Il Corriere riprende la notizia data ieri dal Guardian – e da molti altri giornali. Nell’esperimento clinico STRIDER svolto in Gran Bretagna, Canada, Paesi Bassi e Nuova Zelanda, del Viagra è stato somministrato a donne incinte a rischio di eclampsia, per dilatarne i vasi sanguigni della pelvi, quindi nella placenta, e aiutare lo sviluppo di feti “growth restricted”. L’esperimento è stato interrotto la settimana scorsa:
- when an independent committee overseeing the research discovered that more babies than expected were being born with lung problems… Seventeen babies developed lung problems, and 11 have since died. A further eight babies in the trial died of unrelated conditions.n total, 93 women were given the drug as part of the trial, led by Amsterdam University Medical Centre.
Chissà come mai è andato avanti così a lungo. In Gran Bretagna, i ricercatori non avevano trovato alcun beneficio e avevano condiviso i risultati con il resto del gruppo STRIDER prima che li pubblicasse nel dicembre scorso:
- The observed higher proportion of babies in whom Doppler findings in ductus venosus deteriorated with sildenafil treatment might have been a chance finding, but is also potentially worrying, particularly if linked to the slightly shorter randomisation to delivery interval in this group.
Cosa ci voleva di più?
Su Nature, Sara Reardon scrive di due esperimenti clinici preoccupanti, svolti dallo Hennepin County Medical Center, a Minneapolis, tra ottobre 2014 e giugno 2018:
- In its complaint, the advocacy group Public Citizen in Washington DC alleges that the studies’ organizers and the HCMC’s ethics-review board allowed the trials to proceed without obtaining consent from patients. In both studies, paramedics responding to medical emergencies injected agitated people with either ketamine or another sedative to determine which drug worked fastest. Patients were only notified afterward that they had received a sedative.
Nella denuncia, i medici e i ricercatori di Public Citizen scrivono che la chetamina era nota per creare gravi problemi respiratori, oltre a dipendenza…, a differenza dell’altro sedativo (aloperidolo, un antipsicotico, o il midazolam, un anestetico). I paramedici dello HCMC lo sapevano perché nel trial precedente con 146 pazienti, “erano arrivati alle stesse conclusioni”.
Sotto c’è una brutta storia che Nature non cita. Il mese scorso il direttore medico del Centro aveva annunciato
- an independent panel to review recent instances of its medical responders sedating people with the drug ketamine, following a report [del Minneapolis Office of Police Conduct Review] that called into question whether Minneapolis police pressured paramedics to administer the drug.
e, dopo le proteste di alcuni politici, che sarebbero stati sospesi tutti i trial esentati dal consenso informato. Lo riferiva lo Star Tribune, il quotidiano locale che aveva ottenuto una bozza del rapporto.
Nella denuncia, Public Citizen smentisce i dirigenti dell’ospedale secondo i quali non ci sarebbe stata alcuna pressione della polizia. Nei primi tre mesi del trial aloperidolo/chetamina, i paramedici dovevano somministrare aloperidolo per “agitazione grave”, dopodiché
- l’aloperidolo è stato rimosso dalle ambulanze
Così rimaneva solo il farmaco per “stato pericoloso”. E spesso i pazienti sedati con la chetamina devono essere intubati, una procedura che aumenta il fatturato dell’ospedale.
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Analfabetismo di ritorno?
Dal Quotidiano sanità (h/t M.-C.)
- Proposta “free vax” del M5S Lazio. Stop a ogni obbligo, analisi pre vaccinali e anche un periodo di “quarantena” di 4-6 settimane per i bambini vaccinati prima del rientro a scuola
- Previsti anche programmi di formazione per il personale vaccinatore e trasparenza su reazioni avverse e relazioni causali tra patologie e vaccini. Questi alcuni dei principali punti della proposta di legge a prima firma dei consiglieri regionali 5 Stelle Davide Barillari e Roberta Lombardi. Una legge “dal basso”, frutto di un gruppo di lavoro al quale hanno partecipato diverse associazioni che sostengono i genitori free-vax: da Auret (convinta della correlazione tra vaccini e autismo) a Comilva, fino a Corvelva (quella della prima condanna in Italia per i manifesti terroristici sui vaccini). IL TESTO
Vette di delirio negli artt. 3, 7, 11, 12… link aggiunti ai due consiglieri esentati dall’obbligo scolastico, presumo.
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E’ morto Burton Richter, il grande fisico di Stanford che aveva diretto la costruzione del nuovo acceleratore dello SLAC, poi la sua trasformazione in “fabbrica di mesoni b”, amministratore lungimirante della ricerca, senza peli sulla lingua con i politici. Aveva difeso i climatologi dagli attacchi di BigOil & Coal – in California pochi erano d’accordo con il passaggio all’energia nucleare che preconizzava come soluzione in Beyond Smoke and Mirrors.
