"Pensiero trasformativo di Fourier"

Oggi Joseph Fourier compirebbe 250 anni. Ieri sera Nature ha anticipato l’editoriale del numero di domani con battutina nel titolo (trasformata di Fourier per noi dummies). Purtroppo c’è solo un accenno alla sua teoria analitica del calore, cioè dell’effetto serra dei gas serra, iniziata nel 1807, premiata nel 1811, pubblicata in forma definitiva nel 1822 e poi estesa da Sophie Germain e da Claude Navier (un uomo).

Fourier would surely be delighted that his ideas have endured. Writing to a friend 229 years ago, he lamented his lack of achievement up to that point: “Yesterday was my 21st birthday; at that age Newton and Pascal had already acquired many claims to immortality.”

He succeeded in his fifties. Patience is a virtue, but so is a willingness to pursue intuition to conclusions that conventional wisdom deems illogical. Fourier did that and so stands as a scientific giant who should be remembered and appreciated by researchers everywhere.

I francesi saranno contenti anche se Lagrange risulta italiano…

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A proposito…
Su Nature Climate Change sono usciti tre articoli sulle ondate di calore: marina in Australia, sui grandi laghi  e le grandi pianure in USA, e sulla probabilità che si ripeta quella del 2010 in Russia. Diagnosi poco confortanti sulle emissioni di metano e di CO2 dal permafrost che si squaglia, e sull’eventualità che una riduzione delle emissioni di gas serra freni a breve la fusione dei ghiacciai

No significant differences between 1.5 and 2 K warming scenarios are detectable in the sea-level contribution of glaciers accumulated within the twenty-first century.

La buona notizia è data da Drew Shindell et al. che combinano tre scenari di riduzione dei gas serra con un modello epidemiologico. Se si riduce la CO2 di altre 180 gigatonnellate per limitare a 2 o 1,5 °C (improbabile senza “emissioni negative) l’aumento della T globale a fine secolo, si riducono al contempo gli inquinanti tossici prodotti dall’uso dei combustibili fossili. Proiezioni:

The decreased air pollution leads to 153 ± 43 million fewer premature deaths worldwide, with ~40% occurring during the next 40 years, and minimal climate disbenefits. More than a million premature deaths would be prevented in many metropolitan areas in Asia and Africa, and >200,000 in individual urban areas on every inhabited continent except Australia.

Rif, anche com. stampa  dell’univ. Duke, a Durham N.C. dall’aria ancora “malsana” nonostante i progressi, e The News di Lahore, “area metropolitana” dall’aria irrespirabile.

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Su Nature Geoscience, Kevin Cowtan, Michael Mann, Ed Hawkins et al. contestano le definizioni di aumento della temperatura e di era industriale usate da Millar et al. per arrivare alla conclusione ottimista che si possono emettere tranquillamente 700-800 miliardi di tonn. di CO2 e limitare lo stesso l’aumento a 1,5 °C entro fine secolo, risposta qui. I due commenti sono paywalled, ma Chris Mooney spiega bene le implicazioni.

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A proposito del giudice Alsup che oggi interroga le parti in causa sull’effetto serra, The Recorder  dice che l’altro ieri Exxon Mobil & Co hanno presentato una richiesta di archiviazione (motion to dismiss) perché la questione non riguarda un tribunale federale ma l’EPA diretta dal loro protettore Scott Pruitt.

Un altro protetto di Pruitt e dal Congressional Coal Caucus, il boss delle miniere di carbone Don Blankenship era stato condannato a 1 anno di carcere per l’omicidio colposo di 29 minatori in West Virginia. Ora si presenta alle elezioni per il Senato in West Virginia per il partito repubblicano. Non sapevo che fosse possibile dopo una condanna.

I nazisti dell’Illinois esistono davvero: Arthur Jones  ha appena vinto le primarie e sarà il candidato repubblicano alle elezioni di mid-term.

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Cambridge Analytica, cont.
Intervistato dal Guardian, Alexander Kogan a.k.a. Alexandr Spectre cade dal pero: gli avvocati di Cam. Anal. mi hanno detto che era tutto legale, comunque per il microtargeting il mio sistema di profiling non funziona, mai avuto rapporti con il Cremlino o suoi affiliati.

