Tanto per cambiare, su Science Advances Michael Mann, Dim Coumou, Stefan Rahmstorf, Kai Kornhuber ecc. hanno da ridire sui modelli. Quelli più recenti già collaudti, i CMIP5, simulano ciascuno a modo suo la dinamica dell’atmosfera, in particolare le osservazioni sulle onde di Rossby – le ondulazioni della corrente d’aria in alta quota, il cosiddetto jet stream – nell’emisfero nord.
Dal 2010 (l’anno dei grandi incendi in Russia, ma forse da prima) periodicamente d’estate rallentano, s’allargano e stazionano, accompagnate da alluvioni e ondate di calore persistenti.
Il meccanismo ipotizzato è una “amplificazione quasi risonante” (QRA) delle onde “eccitate” da forzanti orografiche (diluvia) o termiche (fa un caldo bestiale). Tutti i modelli prevedono una maggior frequenza delle QRA, ma quelli che riflettono meglio la dinamica di quelle osservate tengono conto dell’amplificazione polare delle temperature. Fin qui non è una gran rivelazione. Oppure includono il raffreddamento causato dagli aerosol e altri inquinanti.
In entrambi i casi, diminuisce la differenza tra le temperature al Polo Nord e ai Tropici, che alimenta il jet stream. (Per i dettagli rimando all’articolo in open access, come gran parte della bibliografia, ai com. stampa della Penn State e del PIK, al video e al post di Michael Mann su Real Climate.)
I CMIP5 non sono il massimo, comunque in media prevedono che le QRA aumenteranno del 50% durante il secolo, secondo alcuni potrebbero triplicare, dipende dagli scenari socio-economici e soprattutto dalla rapidità con la quale cala l’inquinamento entro il 2050.
- Un’implicazione importante dei nostri risultati è che una riduzione degli aerosol avrebbe il vantaggio aggiunto di prevenire o migliorare cambiamenti nei gradienti della temperatura alle medie latitudine che d’estate favoriscono un aumento degli eventi estremi persistenti.
Com’è noto, il vantaggio primario è di prevenire 6-7 milioni di morti premature/anno.
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A proposito di inquinamento letale, nell’editoriale di Science, Tushaar Shah, Chittaranjan Ray e Uma Lele spiegano al primo ministro indiano “Come ripulire il Gange”:
- India’s Prime Minister Narendra Modi vowed in 2014 to clean Ganga by 2019, but despite increased funding and much lip service, the river is more polluted than before. Mr. Modi needs a new strategy.
La strategia somiglia molto a quelle precedenti. Consiste nello spendere $27 miliardi principalmente in dighe e drenaggi, e spiccioli in impianti di depurazione e fognature, ma i ritardi si accumulano. Invece
- The quickest, cheapest, and most effective way for Mr. Modi to show a less polluted Ganga by 2019 would be operating dams and barrages in the Ganga basin with the sole objective of augmenting river flows. This would be a start to controlling discharge of untreated sewage and industrial waste, which will take a long time.
Dubito che i contadini siano d’accordo.
C’è un refuso: Onde di Rossby, non Rosby..
Grazie Paolo, corretto