Sul “blog della SCI”, Claudio Della Volpe racconta la storia dell’Environmental Protection Agency e ricorda che è diretta da Andrew Wheeler, il lobbista per conto dell’autore del piano per l’energia: Robert Murray della Murray Energy, multato per l’omicidio colposo di 12 minatori nel collasso della Crandall Canyon e indagato per incidenti letali più recenti.
Murray, ricordo io, è noto come “Eat shit, Bob!” (una citazione) da quando ha provato a querelare il comico John Oliver per un suo monologo a Last Week Tonight. More hilarity ensued.
Sul Guardian, Dana Nuccitelli chiama “Dirty Power Plan” l’Affordable Clean Energy Rule voluta da Murray, ne spiega brevemente le falsificazioni e più in dettaglio le conseguenze per la salute dei cittadini americani nel caso gli stati – lasciati liberi di stabilire i propri limiti agli inquinanti – decidessero di farne a meno:
While that slight increase in coal production won’t have a big climate impact, it’s bad news for anyone living near a coal power plant – mainly poor people and minorities, in places like West Virginia.
Il “lieve incremento” è una speranza che sarà delusa, scrive anche l’Economist che ribattezza l’EPA la “Coal Protection Agency” ripete, come l’Agenzia statunitense per l’energia, che il consumo di carbone continua a calare perché il gas costa meno e i posti di lavoro in miniera continuano a calare perché l’automazione costa meno.
L’Intelligenza Artificiale farà tanti progressi, ma sembra improbabile che un robot faccia come il minatore della Murray Energy ferito nel crollo della Crandall Canyon e rimandi al padrone un assegno con su scritto “Eat shit, Bob!”.
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Downey Magallanes, la responsabile per la tutela dei parchi nazionali al Dip. degli interni che ne ha ridotto la superficie per favorire l’estrazione di gas e petrolio è appena stata assunta dalla BP, con una retribuzione più soddisfacente. E’ indagata dal Dipartimento per sospetta corruzione insieme al suo capo, Ryan Zinke.
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Bella, la Milano dei diritti umani
Quanta gente vecchia e giovane pigiata al sole in piazza San Babila. Ero una standard bearer di Action Aid (a sinistra), ma ho ceduto lo stendardo a Elisabetta S. per andare a sedermi sulla bici (pressione un po’ troppo bassa, il caldo mi fa girare la testa…)