"Il centro reggerà?" – O's digest


A proposito delle elezioni presidenziali, l’editoriale di Science è un capolavoro di neutralità, ma non di correttezza. A un presidente, chiunque esso sia, Jeremy Berg suggerisce di informarsi principalmente su

sei settori della scienza che richiederanno probabilmente l’attenzione dell’Ufficio ovale nei prossimi 4 o 8 anni…: cambiamento climatico, salute cerebrale, evoluzione di patogeni, percezione del rischio, intelligenza artificiale e nuovi strumenti per la correzione del genoma (genome editing).

A quanto ne so, una candidata si è mostrata ben informata su almeno quattro settori e non le mancano gli esperti da consultare per gli ultimi due. L’editoriale di Nature è privo di dubbi:

Will the centre hold? Will the United States elect its first female president, Hillary Clinton? It should do. And not just because she is not Donald Trump. Clinton is a quintessential politician — and a good one at that. She has shown tremendous understanding of complex issues directly relevant to Nature’s readers, and has engaged with scientists and academics.

(Il link rimanda a un articolo sui sondaggi, rif. sotto.) Alcuni scienziati statunitensi sostengono Trump, ovviamente, e Sara Reardon ne riferisce i motivi: fede cattolica conservatrice, certezza che Trump che “nominerà gente capace”, ideologia

 “The federal government has become far too involved in setting the scientific agenda,” says Briggs, who argues that Obama has misused science in politically charged debates over climate change and energy policy. “I think Hillary would worsen that.”

Dal 2001 è la maggioranza repubblicana del Congresso a voler decidere “l’agenda scientifica”: dal divieto di finanziare ricerche sulle staminali embrionali o sull’impatto della libera vendita di armi, sugli additivi alimentari, sugli inquinanti o sulle droghe.
Jeff Tollefson ricorda che il repubblicano Lamar Smith decide quale ricerca è legittima e quale no da quando è presidente della Commissione per la scienza e la tecnologia.

Since 2013, Smith has probed everything from individual National Science Foundation grants to government air-quality regulations — issuing an unprecedented 24 subpoenas along the way. And although the Republican presidential candidate, Donald Trump, is foundering in the polls, the party is poised to retain control of the House of Representatives in the 8 November election. That means that Smith is likely to remain at the helm of the science committee for at least two more years.

L’articolo sui sondaggi raccomanda la cautela:

In the 2014 mid-term US election, most pollsters failed in their forecasts of Democratic voting. Turnout was just 36% — a record low in the past 70 years — which disproportionately depressed votes for Democratic candidates.

Alle ultime due presidenziali, c’è stato un’affluenza che non si vedeva dal 1968: 57 e 55%… (Ogni tanto do un’occhiata a Nate Silver che segue anche il “mercato delle previsioni” di cui parla Adam Mann.)

Governanti e parlamentari devono stabilire le priorità per la ricerca pubblica, ovviamente, tenendo conto di tutte altre. Per mestiere io sono biased verso la ricerca di base, per volontariato verso quella applicata ai diritti umani. Poi ci sono i “lussi” come la cultura…
Conoscere meglio il sistema solare o la galassia è un lusso?

Questa mattina in radio, Nanni Bignami ricordava che la presunta scoperta di un batterio marziano in un meteorite era stata pubblicizzata da Dan Goldin, il capo della NASA, con l’aiuto di Bill Clinton, appena prima che il Congresso discutesse dei fondi per la NASA previsti nella legge finanziaria proposta dal governo.

Alcuni ascoltatori erano contrari alle missioni su Marte, “prima sistemiamo quello che non va sul nostro pianeta”. In realtà, la spesa per la ricerca spaziale è minuscola. Si spende molto di più per i vaccini, giustamente. Basti pensare alle decine di miliardi spesi negli ultimi 15 anni per vaccini contro l’AIDS o la malaria. Ancora non ci sono, ma la ricerca è servita per altri contro Ebola e – sembra a buon punto – la dengue.
Quanta ricerca spaziale degli ultimi 30 anni è stata utilizzata per Gaia – un bel successo dell’ESA, dal punto di vista scientifico – o per i Sentinel salvavita?

L’Economist ritiene che l’impero di Elon Musk stia traballando, btw

Mr Musk’s businesses face a difficult struggle to sustain their market valuations over the next 18 months, and to bolster confidence he is expected to unveil new financial measures and also new products over the next few weeks. Mr Musk has repeatedly defied the odds. But the stakes have got bigger now that shareholders, creditors and counterparties have tens of billions of dollars at risk.

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Assemblea di redazione al Sole-24 Ore, auguri ai colleghi