Frutta e verdura

Questa mattina a radiopop, Gianmarco Bachi e Lorenza Ghidini raccomandavano di mangiare frutta e verdura per contrastare gli effetti dell’ondata di calore, e un ospite – intervistato sul salvataggio delle banche – ha salutato con un “buon frutta a tutti”.

Stesse raccomandazioni al bar sotto casa, ma niente frutta in vista a parte le arance per la spremuta. Un avventore trova che si stia esagerando, ricorda un caldo peggiore cinquant’anni fa. Coro di “Ma dove?!” Se fossimo stati in USA avrebbe ricordato il 1934. Brad Johnson risponde con le rispettive mappe termiche


(Notare l’inversione sul Brasile.)

Forse l’ISAC-CNR potrebbe fare altrettanto?
Su un tema affine, ieri “Trump digs coal” ha detto che i $21 miliardi per il muro lungo la frontiera con il Messico saranno pagati
wait for it
con la vendita dell’elettricità prodotta dai pannelli solari che ci metterà sopra.

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Su Nature esce un altro risultato negativo degli aerosol sulle nuvole, dopo quelli dell’esperimento CLOUD al Cern.
Florent Malavelle e molti altri hanno approfittato di un esperimento in natura durante la spettacolare eruzione del vulcano Holuhraun in Islanda tra fine agosto 2014 e fine febbraio 2015, per misurare quanti solfati (che producono aerosol) venivano emessi e quanto “inseminavano” le nubi nel giro di un anno:

hanno ridotto la dimensione delle gocce, come da aspettative, ma senza effetto distinguibile sulle altre proprietà delle nubi. La riduzione le ha rese più brillanti e ha portato a una forzante radiativa media globale di circa 0,2 watt per metro quadro in settembre e ottobre 2014. Tuttavia non erano rilevabili cambiamenti nella quantità di nubi e nel percorso della loro acqua liquida, a indicare che questi effetti indiretti – e  il sistema nuvoloso in generale – tamponano i cambiamenti degli aerosol.

Un’incertezza in meno per i modelli.

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Altro mistero napoletano

Alla Federico II di Napoli, sarà in corso un’indagine per capire come mai a volte il prof. Bruno Amato aggiunge ad articoli plagiati le firme di due colleghi che – stando a tutti gli “autori”, loro compresi – non se sapevano nulla?

Un altro plagio del gruppo è segnalato su Pubpeer, dettagli qui.