivo (di dettaglio) che ha superato la fase di verifica
    COLLAUDO: verifica fisica delle prestazioni del prodotto-macchina-edificio così come effettivamente realizzato della rispondenza della realizzazione al progetto e della rispondenza delle previsioni teoriche alla realtà
    Esempio 1: Kitegen Stem
    fase: realizzata nel 2012
    dati di progetto: disponibili, forniti dal costruttore/progettista
    collaudo: non disponibile
    verifica a posteriori di massima: FORTEMENTE NEGATIVA DI UN FATTORE 10^N CON N > di…..
    scelte: verifiche teoriche per la ricalibrazione dei dati prestazionali massimi, eventuale ricalibrazione prestazionale o demolizione. passaggio all’ufficio legale
    Esempio 2: Kitegen Carousel
    fase: progetto di larga massima/primo definitivo
    dati di progetto: disponibile, forniti dal produttore
    verifica del progetto: verifica teorica preliminare/definitiva fornita dal progettista-produttore
    verifiche indipendenti: il metodo di verifica fornito dal produttore sembra eccessivamente semplificato
    verifiche delle scelte progettuali: tenuto conto della velocità dei kites, della lunghezza delle funi, dei tempi di risposta alla manovra, delle discontinuità dell’aria, dei necessari margini di sicurezza, nonché della potenza prevista del singolo kite per raggiungere la caratteristiche di progetto, certe scelte e previsioni di comportamento risultano in alcuni casi impossibili da realizzare, in altri fortemente improbabili
    scelte: riconsiderare a livello di scelte preliminari la conformazione del Carousel secondo metodi più congruenti con l’obiettivo e con i limiti fisici-teorici dei componenti. Ricalibrare gli obiettivi prestazionali di progetto
    risposta del progettista: picche
    risposta del valutatore esterno: allora fatelo come volete, coi vostri soldi e poi fateci vedere. In bocca al lupo
    Questo per cercare di connettere i concetti di teoria di base, teorie particolari e teorie applicate con macchine possibili e macchine impossibili. Perché se Massimo fa il carousel così come lo propone è anche probabile che il nostro amico di INTERSTELLAR ci viene a trovare e faccia funzionare la macchina a gravità che tutti qui giudicano impossibile. C’è solo da capire su quale teoria intervenire, quella gravitazionale o quella probabilistica che governa sistemi molto complessi come la circolazione atmosferica e qualcun altra.

  172. Se poi non ci si fida delle valutazioni sopra riportate riguardo lo stem, nè ci si vuole scervellare in VERIFICHE analitiche alla KWRA possiamo fare una semplice verifica empirica.
    Massimo dice che lo stem è verificato a 100.000 kg e che ogni fune in tensione di lavoro regge 37,5 tonnellate ergo 37.500 kg (slide 10 della sua presentazione sul sito kitegen). Diamo una misura fisica a confronto:
    peso specifico marmo di carrara (quello di Verdini): 2.700 kg/mc
    37.500/2.700=13,9 circa mettiamo 14 (una divisione passatemela)
    Per dare un’idea, prendete la vostra camera da letto matrimoniale ora metteteci tanti cubi di marmo di 1mt di spigolo fino a riempire completamente il pavimento… carino no? Arriviamo fin sotto la finestra. No, non basta… i cavi sono 2, ora mettetecene un altro piano. Così siete arrivati fino alla porta di ingresso (avanzano 10 cm a dire il vero… ma approssimiamo).
    Vi pare abbastanza? no, non basta…. siete al piano terra? ecco, vanno portati al secondo piano, bada bene, ne al Piano terra ne a quello sopra che è il primo piano… quello sopra ancora: il secondo piano… si li.
    Non vi basta ancora eh? OK ora sostituite alla vostra casetta in mattoni (che tanto si era già sbriciolata) la struttura dello stem, quella fatta di tubi saldati, si. Non avete presente? una foto? http://www.silverbearcafe.com/private/10.10/images/UgoMario.jpg
    Ecco ora fategli delle belle fondazioni, mi raccomando, che c’è un altro passaggio. Prendete il tutto e ruotate di 90°, come il vostro terreno fosse in realtà la parete verticale di una montagna.
    Ora che vi siete fatti l’immagine di una camera da letto di marmo di carrara appesa ad una parete di terra verticale su una struttura di tubi saldati ad arco, vi siete fatti un’idea.
    Vi sembra troppo? no, perché le funi non sono mica orizzontali, sono inclinate in alto, poi c’è il peso proprio, le raffiche di vento (mica c’è un ventilatore lassù) le risultanti delle forze. Magari la parete non sarà alla fine proprio verticale, sarà a 80° ma con 2 camere da letto riempite di marmo fino allo stipite della porta… o forse una riempita fino al soffitto, chi lo sa.
    Però vi siete fatti un’idea.
    Dunque dicevamo i dati di PROgetto ed il PRO (la sedia occupata).
    Per parafrasare se il mio collega avesse fatto quella proposta di modifica al PRG con edifici di superficie 100mq e volume di 100.000 mc cosa dovrei pensare? Che è un idiota? Lo conosco…. non è affatto un idiota. Che si era temporaneamente fatto? è possibile, ma magari prima di portare la pratica in comune gli sarebbe passata la bumba e l’avrebbe notata la cosa (dite che in 4-5 anni ops.. nei 60 giorni che passano dalla consegna alla valutazione non la si nota?). A pensar male potrei pensare che tanto sapeva che non passava, tanto valeva esagerare, che la notula andava a percentuale sui mc? Oddio, perché pensar male… ci sarà un’altra spiegazione no? Ci sarà certamente, il fatto che non mi venga in mente non significa niente ed il mio collega me la spiegherà… se vorrà… quando vorrà…. se iddio vorrà… rà… à…
    Ma per fortuna il mio collega non l’ha fatta sta cosa. L’abbiamo scampata sta cosa. noi.
    Sbaglio? dove sbaglio… che io sbaglio spesso ma poi nessuno me lo dice e non mi correggo mai.
    Ora però direi di smetterla di parlare di Kitegen.

