Quando ricercatori americani hanno lanciato un appello a salvare i dati climatici (aggiornamenti da John Baez), qualcuno li ha definiti paranoici. Dal sito del governo USA sono già state cancellate le pagine su energia, ambiente e clima, sostituite con le solite bufale. E con promozioni per un’azienda della Flotus, altro caso di “Buy American” nel senso di Made in Bangladesh, Vietnam o China come la merce elettorale, Made in China come negli alberghi del Potus e “Hire American” nel senso di immigrata illegale?
Nel contempo “the carnage stops now” sta per crepino i poveri e inizia con l’ordine ai Dipartimenti di non applicare Obamacare.
Fra gli altri record di impopolarità, è il primo Potus a essere contestato l’indomani dell’inaugurazione da una Women’s March in tutti i continenti, compreso l’Antartide.
*
Conflitti di interesse al quadrato
Tutti i nominati da Trump, meno i tre generali in pensione, ne sono oberati. Questo è speciale. I legali della “squadra di transizione”, ritirano la minaccia di querela contro CNN che aveva documentato i conflitti d’interesse di Tom Price, futuro ministro della sanità, perché hanno essi stessi un conflitto d’interesse in quanto rappresentano CNN in altre cause. Quanto a Price
[he] had purchased shares of Zimmer Biomet, an implant company, not long before introducing legislation that would delay a regulation adversely affecting the company’s business.
I legali confermano al WaPo che la lettera a CNN con la quale annullano la precedente è autentica. Al che
Phil Blando, a Trump transition team spokesman, told the Erik Wemple [autore dell’articolo per il Washington Post] Blog, “The letter is not authentic.”
*
Con parecchia ironia, l’inviato dell’Economist al World Economic Forum di Davos racconta l’intervento del presidente cinese Xi Jinping – il primo – da “leader mondiale” del libero mercato.
*
Steph è uscito dall’ibernazione il tempo di postare un sacco di grafici delle temperature 2016 e il link all’ottima spiegazione delle differenze tra le serie del MetOffice.
Carbon Brief ha un grafico interattivo sul quale si vede quanto il Niño e la Niña (oltre all’attività solare e le eruzioni vulcaniche) incidono sulla temperatura media globale. A differenza del responsabile scientifico della lobby di BigOil & Coal detta Gentlemen Who Prefer Fantasies che toglie l’influenza dell’ultimo Niño (ma non del precedente…) per sostenere che il global warming s’è fermato nel 1998.
Tamino ci va a nozze, non male anche il post sulla temperatura degli Stati Uniti, privati dell’Alaska da Watts.
Gavin Schmidt ricorda che i record annuali possono anche essere “rumore statistico”: conta la tendenza.
*
Altri orfani della lista di Beall: The Conversation; Ash Clinical News (h/t Retraction Watch).
Sugli autori indiani che pubblicano su riviste predone, G.S. Seethapathy et al. hanno fatto una ricerca simile a quella di Mauro Sylos-Labini et al. per gli italiani.
La manifestazione in Antartide mi è sembrata una splendida idea, non mi viene in mente nessun altro evento su tutti e sette i continenti.
Sull’ennesimo record di temperatura di quest’anno sono daccordo con Gavin Schmidt, è il trend quello che conta. Ma purtroppo il trend è un ragionamento di lungo periodo e sia l’informazione che la sensibilità delle persone è a breve termine. Bisogna fare buon viso a cattivo gioco e parlare di record e “classifiche”.
Quelli della stazione McMurdo hanno fatto una breve camminata ma senza cartelli perché il materiale per farli è del governo federale.
Tutti sono sensibili ai record, il nuovo POTUS sopratutto…