Perle e porci

Greenpeace ha indagato sui fondi europei per l’agricoltura (PAC) ricevuti dagli allevamenti

in Italia, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Olanda e Polonia, inseriti nel Registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti (E-PRTR). Solo le aziende agricole che emettono più di 10 mila chilogrammi di ammoniaca all’anno sono obbligate a comunicare i dati all’ E-PRTR.

Delle 2.374 aziende zootecniche di questi Paesi riconducibili alle emissioni di ammoniaca incluse nell’E-PRTR, 1.209 hanno ricevuto pagamenti PAC per un totale di almeno 104 milioni di EUR all’anno. In Italia, i sussidi alla PAC sono stati erogati a circa il 67% delle 739 società incluse nel registro. La PAC stanzia annualmente 59 miliardi di euro di sovvenzioni, circa il 40% del bilancio complessivo dell’Ue.

Tra l’altro la Polonia riceve tre volte i fondi che contribuisce al bilancio UE. Tanta generosità finisce principalmente nelle regioni rurali che votano per il PIS, il governo del quale è “sotto art. 7” per violazione delle leggi UE sui diritti umani in primis.

L’ammoniaca, un inquinante di acque e suoli e fonte di particolato dannoso per la salute di animali umani e non, è emessa soprattutto dagli allevamenti suini intensivi. In realtà i loro liquami possono essere trattati come succede in gran parte di Danimarca e Olanda, due paesi i cui governi si dicono stufi di sovvenzionare con le tasse dei propri cittadini le elezioni del PIS.

Nell’elenco di Greenpeace manca la Spagna, produttrice di prosciutti meno inquinanti se Ibéricos autentici perché foraggiano all’aperto nella dehesa dell’Estremadura, “un paradiso ecologico”, e d’inverno mangiano le bellotas. Solo che oltre metà delle vendite, e delle esportazioni, consiste in affettati più economici: l’associazione degli allevatori ha deciso che se i maiali hanno un antenato Ibérico, possono crescere negli inferni ecologici degli allevamenti intensivi.

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Gli allevamenti suini faranno venire in mente a qualche lettore Claudio Costa, uno zootecnico della troupe del ten.col. Guido Guidi, uso diffamare gli scienziati e produrre grandiosi strafalcioni sul clima. Motivo per cui i negaioli dell’Istituto Bruno Leoni gli avevano commissionato una monografia sui benefici ambientali e climatici dovuti agli effluenti di allevamenti intensivi.

Purtroppo il libro non è uscito, abbiamo fatto riserve di rimmel per niente. Lo zootecnico sembra sparito dalla rete, ma il ten.col.  ne ha raccolto l’eredità. maresciallo Stefano spera che l’alt.uff. sia rinsavito da quando s’è rasato il pizzo, ma temo che abbia perso solo altro pelo.

L’altro giorno l’intrepido guerriero ha commentato due ricerche sull’Atlantic Meridional Overturning Circulation (AMOC), confessando con una sincerità encomiabile di averne letto solo il com. stampa

Sempre su Science Daily, prendendo spunto da un altro paper che ha analizzato il comportamento dell’AMOC a partire dalla metà del secolo scorso, quindi per un periodo più breve, si attribuisce il rallentamento più recente al contributo antropico, ossia all’aumento che la temperatura media del pianeta ha subito nelle ultime decadi del secolo scorso.

Gli autori scrivono che nel “periodo più breve” prevale la variabilità naturale – of course.

Tuttavia, ed ecco la domanda da non fare: se questi processi si sono innescati ben prima che il contributo antropico esistesse, a patto che possa effettivamente avere un ruolo significativo, in che modo le dinamiche attuali dovrebbero avere origini diversi dalle precedenti?

Domande difficili a cui rispondere, forse è per questo che gli autori dei paper non se le pongono.

Sprezzante il ridicolo e le migliaia di articoli mai letti, il prode combattente aggiunge un’altra domanda

Già che ci siamo vale la pena aggiungere un ulteriore elemento di incertezza. La Piccola Età Glaciale è coincisa notoriamente con un prolungato periodo di attività solare molto bassa, mentre il secolo scorso, in cui la temperatura media del pianeta è aumentata e i ghiacci si sono ritirati, ha visto quello che chi studia queste cose definisce Solar Grand Maximum. Difficile che si tratti di coincidenze. Ora sembra che l’attività solare sia tornata a calare, come testimonia la debolezza del ciclo solare che sta concludendosi, quali saranno gli effetti sul sistema – circolazione oceanica compresa – di queste variazioni?