  173. Ho sbagliato infatti la definizione di verifica. UFF. Vabbè… si capisce no?
    qualcuno mi corregga cribbio

  174. Lo so…avevo detto di smetterla, ma ho trovato la versione che aveva portato e montato a Berzano San Pietro a forza di asini e caterpillar e che quei cattivoni della forestale gli hanno fatto smontare.
    http://static.panoramio.com/photos/original/69107687.jpg
    Già mi immagino il dream team che rivolta calzini sul cantiere ad ascoltare Massimo che parla di Megawatt …E LORO MUTI !!! (cit.)
    Si, si… lo so. Smetto subito, scusate.

  175. @O.S.
    non credo sarà necessario arrivare a tanto, i cubi di marmo non ce li appenderà mai nessuno la in cima.
    Un airbus A320 a pieno carico pesa 73,5 tonnellate (uno zinzino meno di 37,5*2 che fa 75), ha un’apertura alare di quasi 35 metri e due motori a turbofan. Non saprei calcolarmi l’efficienza dell’ala ne la velocità di stallo, ma qualcuno più addentro di me potrà darci una dritta.

  176. Ora però direi di smetterla di parlare di Kitegen
    Sono d’accordo! Basta parlare di muffa!
    Ora ragioniamo di substrato!
    calma. respira. non ti corre dietro nessù
    Sei insopportabile!
    è il mio mestiere!
    Allora! Ora ragioniamo di substrà
    Chi, te?

    Se tu fossi tanto gentile da voler permettermi di esporre il mio pensiero senza interrò
    ah ma perché, te ciai un pensiero?
    Sì ciò il pensiero fisso di mandarti a ramengo ma visto che vuoi rompere i cogliò
    AH! Niente parolacce!


    Fammi il santo piacere, esci da questo corpo
    fare così da parte tua non è per niente sportì
    E-SCI-DA-QUE-STO-COR-PO!
    WÒÒÒ
    E NON FARE TANTO VENTO!

    oosssshhhhhh

    Dunque.
    Ragioniamo di substrato.

    Prima, però, un po’ di Bumba-bumba; scuserete, ma non avevo ancora fatto la Verifica Dimensionale della Ralla.
    Osservando da vicino tanto la Ralla quanto il Telaio al quale questa è stata accoppiata, viene il magone (it: prende lo sconforto).
    Ma qui più che i calcoli strutturali e/o analitici, che per ovvie ragioni ometto, quello che accora è vedere un centinaio di metri cubi di marmo appesi boing boing ad una fune al novantacinque per cento del suo Carico di Rottura boing boing, applicati centralmente a una bella metrata dal piano di questo cuscinetto reggispinta in forbito acciaio, qual mai ne vidi più grandi e più belli, destinato a essere venduto per rottame a dieci centesimi al chilo.
    Questa sofferenza estetico/strutturale mi ha ispirato delle rime sconsolate, che testè infliggo allegli astanti.
    ………….La Ralla……………
    Povera Ralla, lontana dal suolo,
    nel solleone e sotto al temporale;
    cosa dovevi far, qual fu il tuo ruolo?
    “Scaricavo la forza eccezionale
    prodotta dalla Power Wing in volo
    su quel telaio tanto originale;
    ora accolgo di passeri uno stuolo,
    di me lubrificare a nessun cale,
    e m’avvolge di ruggine un lenzuolo”.
    KWRA

  177. Poi Daniele gentilmente ci riformula la sua definizione aggiornata di “Verifica”; cosa ha quell’altra che non va bene non l’ho capito.
    K


  178. Snif

    chissà se ha ancora tutte le sfere a posto

    La Ralla, dico.

    ehm

    Allora si diceva: Substrato.

