Le panzane di Panzironi, segue

Due mesi dopo “Le panzane del paleodietologo” e “Nutrirsi come l’homo sapiens tre milioni [sic] di anni fa“, i difensori di Panzironi  – un idraulico iscritto all’albo dei pubblicisti – sono venuti a insultare e fare la réclame alla sua dieta “Life 120” e alle “46 pastiglie” al giorno – o qualcuna di meno, ma sempre vita natural durante – che prescrive abusivamente per curare l’autismo, la cellulite (una malattia, secondo lui) l’Alzheimer (omissis) e in primis l’obesità e il diabete.

Insulti tardivi dovuti al fatto che il 21 gennaio il prof. Lorenzo Piemonti dell’Istituto di ricerca sul diabete al San Raffaele, aveva scritto una lettera aperta al “paleodietologo” dilettante per correggergli le cantonate peggiori sul diabete:

non Le sto scrivendo per entrare nel merito dei suoi consigli dietetici o degli integratori che va proponendo e vendendo, perché anche in questo caso non ne voglia il suo ego, ma non si distingue dalla palude d’imbonitori che nel nostro paese, ma anche nel resto del mondo, propongono le più disparate soluzioni tutte con un’unica caratteristica, cioè quella di non avere nessuna prova scientifica di efficacia.

Il 29 gennaio, le panzane sono state denunciate al Ministero della Salute e alla stampa dall’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione clinica:

Dopo aver denunciato nei mesi scorsi il fenomeno mediatico della dieta “Lemme”, l’ADI punta il dito questa volta contro il regime paleodietetico “Life120” del giornalista Adriano Panzironi e rivolge un plauso al professor Lorenzo Piemonti, direttore dell’Istituto di ricerca sul diabete del San Raffaele di Milano, che nelle scorse settimane in una lettera aperta ha smontato scientificamente le tesi di questo metodo che promette di vivere fino a 120 anni eliminando i carboidrati e di guarire da patologie come diabete e Alzheimer.

Le guarisce tutte, compresi “il tumore e il cancro”.

Se un medico facesse in pubblico le stesse affermazioni di un simile personaggio in poco tempo dovrebbe rispondere giustamente al consiglio disciplinare dell’Ordine – dichiara Antonio Caretto, presidente ADI – Mentre personaggi mediatici come Lemme o Panzironi continuano ad aggirarsi nei salotti televisivi mettendo a rischio la salute della popolazione e senza incorrere in procedimenti disciplinari.

Da pubblicista dovrà risponderne all’Ordine dei giornalisti del Lazio la cui presidente, Laura Spadari, ha già espresso un parere poco lusinghiero.

Chiediamo pertanto al Ministero della Salute l’istituzione un organo di vigilanza che tenga monitorato questo genere di trasmissioni e che agisca con pesanti sanzioni su chi millanta metodi privi di alcun fondamento scientifico e non conformi alle linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità.”

Sarebbe anche utile informare i cittadini delle sanzioni, magari sui portali antibufale di Fnomceo (vedi sotto) che ha denunciato le panzane dellidraulico e ISS.

L’Autorità di Vigilanza sul mercato delle diete potrebbe, inoltre, aiutare a smascherare secondo ADI tutti quei falsi profili e pagine social che promettono dimagrimenti rapidi e efficaci e che catturano molto spesso l’attenzione di giovani adolescenti con disturbi alimentari importanti.

In media, le vittime pagano 3000 euro/anno per merci pericolose e/o inutili. Non sembra che i loro propagandisti sappiano contare – da rimmel i commenti di carlo – ma il più tenace sostiene che i clienti raggirati siano “migliaia”.
Sembrano pochi rispetto al marketing in tivù e sui social, ma anche un fatturato di 2 milioni/anno dovrebbe destare l’interesse di un altro Ministero.

*

Assistito da una specialista in medicine alternative e pubbliche relazioni al posto dell’iridologo naturopata forse bersagliato da troppe pernacchie, in congressi pseudoscientifici Stefano Fais – direttore del neo Dipartimento di Oncologia e Medicina Molecolare all’Istituto superiore di sanità, in che mani siamo signora mia, nonché inventore promotore (h/t Stefano Fais) dell’Alka Water – continua a propagandare la dieta alcalina come prevenzione e terapia dei tumori e altre patologie.
Nel caso intenda tuttora querelare qualcuno, gli suggerisco di provarci con la Fnomceo:

La dieta alcalina combatte i tumori?

