L'asina, il neo-somaro e l'oca

Piccola fiaba post-natalizia in tre sceneggiate.
I – Un’asina al ministero
Giovanni Drogo, Next, 16 febbraio 2018

Ci siamo occupati già altre volte del surreale talento comico della deputata del Movimento 5 Stelle Laura Castelli.
[…] il 22 ottobre 2013, durante una puntata di Agorà denunciò con coraggio quello che nessuno ha mai voluto dire. Ovvero che gli scioperi dei dipendenti pubblici sono pagati. La Castelli disse proprio così: «Sciopero pagato, ricordiamolo ai cittadini che ci seguono da casa, non è uno sciopero volontario, è uno sciopero pagato con i soldi pubblici». Naturalmente non serve essere laureati in economia per sapere che la giornata di sciopero viene detratta dallo stipendio di chi sciopera. Ma si dà il caso che Laura Castelli non solo sia laureata in economia ma che si sia occupata di contabilità e paghe.

Gian Antonio Stella, Il Corriere23 dicembre

Erano 65 anni che nessuno osava metter sullo stesso piano un’oreficeria di lusso, una multinazionale con 119 stabilimenti e il servizio ambulanze d’una valle alpina. La «finanziaria del popolo» l’ha fatto. Raddoppiando l’Ires al «non profit» per portarla al livello delle società che dal lucro sono mosse…

Simone Cosimi, Wired, 28 dicembre

Dunque di 28 dicembre ci tocca ascoltare prima l’abominio dell’ormai incorreggibile Laura Castelli, miracolo politico che non si sa come abbia fatto ad arrivare al ministero dell’Economia…

Si dà il caso che Laura Castelli sia laureata in economia.

*

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Wikimedia

II – Bestia da soma
Ilario D’Amato (h/t radioprozac) è stato bannato perché, scrive Roberto Burioni,

Dalla mia pagina viene bannato chi, a Insindacabile giudizio dei moderatori, non contribuisce a migliorare la comunicazione scientifica alla quale io dedico il mio tempo libero. 

Questo lo dice lei” il 28 dicembre, prof. Burioni.

Il 19 novembre diceva di aver usato nel proprio libro il contributo di Ilario e concludeva che

se ne avessimo di più di giovani come lui, saremmo a posto.

Stando alla “tradizione della casa” stabilita dal proprietario dell’immobile e dilettante in materia di comunicazione della scienza,

Chi in questo profilo scrive notizie false e pericolose viene bloccato. […] Vale anche per chi insulta.

Ilario non riesce a insultare nemmeno un’omeopata hameriana pluriomicida.

La sua caduta da animale utile a somaro è avvenuta quando “in questo profilo” ha osato spiegare l’utilità dei divulgatori, una vil razza stando all’Uomo provvidenziale accorso a difendere l’Italia, la Civiltà, la Scienza e il Metodo Scientifico tutto, nonché ai suoi seguaci.

(A sindacabile giudizio dell’oca s., foto sotto, l’articolo divulgativo di Enrico Bucci sul “Vaccinegate” contribuisce a migliorare la comunicazione scientifica, quello di Roberto Burioni sullo stesso tema neanche un po’.)

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L’oca s. è la seconda da sinistra

Agg. 31/12 Roberto Burioni a Ilario D’Amato:

sei una persona che stimo sinceramente E di cui apprezzo la competenza. Non so i motivi del ban ma do per scontato si tratti di un malinteso e lo rimuovo.

Kudos, prof.

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III – Il Parco delle bufale

Nel suo piccolo, anche un laureato in chimica si erge a difensore dell’Italia, della Civiltà, della Scienza ecc., e a detentore di un Insindacabile giudizio in materia di comunicazione e di moderazione dei commenti su Oggi Scienza. Qui la vil razza è incarnata dalla custode del Parco, a.k.a. l’oca s. Diversamente dagli altri collaboratori della testata infatti – citation needed – non è laureata in ciascuna delle materie di cui scrive.

Da un mese, il laureato in chimica discetta ovunque di scienze agrarie, inciampando freneticamente in contraddizioni e cantonate con il talento che il vulgum pecus gli riconosce, l’ilare E.K.Hornbeck per primo anche se nella foto è il secondo da destra.

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Morale
L’oca s. augura meno capi-branco e più Ilario D’Amato, Silvia Bencivelli, Beatrice Mautino et al. e buon anno a tutto il vulgum pecus.

