La fine del mondo – una ricorrenza annua dal 2010 – era per oggi, ma sembra che l’abbiamo scampata un’altra volta.
Le ridicule ne tue pas, l‘ha scampata pure il FuFista Francesco Celani (h/t alcuni IbeC). Con l’immensa modestia che lo caratterizza, ieri aveva mandato una mail ai seguaci:
ho il piacere di informarvi, in anteprima, che domani 23 Settembre 2017 dovrebbe uscire sul quotidiano “La Verità” una mia (lunga) intervista (una pagina intera, per quanto ho capito) con argomenti: energia, “modello standard, problematiche LENR, “fuga dei cervelli” e rottamazione di quelli (particolarmente innovativi) rimasti in Italia.
* L’intervista è stata fatta dal noto Giornalista Dott. Alessandro Milan che ai più è noto come conduttore della trasmissione radiofonica “I Funamboli”, trasmessa nei giorni feriali, dalle 09 alle 10, su Radio24 (cioè la radio gestita dalla “Confindustria”).
Ringrazio i numerosi Colleghi che hanno contributo alla realizzazione di tale intervista. “
* Mi è particolarmente gradito citare il fatto che 4 Colleghi, 2 Giapponesi (Yasuiro Iwamura, Tadahiko Mizuno), 1 Italiano (Gianni Albertini) ed uno Inglese, hanno scritto delle lettere di Endorsement che hanno notevolmente contribuito a convincere i vari “responsabili” del giornale della bontà delle mie argomentazioni, spesso molto innovative.
L’inglese è il Premio Nobel per la Fisica Brian Josephson che, ritengo, non abbia bisogno di ulteriori presentazioni.
Nella realtà
- Iwamura e Mizuno sono noti per esperimenti FuF che non riescono a replicare da 28 anni;
- Gianni Albertini, prof. associato al Politecnico delle Marche, per aver comprato su riviste spennapolli alcuni articoli sulle reazioni piezonucleari (inesistenti), insieme al “prof.” Fabio Cardone;
- Brian Josephson per aver abboccato alle sceneggiate di Andrea Rossi.
Alessandro Milan conduce “Funamboli24“, ma Celani ha azzeccato il nome del giornale.
Su La Verità – il bufalario di Maurizio Belpietro e dell‘Agente Betulla, tiratura 67 mila copie, vendute 22 mila, rese 45 mila – il suo pianto greco è richiamato in fondo alla prima pagina sotto il titolo “Mi fermano a un passo dalla fusione fredda”.
Con l’infinita modestia che lo caratterizza, da oltre vent’anni lo ripete senza né pubblicazione scientifica né tubo funzionante per colpa di un complotto che dovrebbe suscitare l’indignazione del Paese e delle sue massime Autorità.
Ora l’INFN osa addirittura mandarlo in pensione sebbene abbia soltanto 67 anni. “Due volte candidato al Nobel” da una troupe di comici, “lancia un appello al presidente Sergio Mattarella” perché metta fine alla persecuzione e gli consenta di liberare il mondo “dalla schiavitù del petrolio”.
Colonna sonora suggerita da un IbeC a chi avesse comprato La Verità, per accompagnare la lettura del seguito a p. 13.
*
La Stampa parla dell’ultima bufala azzardata con molti condizionali dall’ing. Giulio Fanti e dal collega Jean-Pierre Laude dell’università di Padova:
Ma a Torino, gli esperti del Centro Internazionale di Sindonologia si affrettano a ricordare che i frammenti del lino su cui sarebbero state fatte le analisi, non sono attendibili, non hanno valore scientifico in quanto non si sa né da chi né come sarebbero stati prelevati.
Business as usual…
***
Cose più serie
Anche le meduse nel loro piccolo di notte ronfano, scrive Carrie Arnold di Nature, a proposito della ricerca di studenti del Caltech et al. su Current Biology:
Without an established jellyfish alarm clock, the scientists used a snack of brine shrimp and oyster roe to try to rouse the snoozing Cassiopea. When they dropped food in the tank at night, Cassiopea responded to its treat by returning to a daytime pattern of activity.
Davide Castelvecchi racconta che la collaborazione Pierre Auger è abbastanza sicura di aver identificato l’origine extra-galattica di raggi cosmici ad alta energia, a proposito del paper uscito ieri da Science (bozza su arXiv). Questa volta non dovrebbero esserci dubbi, come dieci anni fa, sarebbero emessi da galassie in un raggio di circa 300 milioni di anni-luce da qui. Com. stampa della Pierre Auger.
*
Da Real Climate, Stefan Rahmstorf spiega i punti cruciali (e quelli problematici) del paper di Richard Millar, Myles Allen et al.
In summary, both approaches used by Millar compute budgets that do not actually keep global warming to 1.5 °C.
e come sia stato travisato dai “soliti sospetti”. Conclusione:
We still live in a world on a path to 3 or 4 °C global warming, waiting to finally turn the tide of rising emissions. At this point, debating whether we have 0.2 °C more or less to go until we reach 1.5 °C is an academic discussion at best, a distraction at worst. The big issue is that we need to see falling emissions globally very very soon if we even want to stay well below 2 °C.
rif. anche la seconda puntata di And then there’s physics
*
Altra delusione per il Potus e i boss del carbone
The surprising decision from the United States Court of Appeals for the 10th Circuit, which has jurisdiction in Colorado, Kansas, Utah, New Mexico, Oklahoma, and Wyoming, told the Bureau of Land Management [BML] to redo its math on greenhouse gas emissions from coal leases and sent the approval of these leases back to a lower court.
Il BML aveva preso per oro colato la matematica di Big Coal.
Paper di Richard Millar, Myles Allen et al. & relativa macchina del fango dei fatti alernativi:
E pensare che il buon Reto, pochi giorni dopo l’accordo di Parigi, diceva la stessa cosa a proposito del limite geofisico del grado e mezzo in più. Alla faccia dell’ammissione da parte degli esperti di aver sbagliato. Quanto meno molto ironico.
steph,
il buon Reto e molti altri. Secondo me l’Economist spiega bene i problemi con il paper di Millar et al.
—
CimPy,
grazie a nome degli attendati, trovo un po’ strano che non abbiano annunciato l’intervista. Era dai tempi di Bill Gates a Padova che la stampa non parlava di FuF.
Vabbè, ma per gli attendati sulla riva del fiume, neanche un motivetto? Non sono tutti scomparsi sa, ce ne stanno ancora, anche se fanno per lo più finta di essere su quella riva per caso…
Ci sarebbe, con tanto di sottotitoli per i non capenti, questo qui.
Almeno se la passano un po’ in attesa della sicura piena che dal 2011 ad oggi, di anno in anno, attendono…