Un esperimento da bamba

A proposito di Gilles-Cédric Séralini e dei suoi tentativi  per dimostrare che gli Ogm della Monsanto e il glifosato meglio se della Monsanto sono cancerogeni, Smut Clyde segnala una stangata da 25 milioni di dollari: Factor GMO, il più grande esperimento del mondo per studiare la tossicità di entrambi.

Lanciato con una conferenza stampa a Londra l’11 novembre 2014, Factor GMO lasciava sperare nell’eterna dannazione della Monsanto. Prometteva di

  • iniziare nella primavera del 2015 con la pubblicazione dell’elenco dei suoi finanziatori
  • riguardare 6 mila topi in località segrete russe e occidentali
  • pubblicare i dati via via che erano raccolti.

Coordinato da Elena Sharoykina dell’Associazione nazionale russa per la sicurezza genetica, scrive la genetista Mary Mangan su Medium, aveva un comitato scientifico formato da:

Per raccogliere in tre mesi “un’elevata percentuale” dei 25 milioni, era bastato portare a Londra un genetista americano, una italiana, una funzionaria del governo russo, e chiedere soldi da un sito web, FaceBook e Twitter.
Pascal Nadaji, un “banchiere svizzero” nel senso di residente a Mosca e con un IP del Cremlino, contribuiva per primo al finanziamento entrando così nel “comitato pubblico” nel senso di pubblicitario, insieme a Mahmoud Kabil, un ambasciatore dell’UNICEF che coltiva agrumi in Texas, e la signora Lombard-Martin, consulente in comunicazione, fondatrice e presidente di un forum della Camera di commercio russo-elvetica.
(Mary Mangan ha salvato la pagina dei “sostenitori” tra cui Reuters, il Daily Fail e il Guardian.)

Abboccano parecchi media anglofoni, ma non Grist, e in Italia solo un sito per intimi. Dal 29 marzo 2015, Factor GMO piomba nel silenzio stampa, ne esce a dicembre per un penoso video di auguri e ci ripiomba per sempre.
Giornalisti e attivisti anti-Ogm che ci siete cascati, non vi sembra il caso di informarci sul più grande esperimento del mondo? chiedeva Mary Mangan.
Per Buzzfeed, lo ha fatto Dan Vergano (non c’era cascato). Non si muove una foglia né un topo da tre anni. Salvo Bruce Blumberg, i membri del comitato scientifico, di quello pubblico e dell’uff stampa non rispondono più alle mail. Un’analisi dei media mostra che due agenzie russe, RT e Sputnik, sono all’origine del 56% delle bufale americane sulla tossicità degli Ogm. Il più grande esperimento del mondo sembra rientrare nella disinformazione di routine.
A Londra, Blumberg s’era atteggiato a Davide contro Golia. Ora sostiene di esserci andato al posto di un amico e di non avere più notizie da allora. Comunque:

  • Mangan e altri critici dello sforzo russo sono apologhi dell’industria degli erbicidi, ha detto a Buzzfeed, paragonandoli ai negazionisti delle scienze del clima e dei pericoli del fumo. 

Sa di mentire o fa ancora il palo nella banda dell’Ortica?

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Che tonfo, prof. Gallese! (h/t Tiziana Meritieri via radioprozac)
Non è detto che i neuroni specchio esistano, molti scienziati li ritengono normalissimi neuroni motori. In compenso si vendono bene a quelli del marketing dai tempi dell’esperimento – per così dire – del loro co-scopritore Marco Iacoboni su una manciata di studenti che guardavano gli spot del Super Bowl.

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Per nostalgici della FuF
(h/t C. A.) Dopo 20 incontri dedicati ai fallimenti della fusione fredda, l’ICCF-21 ha preferito cambiar nome:

Sfi*a passerina ha voluto che il raduno rimanesse senza sponsor lo stesso.

La gita in Colorado era organizzata dai soliti reduci + Anthony [sic] La Gatta, “napoletano d’origine e padovano d’adozione” che grazie a una foto “in esclusiva assoluta” nel senso di rubata on-line, voleva far credere che Bill Gates fosse venuto da lui a studiare la FuF.
Tom Darden di Industrial Heat, reduce della stangata di Andrea Rossi, ha fatto il discorso d’apertura. Pour encourager les autres, si presume.
Celani et al. hanno presentato un lavoretto “da migliorare” come dal 1999 in poi, fatto da nove membri del club per pensionati fondato da Celani (pens.), dal ricercatore Giorgio Vassallo dell’università di Palermo e da Antonio Spallone “associato” all’INFN il cui nome figura abusivamente – stando a una sua mail – quale autore di altri testi di Celani et al.
Sono stati rimpianti Yoshiaki Arata, scomparso il 5 giugno, e il Sidney Kimmel Institute for Nuclear Renaissance, all’università del Missouri, scomparso in dicembre.