Se esistessero davvero cibi che riescono a rendere basico il nostro sangue, mangiarli significherebbe andare incontro a gravi problemi di salute o addirittura morire. […] Il maggiore pericolo, però, deriva dal credere che questo tipo di dieta possa sostituire le tradizionali terapie, esponendo la persona a gravi conseguenze.

In attesa che lo ripeta il portale dell’ISS, lo segnalo anche a Gioia Locati.

*

Aveva ragione michecas, Franco Berrino non vende nulla ma fa danni lo stesso:

Un congresso fortemente voluto dal professor Franco Berrino, amico di Salvatorelli e studioso di fama internazionale, che ha chiesto di organizzare l’evento alla dottoressa Anna De Antoni, medico chirurgo, fisiatra, neurologa, medico funzionalista, neuralterapeuta. Esperta in Alimentazione e Dieta Alcalina […] e vedova di Nicola Salvatorelli [cuoco e proprietario di un ristorante].

La dieta alcalina non era l’unica ciarlataneria:

Nel corso del congresso verranno analizzate le tematiche legate allo stress ossidativo, le intolleranze alimentari […] la dieta chetogenica e le vie del benessere.

(link aggiunto).

*

Su “dottore, ma è vero che”, oggi è uscita una scheda sui vaccini pediatrici, con gli antigeni contenuti in quelli somministrati in Italia dal 1900 (vaiolo) in poi. Contrariamente alla bufala dell’omeopata antivax Roberto Gava, dal 1980 sono passati dai 3041 per sette malattie ai 200 attuali per 15 malattie, e quelli obbligatori 123-125.
Se fosse onesto, direbbe che i vaccini sono diventati meno pericolosi perché “sbilanciano” meno il sistema immunitario dei bambini. Ma anche lui deve vendere qualcosa ai clienti loro vita natural durante, per arrotondare lo stipendio da cardiologo ospedaliero assenteista:

Una cura standard prescritta da Gava (che comprende vitamine, integratori, probiotici, multiminerali, omeopatia ed altro) ha un costo di circa 1500 euro al mese

Tra gli integratori, fiale di acqua di mare perché da sola l’acqua distillata e scuotata non è efficace…

***

Fun stuff
Una ricercatrice tenta di allenare una rete neurale a riconoscere le pecore …. continua qui.

20 commenti

  1. “Nel corso del congresso verranno analizzate le tematiche legate allo stress ossidativo […]”
    Lo stress ossidativo è anche un cavallo di battaglia di una specifica frangia anti-vax. Vuoi vedere che questi “convegni” sull’alimentazione sono in realtà dei pretesti per fare propaganda anti-vaccinista? Si inizia dalle panzane sull’alimentazione e poi lentamente si porta il gonzo nell’abisso dell’antivaccinismo militante.

  2. i congressi costano, e certi “organizzatori” vanno pagati, per cui si fanno solo se sono veicoli sicuri per vendite future… 😉

  3. Adriano Panzironi ha Malfattore scritto sulla propria fronte. È palese che sta lavorando per creare una Herbalife italiana. Che si vergogni.