Suonava il pianoforte, cantava arie delle Nozze di Figaro e del Don Giovanni, collezionava gli album di Babar (era anche il suo soprannome, per via del girovita e dei mesoni b bar, ma non so mettere la barra sopra la b…), a Milano comprava la pizza in corso Vercelli e la mangiava subito per strada perché non rammollisse… (h/t J. M.)
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Su Nature Communications c’è il ritratto – fig. 2 – del Lingwulong shenqi, il più antico parente dei dinosauri, vissuto nel nord della Cina all’incirca 174 milioni di anni fa. Una scoperta che, se la datazione è confermata, riscrive la storia della formazione dei continenti, fig. 4, e della dispersione dei sauropodi, fig. 3.
Mica sarà arrivato in Cina a nuoto…
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Da Climalteranti, Stefano Caserini riassume la tournée di Michael Mann nel nord Italia con link alle conferenze registrate.
Da Oggi Scienza, il Parco delle Bufale aggiorna i lettori sulle imprese sindoniche dell’ing. Fanti e del suo “Gruppo Scientifico Padovano”.
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Pesci? No (dice l’oca)
Dell’acqua sotto la calotta glaciale al polo sud di Marte, rif. Roberto Orosei et al. su Science, si parla nel giornale radio delle 19.30 a radiopop.
Anche per ricordare una leggenda degli strumenti di telemetria spaziale: l’adorabile prof. Giovanni Picardi della Sapienza. Aveva progettato lui Marsis – il radar a bordo della Mars Express, un orbiter dell’ESA – con il quale s’è mappato il lago. Gli s’era incastrata l’antenna poverino, appena arrivato alla meta nel 2003, poi base Terra gliel’ha liberata, ma s’è patito…
Pesci, penso di no, orecchietti, si sono scoperti laghi simili sotto la calotta glaciale della Groenlandia e dell’Antartide, e per ora non si è trovato neanche un batterio pesce.
Qualcuno ha calcolato (a spanne, e non sono stato io) che alla temperatura prevista (-50/-60°) per mantenere l’acqua liquida servirebbero 2kg di sale per ogni litro (!)
CimPy,
potrebbe essere un “lago” di brina, come in Antartide.
No eh! Signora Oca la prego: “brina” no! I Falsi Amici, infatti, fin dai tempi degli Orazi e Curia’
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Ochei, vengo subito al sodo: per Google Translate l’italiano “brina” in inglese fa “frost”, mentre l’ inglese “brine” in italiano sarebbe “salamoia”.
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?
Ecco, mettiamo che organizzavo una Spedizione Scientifica Antartica, con la nave rompighiaccio tutta attrezzata e strumentata per studiare la brina, le-i maggior scienziat brinolog del mondo che si accapigliavano per far parte della squadra, e dopo mille peripezie -per esempio, magari succedeva che attraversando l’Equato’
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insomma, alla fine si arrivava laggiù, e cosa si trovava? Salamoia, si trovava! Kribbio!
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H
grazie Hortensio, “salamoia” mi sembrava sbagliato. Lei sa come si dice una salamoia “hoar frosted” o che fa brinicles?
E in radio escludevo i pesci, mica i batteri – ho corretto.
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Cimpy,
errata corrige: un lago di salamoia
“acqua salmastra” e “coperta di ghiacchio” sono terminologie usate spesso in metereologia per descrivere le tempeste di ghiaccio e gli hoarfrost. Ma non descrivono appieno il concetto di brine; è probabile che non ci sia un termine italiano idoneo per tale traduzione.
Sì infatti, “salamoia” mi sa tanto di bagna per conservare olive, acciughe, e altri cibi; cmq come parola non mi piace neanche un po’.
Una scappatoia sarebbe scrivere la parola non-italiana tra virgole’
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no, tra virgolette non va bene, perché indicherebbe un significato “altro” da quello letterale, secondo me ci vuole il corsivo, ma con il corsivo si interferisce con l’estetica della grafica, no-buono, perché c’è gente che ha abbastanza tempo da perdere per far caso anche a queste stupidaggini, inoltre si confonde le idee a chi legge, che novanta su cento non è abituat a tale raffinatezza; infine, fare i corsivi rallenta la scrittura, mentre per chi scrive molto è importante non perdere tempo in barocchis
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Oh my, what a mess!
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E ora come la arrangio
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Trovato!
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Signora Oca, mi scuso per l’inopportuno e presuntuoso intervento qui sopra; diciamo che brine va bene, anche perché se organizzavo una Spedizione Scientifica Antartica l’inglese lo sapevo di sicuro. Infatti tra le mille peripezie di tale viaggio mi poteva capitare di dover fare scalo, che ne so, in Sudafrica magari, e lì se non sai l’inglese è un guaio.
Saluti contriti.
H
peccato, “batteri in salamoia” suonava bene.