    A questo proposito devo dire che a questo proposito non saprei cosa dire; la faccenda degli aquiloni in volo sopravento al loro PdV mi ha un po’ destabilizzato, il dio degli Avventati, Dunninkru, mi ammonisce a non tracimare
    ricordati l’aplomb

    -è il mio primo pensiero-
    mi compiaccio
    -vacaghèr-
    come hai detto, scusa
    ho detto: “esci da questo corpo”; aggiungo: facendo il minimo di vento, compatibilmente con le esigenze di scena, naturalmente

    wwwooooossshhh

    ehm

    Per recuperare l’aplomb non trovo di meglio che indossare la parannanza (it: il grembiule)
    sedermi al mio deschetto,
    aguzzare la lesina
    assestare il martello
    oliare la tenaglia
    affilare il trincetto
    sbrogliare lo spago
    riscaldare la pece
    la cassettina dei chiodi

    oh mammamia son tutti mescolati! MISERIACCIA MALEDÉ
    l’aplomb
    Ma quale aplomb, con te che mi rompi i cogliò
    AH! niente parolacce!


    ooommmm … ooommmmmm … ooommmmmmmmmmm

    Le semenzine di qua, le sellerine di là,
    lì gli spilli, qui le bullette …


    ma prego, ragionate pure del substratac tac tac tac
    mentre risuolo questa scarpa tac tac tac tac
    spero che il mio martello tac tac tac tac
    non dia troppa noia tac tac tac tac.

  179. @ Oca Sapiens
    mi sembra che fra maschi si usi così, altrimenti più il qualcuno è ignorato più s’arrabbia
    Be’… forse; ma io cerco di non essere sessista e di non insultare le femmine in maniera diversa da come insulto i maschi.
    Quanto a “volutamente” la prego di ammirare l’antropomorfismo del mio post su Philae.
    Quello non lo definirei “errore”.
    Su questo mi piacerebbe avere il conforto del parere di Renato, ma a me sembra che sia classificabile come “licenza poetica”.

