La concorrenza

Neanche due settimane fa a radiopop, Giuseppe Marra, del National Physical Laboratory britannico, Cecilia Clivati dell’Istituto Nazionale di Ricerca in Metrologia ci spiegavano il loro articolo di Science su come usare i cavi ottici delle telecom, soprattutto quelli marini, come sismografi. Oggi cosa vedo su Nature Communications?

  • “Dynamic strain determination using fibre-optic cables allows imaging of seismological and structural features”

Philippe Jousset del Centro di ricerca in geoscienze di Postdam et al. hanno localizzato e caratterizzato i terremoti con un vecchio cavo di 15 km posato nel 1994 “con un aratro” (a plough) in una trincea profonda un metro attraverso la penisola di Reykjanes, un posto pieno di faglie nell’Islanda del sud-ovest.

Hanno scoperto anche una faglia finora ignota, “dicchi” (dykes? h/t zoomx) vulcanici, terremoti distanti dove si scontrano placche tettoniche. Il sistema (distributed acoustic sensing, detto anche distributed vibration sensing) è abbastanza simile a quello di Giuseppe e Cecilia. Mandano impulsi laser in una singola fibra del cavo, ma calcolano il segnale in modo diverso. Pensano anche loro che le telecom siano disposte a sfruttare il cablaggio planetario non solo per il monitoraggio sismico. Com. stampa.

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Ieri la Comm. europea ha pubblicato il rapporto sullo stato “ecologico” dei bacini idrici e la qualità dell’acqua. Quella di faglia è decente quasi dappertutto, quella dei laghi è fiumi è inquinata quasi dappertutto. Ci sono incertezze perché ogni paese fa misure a modo suo e qualcuno non comunica i risultati. Comunque Sicilia a parte, l’Italia non sembra messa male, rif. mappa 2.1, p. 26.

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Da Nature
La nuova direttrice Magdalena Skipper presenta il suo programma.

Eric Kirby spiega bene, per fortuna, il paper di Taylor Schildgen et al. “Spatial correlation bias in late-Cenozoic erosion histories derived from thermochronology”.
I bias riguardano l’andamento medio globale dell’erosione e della conseguente deposizione di sedimenti pubblicato da Hermann et al. nel 2013, calcolato su 30 ghiacciai. Quindi riguardano la velocità con la quale i ghiacciai sono ricresciuti durante l’accelerazione, iniziata 6 milioni di anni fa del raffreddamento globale, e quindi i modelli attuali su come interagiscono clima ed erosione.

Nella statistica di Hermann et al. il problema (refrain…) è che ogni ghiacciaio ha una storia sua che dipende da piccole variabili locali:

  • In the Western Alps, for instance, an abrupt difference in thermochronometer age for samples collected across a fault system reflects the different erosional histories for rocks on either side of the fault.

Morale:

  • as we use increasingly sophisticated analyses of ‘big data’ to gain insight into global trends in geology, we must not lose sight of the physical processes that operate locally. 

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Una notizia in breve rimanda a un articolo su Science Advances che potrebbe interessare i pro-Ogm che non volevano apposite etichette sui prodotti derivati perché sarebbero state dissuasive, e gli anti-Ogm che le volevano per lo stesso motivo.
Gli economisti Jane Kolodinsky e Jayson Lusk hanno paragonato l’atteggiamento dei consumatori del Vermont quando le etichette sono state obbligatorie nel 2016 e dopo, e con quella di un gruppo di controllo negli stati circostanti. Fanno un bel po’ di calcoli e di modelli per tener conto delle differenze nei campioni, nelle domande dei sondaggi, se on line o al telefono ecc.
Alla fine trovano che

  • Difference-in-difference estimates of opposition to GE food before and after mandatory labeling show that the labeling policy led to a 19% reduction in opposition to GE food. The findings help provide insights into the psychology of consumers’ risk perceptions that can be used in communicating the benefits and risks of genetic engineering technology to the public.

C’è anche un bel post di Jayson Lusk, “Gmo labels: Not as bad as I thought“.

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Travolto dal fou-rire suscitato da inchieste giornalistiche che rivelavano sempre più vanità, disonestà, corruzione, meschinità, abusi coatti di potere (omissis), il capo dell’Environmental Protection Agency Scott Pruitt si è dimesso mandando a Trump una lettera di abietta devozione.

Prima di stappare lo champagne, va tenuto presente che lo sostituisce il suo vice Andrew Wheeler, un lobbista per la Murray Energy.

Bill Shine, il vice presidente di Fox News licenziato dopo lo scandalo delle violenze sessuali di Ailes, O’Reilly et al. che aveva coperto e facilitato, è stato nominato da Trump capo della comunicazione della Casa Bianca, in sostituzione di Rob Porter, che usava picchiare la moglie e aveva dovuto dimettersi.

2 commenti

  1. Dykes significa dicchi, si tratta di intrusioni laminari di magma più o meno verticali.

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