Groundhog days

Da Hiv Forum, Dora ha letto la Relazione al Parlamento del Ministero per la Salute e dell’Istituto superiore di sanità sui

progetti di informazione, prevenzione, assistenza [e ricerca – che metto fra parentesi perché è sempre la cugina povera] svolti in Italia da questi due organismi per contrastare l’HIV/AIDS

durante il 2017. Ha così scoperto che, come dal 1998 (vado a memoria) in poi, Barbara Ensoli ha ricevuto finanziamenti per

determinare il “ruolo del complesso Tat/Env nella patogenesi dell’infezione da HIV e le implicazioni di queste nuove acquisizioni sullo sviluppo di vaccini contro l’HIV/AIDS.” 

Anche nel 2017, l’Iss

ha mandato soldi in Sud Africa per creare laboratori e addestrare personale

Mi chiedo se sono gli stessi laboratori e persone che ne ricevono da circa un decennio per produrre e sperimentare un “vaccino italiano” inesistente in esperimenti clinici sempre rimandati. Dora si chiede se esiste qualche deputato o senatore che voglia occuparsi di queste relazioni.
Se il/la parlamentare volesse informazioni su fondi, brevetti, conflitti d’interesse ecc. può contattare Vittorio Agnoletto, autore di AIDS: lo scandalo del vaccino italiano.

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Altro déja vu
Su Scientific Reports, alcuni omeopati indiani scrivono che ultra-diluizioni di sommaco velenoso (Toxicodendron pubescens) riducono i marcatori dello stress ossidativo in cellule di glioblastoma. In vivo riducono di più il dolore del nervo sciatico causato da un intervento (chronic constriction injury) nei ratti ai quali vengono somministrate per due settimane, rispetto ai ratti del gruppo di controllo, e sono addirittura più efficaci di un farmaco.
Da undici associazioni italiane di omeopati s’è levato un coro di alleluia riecheggiato dalla credula Repubblica. Neppur un credente s’è accorto che i dati sono “dubbi” per non dire ingannevoli.
Debunking tecnico di PubPeer, di Enrico Bucci per Query on-line e del bravo Gianluca Dotti per Wired.

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Grazie a Leonid Schneider ho scoperto la peer-review, firmata e in open access, per f1000 Research (un editore a pagamento) di una ricerca del 2014 sulla telecomunicazione da cervello a cervello svolta da Patrizio Tressoldi.
Sì, sempre lui, il famoso ricercatore del Dipartimento di psicologia all’università di Padova. Come qualcuno ricorderà, secondo Tressoldi la telecomunicazione funziona solo se ogni coppia di persone alternativamente “emittente/ricevente” è legata da una lunga amicizia, pratica la meditazione

  • and other practices to control mental activity, e.g. martial arts practices, yoga.

Anche questa ricerca quindi è avvenuta tra il cervello di sette autori, quattro a Firenze e tre a Padova. Oltre a Tressoldi, sei affiliati (come lui) all’EvanLab di Firenze:

  • Florentina Richeldi, laureata in marketing, “ricercatrice psichica esperta di Fotografia dell’Aura”
  • Diana Richeldi, naturopata, riflessologa, cristalloterapeuta, “ricercatrice psichica e Fotografia dell’Aura”

più quelli che teletrasmettevano biofotoni entangled dalla Toscana a Durham, North Carolina:

  • l’ing. Luciano Pederzoli, specializzato in esperienze extracorporee
  • Alessandro Ferrini, laureato in sociologia
  • Simone Melloni, laureato in informatica
  • il medico Marzio Matteoli, radiestesista, omeopata, specializzato in fiori di Bach e “pendolino”, docente di un corso triennale di formazione in counseling olistico

A intervalli di qualche decina di secondi sentivano il pianto di un neonato mentre l’Emotive EEG Headset ne registrava l’encefalogramma. Tra le coppie affiatate, i picchi delle onde alfa e gamma (tabella 2) erano più correlate durante gli intervalli di silenzio che durante il segnale sonoro. Non erano quasi mai correlate tra un* affiatot* espert* di meditazione ecc.  accoppiat* a un* di 19 volontari estranei e inesperti.
Gli altri firmatari sono:

  • l’informatico Pasquale Fedele, ex collaboratore dell’Evanlab, titolare della ditta LiquidWeb-Brain Control, progettista di interfacce cervello-computer e proprietario dell’Emotiv EEG Headset con software “Brain Scanner” indossato dai volontari (oltre agli “occhiali digitali” e alle cuffie);
  • il professore Agostino Accardo del Dipartimento di ingegneria e architettura all’università di Trieste, che ha contribuito allo sviluppo del software

Lo studio è stato finanziato dalla fondazione portoghese Bial per la promozione della parapsicologia e della parafisiologia (se ho capito bene, è quella dei chiropratici e simili che intervengono sullo “spazio parafisiologico” del paziente).
Nella prima versione, mancavano parecchi condizionali. Poi sono intervenuti i revisori:

  • James Lake, ora psichiatra integrativo desideroso di “cambiare carriera”, nel 2014 “visiting assistant professor” all’Arizona Center for Integrative Medicine dell’università dell’Arizona, con un forte disinteresse per la statistica e alcuni dubbi sul protocollo e sul tipo di segnali registrati dall’EmotivHeadset, favorevole alla pubblicazione di un “articolo importante”.
  • Sam Schwarzkopf dell’Institute of Cognitive Neuroscience allo University College di Londra, il quale spiegava cortesemente e a lungo le proprie critiche a Patrizio Tressoldi e riteneva l’articolo impubblicabile.

Alla fine delle mini-lezioni di Schwarzkopf, Tressoldi pareva intuire di aver qualche problema con falsi positivi, statistica, segnali inaffidabili ecc., perché annunciava la prossima tappa:

  •  the next step is to devise a control condition where we expect no correlation and coincidences. 

Dai suoi articoli successivi, sembra che non ci sia riuscito o che i risultati non siano stati quelli sperati…

3 commenti

  1. Debunking tecnico di PubPeer
    It was predictable that the homeopathy paper would be a fraud. The surprising part is how little effort the authors took to make their fraud look convincing.

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