  180. Beh… riguardo la VERIFICA: i requisiti non possono soddisfare alcunché (forse qualcuno, appunto)… devono essere soddisfatti.
    E’ un po un errore significativo direi, perché in effetti quello che è successo è che i requisiti sono stati verificati semplicemente enunciandoli, semplificando di molto l’onere della verifica, lo ammetto, ma con qualche limite di affidabilità.
    Senza volerlo ho enunciato un definizione di VERIFICA adeguata e corretta dai personaggi in questione.
    Volendo mi potrei cimentare anche in modifiche di definizione riguardo il termine di PROGETTO, reso multiobiettivo. In una versione semiseria e caricaturale con nessuna pretesa di rispondenza alla realtà ma solo al limite una certa verosimiglianza. A scopo ludico, s’intende, che non vorrei che qualcuno la prende sul serio… si fa per giocare e scherzare, che siamo in fondo degli eterni ragazzi.
    PROGETTO MULTIOBIETTIVO (usare un cappello per occupare due sedie contemporaneamente)
    obiettivo 1: puntare al massimo (mi si perdonerà l’involontario gioco di parole) parliamo di eolico troposferico, devo estrarre il massimo di energia, con la mia idea, quanta energia c’è? TANTA, quanta ne posso estrarre TANTA/N=UNPOMENODITANTAMASEMPRETANTA qual’è un obiettivo ragionevole ma ambizioso? TANTA QUANTO NE PUO’ RACCOGLIERE UN’ALA SOFISTICATA MA REALIZZATA. Ok, prendiamo un aereo di linea di medie dimensioni, diamolo in pasto a qualche formula e vediamo che viene fuori… se esiste, possiamo farlo anche noi, no? COMENOCHECIVUOLE
    verifica interprogetto 1: Regge alle formule che conosco? spe… si, a quelle che conosco regge. cosa mi serve per realizzare l’obiettivo 1? soldi, tanti e tempo, il meno possibile, quindi aiuto esterno. obiettivo 2 definito
    obiettivo 2: aiuto esterno significa orientarsi al finanziatore, cliente. Cosa cerca un investitore? redditività alta, tempi brevi, poco rischio. ok… Facciamo un piccolo esempio e diciamo che siamo pronti a fare un sacco di soldi e di energia. E se non si fida? Ci vuole qualcuno di cui si fida, di chi si fidano gli investitori riguardo temi che non conoscono? Di esperti. OK, obiettivo interprogetto esperti.
    obiettivo 3: appoggio di esperti, chi cercare? il massimo appunto, scienziati e professori universitari. Cosa interessa a loro? Ci sono tanti tipi:
    a. interessati alla scarsità energetica: FACCIAMOTANTAENERGIA
    b. interessati alla decrescita: FACCIAMOUNACOSACHEPORTIAMOCONLASINOEMONTIAMOCONILMARTELLO
    c. interessati ai limiti demorafici: CIFACCIAMOICAMPIDIGRANOINMEZZO
    c. interessati alla visibilità: LIMETTIAMONELLALISTADEICOLLABORATORIEFACCIAMOCONFERENZE
    d. interessati alle pubblicazioni: GLIORGANIZZIAMOUNFINANZIAMENTOPERUNARICERCADITESI
    e. interessati alla pagnotta: GLITROVIAMOUNLAVORETTOINAZIENDA
    Una volta fatto un progetto, l’ultima verifica e via con i successivi aggiustamenti di tiro.
    Un esperto avanza dei dubbi che non avevamo verificato?
    Ma che la potenza non sarà mica troppa? verifichiamo la formula, che c’è a numeratore? densità velocità area… la densità non si può cambiare, la velocità del vento ci possiamo lavorare, l’area !!! quella l’aumentiamo fintanto che serve
    Ma Betz? Uff. Betz? che è… wikipedia, Betz potenza massima estraibile dal vento con una turbina eolica. Ma non è mica una turbina eolica, che c’entra Betz. Se insiste? C’è sempre l’area di sfruttamento, aumentiamo quella se serve,
    Qualcuno non è ancora convinto? mettiamo un po di carne al fuoco, una canna da pesca li che deve essere studiata da zero perché non esiste, un cavo ultraresistente più dell’acciaio che è appena stato fatto per noi, un misuratore di deformazione di nuova concezione, un MOTORALTERNATORE, lo spazio aereo, la burocrazia, la forestale, LECAVALLETTE NON E’ STATA COLPA MIA !!! (cit.) che rompono, sono esperti o tecnici? Il vento c’è? Gli aquiloni volano? Le formule tornano a forza di quattri? E allora che rompono.
    L’investitore si lamenta? Lo facciamo calmare, un esecutivo, prendiamo un po di tubi di quelli da oleodotto, li saldiamo insieme, un lampione e facciamo una macchina, alleghiamo un computo metrico così vedono dove vanno i soldi e gli dimostriamo che è bella che pronta, occorre solo un’ultima dose di pazienza.
    Qualcuno degli esperti si lamenta ancora? altri problemi tecnici, ci vuole un software, un centro di calcolo, un sistema predittivo mai studiato prima, una serie di aggeggi per stabilire dov’è il kite, che vento tira ecc. Ci vuole un sistema di trasmissione dati dall’acquilone, una batteria, un kite più grande, LE CAVALL… ok, questa volta no, risparmiamocele per dopo.
    Qualcuno degli investitori si lamenta? OK, gli costruiamo pure l’ala grande, un altro computo metrico da allegare al conto e che siamo in dirittura d’arrivo, ma è una cosa mai vista prima, vista com’è grande? E’ fatta di gommap… di materiale composto, fatto con i robot che abbiamo comprato e poi i pezzi assemblati a mano uno a uno, poi cotti in forno e conditi con un po si sal…antimonio e kriptonite perché superman non ci sbatta. Potrebbe sostenere un BOEING 777, se l’avessero messa a quello della Malesia Airlines probabilmente non l’avrebbe abbattuto neppure il missile russo.
    C’è ancora qualcuno che si lamenta? Che ci vuole, il carousel, i Gigawatt, il megasoftware che predice quanto sarà la pressione atmosferica, il vento, la denisità in un punto xyz tra 10 minuti e se il gabbiano la sotto ha mangiato un pesce avariato e farà una puzzetta. E’ un obiettivo ambizioso, ci vuole tempo, ma poi lo mandiamo anche su marte in versione autoassemblante ed autoriparante che se lo si portava a dorso di mulo che ci vuole a caricarlo su un lander. Ma cribbio, chi si credono di essere, sono ESPERTI… mica tecnici. E che la smettano di rompere le balle, che mi servono 100 milioni per il piano industriale, e poi lo stato vuole anche le tasse quando dovrebbe pagarmi lui.
    Chi osa parlare… ho sentito “piano industriale”, “ricerca”, “finanziamenti”, “mah”… ma come osate, siete ESPERTI o commercialisti?
    IO DEVO SALVARE IL MONDO IO… E VOI STATE LI A CONTARE GLI SPICCIOLI. SE MI METTETE I BASTONI TRA LE RUOTE SARETE CORRESPONSABILI DELLA FINE DEL MONDO. MA TANTO CI RIESCO… OH SE CI RIESCO… E QUANDO SARO’ IL SALVATORE DELL’UMANITA’ VERRETE A BUSSARE ALLA MIA PORTA E QUESTA NON VI VERRA’ APERTA E ALLORA SARA’ DOLORE E STRIDORE DI DENTI.
    Io un pensierino per un libro ce lo farei… ma io ho un 4 ad Italiano in curriculum, ci vuole uno bravo.

