Rebondissements

Declan Butler di Nature aggiorna sull’affaire Voinnet – senza citare Leonid Schneider che l’aveva fatta riscoppiare, documentando i falsi di Catherine Jessus, direttrice di un grande laboratorio del CNRS.

Storia lunga e complicata, rif. anche Retraction Watch.

Nel 2014 il fitogenetista Olivier Voinnet, del CNRS e professore all’ETH di Zurigo, veniva sospettato di aver manipolato immagini in una decina di pubblicazioni, poi ritrattate o corrette. Nel 2015 un’indagine affidata a Jessus concludeva che i colpevoli erano proprio lui e i membri del suo lab in Svizzera, mentre i suoi collaboratori del CNRS erano mondi di ogni peccato, meno uno sospeso per un mese.

Voinnet era sospeso dal CNRS per due anni e “ammonito” dall’ETH per cinque anni.

Questa primavera il CNRS – costretto dalle proteste del gruppo Jean-Pierre Vernant e di altri ricercatori a verificare le pubblicazioni di Jessus – la assolveva in maniera così assurda da suscitare articoli indignati su Le Monde e altri quotidiani.

Tre settimane fa, l’ETH ha comunicato i risultati della sua seconda indagine sulle pubblicazioni di Voinnet insieme a ricercatori del CNRS. Non solo Voinnet non è colpevole di manipolazioni, ma

L’enquête a révélé un autre problème: parce qu’Olivier Voinnet avait confiance en ses anciens collaborateurs de l’IBMP et, jusqu’à l’été 2016, ne voyait pas de motifs l’incitant à des réserves à cet égard, des données manipulées se sont glissées dans ses articles de recherche, y compris dans les corrections qu’il y avait apportées. Olivier Voinnet va procéder immédiatement aux rectifications nécessaires

Però ha responsabilità “manageriali” e avrebbe dovuto controllare, quindi è “sanzionato” per altri cinque anni.

A Declan Butler, Voinnet dice che non può commentare il comunicato dell’ETH finché non esce il rapporto della commissione del CNRS che, per la quarta volta, deve verificare quegli articoli:

the agency is still working on disciplinary procedures from its interpretation of the report, and that it will make its conclusion public by the end of the month. These may include new sanctions at the CNRS, he says.

Oggi è il 28 settembre.

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La moda si diffonde. Anche Martin Birchall dello University College di Londra – che aspirava a diventare il nuovo Paolo Macchiarini – ha ottenuto da Google di far sparire i link agli articoli di Leonid Schneider che  descrivono le sue imprese.
Stranamente, sono diventati invisibili solo per chi googla “Martin Birchall” dalla Gran Bretagna.