  4. Mi spiace di continuare a dover smentire questo attacco da parte vostra: io non sono l’inventore dell’alkawater lo è Rocco Palmisano con cui ho scritto un libro in cui, e non io, parla di acqua alcalina. In quel libro che si intitola “L’approccio antiacido per la prevenzione e la cura delle malattie” ognuno ha scritto la sua parte, percui rileggendo la parte che ho scritto con attenzione si potrà prendere atto del fatto che io non ho nè detto nè scritto le cose di cui sono accusato in questo blog.
    Ora sto scrivendo un libro interamente da solo sui tumori percui per quello che sosterrò non potrò essere associato a nessuno.
    Quello che ho fatto nella mia vita è testimoniato dagli articoli che ho pubblicato e che sono facilmente consultabili andando su PubMed dove digitando Fais S appaiono 171 lavori che sono tutti miei, ed altri stanno per uscire su riviste di grande impatto.
    Nel giro che ho fatto quest’anno ho parlato della mia proposta per dare un taglio migliore di questo scempio che vedo alla terapia dei tumori, e quello che ho detto e che continuerò a dire è sostenuto da lavori scientifici miei e di altri scienziati in giro per il mondo.
    Certamente io non sono mainstream e per mia fortuna nonostante abbia praticato molta ricerca di base sono un medico e non solo perchè mi sono laureato in medicina ma perchè l’ho fatto a lungo e con passione e credo veramente che sia arrivato il momento di fare un passo indietro in medicina ed in particolare a fronte degli scarsi risultati della ricerca in medicina di questi ultimi decenni.
    Vi chiedo di smetterla di attaccarmi in modo così poco documentato.
    stefano fais
    PS Non sono più direttore del reparto farmaci antitumorali perchè lo stesso non esiste più. Ma sono Dirigente di Ricerca del neo Dipartimento di Oncologia e Medicina Molecolare dell istituto superiore di sanità

  5. @stefano fais:” io non sono l’inventore dell’alkawater lo è Rocco Palmisano con cui ho scritto un libro in cui, e non io, parla di acqua alcalina”
    Bene allora. Comunque sia.. io il libro non l’ho letto ma lo stesso mi chiedo perchè lei abbia scritto un libro con Palmisano.

  6. Perchè io credo fortemente che non ci siano una miriade di medicine che la medicina sia una sola che deve necessariamente tener conto di tutto. A parte che ci sono molti filmati su youtube in cui spiego bene il mio punto di vista, ma sarebbe bene leggere il libro per giudicare. Il mio progetto è quello di parlare a mondi così diversi e lontani e non dare mai nulla per scontato. Dico sempre ai miei figli che la parola intelligenza deriva dal latino intelligere che significa leggere dentro o meglio leggere fra le righe ; quindi non può corrispondere alla furbizia che semmai è più istintuale e che è caratteristica della gran parte degli animali non umani; dico sempre che quando si dice ad una persona che è furbo come una volpe (in inglese si dice uguale cunning like a fox) non gli si fa un gran complimento perchè la volpe è un animale. Il pensiero è la attività più alta dell’uomo ed i medici per fare bene il loro mestiere devono pensare e anche molto più della media degli individui indipendentemente da genere, età e colore della pelle. Einstein diceva che l’umanità sarà messa male quando la tecnologia soverchierà l’immaginazione e ahimè ci stiamo completamente dentro a questa disgrazia e di questo ne sta patendo anche la salute della gente in tutto il mondo.

  7. e comunque per chi volesse parlarmi al di fuori di questo blog io sono un personaggio pubblico che lavora in una struttura pubblica la mia mail è stefano.fais@iss.it il mio numero fisso è 06.49903195 e volendo potete venire a trovarmi previo accordo anche perchè qui c’è bisogno dell’accreditamento per entrare

    1. dott. Fais,
      ho corretto, ma allora chi ha inventato l’AlkaWater? Palmisano se ne dichiara solo il “produttore”.
      Da anni, lei promuove le presunte proprietà terapeutiche e preventive dell’acqua alcalina, e in particolare dell’Alka Water partecipando al marketing di Palmisano.
      Oggi lei non sembra ricordarselo, ma alla domanda “secondo lei bere e alimentarsi in modo alcalino può avere un ruolo efficace nella correzione del pH del nostro organismo?”, lei ha risposto
      Sicuramente sì, e penso anche che un atteggiamento percorribile, a livello di sanità pubblica, potrebbe essere proprio quello di educare la gente a bere molta acqua con un pH alcalino perché aiuta a prevenire l’insorgenza di malattie.
      Visto che lei non ha mai studiato gli effetti a lungo termine dell’acqua alcalina sulla salute, perché si proclama “certo” dei suoi miracoli anche su You Tube?
      il mio progetto è quello di … non dare mai nulla per scontato
      Strano, lei dà per scontata tutta l’evidenza scientifica sui pericoli delle diete e delle acque alcaline.
      ne sta patendo anche la salute della gente in tutto il mondo
      Citation please, stando a quelli raccolti dall’OMS sembra vero il contrario.
      171 lavori che sono tutti miei, ed altri stanno per uscire su riviste di grande impatto.
      Per gli inibitori della pompa protonica ne risultano 37 di cui 2/3 sono opinioni, “perspectives” ecc. su riviste di nicchia o predatorie.
      Mi associo alla richiesta di E.K.Hornbeck: “Puo’ chiarirmi dove e quando Einstein, e con quali esatte parole, l’avrebbe detto? O scritto?”

