Scienza politica e interessata

Come molte riviste, Nature commenta le dimissioni date ieri da Scott Pruitt, il capo sfacciatamente corrotto dell’Environmental Protection Agency, nominato da Trump per aumentare  il livello di inquinamento e i rischi per la salute dei bambini e dei feti innanzitutto, il bersaglio preferito di un governo unito contro l’aborto e la contraccezione.

Pruitt aveva quasi raggiunto l’obiettivo, nessuno mi sembra mettere in dubbio che il suo successore completerà l’opera.

Da lunedì lo sostituisce il vice che si era scelto, Andrew Wheeler, globalcoolista e lobbista per Murray Energy e le sue miniere di carbone. In febbraio il suo boss Robert Murray, già condannato a varie multe per l’omicidio colposo di minatori, ha perso il processo intentato a John Oliver e all’emittente HBO per questa puntata di “Last week tonight”.
Il Senato dovrà confermare Wheeler entro 200 giorni, o un altro pro-inquinanti scelto da Trump.

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Science non parla di Pruitt, ma Ariel Wittenberg fa capire che eseguiva fedelmente gli ordini di Trump. Scrive che “l’amministrazione” vuole revocare la Clean Water Rule, un’aggiunta di Obama al Clean Water Act, con la quale l’EPA e il corpo militare degli ingegneri stabiliscono i limiti degli inquinanti nei corsi d’acqua e nelle zone umide. Motivo: è troppo basata sulla scienza.

Science pubblica due inchieste sui “conflitti d’interesse” ignorati dalla Food & Drug Administration. La prima  è sui pagamenti di Astra Zeneca e altre BigPharma agli esperti della FD&A che ne valutano i farmaci.
Risultati chiave:

  • Of 107 physician advisers who voted on the committees Science examined, 40 over a nearly 4-year period received more than $10,000 in post hoc earnings or research support from the makers of drugs that the panels voted to approve, or from competing firms; 26 of those gained more than $100,000; and seven more than $1 million.
  • Of the more than $26 million in personal payments or research support from industry to the 17 top-earning advisers—who received more than $300,000 each—94% came from the makers of drugs those advisers previously reviewed or from competitors.
  • Most of those top earners—and many others—received other funds from those same companies, concurrent with or in the year before their advisory service. Those payments were disclosed in scholarly journals but not by FDA.

La seconda è sull’assunzione da parte di BigPharma di alcuni esperti della FD&A che hanno gestito l’approvazione dei farmaci.

Rif. anche l’editoriale  di Charles Piller. Inchieste così sono possibili finché Trump non elimina le norme sulla trasparenza decise da Obama.

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A gentile richiesta
Oltre agli articoli di Wired e di Focus, grazie delle segnalazioni, ho letto l’esperimento di Olivia Choy et al. nel Journal of Neuroscience.

In breve: nel caso di lettura di due scenari, uno di violenza sessuale e uno di pestaggio, una stimolazione elettrica della corteccia prefrontale per 20 minuti ridurrebbe di oltre il 50% “l’intenzione di commettere atti violenti” e indurrebbe un giudizio morale più negativo rispetto al gruppo di controllo che riceve una stimolazione elettrica meno potente per 30 secondi.

Secondo me, il titolo del paper e le sue conclusioni non sono giustificati. Tanto per cominciare: prima e dopo la stimolazione, i volontari hanno maltrattato una bambolina con pari aggressività; 81 studenti sono un campione troppo piccolo; il giudizio morale è un’autovalutazione dei volontari; i valori p non indicano nessuna causalità; resta da dimostrare che la corteccia prefrontale sia l’unica parte del cervello deputata al giudizio morale e alla repressione della violenza sessuale e fisica.
Forse la prima autrice è d’accordo. Dal com. stampa

  • Despite the encouraging results, Choy makes it clear there’s more work necessary before it’s certain this type of treatment will reduce violence. The study needs to be replicated, then built upon, she says.

Altro lavoro è necessario anche per dimostrare che “questo tipo di trattamento” non sia altrettanto dannoso dell’elettrochoc.

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Scandalo Macchiarini, il “verdetto finale”

Su richiesta dell’istituto Karolinska, The Lancet –  noto per ritrattare le frodi più pericolose solo dopo che gli autori siano stati condannati in tribunale – ritratta un articolo di Jungebluth, Macchiarini et al. e una rassegna di Macchiarini et al. di cui il direttore Richard Norton difende la validità da anni.

In un editoriale Norton ricorda che stando al Karolinska i whistle-blowers Grinnemo et al. (che hanno perso il posto per aver chiedere invano un’indagine sulla validità dell’articolo)  sono ritenuti altrettanto “colpevoli” di Jungebluth, Macchiarini et al.

  • This judgment was based on their intention to deceive at the time of publication, or their negligence in obtaining information or permits that were required.

Norton non spiega come un chirurgo di un dato reparto possa procurarsi le autorizzazioni per un intervento che i chirurgi di altro reparto intendono svolgere.
h/t Leonid Schneider anche per la precisazione del Karolinska: una sola “colpevole” fa tuttora parte del personale dell’Istituto e ci resta perché ormai è storia vecchia…
E anche per quest’altro scandalo svedese con Norton e altri protagonisti in comune, è stato il primo a denunciarlo mettendo fine a esperimenti non autorizzati su dei bambini.
E anche e anche e anche…

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criminal gene2

Di mio, ricordo al vostro buon cuore che Leonid è stato condanno in appello a pagare le spese legali del processo per diffamazione intentato da Jungebluth, circa 15 mila euro. Potete aiutarlo con Paypal o con Patreon.
La diffamazione consiste nell’aver citato il testo in cui Jungebluth si vanta di partecipare ai trapianti da chirurgo, non perché passava di lì per caso come ha dichiarato in tribunale. A smentirlo basta la sua firma come primo autore dell’articolo del Lancet, ma la giudice ha rifiutato di considerare la “documentazione scientifica”. Ha considerato invece che in caso di condanna, le spese di Jungebluth non sarebbero state coperte dall’assicurazione dei medici.
Le altre querele contro Leonid sono state archiviate quando dei giornalisti assistevano alle udienze…