  181. @KWRA
    Ma è questo a farle perdere l’aplomb?
    http://www.kitegen.com/images/kitewireframe_600.jpg
    Ora ricordo… sono pigro ad aprir link e se c’era in discussione mi era sfuggito, questo è il disegno… mi ero dimenticato.
    Si, evidentemente era un calzino AD ANTERIORI che non era stato adeguatamente rivoltato o comunque al quale non era stato dato peso. Ricordo che anche a me sembrava un errore, ma magari mi sbagliavo, c’erano esperti di kites e di vela e professori ai quali non faceva ne caldo ne freddo… non mi sembrava il caso di guardare il dito.
    Il titolo di kitegenio della prima ora me lo sono guadagnato anche io, si. 🙂

  182. Intanto delle centinaia di pubblicazioni, Ippolito o chi per lui non me ne linka neanche una.
    Mi vogliono lasciare ignorante, non siamo mica su Pennetta, dove nascono imparati…

  183. @ Daniele Spagli
    Non ho idea di quali docenti universitari si siano esposti per il Kitegen e di quanto lo abbiano fatto. So solo di un post di Ugo Bardi sul suo blog, quattro anni fa, che a mia volta ho segnalato sul blog di Franchini. Il post di Bardi era questo:
    http://www.aspoitalia.it/blog/nte/2012/05/19/kitegen-a-che-punto-siamo/
    Come può leggere Bardi era cauto e già all’epoca si discutevano (e confutavano) le obiezioni di Renato. Non ho mai saputo più nulla del Kitegen fino a questi giorni. Mi sono fatto l’idea che il Kitegen sia partito bene e sia deragliato in seguito, cosa che giustificherebbe gli appoggi e i fondi iniziali, e il successivo isolamento.
    Credo che se c’è un errore negli assunti scientifici dietro il Kitegen deve essere un errore piuttosto sottile, visto che ricercatori professionisti del settore scrivono articoli di analisi non banali che prendono sul serio la letteratura precedente. A me Renato/KWRA piace tantissimo e lo leggo attentamente, ma la sua non è un’analisi scientifico/tecnologica.
    Lei mi chiede di fare uno sforzo per capire quello che è successo, sottintendendo che dietro al Kitegen c’è qualcosa di scandaloso. Mi dispiace ma no, non farò questo sforzo. Il primo motivo è che sarebbe uno sforzo inutile, visto che qualunque giudizio io dovessi raggiungere non sarebbe un giudizio autorevole. Il secondo motivo è che non ne ho il tempo, perché ho un lavoro e analizzare il Kitegen con cura richiederebbe centinaia di ore. Il terzo motivo è che esistono già tutti i meccanismi necessari ad assicurare un’analisi adeguata del Kitegen: per la sua parte commerciale c’è il mercato e per quella scientifica ci sono la peer review per gli articoli e le commissioni di valutazione per i finanziamenti su progetto.
    Io non so se il Kitegen sia un’impresa fallita o in via di fallimento. E non so cosa lei vi abbia investito, forse solo emozioni. In ogni caso, capisco che lei è arrabbiato e che cerca giustizia. Può darsi benissimo che qualche mio collega abbia sbagliato e sia responsabile di qualcosa (mentre è molto improbabile che una qualche commissione di valutazione abbia travalicato i propri limiti). L’unico consiglio che posso darle per ottenere soddisfazione, per quel che poco di esperienza che ho, è di essere molto preciso nelle accuse: faccia i nomi, indichi i documenti, ed esponga gli errori in modo esplicito e chiaro. Concentri il fuoco sui pesci grossi e sui loro due o tre principali errori e si prepari a martellare su quelli, confrontando direttamente le persone che accusa.
    Ciò detto, non vale la pena, secondo me, prendersela per le dichiarazioni fantasiose di un imprenditore sul suo sito web, che sicuramente avrà fatto un cherry picking di dichiarazioni di accademici e di recensioni. Ma chi se ne frega, scusi? Quelle dichiarazioni diventano rilevanti solo se sono la base su cui vengono elargiti soldi pubblici. È successo? Come, dove, chi, quando? Queste mi sembrano le uniche domande interessanti.
    Aggiungo solo che può succedere che nell’ambito di un progetto commerciale destinato al fallimento, addirittura per megalomania e incompetenza, possano essere finanziati progetti specifici scientificamente validi. La maggior parte delle start-up fallisce sul mercato, come lei saprà, ma molte stabiliscono delle collaborazioni con le università, finanziate dallo stato, su progetti limitati e solidi. Quei finanziamenti, indipendentemente dal successo dell’azienda, producono comunque nuova conoscenza e assicurano la formazione di qualche giovane ricercatore, che poi sarà utilizzabile per qualche altra impresa, si spera valida. Tutto ciò è sano, fisiologico e molto comune. Questo per dire che la presenza di progetti accademici attorno al Kitegen non implica automaticamente malsane connivenze accademiche. Poi, tutto può essere. Non mi stupisco più di niente, e penso Sylvie anche meno di me.

