Sentimenti alterni

Photo published for Uncut
Che giornata, ci manca Dario Fo, Bob Dylan riceve il Nobel per la letteratura e Nature pubblica un esperimento di antropologia culturale sulle mutilazioni genitali delle bambine in Sudan.

L’idea di varie Ong e delle agenzie dell’Onu (non di Action Aid) è che vanno spiegati e trasmessi valori culturali diversi da quelli locali. Con il risultato che la comunità, le madri in prima linea pena ritorsioni, difendono la tradizione dagli attacchi dei forestieri.

Ad Action Aid (la foto è di Simona Ghizzoni, che ha girato il documentario Uncut Project) risulta quasi sempre – in Etiopia, Egitto e negli altri paesi dove aiutiamo le Ong che vogliono cambiare la situazione – che la tradizione è recente e che l’imam o altra autorità del posto non ne conosce i fondamenti religiosi. (Nel Corano non c’è niente del genere.)

Sonja Vogt, Nadia Ahmed Mohmmed Zaid, Hilal El Fadil Ahmed, Ernst Fehr, coordinati da Charles Efferson – del dip. di Economia all’università di Zurigo – hanno girato una commedia su una famiglia sudanese, in quattro versioni (una di “controllo”, stessa trama, altri discorsi). La famiglia discuteva le prospettive per le ragazze. Per es. quelle mutilate saranno più sane? Troveranno più facilmente un marito e smetteranno prima di essere bocche da sfamare? E se la famiglia rinunciasse alla tradizione come sarebbe vista dagli altri?

Nel primo esperimento 189 persone di cinque comunità guardavano a sorte uno dei film. Nel secondo lo guardavano gruppi di 88 comunità, in totale più di 7.000 partecipanti alcuni dei quali hanno visto una seconda versione. Dopo facevano un test associativo, non sulle mutilazioni in sé.  Il loro atteggiamento era meno favorevole alle mutilazioni, soprattutto se avevano visto la versione in cui i membri della famiglia – molto estesa –  erano più discordi sui vantaggi/valori.

Con un po’ di ottimismo, gli autori concludono che la telenovela ha un effetto positivo. Mah… Certi error bars sono il doppio dell’effetto misurato, le differenze tra comunità sono cospicue e l’effetto è effimero, fa notare Nicholas Christakis:

As Vogt et al. intimate, their results suggest that the improvements brought about by the single-treatment films disappeared within a week. Moreover, the data hint that the effect was fading even for the double-treatment film — possibly declining from around 50% to 10% of a standard deviation within a week. In addition, we do not know whether improved attitudes led to any change in behaviour, which could range from viewers discussing their beliefs with others to preventing their daughters from being cut.

Da associare al rapporto dell’Onu sulle bambine e le donne seviziate. O alle rivelazioni su Trump, volendo.

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Lo speciale di Nature è sulle nuove tecniche in genetica e quello che promettono di scoprire, con in più una decina di papers sulla diversità genetica umana: la maggior parte delle mutazioni sono innocue; la divergenza fra 142 popolazioni dopo l’uscita dall’Africa; le tracce genetiche delle varie migrazioni in Eurasia; la “storia genomica” degli aborigeni australiani; la filogenetica dell’omicidio con un bel commento di Mark Pagel. E altri più specialistici che non ho letto.

Non c’entra con la specie umana, ma con la sua sicurezza alimentare e la genetica. Julian Hibberd e Robert Furbank riassumono 50 anni di ricerche sulle piante C4 dei paesi caldi, il mais o la canna da zucchero per dire, dalla fotosintesi più efficiente nello sfruttare il carbonio della CO2 rispetto alle piante C3. I fitogenetisti cercano di trasformare altre piante alimentari, il riso soprattutto, in C4 usando nuove tecniche come la Crispr-Cas9. Per ora non sembra funzionare.
(Da quando sono piccola, mi colpisce che in inglese graminacee si dice “grasses”, erbe.)

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Ellamadon…
Un gruppone di astronomi ha ricontato le galassie nelle immagini del caro vecchio Hubble e altri lanciati dopo. Priiima di cliccare sul link, provate a indovinare quante ne hanno trovate – in più o in meno.