Non ricordo una simile abbondanza di mail una vigilia di Ferragosto. Fra brutte notizie sulle vittime del crollo del ponte Morandi e correzioni sostanziali delle mie bufale – senza alcuni di voi mi darei al tombolo – prevalgono link ad articoli e commenti su “Fate Ordine“, la lettera di Beppe Grillo e “del suo neurologo” all’Ordine dei farmacisti e suggerimenti su come “inquadrarla”. Mi sembra giusto quello di F.
- Andrebbe evitato di fare ironia su questa posizione e invece andrebbe accolta in maniera pacata e con “l’onore delle armi.
La vostra rassegna stampa:
- Beppe Grillo contro l’omeopatia, appello ai farmacisti, ANSA
- Grillo fa appello ai farmacisti: “Non vendete farmaci omeopatici. Penosa degenerazione del dibattito su scienza”, Il Fatto Q.
- Beppe Grillo contro l’omeopatia, Il Post
- Ora Beppe Grillo dichiara guerra all’omeopatia: farà sul serio?, Wired
- Grillo ai Farmacisti: “Basta vendere prodotti omeopatici”. Ma la farmacologa precisa: “Per la Ue sono medicinali”, La Repubblica
- Le aziende dell’omeopatia e i farmacisti rispondono a Grillo: “Sono farmaci per legge”, Huffington Post
- Grillo contro omeopatia: la replica delle aziende. Sottotitolo: Le aziende replicano: “Solo in Italia il valore dell’omeopatia è messo in discussione”, Il Giornale
Grazie A., Il Giornale addirittura…
Onore delle armi sticazzi, prima raccolga la monnezza che ha sparpagliato in giro.
“quest’anno sono morti 60 ragazzi allergici al pesce che mangiavano il pomodoro”
“Mai e’ stato provato che esista il virus Hiv, nessuno lo ha mai visto”
Eccetera.
Grillo!
Oh Grillooo!
Eh?
Vaffa!
R,
Eccetera.
la capisco, ma l’onore è riservato a questa posizione. Potrebbe incoraggiare l’outing dei parlamentari che la condividono – anche a dargli una mano a raccogliere la monnezza, da solo non ce la farebbe.
Fuori l’omeopatia dalle farmacie (e dall’Ordine dei Medici omeopati e relativa sezione dell’albo) mi piace.
Un po’ meno il discorso di Grillo in alcuni passaggi: dubbi sull’efficacia?? Non ci sono dubbi: è acqua che non è nemmeno fresca, ma risciacquata, condita a volte con un po’ di zucchero venduto a 3000 euro al chilo. Fa bene solo a chi produce il “rimedio” e a chi lo vende.
Non confondere la gente? Anche su questo principio (usato da migliaia di anni in tutte le coppie per convincere il più debole a dar sempre ragione al più prepotente dei due “per non confondere i figli” facendo loro dubitare della infallibilità genitoriale, ovvero del più prepotente e basta, appunto) storco il naso: il punto non è “non confondere” ma far sapere come stanno le cose: di farmaci inutili o non realmente necessari in farmacia se ne sono venduti e se ne vendono tanti, compresi zuccherini autentici (ricordate le zigulì? Palline di zucchero colorate vendute ad un prezzo esorbitante), e allora anche quelli andrebbero eliminati non tanto per “non confondere” (che fa ridere, specie detto da uno dei primi disinformatori del mondo), ma perché si tratta di un business basato sull’imbroglio, anche là dove per questo businesssoffetenze le complicazioni mediche possono aumentare in durata ed intensità.
Uscirà l’omeopatia dalle farmacie? Più facile ci rientrino gli oroscopi, parcheggiati per qualche tempo nelle bilance poste all’ingresso delle stesse…
Cimpy,
mica si può pretendere che rinsavisca del tutto.
Uscirà l’omeopatia dalle farmacie?
E i cosmetici che “riparano il DNA” e gli integratori alimentari che prevengono infezioni e le creme dimagranti e…