    1. Alessio,
      Le connivenze ci sarebbero state a Torino all’inizio, ma ne dubito perché Ippolito se ne sarebbe vantato. Semmai hanno avuto poca influenza e per poco tempo, l’eolico d’alta quota è passato di moda nella UE prima che negli USA.
      Sono d’accordo sulle invenzioni improbabili che a studiarle a fondo o anni dopo producono risultati. Ci sono migliaia di esempi – una decina solo per l’aspirina – ma nessuno li aveva previsti.

      Andrea,
      mi sa che Ippolito è nato imparato pure lui, ma puoi sempre studiare l’auto-pubblicazione dell’ing. Paolo Renati.

      KWRA e Daniele Spagli,
      scusate la domanda personale, avete mai provato a commentare da Pennetta?

  184. Sì, quello disegno che mi ha fatto svalvolare,
    Ma ora, basta parlare del Kitegen. Occupià … occupatevi del substrato, io ho da lavorare tac tac tac tac

  185. @Guglielmi
    Guardi, siamo partiti col piede sbagliato, cercherò di chiudere col piede giusto.
    Non è mio solito esprimere giudizi su chicchessia, mi capita a volte di esprimerne in virtù di discussioni virtuali, il che è molto illogico ma, sembra, piuttosto comune. Forse per via di una sorta di spersonalizzazione che avviene in rete, mi spiace se ci sono caduto anche io nei suoi confronti.
    Riguardo il kitegen, la rabbia è principalmente con me stesso, visto che essendone venuto a conoscenza anni fa, l’ho seguito con interesse, sia affascinato dalla sfida, sia fidandomi dell’autorevolezza di chi lo portava a conoscenza del pubblico. Le speranze sinceramente, potevano essere riposte diversamente, perché poi gli indizi c’erano da allora che qualcosa non andava ed anche io ne avevo sotto gli occhi come tutti.
    Non ho investito in kitegen, non ci ho perso niente io e probabilmente non ci ha perso niente lo stato (o quasi, non saprei) ma so che in tanti ci hanno investito e l’influenza di personaggi autorevoli immagino avrà avuto il suo peso.
    Non ho interessi a punire nessuno, quello che so, lo so da discussioni on line e poco più e non possono avere valore legale, ne la superficialità è perseguibile. L’unico interesse che ho, è (era) capire se c’è qualche speranza in quel rivolo d’impresa particolare o in altre concorrenti, perché l’eolico è certo una delle energie rinnovabili teoricamente più promettenti e l’eolico d’alta quota è un settore nuovo e potenzialmente (o mediaticamente?) promettente.
    KWRA ha già fatto un nome che sembra abbia dichiarato il falso o quantomeno affermato cose come vere ma che non aveva controllato. La cosa in se è piuttosto grave, ma se è stata fatta davanti ad una commissione parlamentare direi che non dovrei essere ne io ne KWRA a valutare se ci siano estremi da denuncia.
    La disanima di KWRA è una disanima scientifico/tecnica di un progetto-realizzazione, una disanima piuttosto irrispettosa e volutamente incompleta, ma molto dettagliata e tecnica: sta indicando una serie di incongruenze che non possono essere compatibili con le specifiche dichiarate. Capisco che per un matematico non sia facile capire che se metto un carico da 75 tonnellate su uno sbalzo di 1 metro (la famosa ralla) non saranno certo due flange a tenermi li quel punto, o che se faccio una struttura in tubi sottoposta a flessione non ho la minima idea di come si progetta una struttura, perché i tubi lavorano bene a compressione ma se sottoposti a flessione si deformano e si schiacciano. Che l’appoggio a terra della struttura su quelle leggere lastre verticali non reggerebbe una forza orizzontale significativa.
    Lei mi dice che non è dimostrato, in effetti io i calcoli non ho voglia di mettermi a farli, però qualcuno li avrà fatti: non so in che tipo di normativa sia stata fatto ricadere lo stem, ma in teoria dovrebbe esistere una pratica depositata al genio civile dove sono evidenziati i carichi ai quali è stata verificata la struttura ed il calcolo strutturale di verifica. Potremmo andare a vedere quelli, perché secondo me quei calcoli dicono che li c’è il peso proprio di tutte le macchine, il carico neve-vento ed un po di sovraccarico ma nessuna fune che tira a 75 tonnellate.
    In caso contrario vi immaginate le verifiche del terreno, che di solito si fanno nell’ordine di 1kg/mq per terreni alluvionali (CimPy mi correggerà se ricordo male). Oltretutto una forza da 75 tonnellate che una volta spinge a sud, l’altra a nord, dopo a est, come quando si cerca di togliere l’ombrellone dalla sabbia.
    Non c’è neppure niente da denunciare visto che non ce li metti quei carichi. Non c’è niente di illegale e (come dice Bardi) kitegen ha il diritto di fare tutte le affermazioni pubblicitarie che ritiene necessarie e delle quali si assume la responsabilità, ma lo possiamo affermare che ci stanno prendendo per il culo? Oppure nel 2015 dobbiamo continuare a dire che “As far as I know, the KiteGen is under development. My impression is that creating a working prototype will take more time than it was evaluated at the beginning, but it is surely a work to be followed.” http://cassandralegacy.blogspot.com/2015/04/breath-of-life-elders-speak.html
    OK, non spetta a lei. Perché dovrebbe interessarsene, ha ragione.
    Però sono anch’io dell’idea di KWRA. Una presa d’atto un tantino più netta e attenta, da parte di chi bene o male l’ha portata all’attenzione del pubblico ed ha detto di aver fatto dei controlli, sarebbe doverosa. Lo possiamo dire che ci hanno preso per il culo o sta male?