  8. @ stefano fais
    Certamente io non sono mainstream e per mia fortuna nonostante abbia praticato molta ricerca di base sono un medico e non solo perchè mi sono laureato in medicina ma perchè l’ho fatto a lungo e con passione e credo veramente che sia arrivato il momento di fare un passo indietro in medicina ed in particolare a fronte degli scarsi risultati della ricerca in medicina di questi ultimi decenni.
    Visto che lei e’ contemporaneamente medico e autore di libri, spero non se ne avra’ a male se le ricordo che, contrariamente a quello che alcuni credono, l’uso delle virgole *non* nuoce gravemente alla salute.
    Comunque, quello che scrive mi sorprende alquanto: dal basso della mia ignoranza ero convinto che la ricerca medica, negli ultimi decenni, avesse ottenuto risultati piu’ che discreti.
    Puo’ indicarci degli elementi oggettivi a sostegno del fatto che in “questi ultimi decenni” la ricerca medica, nel suo complesso, ha ottenuto “scarsi risultati”?
    E “scarsi” rispetto a quale metrica?
    E in confronto a cosa? Ai risultati dei decenni precedenti? O ad aspettative eccessivamente ottimistiche?
    E, comunque, cosa intende, esattamente, per “ultimi decenni” ?
    Gli ultimi vent’anni? Gli ultimi trenta? Quaranta? Cinquanta?
    Il mio progetto è […] non dare mai nulla per scontato
    Ottimo proponimento…
    Einstein diceva che l’umanità sarà messa male quando la tecnologia soverchierà l’immaginazione
    … e quindi non vorrei dessimo per scontata la correttezza di questa citazione.
    Puo’ chiarirmi dove e quando Einstein, e con quali esatte parole, l’avrebbe detto? O scritto?
    Perche’ sa… io sospetto che quanto sosteneva un famoso presidente americano non fosse del tutto sbagliato.

  9. @Stefano Fais:”Perchè io credo fortemente che non ci siano una miriade di medicine che la medicina sia una sola che deve necessariamente tener conto di tutto.A parte che ci sono molti filmati su youtube in cui spiego bene il mio punto di vista, ma sarebbe bene leggere il libro per giudicare. Il mio progetto è quello di parlare a mondi così diversi e lontani e non dare mai nulla per scontato. Dico sempre ai miei figli che la parola intelligenza”
    Sono d’accordo su tutto meno sul fatto che sia sempre segno di apertura mentale e intelligenza quello di non dare mai nulla per scontato, non sarà il caso suo certo, ma il mondo è di fatto pieno di persone che con la stessa retorica cercano di far passare di tutto, oroscopi per la cura del cancro compresi.
    Sono anche d’accordo sul fatto che un libro vada letto per poter essere giudicato ma di fatto la mia non era un riflessione sui contenuti: di fatto per me non sarebbe motivo di vanto vedere il mio nome associato a qualcuno già noto come autore o coautore di libri che già dal titolo promettono rivelazioni che la Scienza ancora ignora, mi riferisco a titoli come “Alkalize and Ionize: Follow an alkaline lifestyle for a Healthy and long life” (Baroody TA and Palmisano R).
    Questo è ovviamente il -mio- punto di vista.
    “e comunque per chi volesse parlarmi al di fuori di questo blog io sono un personaggio pubblico che lavora in una struttura pubblica la mia mail ”
    Io non ho molto di più da aggiungere ma lei non ha formulato questo invito al suo primo reply, perciò mi sembra pacifico che sia qui che abbia ricevuto le risposte ai suoi interventi.