Messo il link a un sito pagato da BigOil per mentire sull’effetto serra dei gas serra e promuovere presunti benefici di maggiori emissioni di CO2, il milite ignaro conclude:

La risposta ci sarà, ma probabilmente ci vorranno decine di anni per averla. Ci vuole pazienza ;-).

Sotto, lei non sa chi sono io applaude.

Quiz

Quanti decenni ci vorrà al leader supremo del globalcoolismo locale per ammettere che

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Crowdsourcing
Climalteranti pubblica il bell’articolo sull’AMOC di Stefan Rahmstorf. Prima che uscisse c’è stata una discussione su come tradurre Atlantic Meridional Overturning Circulation.
La circolazione riguarda l’Atlantico e non ci piove. Però Rahmstorf parla solo delle nuove ricerche sulla parte detta anche “Sistema della Corrente del Golfo”, quindi nell’emisfero nord, e meridionale fa un po’ ridere: anche il ribaltamento avviene sotto la Groenlandia.

Qualche suggerimento che renda l’idea di una circolazione atlantica che nel nord si ribalta in direzione sud?

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RoseGate, puntata n. ? poi controllo

Dal Daily Fail, chiarificazione della chiarificazione:

Nei suoi articoli del 5, 12 e 19 febbraio 2017 in cui svelava un gomblotto dei climatologi americani per costringere i politici di tutto il mondo ad accettare l’accordo di Parigi, David Rose ha preso cantonate galattiche.
Versione lunga, sintesi:

Altogether, five of Mr Rose’s articles have been shown to be false over the past year, with IPSO adjudications published on 6 August17 September and 24 September 2017.

Dovrebbe essere un record.

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Lo “strakkino perseguitato”…
A proposito di porci, Silvia Bencivelli e la sua avvocata hanno vinto il processo per incitamento all’odio, diffamazione e reati affini contro il ripugnante Rosario Marcianò, condannato a 8 mesi di carcere dal tribunale di Imperia che dovrebbe procedere anche per minacce fisiche; seconda condanna, in attesa della terza senza contare quelle per diffamazione.
Niente mail, chiede Silvia che prevede un’alluvione di odio da parte dei seguaci dell’invasato, ma potete festeggiarla su twitter – dove i fan dell’immondo sembrano rimasti in pochi.

2 commenti

  1. Buongiorno, per caso mi sono imbattutto in questa ennesima diffamazione nei miei confronti quindi mi tocca rettificare. Sono contento di aver lasciato le vostre discussioni, perchè ammetto di essere molto ignorante sul clima, o molto stupido, (può essere) e di non aver ancora capito che forzanti abbiano dato il periodo caldo medievale e la piccola era glaciale, dato che le stime delle forzanti in quei periodi sono pressochè piatte. Di contro mi è capitato di discutere con gente che non sa cos’è la zootecnia, in particolare lei, e di essere costantemente deriso, o peggio insultato. Quindi rettifico: il libro che io avevo proposto era una raccolta di repliche a vari articoli e affermazioni, secondo me, sbagliate sulla zootecnia: mi fu chiesto di rifare il libro con un altro schema cioè senza citare le fonti con gli errori ma scrivere solo quello che per me era giusto: ho rinunciato, mi sembrava del tutto inutile e noioso di testi sulla zootecnia ce ne sono già centinaia e di autori molto più preparati di me.
    lei scrive: “gli avevano commissionato una monografia sui benefici ambientali e climatici dovuti agli effluenti di allevamenti intensivi.” guardi che qualsiasi agronomo del mondo le dirà che gli effluenti organici sono meglio dei concimi di sintesi ( ma vanno usati bene e in USA non lo fanno) e che il riciclo di NPK non solo è utile ma sarà in futuro indispensabile, guardi che qualsiasi zootecnico del mondo le dirà che un bovino in allevamento estensivo mangia 2-3 volte di più, per produrre la stessa quantità di carne di un bovino in allevamento intensivo, quindi emetterà un quantitativo 2-3 volte maggiore di metano e protossido d’azoto (gas climalteranti) a parità di produzione di carne perchè mangia per: scaldarsi, per formare pelo e grasso di protezione al vento alla pioggia o crescerà più lentamente quindi assumerà nel tempo molte più quote di mantenimento senza quindi convertire. Qualsiasi agronomo del mondo le dirà che l’allevamento estensivo, su agricoltura estensiva sequestra molto più terreno alle foreste da 2 a 10 volte di più rispetto all’allevamento intensivo con agricoltura intensiva, a parità di carne prodotta : proprio oggi ho visto quello che predicavo già dieci anni fa doppio raccolto di insilato di triticale (che trinciavano oggi) e poi insilato di mais. Spero di non aver più nulla a che fare con lei, del resto il confronto con me vedo che non le è servito a nulla.

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