Il premio Nobel per la chimica è stato assegnato per metà a Frances Arnold del Caltech
per l’evoluzione indotta degli enzimi
Con delle mutazioni create apposta nel gene di un batterio che codifica per un enzima, trasforma l’enzima in un catalizzatore ancora più efficiente di quanto sia all’origine. “E’ come allevare un cavallo da corsa”, dice a Nature, e a metà degli anni ’90 il suo allevamento ha lanciato la chimica “verde”.
L’altra metà è in condivisione fra George P. Smith dell’università del Missouri e Gregory Winter del MRC-Laboratory of Molecular Biology di Cambridge, Inghilterra,
per il phage display di peptidi e anticorpi
I fagi sono dei virus che infettano i batteri. La loro “esibizione” – per così dire – è una tecnica usata in laboratorio da circa trent’anni per selezionare molecole efficaci. S’infila il gene per la proteina che si vuole studiare nel gene del fago che codifica per una proteina attaccata sulla sua membrana. Il fago sforna la proteina da studiare e la “esibisce” fuori. Poi si aggiunge un peptide o un anticorpo (o un’altra molecola) per vedere come reagiscono alla proteina e se le reazioni sono quelle giuste, il fago, o meglio i suoi discendenti evoluti producono il peptide o l’anticorpo giusto.
Ciliegia sulla torta che farà venire l’itterizia ai creazionisti locali:
They harnessed the power of evolution
The power of evolution is revealed through the diversity of life. The 2018 Nobel Laureates in Chemistry have taken control of evolution and used it for purposes that bring the greatest benefit to humankind. Enzymes produced through directed evolution are used to manufacture everything from biofuels to pharmaceuticals. Antibodies evolved using a method called phage display can combat autoimmune diseases and in some cases cure metastatic cancer.