  10. Io non sono un frequentatore di blogs ci sono entrato perché qualcuno mi ha riferito che si riportavano cose non vere su di me e quindi mi dissocio dal clima rissoso del blog
    Riformulando L invito a mettersi in contatto con me al di fuori del blog però vorrei ribadire che io non sono solo un medico che scrive libri ma uno scienziato che fa parte della comunità scientifica internazionale e questo è testimoniato dalla mia produzione scientifica accessibile a tutti. Che quello che riferisco è una mia rivisitazione di un famoso aforisma di Einstein che chiunque può leggere su internet che il fallimento della ricerca in medicina è purtroppo una realtà e chi vuole può leggersi un articolo apparso su financial Times nel 2008 che si intitolava drug research needs serendipity. È uscito un articolo su british medical journal che ha dimostrato la totale inefficacia clinica di tutti i nuovi antitumorali entrati in uso fra il 2009 e il 2013 e non ultima la decisione della pfeizer di sospendere la ricerca su farmaci anti Alzheimer e Parkinson perché nulla ha mai funzionato
    Io sto provando da anni a proporre su solide basi scientifiche un’altra Strategia ma ahimè essa non produce grandi incassi
    E con questo vi salutò
    Stefano Fais

    1. passanti,
      non è un “famoso aforismo di Einstein”, ma un falso fra i tanti che “chiunque può leggere su internet”.
      La serendipity è il contrario dell’attaccamento a una vecchia ipotesi sbagliata, come quella di Warburg.
      Contro i tumori, gli inibitori della pompa protonica fanno parte dei farmaci risultati così inefficaci e pericolosi da non essere nemmeno approvati per l’uso.
      Per i diversi tipi di tumore, ça va sans dire, esistono strategie con basi un tantino più “scientifiche” delle réclame per l’acqua alcalina.