Difficile credergli sulla parola.

7 commenti

  1. Io non c’ero e se c’ero dormivo, insomma.
    D’altra parte, se anche Zuckerberg fa la vittima…

    1. Già, vittima dei legali di CA per due anni:
      Zuckerberg’s statement notably did not offer any explanation for why Facebook did not make any effort to inform affected users when Guardian reporters first told the company of the data misuse in December 2015.

  2. I francesi saranno contenti anche se Lagrange risulta italiano…
    In realtà Giuseppe Lodovico Lagrangia nacque a Torino il 25 gennaio 1736 da Giuseppe Francesco Lodovico Lagrangia, tesoriere dell’Artiglieria del Re di Sardegna, e da Maria Teresa Gròsso, figlia unica di un medico benestante di Cambiàno. I due sembrerebbero italiani. Anche i padrini di battesimo come risulta dagli atti. Quindi sembrerebbe essere nato italiano, aver studiato da italiano, aver lavorato da italiano, e poi da tedesco, presso il Re di Prussia, fino a 51 anni, nel 1787 quando si trasferì a Parigi e divenne finalmente francese su proposta di Lavoisier.
    A proposito, in che anno tu sei diventata italiana? [non so mettere una faccina sorridente].

    1. Caro Giancarlo,
      polemica in corso dai tempi della rivoluzione, chissà quanti francesi scriveranno a Nature per protestare.
      “Nato italiano” mi sembra un tantino anacronistico, forse piemontese?
      in che anno tu sei diventata italiana?
      non mi è ancora successo.

  3. Ho giocato a lungo, per via della mia formazione culturale e lavorativa, con le trasformate di Fourier, utilizzate un po’ da tutti [anche da me] con la stessa disinvoltura con cui si usa matematica inappropriata in altri campi della fisica.
    La trasformata porta in sé un segreto, ben capito da alcuni matematici che però non hanno saputo rivelarlo ai fisici.
    La trasformata trasforma appunto un fenomeno reale (ad esempio un suono) che si svolge in uno spazio reale, lo spazio-tempo, trasportandolo in uno spazio inventato dall’uomo, quello delle frequenze. Dovremmo ricordarci più spesso che noi viviamo nello spazio-tempo e misuriamo spazi e tempi. Le altre misure sono solo derivate da queste.
    La trasformata, anche quando applicata propriamente, ha un grosso problema: introduce un’imprecisione matematica per cui non posso conoscere contemporaneamente con precisione assoluta l’andamento temporale e quello in frequenza di un segnale; il principio di indeterminazione di Fourier ci dice che il prodotto delle deviazioni standard dei segnali nelle due rappresentazioni è maggiore o uguale ad 1, essendo l’uguale raggiunto solo dalla gaussiana che si trasforma in se stessa e dall’esponenziale [non mi ricordo se solo quello negativo].
    L’editoriale ci ricorda che l’analisi di Fourier è centrale nella definizione delle grandezze coniugate della meccanica quantistica: fu così che un’indeterminazione della matematica si trasformò in un principio fondamentale della fisica. [faccina sorridente].

  4. @Ocasapiens
    “Nato italiano” mi sembra un tantino anacronistico, forse piemontese?
    Piemontese va bene, puché tutti i nati prima del 1871 non vengano etichettati come tedeschi, ma siano considerati di volta in volta prussiani, bavaresi, sassoni…
    Così Beethoven non può essere considerato tedesco ma cittadino del Principato vescovile di Colonia. Questo ovviamente prima di diventare austriaco.
    Noi, intanto, potremmo nazionalizzare Andrew Viterbi e perché no, Robert De Niro.
    A parte tutto, 51 anni mi sembrano assai per considerarlo francese.

    1. Giancarlo,
      grazie per l’indeterminazione di Fourier, mi hai ricordato questo paper.
      E’ tutta un’indeterminazione: la data dell’editoriale di Nature, la nazionalità di Fourier, se chiamarlo matematico e fisico o solo matematico come sulla Tour Eiffel…

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