Le Oche dall'anti-idrogeno gelido all'anno più caldo

Cari orecchietti di radiopop,

abbonnaggio, palinsesto festivo, è tanto che non ci sentiamo, buon anno e auguri alla scienza che i governanti sono sempre più fieri di negare, e non solo in USA.

Poco prima di Natale, volevamo parlare dei risultati dell’esperimento Alpha pubblicati su Nature: lo spettro ottico dell’anti-idrogeno, battendo sul tempo l’esperimento Atrap. Entrambi Made in CERN dove da circa 20 anni c’è una fabbrica di antimateria ultra-fredda e decelerata al massimo.

Lo spettro

Più che parlarne noi, volevamo farci spiegare

  • la faccenda dell’anti-idrogeno, delle sue proprietà e quindi il ruolo dell’anti-materia nella relatività ristretta, il modello standard, l’evoluzione dell’universo, mica era stata sistemata al CERN da Gemma Testera et al. dell’esperimento Athena nel 2002 come un’oca – Filippo era ancora in fasce – aveva letto su Nature?
  • Oltre ad Atrap e Alpha, al CERN c’è Asacusa (Atomic Spectroscopy and Collisions using Slow Antiprotons): in novembre ha pubblicato risultati sfavillanti su Science, come mai c’è stato il silenzio stampa?
  • Sarà un pregiudizio contro gli anti-protoni meticci, un po’ anti-idrogeno e un po’ anti-elio?
  • C’è molta differenza tra gli esperimenti?
  • Adesso la faccenda è chiusa o resta da sistemare un po’ di dettagli?

Un fisico del nostro comitato scientifico conosceva la persona giusta per l’interrogatorio: Ruggero Caravita, un dottorando all’INFN di Genova che partecipa all’esperimento Aegis (Antimatter Experiment: Gravity, Interferometry, Spectroscopy) del CERN.

Ve l’avevamo segnalato all’inizio dell’anno scorso perché proveranno a fare una cosa demenziale: misurare l’accelerazione dovuta alla gravità terrestre su atomi di anti-idrogeno in un fascio in caduta libera da una specie di Torre di Pisa.
Ma… ma… se non si riesce a misurare su atomi di materia, è sensato usare quelli di anti-materia? Quando si dice il caso, Ruggero Caravita è cresciuto a Milano e con radiopop pure lui, quindi inauguriamo le Oche 2017 tormentandolo fino all’

intervallo musicale 

In barba all’anti-idrogeno congelato a meno 270 e rotti °C, ai meno 2 °C di questa notte, all’era glaciale iniziata nel 1999 o la settimana scorsa, e alla temperatura globale che stando a un senatore a vita nonché ex direttore del CERN sarebbe in calo dal 1998,

i 16 anni più caldi registrati dal 1800 sono concentrati tra il 1998 e il 2016.

Una settimana fa Claudio Cassardo, prof. assoc. di fisica del clima all’università di Torino, ha pubblicato da Climalteranti una stima della variazione della temperatura globale nel 2016 che ieri è stata confermata da Berkeley Earth e altri. Lo chiamiamo perché
a) è arrivato primo,
b) possiamo farlo anche noi perché le misure sono pubbliche,
c) il 2016 è stato eccezionale non solo per il caldo record.

Quei tre anni più caldi in fila indicano un “punto di svolta”? O finito il Niño a giugno, possiamo star tranquilli per un po’, la banchisa artica tornerà solida, i ghiacciai smetteranno di regredire, si spegneranno gli incendi invernali e si potrà andare a sciare anche in Svizzera?

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Dalle 10.35 alle 11.25 sul 107,6 FM o in streaming o in podcast dopo. Per domande agli ospiti sms 331 62 14 013, per dirci se abbiamo sbagliato qualcosa FaceBook e mail oche at radiopopolare.it

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