  186. OK, mi sono lasciato prendere… dalla foga. ERRORONE DI MEZZANOTTE (qui) 1kg/cmq vado da Pennetta. 🙂
    Buona notte a tutti… è ora che torni a martellare anche io.

  187. Prima le cose difficili
    bravo
    Signora Oca, non ho mai provato a commentare da Pennetta. Credo proprio di non averci mai nemmeno pensato. Non avrebbe senso, ci vorrebbe un aplomb da lingotto di ghisa.

    Ochei, ora posso lasciare le briglie sul collo alle mie capacità concisorie e stringative.
    Tranquillo, Daniele Spagli
    (ma, che si fa, si seguita col “lei”? Di artifizi per aggirare la questione non ne so più. Vero che potrei inventarne a profusione, ma non è questo il punto, mi pare).
    Tranquillo, dicevo, riguardo al Kitegenio della prima ora: si farà più festa per la pecorella smarrita e ritrovata, che per le novantanove state sempre al sicuro.
    Io -mira!- davo retta ai preti … -e poi quando mi sono emancipato volevo fare un Motore Magnetico; smontai perciò la ruota di una bici, ma il proprietario della bici trovò il mio gesto tanto irrituale da sentirsi in dovere di informarne le Autorità, per l’appunto passava La Volante, e da lì cominciò la slippery slope che mi ha portato dove sono adesso, che non ho finito di mettere a posto i chiodi e ancora c’è lo spago tutto aggrovigliato.
    Una precisazione:
    Giancarlo Abbate dei prototipi funzionanti ne scriveva su [1]; nelle note stenografiche riportate in [2] la domanda, retorica abbestia, “ Ma non erano già in funzione alcuni impianti nel 2012, giusto quanto scritto da E. Abbate, Cons. Scient. K.Gen, Mozzo da Botte?” è mia
    [il Mozzo da Botte anche; ora mi rendo conto che è gratuitamente insultante, non ho scuse da accampare, vorrei potesse scomparire ma purtroppo non si arresta lo strale che dall’arco scoccò, e resterà lì, a mio disdoro]
    oimmèna! ma non ti vergogni?
    -tantissimo, ho paura che mi facciano il Cappello a Cono in lamiera, ma lasciami continuare questa precisazione-

    ehm

    Nella Audizione Parlamentare attenzionata [3] E. Saraceno, Direttore Tecnico di Kitegen -dopo avere svicolato in tutti i modi alle domande tendenti a sapere cosa c’è di realizzato- informa gli Onorevoli -alla presenza di G. Abbate, Consulente Scientifico di Kitegen- che “verrà installato un test Plant”,
    La domanda, dicevo, è mia ed è stata depositata agli atti in collegamento asincrono con [1], talquando mi sembrava incongruo che il DT non fosse al corrente di quanto riportato tempo prima dal CS circa gli impianti in funzione per tempi ed a potenze significativ.
    ?
    -prova di Italiano Degenerato-
    mi sembri scemo
    -te invece sei furbo-
    vai avanti con la precisazione, vai
    -è già finita-
    bene, allora vieni al sodo
    Despedida – primo segnale.
    Io con il Kitegen bisogna che stacchi per un po’, rischio di cominciare a tartagliare, bava alla bocca e respiro corto, specie se mi viene in mente l’ ERoEI 1 500 in aumentoSERGENTE!
    COMANDI! CLACK


    niente, un incubo, tuttapposto, riposo
    clock
    #|#
    click?
    faccia come crede, tanto smobilitiamo
    gulp
    come ha detto?
    niente, stavo solo singhiozzà
    non diventi melenso, eh, adesso!
    Despedida – secondo segnale.
    Quindi, ancora due brevi capitoli, di appena sei paragrafi cadauno, ognuno dei quali con non più di quattro o cinque incisi, e spero senza invasi.
    Però, prima, ancora un po’ di Bumba-bumba

    he he he, paura eh! scherzavo, basta Bumba-bumba, ora Substrato -if any, naturalmente.
    Despedida – terzo segnale.
    Davvero, prima di seguitare a fare il cretino ho da dividere sellerine da semenze, da semenzine, da bullette e da spilli, quelle cò
    “quelle” non va bene perché nell’ Insieme c’è un nome maschile

