Del Protocollo di Montreal si dice spesso che è una rara “success story”, uno dei pochi accordi mondiali che ha raggiunto lo scopo. Dal 1987 i paesi firmatari hanno ridotto i clorofluorocarburi del 98%, forse del 100% entro quest’anno, dei gas refrigeranti che distruggono lo strato di ozono in alta quota sopra l’Antartide e creano un “buco” più piccolo sopra l’Artico. Dalle ultime notizie, a Nord ci sono progressi, a Sud un lieve miglioramento.
Peccato che i CFC siano stati sostituiti con gli idrofluorocarburi (HFC e HCFC) meno dannosi per l’ozono stratosferico, ma non per il riscaldamento globale. L’HFC-134a – il “metro di misura” insieme all’R22, un HCFC – ha circa 1400 volte l’effetto serra della CO2. Per ora gli HFC rappresentano il 2% delle emissioni di CO2 equivalenti e influiscono poco sulla temperatura media, ma se ne usano sempre di più. Entro il 2050 potrebbero aggiungere 0,5° al + 1° C di oggi.
Al vertice di Kigali iniziato stamattina dovrebbe essere approvato un emendamento per eliminarli del tutto entro fine secolo. Un bell’aiuto per contenere l’aumento della temperatura a 1,5-2 °C rispetto al 1800, come previsto dall’Accordo di Parigi che entra in vigore il mese prossimo malgrado gli strepitii dell’agente Betulla e del “senior scientist” al suo seguito.
Le trattative sugli HFC sono iniziate nel 2009 senza suscitare le proteste delle BigChem che negli anni ’80 avevano fatto di tutto per impedire un accordo sui CFC. Due anni dopo stavano già producendo HFC e certi colleghi marchettari ci saranno rimasti male, immagino.
Sul sito della Commissione Europea c’è un elenco delle alternative già disponibili, come le idrofluoro-olefine (HFO) che costano pure meno. E siccome i clienti sono concentrati fra i Tropici, questa volta le BigChem non possono lamentare che il mercato non c’è.
Fra i delegati europei c’è un cauto ottimismo, insomma, anche perché Cina e USA sono già d’accordo.
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Da aTTP, Lawrence Hamilton spiega il suo paper sulla percezione delle alluvioni nel New Hampshire, rispetto a 20-30 anni fa, a seconda delle opinioni sull’esistenza o meno del camb. climatico:
careful analysis found no indication that either past or future flood responses are systematically higher in counties that have been most affected, or are most vulnerable. Disappointingly, responses to the flood questions instead exhibit strong ideological gradients, all too familiar for just about anything related to climate.
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Il premio per l’Economia in ricordo di A. Nobel della Banca di Svezia è stato dato a Oliver Hart di Harvard e Bengt Holmström del MIT per contributi alla teoria del contratto che dovrebbero renderlo più efficace e soddisfacente per i contraenti…
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Alison Abbott di Nature scrive un bel saggio sui profughi. E’ anche una rassegna delle ricerche sui danni psicologici di
people who had been physically attacked, women who had been raped and children who had been neglected.
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L’Associazione Dottorandi Italiani dice che tra il 2006 e il 2016 i dottorandi sono passati da 15.733 a 8.737 (-44,5%). Ancora troppi: solo il 6,5% dei post-doc troverà un posto da ricercatore. (h/t INFN)
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Kitegen’s Web Reputation Agent ha notizie fresche sugli aquiloni:
Segnalo la ripresa delle attività volative kitegeniali; ancora solo sei mesi di attesa:
“kitegen … have secured a new test site in The Alps with consent to fly up to 5000 m and space for 9 machines. The current plan is to deploy the first fully functional 3 MW stem next spring”.
Sono inoltre lieto di partecipare che “the concept of AWE is alive and well“; Kitegen però dovrà sbrigarsi, perché altre ditte si stanno lanciando (le operazioni inizieranno fra sei mesi, naturalmente).
Saluti.
