All’assemblea di Action Aid-Italia, c’erano le nuove generazioni “sul territorio”, pochi dal centro Italia terremotato troppo impegnati per il momento, da Puglia, Calabria, e Campania in particolare. Durante le pause, i temi sono migranti, corruzione, inquinamento, Xylella f…
Con i colleghi di AA Etiopia, nelle pause si parlava – troppo brevemente – di dighe, land grabbing, siccità aggravata dai cambiamenti climatici e carestia; di AA Vietnam, dighe, pescatori e contadini senza più risorse, alluvioni e tifoni intensificati dai cambiamenti climatici; con il segret. gen. Adriano Campolina, un agronomo brasiliano che ora sta in sede (Johannesburg) della carestia africana che non finisce più, Malawi, Mozambico, Botswana, Zambia, Zimbabwe, metà Tanzania, Madagascar e su fino al Corno, più altri eventi meteo estremi che hanno spazzato via i raccolti altrove.
Però nelle settimane scorse in Sudafrica occidentale, c’è stata una “buona pioggia” dove mancava da tre anni, una preoccupazione in meno per i raccolti dell’anno prossimo…
Poi c’è la siccità delle regioni andine. In sé non è peggiore di quella di 27-26 anni fa se non per una conseguenza del riscaldamento globale: i ghiacciai si sono ritirati. I bacini artificiali che alimentano le città sono a secco, la rete idrica perde il 50% quando va bene, adesso bisogna portare acqua con i camion-cisterne nelle montagne dalle quali scorreva.
Bref, “più CO2 e più caldo = più cibo per tutti” è la solita vecchia menzogna. Ci rassicurano i sondaggi: in tutto il mondo (dove sono autorizzati) l’opinione pubblica somiglia sempre di più al consenso scientifico. Anche in USA – dove oscillano con l’ENSO? – il che potrebbe spiegare il recente voltafaccia di Trump.
Altra fonte di preoccupazione: si allunga l’elenco dei paesi dove far parte di un’Ong locale con legami internazionali è un reato, ci si mette pure il Vietnam. Ecc. ecc., ma siamo in tanti.
Mini bibliografia
- il rapporto di AA per la COP 22 (sabato è uscito quello sulla libertà di spostamento negata alle donne);
- notizie della siccità in Bolivia – l’unica che ho trovato in italiano – e nel Madagascar;
- la Cina assume la leadership umanitaria (i com. stampa del World Food P. riflettono bene le emergenze e le promesse di aiuti – spesso non mantenute…)
- la sorte degli interventi per il clima con Trump Potus, un commento dell’Economist con esempi dei costi umani ed economici già pagati oggi, che invito i lei non sa chi sono io a contestare, anche sotto il nuovo post di Climalteranti, volendo;
- su Nature Climate Change, Kevin Trenberth et al. propongono – lettura in open access – un Climate Information System in tempo reale, simile a quello meteo creato mezzo secolo fa. Farebbe comodo anche a noi: “The climate information provided for the 2015–2016 El Niño event was used much more effectively than during the 1997–1998 event.”
Con più efficacia in California, Australia e forse in altri paesi ricchi.
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Consenso
Un’amica segnala questa “chicca“ ai presunti esperti di “comunicazione della scienza”. In 4 minuti John Oliver riassume perché servono consensus studies sul clima e al contempo l’assurdità dei dibattiti nei media la cui presunta obiettività garantisce la par condicio alle bufale e ai fatti.
Se i media non la garantiscono, i negaioli si organizzano per essere il 100%. Ultimo esempio in Italia, alla conferenza del 1. dicembre all’Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna:
- La previsione degli eventi estremi meteorologici, Franco PRODI – CNR-ISAC
- La previsione climatica nella complessità del sistema Terra-Sole, Nicola SCAFETTA – Università di Napoli
- Variazione secolare della costante solare e riscaldamento globale: verso nuove previsioni, Salvatore MAZZULLO – SCI /ESperA -Società Chimica Italiana / Gruppo di lavoro: Etica e Scienza per l’Ambiente
Un complottista, un climastrologo affabulatore, un altro secondo il quale la temperatura terrestre è inversamente proporzionale all’attività solare (e la Terra è priva di oceani…) e nessun contraddittorio (h/t Vincenzo Balzani – dai, è andata bene. La SCI poteva mandare Rosario Marcianò…).
D’altronde in Italia noi contribuenti paghiamo € 14,8 miliardi/anno (pag. 9) in sussidi per i combustibili fossili – circa 4,2 volte i sussidi per le rinnovabili – e vanno giustificati.
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High tech
Mentre si aspetta l’esito dei processi contro la Theranos, è pronta la class action contro TerraVia Holdings, il fornitore della farina d’alghe nelle bibite, barrette e polverine Soylent (sic, come Soylent Green), dette il “cibo del futuro” che fa bene all’ambiente, alla salute, al portafoglio ecc.
In settembre, Soylent ne aveva sospeso la vendita sostenendo che i mal di pancia dei consumatori erano dovuti alla farina. Tre settimane fa, diceva Bloomberg,
Mark Brooks, a senior vice president at TerraVia, said whole algal flour is safe and that Soylent products contain several known irritants, such as soy protein isolate and glycerin, that can cause symptoms similar to those reported by the startup’s customers. “Our algal flour has been used in more than 20 million servings of products, and we are aware of very few adverse reactions. In no cases was algal flour identified as the cause,” he wrote in an e-mail.
Il cibo del futuro contiene di peggio, a quanto sembra.