  11. @ stefano fais
    quindi mi dissocio dal clima rissoso del blog
    “clima rissoso del blog” ?
    Be’… in altre occasioni si’… ricordo anche una rissa scatenata da un suo fedele e acritico sostenitore…
    Ma non vorra’ mica sostenere che in *questa* occasione il clima e’ rissoso ?
    Suvvia!
    Certo che se confonde un atteggiamento critico, ma civile, con un “clima rissoso”…
    io non sono solo un medico che scrive libri
    Lei e’ comunque *anche* un medico che scrive libri.
    Ed e’ per questo che mi sorprende la sua ostilita’ verso la punteggiatura.
    Nell’intervento a cui sto rispondendo ci sono 210 parole e solo un punto. Anche di apostrofi ne vedo solo uno e ne servirebbe almeno un altro. Niente virgole, punti-e-virgole, due punti, ecc.
    Non le chiedo di arrivare al “Punto. Due punti. Ma si’, fai vedere che abbondiamo!” di Toto’ e Peppino… ma un minimo… anche solo il minimo indispensabile… di punteggiatura…
    ma uno scienziato che fa parte della comunità scientifica internazionale
    Credo nessuno abbia affermato il contrario.
    Ma attenzione: forse lei ritiene sia una cosa di cui vantarsi, e magari ha anche ragione; ma il fatto di essere “uno scienziato che fa parte della comunità scientifica internazionale” le da’ anche delle responsabilita’, almeno a livello morale. E genera delle ragionevoli aspettative negli interlocutori.
    Quindi — da lei, tra le altre cose — ci si aspetta rigore e precisione.
    quello che riferisco è una mia rivisitazione di un famoso aforisma di Einstein che chiunque può leggere su internet
    Di un famoso aforisma *falsamente* *attribuito* ad Einstein.
    E diffuso su internet da persone o superficiali o interessate ad attribuire ad Einstein le proprie idee.
    Se lei si ripromette di non dare nulla per scontato, e se io le chiedo conto di una sua citazione, come puo’ accontentarsi di rispondere in questo modo?
    Non aveva capito che le stavo dando l’occasione di ammettere elegantemente l’errore o, quando ha scritto quella frase, credeva ancora che l’aforisma fosse davvero di Einstein?
    E’ questa la cura nella ricerca bibliografica che possiamo aspettarci da uno scienziato internazionale?
    che il fallimento della ricerca in medicina è purtroppo una realtà e chi vuole può leggersi un articolo apparso su financial Times nel 2008 che si intitolava drug research needs serendipity
    Articolo interessante, e indubbiamente molto critico nei confronti della ricerca condotta dalle multinazionali farmaceutiche, nel quale trovo comunque scritto “Nevertheless, real scientific progress has occurred”.
    Parlare di “fallimento della ricerca in medicina”, sulla base di un articolo sul Financial Times — che, comunque, non e’ poi cosi’ catastrofico — mi sembra, per lo meno, esagerato.
    È uscito un articolo su british medical journal che ha dimostrato la totale inefficacia clinica di tutti i nuovi antitumorali entrati in uso fra il 2009 e il 2013
    Si riferisce forse questo articolo ?
    Per favore, mi dica di no.
    Perche’ l’articolo, in effetti, e interessante e riporta delle conclusioni inquietanti: “Most new oncology drugs authorised by the EMA in 2009-13 came onto the market without clear evidence that they improved the quality or quantity of patients’ lives, and, when survival gains over available treatment alternatives were shown, they were not always clinically meaningful”.
    E via di questo andare.
    Ma non e’ per nulla vero che “ha dimostrato la *totale* *inefficacia* *clinica* di *tutti* i nuovi antitumorali”.
    Nelle conclusioni, prima del brano che le ho trascritto trovo
    Among 68 cancer drug indications approved by the EMA in the period 2009-13, and with a median of 5.4 years’ follow-up, only 35 (51%) were associated with significant improvement in survival or quality of life over alternative treatment options, placebo, or as add on treatment. For 33 (49%), uncertainty remains over whether the drugs extend survival or improve quality of life. Of the 23 drugs with a survival benefit that could be scored with the validated ESMO-MCBS tool, only 11 (48%) were judged to offer a clinically meaningful benefit.
    Quello che ci dice, quell’articolo, e’ che dei nuovi farmaci antitumorali solo la meta’ (circa) e’ risultata utile rispetto alle alternative. Sugli altri ci sono dei dubbi.
    Ma la prima meta’ e’ *risultata* *efficace*!
    Quella meta’ ha significativamente migliorato la sopravvivenza o la qualita’ della vita!
    Quindi, quell’articolo, racconta una storia un bel po’ diversa da “dimostra la totale inefficacia clinica di tutti i nuovi antitumorali entrati in uso fra il 2009 e il 2013”.
    Spero che lei si riferisse a un altro articolo (e, in tal caso, le chiedo di precisare quale) poiche’ sarei estremamente preoccupato se uno scienziato internazionale, per di piu’ Dirigente di Ricerca del Dipartimento di Oncologia e Medicina Molecolare dell’Istituto Superiore di Sanità, da quell’articolo ricavasse la conclusione che “dimostra la *totale* *inefficacia* *clinica* di *tutti* i nuovi antitumorali entrati in uso fra il 2009 e il 2013”.
    non ultima la decisione della pfeizer di sospendere la ricerca su farmaci anti Alzheimer e Parkinson perché nulla ha mai funzionato
    Anche questa e’ indubbiamente una pessima notizia ma… francamente… con tutto il rispetto degli ammalati di tumore, Alzheimer e Parkinson… la medicina non si riduce a questi campi.
    Se lei mi parla di “fronte degli scarsi risultati della ricerca in medicina di questi ultimi decenni” (della ricerca medica nel suo complesso) e, a controprova, mi porta un articolo del Financial Times, un articolo critico (ma non catastrofico) verso i farmaci antitumorali introdotti in un periodo di cinque anni e il recente abbandono della ricerca, di una casa farmaceutica, su Alzheimer e Parkinson… insomma… si tratta di materiale interessante (che desta sicuramente preoccupazione, piu’ per il futuro che per il passato) ma trarre delle conclusioni sull’intera “ricerca in medicina” per un periodo di decenni mi sembra affrettato.

