Lexington dell’Economist chiama Herbal Tea Party il movimento di protesta americano contro gli ordini esecutivi del Potus, scritti per lo più da Steve Bannon, fomentatore di misoginia, omofobia, e suprematismo bianco ecc. ora del Consiglio nazionale per la sicurezza.
Se ne chiacchiera attorno a un tè verde, scambiandoci notizie con un groppo in gola perché di solito le persecuzioni di Stato cominciano nello stesso modo.
– Già, Bannon. Molti dicono che ha tolto lui i riferimenti agli ebrei nel comunicato della Casa Bianca per il giorno della Memoria.
– Non bisogna chiamare idioti, razzisti o ignoranti quelli che hanno votato per Trump, dice Lexington.
– Perché Herbal Tea Party sarebbe un complimento?
– No, ha ragione, vige la legge del Cipolla, ma come si chiamano quelli che votano per un programma politico ignobile?
– “Deplorabili”?
La sapete questa? (sunto)
In un aereo per gli USA viene annunciato un ritardo dovuto alle procedure a terra per applicare l’ordine esecutivo (rif. l’analisi di Wittes del Brookings nazionalista, del Cato ancora più di destra) che per 90-120 giorni vieta l’ingresso negli USA ai cittadini di 7 paesi a maggioranza mussulmana. Anche se hanno un visto permanente, doppia nazionalità britannica, francese, canadese o altra, o uno status di rifugiato già concesso attraverso l’HCR. I passeggeri applaudono.
– Bravi. Si vede che hanno votato per accogliere solo cittadini dei paesi dai quali provenivano i terroristi che hanno commesso attentati in USA, compreso quello dell’11/9.
– Per forza, sono paesi con i quali Trump ha rapporti d’affari. Not “America first” folks, “my money first”.
– Si possono chiamare sadomaso?
– Se si obietta ci si becca del “traditore” e minacce di violenza.
– Minacce? In Texas hanno incendiato una moschea.
– Fanno paura. Anche perché sono armati.
– L’Herbal Tea Party non ha paura, occupa aeroporti anche a Washington. Qua subiamo le conseguenze senza poter far nulla o sì?
(Silenzio. Altro giro di tè verde.)
– Buono, da dove viene?
– Sri Lanka, regalo dell’angelo custode.
– Si può dare un po’ di soldi all’ACLU, ai gruppi che difendono i diritti umani e civili.
– Boicottare il Made in USA. Non andarci per conferenze scientifiche.
– Né in vacanza né a trovare parenti e amici.
– Però se stanno in California, Massachusetts, New York, Washington, Chicago, le città santuario…
– E quante sono?
(Consultazione di 1 tablet e 2 smartphone in parte Made in USA.)
– Circa 400.
– 400!?! Grande paese l’America.
– Fa vedere? San Francisco, sono a posto.
La deriva degli USA è un problema per tutti. Nelle Università gira una petizione. Non credo che serva a qualcosa ma almeno ho la soddisfazione di manifestare il mio pensiero.
Riccardo,
resistono in tanti però, più che ai tempi del Vietnam.
Grande Trump !!! Che bello vedervi rodere a voi radical shic . Oca ha fatto la scorta di malox ??? Non ne abusi troppo però, alla sua eta , visto che ha gia un piede nella fossa , potrebbe farle male .
Sono reduce da una settimana in USA per un workshop a U-Chigaco e Trump e’ stato l’argomento dominante delle chiacchiere a cena.
Quello che mi ha colpito e’ il genuino stupore manifestato dai colleghi USA della sua vittoria e l’assenza totale di un tentativo di analisi razionale del fatto. D’altra parte e’ difficile concludere che la vittoria di Trump non e’ altro che la logica conseguenza di una “cultura” che esalta una effimera eccellenza del singolo a scapito di dinamiche sociali virtuose …
Neutrino,
l’assenza totale di un tentativo di analisi razionale del fatto
pretendi molto, pensare politicamente è difficile anche qui.
Per ora l’eccellenza di Trump & Co. mi sembra proprio quella di innescare dinamiche sociali, virtuose non so, ma anche l’orgoglio del “what America stands for” fa parte della cultura popolare.
Nella mia azienda (multinazionale italiana ma con buona parte del top management USA) il CEO (americano e per di più repubblicano) ha inviato oggi un sentito messaggio, che pur tra mille cautele per ovvi motivi, sottolinea che il contesto multiculturale, multietnico, multireligioso etc. che la contraddistingue continuerà ad operare nel medesimo modo. Mi sono congratulato con lui.