9 commenti

  1. quello di Roberto Burioni sullo stesso tema neanche un po’
    L’articolo di Enrico Bucci e di Roberto Burioni si occupano correttamente dello stesso problema da punti di vista diversi. Bucci si occupa degli errori di procedura di analisti poco esperti e invita i giornali a essere cauti nel divulgare notizie di natura scientifica; Burioni lascia in carico alla magistrature il trattamento di fake news di natura medica. I siti di controinformazione medica devono essere controllati dalla magistratura, non dai medici che hanno altro da fare.
    Burioni:
    “la pubblicazione di dati allarmanti e inaffidabili non è un problema scientifico: è un problema sociale.”

    1. R. Burioni scrive:
      la comunicazione scientifica alla quale io dedico il mio tempo libero .
      C. Franchini lo smentisce
      Burioni lascia in carico alla magistrature il trattamento di fake news di natura medica
      confermando così il “sindacabile giudizio dell’oca”:
      un articolo divulgativo di Enrico Bucci sul “Vaccinegate” contribuisce a migliorare la comunicazione scientifica, quello di Roberto Burioni sullo stesso tema neanche un po’
      Grazie.
      I siti di controinformazione medica devono essere controllati dalla magistratura
      Detto da chi ripete ossessivamente che solo i laureati in una materia hanno la competenza per parlarne, è la battuta del giorno.

      Mi trovo costretta a segnalare un atteggiamento bugiardo da parte del chimico in pensione Camillo Franchini che il 25 dicembre ha scritto:
      Mi trovo costretto a segnalare un atteggiamento censorio da parte della giornalista Sylvie Coyaud, che evidentemente “giudica e manda” i commenti ai suoi post a seconda dei suoi orientamenti culturali e delle sue simpatie umane.
      Mi riferisco al post pubblicato il 29 novembre 2018 nel Parco delle Bufale di OggiScienza.

  2. Detto da chi ripete ossessivamente che solo i laureati in una materia hanno la competenza per parlarne, è la battuta del giorno.
    Prego, è la posizione di Burioni che io sottoscrivo in pieno:
    Chi si comporta in questo modo mette in pericolo tutti noi e dovrebbe essere preso in carico non dalla scienza, ma dalla magistratura.
    Discutere di medicina da profani mettendo in dubbio i suoi punti di forza non è come discutere sulla Sindone, dove le opinioni più disparate non incidono sulla nostra vita. Disattendere l’effetto gregge in tema di vaccini è pericoloso per tutte le famiglie che hanno dei piccoli.
    Nessuna battuta del giorno, perché c’è poco da ridire in medicina. La sola cosa utile che possiamo fare è stare rispettosamente in disparte.

  3. Grazie mille per il tuo articolo, Sylvie. Una brutta storia che solleva questioni importanti sulla (presunta) “efficacia” di alcune strategie comunicative: quando se ne parla per i vaccini tutti chiedono – giustamente – i dati a supporto, per la comunicazione sembra che invece chiunque possa dire qualunque cosa come un anti-vaxxer qualunque. Una schizofrenia evidente, per me.
    Una piccola precisazione: ad oggi, risulto ancora bloccato dalla pagina Facebook di Burioni. Gli ho scritto in calce al mio post su Facebook, su Twitter, ma non ho ancora ricevuto risposta. Un malinteso nel malinteso?
    Grazie ancora e buon anno a te e ai tuoi lettori.

  4. Finalmente sono stato sbloccato: vorrei tanto dire che “tutto è bene quel che finisce bene”, ma sono davvero preoccupato per gli atteggiamenti che evidenziavi nel pezzo. Mi conforta vedere il lavoro silenzioso ma prezioso di persone come te e tanti altri, ma questa situazione andrebbe narrata anche a chi è al di fuori della nostra bolla e pensa che sia un semplice scontro di personalità. Al contrario: come evidenzia Massimo Sandal su Esquire, oggi, è profondamente un problema politico e sociale. E va affrontato con rispetto, ma a viso aperto. Grazie ancora!

    1. Grazie dell’aggiornamento, Ilario. Sono d’accordo con Sandal su tutto, o quasi, e con tanti altri divulgatori della “nuova generazione”. Siete davvero bravi e un po’ vi somigliate, trovo. Avete le stesse idee del bene comune, della divulgazione come critica della scienza e come critica del potere (scusa la sintesi!).

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