  12. Parafrasando Franco Bonvicini:
    “Solo chi è uno scienziato di fama internazionale può usare come argomento la auctoritate, ma chi usa come argomento la auctoritate non è uno scienziato di fama internazionale”

  13. @ocasapiens: “Per gli inibitori della pompa protonica ne risultano 37 di cui 2/3 sono opinioni, “perspectives” ecc. su riviste di nicchia o predatorie”
    Gli IPP nulla c’entrano con l’acqua alcalina che contiene acqua distillata, Cloruro di Potassio, Cloruro di Sodio, Idrossido di Potassio, Acido Borico, Molibdato di Sodio diidrato, Selenito di Sodio.
    Questa l’AlkaWater.
    La precede però l'”acqua basica”, bicarbonato di sodio in soluzione acquosa al 5%. Ne fa largo uso Simoncini Tullio (o si spera almeno dopo la condanna che abbia smesso) sostenendo che sia LA cura per i tumori. Ma l’idea pare sia venuta a tal Vanoli che la suggerì a Simoncini (così ricordo di avere letto in un forum dove fu Vanoli ad intervenire per rivendicare l’origine dell’idea) quello stesso Vanoli che non molto tempo fa parlava dei vaccini come causa dell’omosessualità.
    Ciò detto sarebbe interessante vedere quali studi sono stati prodotti a supporto dell’AlkaWater, non voglio esagerare parlando di efficacia preventiva, ma studi sul possibile razionale, ovvero studi che dimostrino che l’AlkaWater innalza signifcativamente il pH dei fluidi corporei senza alterare significativamente l’omeostasi (perchè se avvenisse il contrario l’AlkaWater sarebbe potenzialmente pericolosa) e prima di essere messa in commercio, ne esistono ?

    1. Hydra viridis,
      Gli IPP nulla c’entrano con l’acqua alcalina
      Dice così perché non ha letto questo paper: solo con l’Alka Water – anti-acidificante quindi un IPP di suo – gli altri IPP e la chemioterapia fanno miracoli.
      Razionale:
      “L’acidità è un meccanismo che il cancro usa per isolarsi da tutto il resto, farmaci compresi – spiega Stefano Fais, presidente Ispdc e membro del dipartimento del farmaco dell’Iss -. Ma le cellule tumorali, per difendersi a loro volta da questo ambiente acido, fanno iperfunzionare le pompe protoniche che pompano protoni H+. Se si bloccano queste pompe, la cellula tumorale rimane disarmata di fronte all’acidità, e finisce per morire autodigerendosi”.
      Usando quindi degli antiacidi, anche generici, come gli inibitori della pompa protonica, generalmente adoperati per le ulcere gastriche si potrebbe curare il cancro. “A differenza dei chemioterapici – continua Fais – questi farmaci non hanno effetti collaterali e hanno dei costi molto più bassi. Basti pensare che quelli usati con la target therapy, che provocano tossicità e resistenza nel paziente, costano 50-60mila euro l’anno a malato. Con questa terapia invece il costo annuale sarebbe di circa 600 euro con il generico, e di 1200 con quelli di marca. Ma le industrie farmaceutiche al momento non sono molto interessate a questo tipo di approccio”. Nonostante ciò, l’Iss è riuscito a far partire i primi due trial clinici del genere in Italia: uno presso l’Istituto dei tumori di Milano per il melanoma su circa 30 pazienti, e l’altro presso l’università di Siena per l’osteosarcoma su 80 pazienti.
      “I risultati sono molto incoraggianti – prosegue Fais – perché questi farmaci, associati ai chemioterapici, hanno migliorato la risposta del paziente alla terapia, anche nei casi in cui non funzionava più, o di metastasi o recidive.”

      fonte
      Questo è l’unico trial che ho trovato; il brevetto per quell’IPP è stato chiesto da Fais et al. nel 2011.
      studi che dimostrino che l’AlkaWater innalza significativamente il pH dei fluidi corporei senza alterare significativamente l’omeostasi (perchè se avvenisse il contrario l’AlkaWater sarebbe potenzialmente pericolosa) e prima di essere messa in commercio, ne esistono?
      Stando a PubMed nessuno, infatti l’acqua alcalina è ritenuta “potenzialmente pericolosa”. Avevo raccolto un po’ di consensus statements in fondo a un post precedente.

      Elia Marin,
      in questo caso “internazionale” significa finanziato dai contribuenti italiani.