    -e con ciò?-
    con ciò, il pronome accorda in genere e nù
    -è Italiano Degenerato in fieri, lo degenero io stesso, ti va bene o devo chiederti -scusa la rima- il permesso?-
    prego, tuo privilegio; ma ti rendi conto di quanto sei prolisso quando cominci dagli Orazi e Curià
    -perché non mi hai visto quando comincio ab Urbe condita o, peggio ancora, ab ovo- vai, sgomma-
    wooooshhhh
    Dicevo, ho da dividere quelle corte da quelle lunghe, le grosse dalle fini, le bronzate dalle zincate dalle ramate dalle ottonate -quelle tutte di ottone è facile, la calamita non le tira!- gli spilli con la testa a sfera dagli spilli col la testa a ogiva, e durante questo processo di selezione scartare quelle difettose (rugginose, piegate, altro).
    “quelle non accorda con “spilli”

    -e allora come faccio?-
    mah!


    Riformulo:
    Despedida:
    fra questi chiodini ho da dividere quelli corti da quelli lunghi, i grossi dai fini, i bronzati dagli zincati ramati ottonati e grezzi di forgia -quelli tutti di ottone è facile, la calamita non li attira!- e durante questo processo di selezione scartare quelli rugginosi, piegati, spuntati, corrosi, in una parola, difettosi.
    buono. saluti, e firma
    -ma secondo te, non lo saprò quando da laconico divento conciso e da conciso mi faccio esaustivo e poi diffondo dilago e diluvio?-
    fai come ti pare. le mie scarpe sono pronte?
    X|X
    he he he … scherzavo, eh!
    Saluti.
    KWRA
    —————–
    1: http://archivio.imille.org/2012/12/leroei-lingegno-italiano-ed-il-futuro-energetico-mondiale/;
    2: http://ocasapiens-dweb.blogautore.repubblica.it/2016/08/23/veleno/comment-page-3/#comment-1028080;
    3: “http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/commissioni/stenografici/pdf/0810/indag/c0810_green/2014/03/21/leg.17.stencomm.data20140321.U1.com0810.indag.c0810_green.0004.pdf”, pag. 25.

  188. un saluto finale a KWRA, alle ferie e (spero) alla mia abitudine di ritenermi lucido dopo il giro di birrerie con gli amici nell’ultima sera di ferie.
    si torna a più utili attività. Grazie per Sylvie per la pazienza ed in bocca al lupo all’eolico troposferico.

  189. Riordinando il carteggio per l’archivio trovo un commento di E.K.Hornbeck, che scrive:
    Su questo [l’antropomorfismo del post su Philae] mi piacerebbe avere il conforto del parere di Renato, ma a me sembra che sia classificabile come “licenza poetica”
    Per me che mi commuovo alla vista di un cuscinetto reggispinta senza lubrificazione, Rosetta e Philae sono quasi esseri viventi; il registro antropomorfo mi pare di progetto e -IMO- perfettamente giustificato.
    Quanto alla licenza poetica (nella definizione ristretta, quella che uso io, è violazione consapevole di regole di grammatica e/o di sintassi -e anche di punteggiatura e di ortografia, và’- giustificata da considerazioni stilistiche varie); p. es. ne vedo una nel lungo periodo iniziale senza virgole che rende bene l’emozione del ritrovamento e lo smarrimento della Autrice nel rendersi conto di quanto volesse bene a quegli ammassi di fili e di valvole rivelato dalla omissione dei dovuti puntini di sospensione
    Saluti classificati.
    R

  190. Errata: rivelato dalla omissione dei dovuti puntini di sospensione
    Corrige: comunicato mediante la omissione …
    R

    1. Grazie dell’apprezzamento Renato, detto da lei…

      Daniele Spagli,
      buon ritorno al lavoro, nel caso di crisi d’astinenza chieda aiuto e sono certa che KRWA rimedierà subito.

      KRWA,
      peccato, ero curiosa di vedere come reagivano dei pennettiani.

  191. Segnalo la ripresa delle attività volative kitegeniali; ancora solo sei mesi di attesa:
    http://euanmearns.com/aerodynamic-lift-something-for-nothing/: “kitegen … have secured a new test site in The Alps with consent to fly up to 5000 m and space for 9 machines. The current plan is to deploy the first fully functional 3 MW stem next spring”.
    Sono inoltre lieto di partecipare che “the concept of AWE is alive and well”, http://cassandralegacy.blogspot.it/2016/10/an-awesome-energy-source-where-do-we.html#comment-form; Kitegen però dovrà sbrigarsi, perché altre ditte si stanno lanciando (le operazioni inizieranno fra sei mesi, naturalmente): http://www.independent.co.uk/environment/kite-power-station-scotland-wind-turbine-plant-electricity-a7348576.html.
    Saluti.
    KWRA

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