KWRA
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Clinton-Trump: ci vorrebbe Aristofane.
“le operazioni inizieranno fra sei mesi, naturalmente”
Come per l’HHO e la FF, pare. Però quelli della FF si son fatti più furbi: 20 mesi, pare, sia il prossimo rilancio – che ci sta la causa FF vs FF da dirimere, prima.
Geni.
Signora Oca,
grazie per il rilancio, che mi dà occasione di far presente che, per quanto riguarda gli aquiloni, Lift provides the power multipliers [1], roba da pazzi e apodittica abbestia ma il punto è un altro, il punto è che il “power multipliers”, che traduco con “moltiplicatori di potenza”
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…
sob
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Signora Oca mi scusi, non riesco ad andare avanti, sono veramente commosso, è da quando ero ragazzino che non trovavo un Moltiplicatore di Potenza.
Saluti nostalgici.
KWRA
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1: http://euanmearns.com/aerodynamic-lift-something-for-nothing/#comment-23666
KWRA,
Moltiplicatore di Potenza
ero convinta che quelli veri fossero per i computer, o si chiamano in un altro modo?
Cmq non somigliano a quelli per polli.
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Alberto,
sì, manca solo una Lisistrata repubblicana che organizzi lo sciopero elettorale.
l’ industria chimica, o le Bigchem dei complottisti, non si oppose più di tanto
Lei dev’essere giovane! Dal 1974 al 1987 le BigChem hanno pagato chimici, politici, cronisti, “scettici” per attaccare i catastrofisti Molina e Rowland. Con il phasing out delle bombolette al freon dal 1978 si sono scatenate.
Il freon intaccava l’ozono poco poco o per niente, gli scienziati volevano distruggere l’economia ecc.
Idem l’Ass. europea delle industrie chimiche.
Dopo la conferma in peggio delle proiezioni nel 1985, il governo Reagan ha cercato di far fallire la Convenzione di Vienna. Preferiva il “Personal Protection Plan” proposto dall’industria: niente controllo sulle emissioni di CFC, chi credeva alla truffa (“scam”) degli eco-terroristi – traviati da Rachel Carson, ça va sans dire – stesse all’ombra o si mettesse crema solare, occhiali scuri e capello…
Trova un’ampia documentazione in Merchants of Doubt, di Oreskes e Conway, e in parte nelle note qui.
KWRA, per favore guardi questo carosello.
Sarebbe davvero il caso di (ri)leggersi Aristofane per scoprire come trattava i politici di allora, poi passati alla storia, e trarne qualche conclusione riguardo ai politici attuali che passano il tempo a raccontare storielle.
Riguardo all’ introduzione degli HFC anche negli anni ’80 l’ industria chimica, o le Bigchem dei complottisti, non si oppose più di tanto anche perché erano facilmente utilizzabili.
Geniale invece la kitegenialitá
L’ho guardato. Grezzo e poco efficiente, ma una batteria pian piano la carica, mentre per ora il Kitegen non ha esportato nemmeno un wattora. Fra sei mesi, però …
KWRA,
“grezzo”, be’ sì, mica hanno bel giardino e tanti strumenti come lei…
L’ho guardato di nuovo, quel carosello.
Già ieri sera, in effetti.
Accidenti a quando non imparo a essere meno tranchant.
L’uomo che presentava la macchina sa tutto molto meglio di me.
C’era un sorriso che voleva affiorargli alle labbra ma la contingenza non consentiva.
Il grezzo e l’efficiente vanno messi in relazione alla contingenza, data la situazione nella quale l’hanno costruito, tanto di cappello.
A dirla tutta, la volta che a fare una macchina tipo quella ci ho provato io -saldatrice moderna elettrodi a profusione e corrente elettrica a volontà- mi è venuta così sbilenca che al primo refolo di vento si è autodistrutta.
Grazie per il richiamo dall’orbita, ora come d’uso vado un po’ in quarantena.
K
Ma lei provava per la prima volta e non era mosso dalla contingenza.