  14. @ocasapiens:”Dice così perché non ha letto questo paper: solo con l’Alka Water – anti-acidificante quindi un IPP di suo – gli altri IPP e la chemioterapia fanno miracoli.”
    Apprezzo l’ironia 😀
    Apprezzo anche il disegno di studio: uno studio in aperto sui cani dove il lansoprazolo, noto IPP, viene associato alla chemioterapia ma -anche- all’alka-water.
    In pratica un disegno di studio che consente il confronto casi-controlli ma non consente di capire quale sia il contributo dell’alka-water che potrebbe anche non averne.
    Se fossi un omeopata questo è il genere di studio che vorrei: al trattamento noto ne aggiungo un altro più un prodotto omeopatico.
    La terza cosa che apperzzo è il titolo della Figura 3: “3 Kaplan-Meier survival curve for alkalized patients (red line) and controls (blue line).” perchè quel “alkalized patients” richiama subito alla mente l’acqua alcalina.

  15. Mi potete spiegare x favore esattamente cosa c’è di vero sul ph degli alimenti? Faccio attenzione alla proporzione degli alimenti sia acidi che alcalini. Sarà un caso ma per via di un dito della mano (era sempre gonfio, rosso e con pus).in tre anni in farmacia ho lasciato dei grand soldi in creme varie, senza mai aver risultati di guarigione. Poi x l’ennesima volta mi reco in farmacia x comprare un farmaco locale diverso da tutti quelli precedentemente acquistati. Ad ogni il dottore non mi ha venduto nulla! Semplicemente mi aveva consigliato di mangiare cibi piu alcalini di compensare con tutti i cibi più o meno acido che mangiavo. Mi aveva consigliato di limitare un po’ lo zucchero, affettati e carne. Di mangiare qualche grappolo in più di uva. Finale il mio dito è guarito solo limitando certi alimenti in favore di altri. Oltretutto il dermatologo mi aveva fatto prendere un farmaco indicato x la meningite ????. In attesa di una risposta saluto cordialmente. Angela Cara.

    1. Angela,
      ha sbagliato blog, temo. Qui dubito che qualcuno si permetta di improvvisare diagnosi alla cieca.
      Per il resto, posso solo dire che i succhi gastrici sono più acidi di qualunque cibo ci finisca nello stomaco – nel quale, tra l’altro, bevande acide come il succo di limone, si trasformano in sostanze alcaline.

  16. @ Angela
    il mio dito è guarito solo limitando certi alimenti in favore di altri
    Credo che siamo tutti felici che il suo dito sia guarito.
    Ma, pur da ignorante in materia, vorrei metterla in guardia dal trarre conclusioni affrettate.
    Come aveva giustamente iniziato (“sara’ un caso”), non possiamo per nulla escludere che si tratti di una coincidenza.
    In base al suo racconto, possiamo affermare che quando ha limitato certi alimenti, il suo dito e’ guarito. Non possiamo concludere che e’ guarito a causa di quel particolare regime alimentare. E non possiamo per nulla escludere che sarebbe guarito comunque, anche mantenendo la sua precedente alimentazione o scegliendone una completamente diversa.
    E, piu’ in generale, trarre conclusioni basandosi esclusivamente su un unico caso e’ sempre sbagliato.
    Comunque, mi sembra ovvio che l’alimentazione sia importante per la nostra salute. E i medici, giustamente, a volte consigliano alcuni cibi e ne sconsigliano altri. Ma sulla base di valutazioni sul singolo individuo; i suggerimenti dati a un assistito potrebbero essere totalmente controproducenti per un altro, affetto da diversa patologia.
    Quindi, anche se il suo dito fosse effettivamente guarito (anche) grazie al suo regime alimentare, sarebbe straordinariamente azzardato presumere che questo sia salutare per tutti o, anche per lei, in ogni circostanza.
    In generale, sono molto scettico riguardo alle schematizzazioni molto semplici che troppo spesso sento proporre; in campo alimentare come in altri.
    Come si suol dire: per ogni problema esiste almeno una soluzione semplice; e sbagliata.
    E la dicotomia alimentare acido/basico (a prescindere dal fatto che vengano consigliati i cibi del primo gruppo, del secondo o un rigido schema basato su entrambi) mi da proprio l’idea di una iper-semplificazione.

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